domenica 29 gennaio 2012

Agricoltura Clandestina

Non pensiate di essere né le prime né le uniche vittime di questa diabolica commistione sleale tra globalizzazione e dirigismo tecnocratico, cari colleghi.
Purtroppo già i più piccoli e deboli tra noi, sono stati ridotti alla clandestinità. Chi?  Ricordate, ad esempio quei pastori che per generazioni hanno popolato la campagna con le loro greggi, con i quali abbiamo avuto giocoforza rapporti di convivenza, anche burrascosi in alcuni casi, ma che rappresentavano una valvola di sfogo per alcune nostre produzioni erbacee.
Ebbene sono pressoché scomparsi (ed insieme a loro, tanti altri mestieri) in seguito alla introduzione di severissimi (ed aberranti in alcuni casi) regolamenti igienico-sanitari che ne hanno impedito la trasformazione artigianale del loro prodotto. La maggior parte di loro, seppur  depositari di un bagaglio di antiche conoscenze rurali, sono stati cancellati dalla Storia. Pochi sono riusciti ad evolversi ed a stare in regola, ma inevitabilmente il loro prodotto non è stato più lo stesso.
Alcuni dei "vecchi" sono però riusciti a tramandare i loro saperi, così che qualche giovane ha potuto continuare a produrre all'antica, ed a commercializzare seppur illegalmente questi prodotti. Così è nata l'idea di un movimento di resistenza contadina.
Genuino Clandestino in Sicilia è QUI (anche se alcune date sono già passate). 

Forse sono un po' eccessivi e lunatici, per certi aspetti, ma mi stanno simpatici. Chi di noi non può dire che molte norme U.E. o anche nazionali (Sistri vi dice qualcosa?) non siano semplicemente deliranti.
Ed i tecnocrati potrebbero essere non ancora paghi.









6 commenti:

  1. Iniziativa interessante, ho visto che il prossimo evento è al centro sociale autonomo ASKATASUNA di Torino...magari ci faccio un giro.
    Granduro, non sapevo simpatizzassi per l'autonomia operaia ;)

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    1. Oramai simpatizzo con tutti quelli che si oppongono a questo andazzo.

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  2. p.s. Ti sembrerà strano ma qualche anno fa ho collaborato con campi aperti di Bologna (progetto crepe urbane).

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    1. Sei l'unico no-global che conosco, pro-OGM, caro Skept.

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  3. ciro Foggia. nel mio piccolo sono anch'io così e spero che questi movimenti si moltiplichino sempre più, io sono dalla loro parte.

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