sabato 11 maggio 2013

Divella sbarca in Sicilia: una nuova filiera per il Duro?

Il Cavalier Divella, noto pastaio nazionale, sembrerebbe voler attecchire in Sicilia, con la sua GranFiliera, da quanto mi riportano alcuni colleghi durogranicoltori e mi conferma Terra e Vita, nell'articolo che vi allego di seguito.



Come funzionerà la filiera grano duro Divella?
Proviamo a capirci qualcosa secondo quanto riportato qui e qui, così come proposto ai colleghi pugliesi:

Chi sono gli attori della Filiera?
La Compagnia sementi elette meridionali srl (Coseme) di Foggia e la F. Divella spa di Rutigliano (Ba) sono i terminali, rispettivamente come costitutore di varietà e mulino-pastificio (con Bayer CropScience e Tradecorp per il coordinamento tecnico del disciplinare di produzione), di “GranFiliera”
Quali saranno le quotazioni riconosciute ai produttori?
 Secondo quanto prevede il contratto lo stoccatore si impegna ad acquistare dal produttore, corrispondendo un prezzo minimo garantito di 285 €/t + Iva (4%), tutta la granella prodotta avente le seguenti caratteristiche medie calcolate sul coacervo della produzione consegnata: peso ettolitrico 78 kg/hl minimo, proteine 14,5% min. sulla sostanza secca, umidità max 12%, chicchi bianconati 20% max, chicchi germinati, volpati e fusariati 6% max, chicchi striminziti 4% max, chicchi spezzati 3% max, chicchi farinosi 0,5% max, grano tenero 2% max, nulli e corpi estranei 2% max, slavati 10% max. «Tale prezzo rimarrà valido anche se il prezzo medio mensile del frumento duro fino della Cciaa di Foggia risultasse inferiore a 285 €/t + Iva. Invece nel caso in cui il prezzo medio fosse superiore a 285 €/t + Iva lo stoccatore riconoscerà al produttore la media aritmetica semplice (minima e massima) delle quotazioni di ciascun mese compreso nel periodo di riferimento della mercuriale maggiorato di 15 €/t. Tale determinazione del prezzo rimarrà valida fino a una quotazione massima di 370 €/t + Iva, pari a 384,80 €/t Iva inclusa;

I vantaggi per il produttore quali sono?




Non so se riuscite a leggere completamente l'articolo sopra (pigiare per ingrandire), in ogni caso succintamente vi riporto  quanto dichiarato letteralmente da Divella nella intervista sopra:
  1. "innanzitutto il ritiro ed il collocamento del prodotto e già questo ai tempi attuali non è poco"
  2. "viene fissato un prezzo garantito prima della semina"
  3. "l'agricoltore è tenuto a seguire un disciplinare di produzione che definisce la varietà da coltivare e prevede quanto di meglio oggi la tecnica ha messo a punto in fatto di concimazione e di difesa."
Mumble, mumble...dunque il punto uno mi appare leggermente offensivo e fuori dal tempo: sono alcuni anni infatti  che il prodotto viene ritirato senza problemi, anzi direi con un certo appetito dagli acquirenti.
Punto 2: viene fissato un prezzo garantito per granella oltre il 14,5% (media del coacervo, non singole partite), un valore irraggiungibile in una annata media per il 95% delle aziende siciliane (a mio spassionato giudizio).
Mentre le granelle tra 13,5 e 14,5 % verranno ritirate, ma ai prezzi correnti della Camera di Commercio di Foggia salvo alcune maggiorazioni per il contenuto proteico  (1 €/t per ogni 0,1% di proteine oltre 13,50%). Le granelle con contenuti proteici inferiori al 13,5% non si sa bene che fine facciano (suppongo vogliano essere pagati per ritirarle, scherzo eh...) almeno dalle fonti alle quali attingiamo.
Punto 3: il famigerato disciplinare di produzione:
Innanzitutto l'uso di varietà certificate Coseme (Vendetta, Pietrafitta e Quadrato a quanto pare...).



Poi i fertilizzanti ed i concimi secondo questo schema:



Estrapolo la parte che riguarda i fertilizzanti:
«La concimazione fosfatica va effettuata a pieno campo prima della semina o simultaneamente a essa con 20 kg di Turbo Seed Zn (concime starter PK+Zn­EDTA, microgranulato, da applicare con un microgranu­latore o in miscela multistrato con il seme nella tramoggia per garantire una regolare distribuzio­ne. La concimazione potassica va fatta in più fasi: prima della semina a pieno campo (55­-65unità/ha) o simultaneamente alla semina con 20 kg di Turbo Seed Zn; da fine accestimento a inizio levata, per formare piante dotate di maggiore resistenza a stress idrici e termici e favorire culmi più robusti, per via fogliare con Trafos K (soluzione PK 30­20) alla dose di 1,5­2 l/ha; in fase di spigatura­fioritura, per via fogliare, con Final K (soluzione NK 3­31) alla dose di 2 l/ha, che consente un significativo miglioramento dell’indice di giallo. Per le applicazioni fogliari di azoto, importanti perché l’azoto viene rapidamente assorbito e assimilato a prescindere dall’andamen­to climatico, suggeriamo Folur (soluzione al 20%).
In più diserbanti al Top e due trattamenti fungicidi. Insomma un bel pò di roba molto costosa, che personalmente non mi sogno di acquistare neanche nelle notti primaverili,  per ottenere questo risultato:
La bontà del contratto di coltivazione proposto da Coseme e Divella è stata motivata da Prencipe presentando i dati statistici delle produzioni ottenute da 12 aziende che lo hanno sperimentato nel 2012. «Su una superficie di 303,58 ha, coltivata per il 90,9% a Pietrafitta e il 9,1% a Vendetta, le aziende hanno ottenuto una produzione media di 30,31 q/ha, con un contenuto medio in pro-teine pari al 15,12% sulla sostanza secca. Tutte le 12 aziende hanno vantato un contenuto in proteine maggiore del 14,50%».

Scusate, si propone di ricorrere al bendidio della moderna tecnica agronomica per raggiungere una resa media di appena 30,31 q/ha? Ed il responsabile commerciale Coseme Prencipe esprime anche soddisfazione?!!!
Se faccio due conti 30,31 x 28,5 + Iva4%=898,39 Euro
Secondo voi ci si riprendono le spese? Risposta scontata.

Comunque in Puglia il contratto sembra funzionare, Divella dichiara che sarebbero stati firmati contratti per 20.000 tonnellate. Mentre in Sicilia:
Quest'anno siamo andati a proporre GranFiliera in Sicilia per una prima produzione di 10mila quintali che costituirà la testa di ponte per calamitare l'interesse dell'agricoltore.
Inoltre da quanto mi riferiscono alcuni agricoltori siciliani (e che prendo con beneficio di inventario visto la mancanza di documento scritto) contattati da intermediari Divella: alle condizioni proposte agli agricoltori pugliesi che trovate sopra, andrebbero decurtati 3 €/q circa di trasporto per la piazza di Foggia. 

Insomma niente male davvero...se continuo a produrre grano duro di massa al 11,5 % di proteine nessuno si offende, vero?

P.S.: naturalmente speriamo di ricevere rettifiche o puntualizzazioni da parte dell'azienda citata. Nulla ci potrebbe gratificare di più di veder nascere in Sicilia una filiera che contemperi gli interessi dei produttori di grano duro a quelli dei trasformatori dell'agro-industria con lo scopo di realizzare un prodotto pastario di successo sul mercato italiano e mondiale.





12 commenti:

  1. Che ben vengano i contratti di filiera, ma attenzione ai disciplinari. Spesso sono un'arma a doppio taglio.

    RispondiElimina
  2. "non firmare mai nulla", sempre questo hanno detto i vecchi contadini.

    RispondiElimina
  3. e il futuro senza contratti e in mano ai soliti stozini commercianti che si sa il prezzo quando acquistiamo ma non sappiamo mai il (prezzo) quando vendiamo i nostri prodotti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. quando gli porti il grano, ponigli come condizione il pagamento secondo le quotazioni ufficiali, consiglio quelle Ismea di Palermo o Catania, meno i costi di deposito se fai prezzo a chiamare (generalmente 2 €/q).
      Questo sistema è accettato da molti commercianti. Personalmente faccio così...

      Elimina
  4. Io con le proteine ho una certa dimistichezza-al loro disciplinare ,per i piu esigenti va aggiunto Kg 2 di kriptonite a copertura e circa 10KG di polonio alla spigatura -ma andate pure a fare in .......
    Il quadrato l anno scorso è stato molto utilizzato dalle mie parti(filiera armando)molto produttivo,ma le proteine neanche a calci in culo li ha fatte-abbiamo avuto picchi di 60qt ad ettaro e comunque non inferiore a 45qt-proteine massimo 12,5%-e quelli sbandierano 31qt ad ettaro come fosse un grande risultato,da noi con queste rese ti resta a mala pena i soldi per comperare la corda-
    Ai sig,agronomi ,un consiglio,per la coltivazione del grano duro sapete dove dovete metterveli i concimi fogliari e i microgranulari?
    Volete le proteine?seminate aureo-e concimate con zolfato ammonio e nitrato-su rotazioni con leguminose -quantità e qualità-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. il sospetto è che le proteine siano una scusa per venderti seme, concimi e fitofarmaci...

      Elimina
    2. Ciao Mimmo,

      Il mio nome è Mimmo, è la prima volta che visito questo sito. Ho una piccola azienda cerealicola nella provincia di Enna. Poiché sei una persona molto preparata nel settore cerealicolo, vorrei chiederti un consiglio. C’è in vendita un ammasso di grano a un ottimo prezzo. Tu pensi che sia un buon momento per iniziare un’attività di stoccaggio grano dato che nelle zone non ci sono altri ammassi?

      Cordiali saluti
      Mimmo
      3805188455

      Elimina
  5. ma poi la pasta con tutte ste proteine dove si trova per comprarla...sugli scaffali la pasta piu costosa riporta una percentuale del 12%

    RispondiElimina
  6. gino agricoltore pugliese13 maggio 2013 alle ore 19:49

    io sono uno di quelli che a stipulato un contratto di filiera, grano armando, nelle annate con scarsa produzione ho fatto fino a 18 di proteine vedi lo scorso anno, ma quando si produce molto le proteine si abbassano... Io uso i comportamenti agronomici classici, rotazione con leguminose, doppia concimazione azotata in copertura e fungicida all'occorrenza non spendo una lira in più. se ottengo le proteine desiderate bene altrimenti il prezzo è quello di tutto l'altro grano.
    qualche volta ottengo il risultato e mi viene riconosciuto il premio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie per la testimonianza, dunque non sono previsti rigidi disciplinari. Mi sembra che fai bene a stipulare un contratto di questo tipo che ti da una opportunità in più.

      Elimina
  7. Vi evidenzio una notizia riportata dal Velino sull'ipotesi di pane e pasta a marchio DOP Sicilia:
    http://www.ilvelino.it/it/article/sicilia-anche-il-pane-verso-marchio-dop/e4a08723-0c8a-4627-8bfe-67bf2076bb95/

    Che ne pensate?

    RispondiElimina
  8. si, avevo visto la notizia, ed avevo già cominciato a raccogliere materiale per un post che scriverò appena ho più tempo...comunque ti accenno che trattasi di operazione politico-commerciale tentata già senza successo da due passate Amministrazioni Regionali, oltre che da Coldiretti e da Coop, un fallimento totale, sebbene fossero presentate in pompa magna (nell'ultima versione in progetto si chiama con un anglismo "Born in Sicily"...ma in Sicilia, di fatto la gran parte della pasta consumata proviene già da grano siculo, quindi anche se si affermasse la DOP non cambierebbe nulla per i produttori...oltre l'isola non interessa a nessuno il fatto che la pasta provenga dalla Sicilia...per cui alla fine si tratta di spendere un pò di soldi pubblici, sistemare qualche amico...per non concludere nulla...quando alla Regione Sicilia provvederanno ad erogare servizi per le imprese piuttosto che retorica di quart'ordine forse qualcosa cambierà...

    RispondiElimina