giovedì 26 gennaio 2012

Manifestazione a Palermo: il pensiero di un libero Forcone

Si, i Forconi finalmente hanno riempito Palermo. La Capitale dell'Isola, il luogo dove la crisi economica almeno al momento sembra meno grave grazie alla nota capacità produttiva della città (gli stipendi dei politici e dipendenti regionali ndr), è stata attraversata da una fiumana Forcona.
Una pacifica ma determinata moltitudine (nell'ordine di 20.000 persone secondo Sky TV) di persone giunte da tutta la Sicilia, è sfilata in corteo nel cuore della città sino a raggiungere la sede del nostro Presidente (ironia della sorte) Lombardo.
Erano in gran parte piccoli e medi agricoltori giunti dalle più recondite località isolane, supportati come sempre da autotrasportatori, pescatori, piccoli lavoratori autonomi, un numeroso e chiassoso nugolo di studenti palermitani (gli unici "cittadini" non ancora lobotomizzati dalla propaganda governativa), ma anche sindaci di grandi città (Agrigento) e piccoli centri siciliani venuti a testimoniare l'estrema difficoltà economica di tutto il tessuto sociale, collegato in qualche modo alle attività produttive tipicamente siciliane.
Eppure molti storcono il naso, "sono quelli che si sono arricchiti sino ad oggi" insorgono, "devono pagare". Ne ho sentite di ogni: evasori, furbi, protetti, assistiti, arretrati, maleducati, abusivisti, prevaricatori, violenti, Berlusconiani (e tralascio le diffamazioni più ovvie e note per non annoiarvi). 
Nella mia stupida agreste ingenuità ero convinto che il nostro stimatissimo prof. Monti fosse giunto infine per sanare i problemi atavici dell'Italia (del Sud in particolare) e ridare finalmente giusta dignità e remunerazione a tutti quei  lavoratori (agricoli e non solo) autonomi, che non godono di alcuna protezione, e che questa Regione la tirano avanti producendo ricchezza reale. Categoria che almeno qui in Sicilia, risulta già ampiamente  vessata dallo Stato e dalla Regione stessa, senza peraltro avere in cambio alcun servizio efficiente. Ed invece cosa accade? Che questo popolo già alla cinghia, si vede addossare, senza alcuna avvisaglia, una sproporzionata aliquota di una manovra finanziaria che dovrebbe salvare l'Italia, seguita peraltro a ruota dalla manovra regionale voluta dal Presidente Lombardo che non ha perso tempo a portare le addizionali Irpef regionali (imposte non progressive peraltro, ai massimi livelli nazionali) oltre che contribuire, ulteriormente, all'innalzamento delle accise sui carburanti, previsto a livello nazionale.
Ma pensano forse i nostri governanti, che queste nuove imposte produrranno effetti benefici sulla nostra capacità produttiva? Non sarebbe più facile invece aspettarsi una contrazione delle attività economiche, dietro la quale inevitabilmente si nasconderà disagio e povertà di singoli individui reali?
Metterci nelle condizioni di produrre e vendere le nostre ottime produzioni sui mercati, e percepirne un reddito questa è l'unica richiesta dei produttori Forconi, sostanzialmente. Ciò si potrebbe facilmente raggiungere adottando proprio quei provvedimenti di cui il governo si riempe la bocca, le famose liberalizzazioni. Liberarci dal peso oppressivo della pressione fiscale che verte diabolicamente proprio sui fattori della produzione, e non sui redditi. Ma che Stato è, questo, che tassa gli strumenti che ci servono per lavorare? Un po', come se, ad un impiegato d'ufficio mettessero le tasse, sulla base di quanta cancelleria consuma.
Produrre con meno pesi dunque, fiscali, burocratici, normativi, produrre al meglio. E quindi tassare i nostri redditi allora si, sarebbe giusto!
Sarebbe anche giusto che fossimo in grado di competere con regole uguali per tutti, perché stranamente quando esportiamo le merci, queste vengono passate allo scanner da rigidi controlli privati e pubblici stranieri. Al contrario quanto arriva in Italia non è chiaro che controlli subisca, se li subisca e se questi eventualmente sono stati pensati nell'interesse delle produzioni locali e dei consumatori.
Ci troviamo di fronte ad una politica liberista senza regole quando dobbiamo vendere le produzioni, ed al contrario al dirigismo statale cieco ed ottuso, quando dobbiamo decidere come organizzare al meglio la nostra attività produttiva.
Siate coerenti cari politici, o fate i liberisti in tutto, oppure dirigete voi, la nostra baracca anche quando dovete prendere atto del magro bilancio aziendale, oltre al quale un  piccolo imprenditore ordinario nelle migliori delle ipotesi non può andare.

P.S.1 Ho appena visto Mariano Ferro, Monti ci convoca per "tavoli tecnici". Evito di commentare!
P.S.2 Foto della manifestazione QUI.



9 commenti:

  1. guardate e pensate un pò!
    http://www.linkiesta.it/blogs/laboratorio-sicilia/all-ars-il-pd-sta-con-forconi-e-camionisti

    come mai se ne accorgono dopo e sopratutto chissà chi paga?

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  2. Grazie janco, ottima segnalazione.
    Le solite cose assurde sicule,
    però a stu punto che l'approvino, visto che si può fare
    non è troppo tardi (ma la sinistra sembra dissociata da se stessa?!),
    ci sono stati dei danni, vero, ma non sarei tanto sicuro che siano gli ultimi, se non fanno qualcosa.
    Dare almeno un segnale di comprensione è importante, credo.

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  3. io sono un lobotomizzato ma in uno sprazzo di lucidità ho trovato questo articolo,
    caro granduro (nomen omen..)
    se non ti stanchi troppo, dagli una lettura!!!!
    http://www.rosalio.it/2012/01/25/forconi-una-protesta-sbagliata/#comment-428600

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  4. letto, Rosalio non mi consente di intervenire con un post, che abbia la stessa dignità, non tiro acqua ad un blog di palermitani con la puzza sotto il naso che mi censura.
    Sono in contatto privato con Luciano LaVecchia che mi sembra una persona ragionevole. Forse produrremo qualcosa assieme, ma non certamente su Rosalio.

    il lobotomizzato è una provocazione, che sembra funzionare, visto che tu sei stato spinto ad intervenire.
    Grazie per l'intervento

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  5. Condivido in pieno le tue osservazioni circa l'ambiguità tra chi predica la libera concorrenza e poi pone ingestibili gravami burocratici alle imprese. Un'assurdità tra le tante: il divieto di bruciare i residui di potatura fino al rischiare una sanzione penale, mentre non c'è dove scaricare gli stessi per assenza di strutture idonee. Poi vendono l'olio d'oliva di pessima qualità e, quindi, dannoso per la salute e nessuno dice niente.

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  6. Giusto esempio. Sono considerati rifiuti speciali con costi teorici di smaltimento improponibili ed ingiustificati per l'agricoltore.
    E' tutta una contraddizione, che nasconde le inefficienze e la confusione della pubblica amministrazione e dello Stato.
    Manca una idea coerente di futuro giusta o sbagliata che sia. Si muovono a casaccio, purchè poi noi si paghi. Oramai questa è l'unica cosa importante. Pagare senza fare domande, c'è il professore Monti, che le cose le sa.
    Vedremo dove andremo a finire.

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    1. In un contesto proiettato verso lo sviluppo di impianti di produzione di bioenergia penso che presto la lista dei nuovi rifiuti speciali agricoli e zootecnici crescera' proporzionalmente agli interessi della classe dirigente che permettera'la realizzazione degli impianti. Forse dovremo ad esempio anche imballare la paglia residua e pagare per lo smaltimento.

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  7. Vi faccio un esempio: L'altro giorno sono stato dal dentista con la mutua dicendonmi che dalla prossima volta dovrò pagare il ticket ultimissima novità da parte di monti. Adesso mi chiedo: Sono disoccupato a 23 anni e non ho soldi, devo evitare di farmi curare i denti perché oramai anche la salute dentale è diventate un privilegio d'elite?? A che gioco stiamo giocando?? Mi dispiace per tutte quelle persone ancora dormienti che non hanno capito nulla di cosa sta accdendo... Pieno Supporto!!

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