giovedì 15 marzo 2012

Da Mariano Ferro a Sarkozy: l'Europa ci deve proteggere!

Ottimo intervento, a mio giudizio, di Mariano Ferro, leader del Movimento Forconi, alle assemblee del MPL a Chianciano.
Fuori dalla Sicilia, Mariano Ferro ha tirato fuori con chiarezza i veri problemi che stanno distruggendo l'economia agricola siciliana, del Sud-Italia, ma penso anche dell'Italia produttiva tutta.

Prima di estrapolarvi le parti più significative (ma potete ascoltare il suo intervento nel video a lato), rilevo soltanto, nella prima parte del discorso, un eccessivo indugiare nel ruolo del siciliano incompreso. Non dovrebbe essere più tempo di piangersi addosso, a mio avviso.

Ma tornando all'intervento di Ferro, dopo una breve presentazione e sintesi dell'attività dei Forconi, dal  minuto 9 del video, inizia la parte più politica del discorso, che dovrebbe coinvolgere come dice lui stesso, tutta l'Italia, e non soltanto la Sicilia.
Prima viene giustamente e sinteticamente rappresentata la situazione attuale ovvero: 
1) i produttori sono tartassati da tasse di ogni genere senza avere nulla in cambio (ed al Sud, ancora peggio);
2) i trattati UE di libero scambio, come quello con il Marocco, mettono fuori mercato le nostre imprese agricole che, per le risapute ragioni (tra le quali l'eccessiva imposizione fiscale), sono costrette a produrre con costi superiori rispetto ai Paesi extra-UE.
E' evidente che questo circolo diabolico, già in essere da parecchi anni, si sta aggravando in seguito alle recenti e severe richieste di rigore fiscale da parte della U.E. allo Stato Italiano, come al continuo proliferare di nuovi trattati di libero scambio che l'Europa ha intenzione di siglare.
Ferro, così al contrario di varie associazioni di categoria per le quali, il massimo risultato perseguibile è la riduzione di un aliquota IMU, o dei partiti politici tradizionali che considerano globalizzazione ed Europeismo feticci intoccabili, prova ad uscire fuori dagli schemi:
"se l'Europa non mi difende io non voglio essere cittadino europeo, voglio essere italiano e siciliano in particolar modo"
E poi: 
a noi non sta bene questa "globalizzazione scellerata senza regole", rimanendo così le cose "si prevede almeno un futuro ventennio di lotte e scontri sociali"
Perché dunque continuare "a pagare le tasse, perché rimanere in Europa, perché mantenere l'Euro?" in queste condizioni.

Ed infine 
"Non sono né di sinistra, né di destra, sono per il buonsenso!"
Sullo Statuto Regionale, la posizione di Ferro appare sfumata rispetto alle posizioni che solitamente ascolto in Sicilia.
Per come la vedo io, chiedere l'applicazione dello Statuto Siciliano (per quanto legalmente potrebbe anche starci) è una scelta egoistica da parte di noi siciliani, i disastri ambientali ci sono è vero in alcune aree, ma quelli dovrebbero essere sanati o risarcirti ricorrendo alle leggi vigenti. Come è stato fatto in altre parti d'Italia (vedi vicenda eternit), mentre da noi probabilmente non si riesce per vari motivi, anche interni, ma forse sarebbe più saggio puntare a risolvere quelli, piuttosto che isolarsi dal resto dell'Italia. 
Se si vuole rifondare l'Italia si può fare sulla base di una idea e di leggi comuni per tutti ed in tutti i territori, senza privilegi e favoritismi. Partire con una piattaforma di rivendicazioni puramente regionali ci inimicherà il resto del Paese che soffre i nostri stessi identici problemi, provenienti sostanzialmente da oltre confine.
A tal proposito sarebbe giusto che i Forconi, mettano per iscritto (Verba volant, Scripta manent) le loro intenzioni e le loro rivendicazioni, in modo che sia chiaro, per tutti all'interno ed all'esterno del movimento, il percorso da compiere e gli obiettivi da realizzare. Io stesso sono alla ricerca di chiarezza, visto che ho già sentito tutto ed il contrario di tutto.

A tutti gli agricoltori timorosi di un eventuale allontanamento dall'Europa, almeno per come funziona  al momento, ricordo che i contributi PAC che in alcuni casi essi percepiscono e che gli fanno apparire l'Europa ancora come una entità benevola, sono versati dall'Italia, alla UE, in misura molto maggiore, a quanto poi effettivamente ritorni all'agricoltura italiana stessa.
Ci guadagneremmo dunque anche in termini strettamente utilitaristici, se uscissimo fuori dal sistema della PAC.
L'Europa peraltro ha tradito alcuni principi economici per cui è stata creata, sanciti nel trattato di Roma, tra i quali spicca clamorosamente:
Mentre al momento l'azione dei tecnocrati europei, come ben sappiamo. va in direzione del tutto opposta.

Comunque, a parte le mie personali considerazioni che possono lasciare il tempo che trovano, prima di eventualmente derubricare tutto quanto sopra riportato a rivendicazioni di categorie oramai fuori dalla Storia ed incapaci di adattarvisi, leggete questo articolo su Sarkozy sulla nuova politica francese nei riguardi dell'Europa.

L'Europa ci deve proteggere annuncia Sarkozy:
Il libero scambio sì. La concorrenza sleale no - E’ stato un altro dei concetti chiave espressi ieri a Villepinte. Nel mirino, i Paesi emergenti come la Cina e l’India, che esportano in Francia, ma che impongono dazi e balzelli alle loro importazioni. Sarkozy propone un Buy European Act, sul modello dello statunitense Buy American Act: una legge che dia la priorità, entro certi limiti, alle aziende europee per gli appalti pubblici. Altro punto: privilegiare le piccole e medie imprese europee rispetto a quelle di grandi dimensioni, ancora per gli appalti pubblici. Infine, esigere la reciprocità commerciale rispetto ai Paesi extra Ue. E, se necessario, introdurre nei loro confronti gli stessi ostacoli al libero commercio da loro imposti. In ognuno dei tre casi, Sarkozy minaccia di intervenire in maniera unilaterale se da Bruxelles non arriveranno novità.
Naturalmente il tipo di protezione che richiede Sarkozy non è detto che coincida con la nostra, visto, ad esempio, che sembrerebbe la Francia uno degli artefici della liberalizzazione dei mercati dei paesi del Nord-Africa, a scapito nostro, dove più forti sono gli interessi francesi. Ma, a maggior ragione, come possiamo pensare di stare ancora in una Europa dove gli Stati forti, richiedono e possibilmente ottengono protezione per i loro settori strategici, mentre noi ultima provincia dell'Impero, stiamo sul fronte ad affrontare la sfida impossibile e truccata della competizione globale?
La possibilità di una uscita dall'Europa e dall'Euro, se la UE dovesse proseguire sulla strada della globalizzazione a danno dei più deboli, dovrebbe stare in cima alla agenda di qualsiasi formazione politica tenga al futuro della propria Terra, qualunque essa sia. 

11 commenti:

  1. Quel cretino di Sarko,come pensa di ripianare i debiti delle banche francesi?
    Qui bisogna mettersi una cosa ben in testa,tutto quello che sta succedendo e dovuto solo ed esclusivamente all enorme carta straccia creata dalla finanza creativa(circa 12-15 volte il pil mondiale)ora se non si vuole far saltare il modello capitalista è necessario tenere in vita le banche,per salvare le banche è necessario che i loro debiti passino allo stato,il quale provvede a drenare denaro reale,dal mondo che produce ricchezza tangibile,a copertura dei titoli carta straccia,data la loro enorme mole,impiegheremo anni per coprirli,dovremmo lavorare gratis,per i delinquenti della finanza,(ecco spiegato l enorme pressione fiscale e lo smantellamento dello stato sociale),è come dire,che io mi indebiti per cielo -mari e terre,e poi vada dal mio vicino a chiedergli di coprirmi i debiti,al minimo mi prenderebbe a pedate nel sedere,e se non facciamo la stessa cosa con questa gentaccia,sarà veramente difficile resistere,oserei dire impossibile.

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    1. Tu credi che è giusto salvare le banche per non far saltare tutto il resto? Bene.
      E allora,per equità sociale,è altrettanto giusto salvare le aziende anzi prima le aziende e poi le banche.
      Perchè? Perchè le banche fanno un mestiere speculativo non necessario mentre le aziende creano beni indispensabili per la sopravvivenza del popolo.

      Tenere in vita una banca non è la stessa cosa di tenere in vita una azienda che produce merci (cibo,vestiario ecc).

      Ricordiamoci che la banca produce servizi.
      Di certi servizi, come la moltiplicazione,a debito,del denaro,possiamo farne a meno a diferenza di chi produce merci,no?

      Se le banche falliscono la colpa è soltanto loro non dello stato.
      La gente ci rimetterà i depositi? E allora? Colpa loro che hanno dato fisucia alle banche!

      Nel libero mercato questa è la regola!
      Fare eccezioni è come usare due pesi e due misure.
      Alla faccia della equità saciale che tutti,soprattutto i politici,ultimamente,hanno sulla bocca.

      Lo Stato non deve parage i debiti dei banchieri anche per una questione di principio.
      Vedi, se si fa in questo modo nessuno imparerà mai a prendersi le proprie responsabilità e sopratutto a fare buone regole e rispettarle.

      CURTIS N.

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  2. giuste le tue considerazioni sull'Europa meno sulla pac .ti faccio una domanda tra noi agricoltori secondo te' come risolveresti il problema dei rapporti agricoltura -stato 'agricoltura-regione,agricoltura-europa. ciao

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  3. A quali problemi specifici fai riferimento? Nel contesto politico attuale?

    Sul dare-avere in passivo con L'Europa
    http://www.siciliainformazioni.com/giornale/economia/46970/alleuropa-diamo-quello-riceviamo-eurispes-litalia-terza-contributi-versati-allue.htm

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  4. Sarkozy minaccia Bruxelles durante la sua campagna elettorale?
    Fin'ora dov'è stato? In vacanza con la bruni ma a spese dei francesi!

    Sarebbe ora di mandarlo in vacanza a spese sue.

    CURTIS N.

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    1. vero, però sempre meglio che fare la ruota di scorta dei tedeschi.
      In ogni caso, la presa di posizione di Sarkozy, è un sintomo che nel sentire comune l'immagine dell'Europa non è più la stessa.

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    2. In campagna elettorale si prende posizione?
      Ma,dico,fin'ora cosa ha fatto e detto?

      Per me è una sparata come tante per raccogliere voti.

      E se i sondaggi,durante la campagna elettorale, saranno deludenti per sarkò,ci puoi scommettere che ne farà altre di sparate ancora più grosse!

      CURTIS N.

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    3. Dai Curtis, pure tu, che cerchi serietà in un politico.
      E' comunque un argomento forte, in Italia il massimo del dibattito politico verte sulle nozze gay...

      Sarkò sta cercando di recuperare voti che si stanno spostando verso Marine Le Pen. Il voto francese sarà molto importante per i destini dell'Europa e dell'Italia.
      Paradossalmente per la prossima politica italiana potrebbe essere più determinante il voto di un francese di un voto italiano.

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  5. Si,parlare di protezionismo,è un'argomento forte ma solo se venisse da un politico nuovo ma se viene da un politico uscente che,durante la sua permanenza come capo di Stato,non ha mosso un dito in tale direzione come può essere credibile,ora,in campagna elettorale?


    Cmq,io non lo voto uno che fin'ora non ha mai detto nulla in merito e all'ultimo minuto mi dice che,domani,farà quello che avrebbe dovuto fare ieri.

    CURTIS N.

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    1. Ok, ma non penserai che io sto facendo campagna elettorale per Sarkozy? A me lui fa ribrezzo, figurati.
      Ho scritto di lui, per evidenziare il fatto che il dibattito in Europa ferve a tutti i livelli, ed interessa anche il fronte cosiddetto moderato, non soltanto forze estremiste.
      Ci sono tantissime forze politiche a sinistra come a destra in tanti stati europei che mettono in discussione l'Europa, così come è.
      In Italia, se non sbaglio, non c'è un solo partito. Noi amiamo il nostro carnefice.

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  6. Ok.
    Ma oltre a Sarkò il nuovo oppositore contro Bruxelles è il primo ministro spagnolo che non vuole accettare le condizioni di riduzione del deficit.
    Questa,si,che è una posizione anti europeista.
    In italia ci sarebbe la Lega Nord ma stanno in una zona grigia.

    Eh,già,in italia amiamo il nostro carnefice a quanto pare.

    CURTIS N

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