I trattati commerciali di libero scambio negli ultimi tempi stanno acquisendo, nella politica estera UE, una rilevanza sempre maggiore come abbiamo già visto nel post precedente.
La UE solitamente pachidermica e prolissa nelle sue decisioni, sembra muoversi al momento come una tarantolata, tanto che pochi giorni fa, sono state avviate nuove negoziazioni commerciali addirittura con l'Armenia, attraverso il collaudato meccanismo DCFTA, già utilizzato per il trattato con il Marocco.
Naturalmente per noi agricoltori euromediterranei ogni trattato di libero scambio con i paesi del Sud del Mondo è un danno, perché ciò consentirà l'ingresso di prodotti agricoli a basso costo che faranno concorrenza ai nostri. Ma, tralasciando gli interessi di bottega ed allargando lo spettro della nostra indagine, questi trattati di libero scambio potranno favorire un miglioramento delle condizioni economiche dei nostri colleghi dei paesi in via di sviluppo?
Non sembrerebbe tanto scontato. Leggendo qua e là sul web, salterebbe fuori ad esempio che ampie aree agricole marocchine destinate alle produzioni ortive da esportazione fanno parte in realtà di un territorio legalmente autonomo, il Sahara Occidentale, occupato con la forza dalle truppe marocchine nel 1975 ed ancora sotto il loro giogo. Recentemente è stato fatto oggetto di un piano di sviluppo agricolo grazie al ricorso alle riserve di acqua fossile. Ebbene secondo una ONG che opera sul territorio questi terreni ora dedicati all'orticoltura sarebbero di esclusiva proprietà del re del Marocco (per circa 12.000 ha in totale), di potenti società marocchine e della GDO francese.
La UE solitamente pachidermica e prolissa nelle sue decisioni, sembra muoversi al momento come una tarantolata, tanto che pochi giorni fa, sono state avviate nuove negoziazioni commerciali addirittura con l'Armenia, attraverso il collaudato meccanismo DCFTA, già utilizzato per il trattato con il Marocco.
Naturalmente per noi agricoltori euromediterranei ogni trattato di libero scambio con i paesi del Sud del Mondo è un danno, perché ciò consentirà l'ingresso di prodotti agricoli a basso costo che faranno concorrenza ai nostri. Ma, tralasciando gli interessi di bottega ed allargando lo spettro della nostra indagine, questi trattati di libero scambio potranno favorire un miglioramento delle condizioni economiche dei nostri colleghi dei paesi in via di sviluppo?
Non sembrerebbe tanto scontato. Leggendo qua e là sul web, salterebbe fuori ad esempio che ampie aree agricole marocchine destinate alle produzioni ortive da esportazione fanno parte in realtà di un territorio legalmente autonomo, il Sahara Occidentale, occupato con la forza dalle truppe marocchine nel 1975 ed ancora sotto il loro giogo. Recentemente è stato fatto oggetto di un piano di sviluppo agricolo grazie al ricorso alle riserve di acqua fossile. Ebbene secondo una ONG che opera sul territorio questi terreni ora dedicati all'orticoltura sarebbero di esclusiva proprietà del re del Marocco (per circa 12.000 ha in totale), di potenti società marocchine e della GDO francese.
"Nessuna azienda è di proprietà del popolo Saharawi, e nemmeno di coloni marocchini " denuncia in un recente rapporto la ONG.
Nello stesso Marocco, negli ultimi anni è partita una politica di locazione dei terreni agricoli a società di investimento estere. Una società finanziaria di Abu Dhabi avrebbe così affittato a lungo termine circa 700.000 ha di terreno coltivati ad agrumi ed olivi. E le loro produzioni secondo il direttore esecutivo del fondo saranno destinate alle esportazioni in Europa e Medio Oriente.
Tutto ciò naturalmente pone degli interrogativi sui reali beneficiari dei trattati di libero scambio e generalmente sulla politica di Bruxelles che sempre più spesso tende a piegare gli interessi dei popoli a quelli della grande finanza e dei grandi patrimoni internazionali.
Questo accordo rappresenta un'opportunità concreta per l'Europa nel sostegno allo sviluppo dei paesi del Mediterraneo, a cominciare dal Marocco, un paese che ha appena iniziato un processo democratico. L'accordo significa aprire le porte ai paesi vicini, protagonisti della Primavera araba. Approvando quest'importante accordo, l'Unione sostiene il rilancio delle riforme economiche necessarie per creare un migliore, e più sicuro, mercato nel Mediterraneo.Mentre a leggere l'appello di 38 ONG arabe la decisione della UE di avviare negoziazioni per stabilire trattati di libero scambio con i paesi arabi (DCFTA), sarebbe invece preoccupante per l'evoluzione democratica di questi paesi:
Abbiamo ricevuto con preoccupazione l'informazione relativa all'approvazione del mandato della Commissione Europea per iniziare negoziati mirati a stabilire "accordi di libero scambio approfonditi e globali" che si estenderebbero fino a includere la protezione degli investimenti, gli appalti pubblici, la politica di concorrenza.
...la Ue continua a spingere per una agenda del commercio e degli investimenti che ha dimostrato di non essere utile ai bisogni di sviluppo dei paesi partner e che potrebbe distruggere le transizioni democratiche se confermata o approfondita. Ciò include l'agenda negoziale per la liberalizzazione del commercio dei servizi che e' già cominciata, così come l'inizio dei negoziati nell'area degli investimenti, dello appalti pubblici e della politica di competizione.
Soprattutto, le sottoscritte organizzazioni considerano che il modello di accordi di investimenti proposto dalla UE, finalizzato al solo scopo di fornire la massima protezione incondizionata agli investitori europei e agli investimenti all'estero, porta significative minacce ai processi democratici, alle politiche pubbliche e all'interesse pubblico, e non e' uno strumento politico a sostegno di uno sviluppo sostenibile, produttivo e generatore di impiego.
Come sempre chi la vede in un modo, chi nell'altro. Certo si avverte il fondato sospetto che questi trattati di libero scambio, oltre a "fottere" certamente noi agricoltori euromediterranei, potranno risultare un ulteriore strumento per continuare a torchiare popoli ancora meno fortunati di noi. Opporsi ad essi, nelle condizioni attuali, non è dunque una necessità, ma un imperativo!
E come?facendogli il solletico sotto i piedi?saccheggiato ed impoverito i paesi dell est europeo,ora tocca a quelli del mediterrraneo,dopo averli fatti insorgere contro i loro dittatori,messi li da chi sà chi,lasciati nel caos,i poteri forti si apprestano a depredarli dei loro averi più preziosi,terre , risorse minerarie,ma soprattutto manovalanza a bassissimo costo,senza diritti e oneri aggiuntivi,faranno la fine dei popoli dell est,più poveri di prima e senza dignità.E si bisognerebbe proprio fermarli questi bricconcelli.
RispondiEliminadicono che siamo in una democrazia. Si potrebbe creare un partito contrario o alternativo a queste politiche.
RispondiEliminaLa soluzione che hai in mente è il caos totale e generalizzato, non siamo ancora a questo punto di disperazione, secondo me.
Esìmio Granduro, come si può accettare legittimamente il libero scambio se le regole dei paesi contrattori sono notevolmente diversi?
EliminaE' Evidente che ci stanno portando al massacro.
Pertanto, credo che bisogna reagire con l'unica arma democratica che ci resta ancora, il voto.
Egregio anonimo
Eliminaconcordo completamente con la tua prima affermazione.
Reagire con il voto, si capisco, ma forse prima si dovrebbe costruire uno schieramento credibile antiglobalista ed anche antieuropeista (almeno se questa è l'Europa che ci vogliono propinare), per chi votare altrimenti, se tutti i partiti tradizionali sono schierati nello stesso modo?
Gia,dicono,ed anche io lo sostenevo fino a qualche anno fà,poi guardandomi intorno,ho incominciato a vedere cose chè con la democrazia non hanno nulla a chè fare.
RispondiEliminaMarx lo ha definita la classe dominante,una minoranza sociale, in un modello economico chè occupa una posizione predominante,chè sta attuando una vera guerra contro le classi operaie e lavoratrice,al fine di ripristinare la loro supremazia sociale,in una scala gerarchica ove essi dall alto sovrastano su tutti,e oggi non hanno bisogno di usare le armi convenzionali,hanno affinato altre arti belliche(corruzzione e concussione).
Democrazia,nella peggiore delle ipotesi è la dittatura della maggioranza,ma pur sempre democrazia è.
La dittatura di una minoranza ,non è democrazia,è dittatura e basta,e allora io mi sento autorizzato ad invocare il caos,la violenza,per ripristinare almeno la peggiore delle democrazie,ma democrazia vera.
La disperazione è segno di rassegnazione, ,mentre mai come in questo momento la mente dovrebbe
essere razionale e lucida,.
Alle prossime votazione,andrò a votare come ho sempre fatto,e votero M5S,con la speranza di inserire un cuneo in questo sistema,
ma quei signori sono pronti a tutto pur di non abdicare,questo è meglio chè lo sappiate,
senza volerlo mi è capitato questo sotto gli occhi, a proposito di M5S. Però, 'sti ragazzi imparano in fretta.
RispondiEliminahttp://www.lospiffero.com/buco-della-serratura/movimento-steller-day-soldi-a-parenti-e-attivisti-3224.html
L occasione fà l uomo ladro,la corruzzione nasce con l uomo e morirà con lui,tra rubare un cioccolatino o una ferrari un po di differenza cè,tuttavia io resto del parere chè ai ladri vanno tagliate le mani,quando la loro azione impoverisce e sfrutta il popolo va giustiziata in pubblica piazza,e li lasciato come monito per i golosi di cioccolatini.
EliminaGrillo è una persona per bene,trovane un altro come lui ,tra i politici attuali .
Poi io aggiungerei chè forse gli elettori degli ultimi 20 anni sono colpevoli tanto i loro politici,poichè sono stati loro a votarli,fosse,fosse ambivano pure loro a mettere le mani nella marmellata?e dopo essersi accorti solo oggi chè quelli hanno pranzato come porci lasciando il conto da pagare si lamentano,si lamentano di chè?del conto?o del fatto chè non hanno assaggiato la marmellata?
Questa non è democrazia,sè proprio volete spacciarla per tale,almeno cercate di fare il meno danno possibile giocando con le sue regole,andare a votare per il meno peggio.
Affiancare il M5S a questo soggetto è come dire chè i siciliani sono tutti mafiosi,io non l ho mai pensato,come penso chè nel M5S ci saranno soggetti ambigui,ma una mela marcia non rovina tutto il cesto se c è nè si accorge in tempo.
Su una cosa sono d'accordo: in democrazia gli elettori sono responsabili del malgoverno quasi quanto i loro rappresentanti.
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