martedì 31 gennaio 2012

Ma, allora 'sti Forconi?

Ho atteso, finché le acque si rischiarassero, prima di lanciarmi in un primo bilancio della protesta dei Forconi.
Una protesta veemente, ricordo, che con l'appoggio di varie categorie produttive, riunite dalla sigla Forza d'Urto,  era riuscita a bloccare l'intera Sicilia per almeno 5 giorni. Conclusasi con  la grande manifestazione di  mercoledì 25 Gennaio a Palermo, nella quale i soli Forconi, pur privi di una vera struttura organizzativa, erano riusciti a portare a Palermo circa 20.000 persone da ogni angolo della Sicilia, contando esclusivamente sullo spontaneo passaparola.

Ebbene,  dopo una serie di incontri ufficiosi tra il leader Mariano Ferro ed il Presidente Lombardo, il giorno successivo alla manifestazione, i Forconi annunziarono di avere raggiunto un accordo con il governo nazionale che avrebbe previsto l'istituzione di tavoli tecnici nei quali sarebbero state discusse le istanze delle categorie produttive. Era evidente a tutte le componenti del movimento che a questi tavoli sarebbero stati presenti gli stessi rappresentanti dei Forconi,  in modo tale da poter finalmente affrontare direttamente con il governo nazionale, possibilmente senza filtri di inefficaci sindacati istituzionali e politicanti vari, i disagi che gravano sulla Sicilia e le specifiche problematiche del comparto agricolo.
Ed in effetti il nostro Prof. Monti i tavoli li ha convocati, giusto ieri, con un decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Ma vediamo un attimo la loro composizione
  1. Per il governo nazionale: Il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro delle Politiche Agricole, il Ministro della Salute, il Ministro degli Affari Europei, il Ministro delle  Infrastrutture e dei Trasporti ed il Ministro dell' Economia. (Ma ci stanno proprio tutti i pezzi grossi, allora la cosa è seria!)
  2. Per la Sicilia: Elio D'Antrassi, Gaetano Armao, e Massimo Russo rispettivamente Assessore all'Agricoltura, all'Economia ed alla Salute della Regione Sicilia. 
Finitoo? 
No, aspettate, quasi dimenticavo, nelle successive riunioni parteciperanno ad entrambi i tavoli tecnici i dirigenti delle agenzie fiscali e dei monopoli di Stato.
Ed i famosi Forconi, dove stanno?
«Continua la protesta del movimento dei forconi! Da Lunedì iniziano in tutte le piazze siciliane e davanti alle sedi dei comuni i presidi- gazzebo per suonare la sveglia ai 90 deputati regionali ed a tutti i deputati nazionali e sanatori che rappresentano a Palermo e a Roma 5 milioni e mezzo di siciliani!Dovranno ricordare da questo momento che sono sotto continua osservazione in funzione dei risultati che dovranno essere conseguiti per il bene della nostra terra!per il coordinamento dei vari presidi si faccia riferimento ai numeri» (da comunicato del movimento Forconi) 
uhm!
Dunque ragioniamo un attimo, il popolo dei Forconi sarebbe stato in strada per vari giorni, notte e dì, con il rischio di prendersi qualche denuncia penale da parte di qualche scrupoloso cittadino (di quelli che in Sicilia va tutto bene, basta non rompere le scatole), soltanto per consentire alla "triade" della giunta Lombardo di farsi ricevere dal governo Monti, e lì contrattare qualche aiuto economico che risolva i  problemi di bilancio regionale e gli impedisca di finire commissariati.
Già, perché a voler essere proprio impietosi, ad oggi, questo è l'unico risultato raggiunto nelle sedi Istituzionali. I nostri Assessori hanno approfittato della protesta  per prenotare un colloquio con Roma, dopo aver tentato vanamente di essere ricevuti per mesi.
E chi fra questi? proprio quelli maggiormente responsabili del disastro economico attuale, nel quale siamo piombati. Proprio la magnifica "triade" che con Armao ha recentemente aumentato le addizionali IRPEF regionali al massimo livello in Italia (senza progressività peraltro), con Russo ha tagliato servizi sanitari essenziali al cittadino, con D'Antrassi ha sprecato, con rara inefficacia ed inefficienza, i piani di sviluppo Rurale, contribuendo, insieme ai recenti provvedimenti governativi, a determinare una crisi drammatica dell'agricoltura isolana.
Tutto ciò naturalmente senza tagliare un euro di spesa improduttiva, la ben nota pletora di politici e dirigenti regionali, che fa e disfà in Sicilia come se fosse, tutto, un suo Feudo privato.
Insomma dopo tanto casotto, abbiamo delegato a risolvere i nostri problemi, proprio i nostri carnefici.
Un risultato più da "candide colombe" che da Forconi!

P.S.1: sembra che il movimento dei Forconi stia organizzando a Catania un incontro, le cui finalità non ho ben chiare, onestamente. Temo che sarò costretto a saltare questo giro di giostra, almeno sinché non (si) chiariranno gli obiettivi e le modalità che intendono perseguire, senza tentennamenti e navigazioni a vista. 

5 commenti:

  1. http://www.tzetze.it/tzetze_news.php?url=http%3A%2F%2Fwww.lindipendenza.com%2Fmonti-bresciano%2F&key=45c2827a5ff9d44f546eb64945829278df889add

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  2. Sul finale del link di Mimmo:
    "Maggiori tasse risolvono solo momentaneamente il problema, ma non lo eliminano alla radice."

    Anche troppo ottimista l'imprenditore bresciano, maggiori tasse che inibiscono l'attività produttiva, aggravano addirittura il problema.
    Ma vedremo presto chi ha ragione.

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  3. Ma dai.. Da non credere!

    Danni per centinaia di milioni di euro, centinaia di licenziamenti e cassintegrati decine di produttori spinti giù nel baratro del fallimento.. Il tutto per ottenere cosa? Di essere strumentalizzati per l'ennesima volta? Vuoi vedere che, come se non bastasse, qualcuno cavalcherà politicamente il marchio dei forconi per tirar su un bel partito popolar-demagogico sul modello leghista, che metta insieme le clientele siciliane senza più padrone?

    Comunque non buttiamoci giù, con tutto il casino fatto, qualche nuova poltrona e qualche consulenza ci uscirà. Lombardo conosce le regole del mercato della politica.

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    1. peggio di Attila 'sti Forconi, a leggerti, caro anonimo.
      Sembra un comunicato di Lo Bello (Confindustria).
      La voce del padrone?

      Al momento nulla è stato ottenuto, ma non è che nutrissi molte speranze. Personalmente mi ha colpito lo stridente contrasto tra la lucidità con cui è stata organizzata la protesta, e la confusione cui ho assistito quando si è trattato di capitalizzarla.

      Un partito sarebbe la logica e democratica conseguenza, nulla di male, se non fosse che prima i Forconi dovrebbero farsi un esame di coscienza e chiarire quali obiettivi intendono perseguire.

      No, non buttiamoci giù, prima o poi questo sistema fallimentare dovrà finire. Male che vada aspetterò sulla riva del fiume.

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  4. aggiornamento Forcone

    http://www.gds.it/gds/sezioni/cronache/dettaglio/articolo/gdsid/186304/

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