lunedì 16 gennaio 2012

Dell'impossibilità di competere: Il Gasolio agricolo!

I costi di produzione del grano, come di qualsiasi altra colture estensiva e largamente meccanizzata, sono fortemente connessi al costo del gasolio. Esso condiziona la nostra attività sia direttamente come combustibile per le macchine agricole, che indirettamente influenzando i costi per l'approvvigionamento di mezzi tecnici voluminosi (sementi, concimi) ed il prezzo di vendita delle nostre produzioni.
Naturalmente in un territorio isolato, per definizione, come la Sicilia, e provvisto di una rete stradale da paese sottosviluppato, il costo di trasporto può rappresentare una aliquota corposa del prezzo complessivo della merce.
Negli ultimi anni, tranne brevi periodi, si è assistito ad un aumento costante del costo gasolio, in parte dovuto all'aumento internazionale del prezzo del barile di petrolio (al momento intorno ai 100$), in parte alla recente svalutazione dell'Euro, ed infine al recentissimo aumento voluto dal governo Monti delle accise (+ 0,112 €/l esclusa IVA).
Tutto questo, insieme di fattori, ha provocato un aumento del gasolio alla pompa e del gasolio agricolo a livelli mai raggiunti prima. A titolo di esempio il gasolio agricolo quotato alla Borsa Merci di Modena (una delle poche che riporta un valore ufficiale) è arrivato a 1,12 €/l (Iva eslusa!!).

Un vero salasso, tenendo conto che circa 2 anni e mezzo fa, valeva la metà.
Ed i nostri conti aziendali, naturalmente ne risentono e ne risentiranno ancor di più nell'immediato futuro mettendoci in condizioni molto difficili.
A questo punto ho pensato, ma i nostri competitori  internazionali quanto lo pagano il gasolio agricolo? Sono soggetti a costi simili ai nostri?
Perché sapete come si dice: "Mal comune mezzo gaudio!"

Vediamo un pò:

USA
Gli Stati Uniti hanno storicamente una politica di tassazione bassa sui carburanti, tanto che il costo del gasolio stradale al momento è, in media, pari a 3.8 $/gallone pari a 0,78 €/l. Il Gasolio agricolo addirittura quota circa 3.4 $/gallone pari a circa 0,7 €/l.

Stati del Canada
Esenzione totale di tasse ed accise sul gasolio per gli agricoltori.

UK
Il gasolio agricolo (red diesel) al momento quota 0,7 sterline/l pari a circa 0,85 €/l.

Francia
Il gasolio agricolo (gazole non routier) al momento quota in media 0,96 €/l (tasse e trasporto compreso). Ed è aumentato di recente il peso delle accise anche lì.

Spagna
Il gasolio agricolo (gasoleo agricola B o rojo) quota in media 1,05 €/l. Sebbene la Spagna abbia problemi finanziari simili ai nostri.

Come si evince in tutti i paesi U.E. ed extra U.E. riportati, il costo del gasolio agricolo medio è sempre inferiore a quanto da noi pagato in Italia. Il prezzo alla pompa del gasolio stradale, come facilmente potrete riscontrare sui media principali, lo stesso. 
Ora, visto che il costo della materia prima (il barile di petrolio greggio) è sempre uguale per tutti, le differenze di quotazione, tra i vari paesi, sono imputabili principalmente alle accise che i vari governi caricano sui prezzi di vendita finali.
In Italia sul gasolio alla pompa gravano circa 60 €cent/l di accisa più l'IVA che si aggira intorno ai 30 €cent/l. Sul gasolio agricolo pur gravando solo una aliquota delle accise (circa il 22%) comunque si raggiungono prezzi elevatissimi sempre superiori agli altri paesi. 
Di seguito una lista sintetica (tratta da wikipedia) ma significativa sulle ragioni che hanno implementato il peso delle accise sul gasolio:

Dal 2013 peraltro, già previsto un nuovo aumento delle accise, oltre che un probabile aumento dell'IVA di 2 punti percentuali.
Il governo italiano ha dunque deciso, sia nell'immediato che nel prossimo futuro, di utilizzare un necessario e non sostituibile mezzo tecnico di produzione per tante categorie di produttori (agricoltori, autotrasportatori, pescatori etc.) come bancomat per risolvere i problemi legati alla cattiva gestione delle finanze pubbliche.
Ma noi produttori, ipotizzando di vendere il nostro prodotto al prezzo, generalmente basso, dei nostri competitori internazionali (nel libero mercato globale almeno in teoria così dovrebbe avvenire), come facciamo a far quadrare i conti aziendali ed a competere, se siamo costretti a subire dei costi di produzioni elevatissimi e molto superiori ai nostri agguerritissimi concorrenti?

P.S.: più tardi raggiungerò uno dei presidi della manifestazione di protesta in corso in tutta la Sicilia.  Riporterò quanto prima le mie impressioni.

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