lunedì 12 settembre 2011

Borsa di Parigi: il duro si impenna! (Aggiornato)

Aumento improvviso del duro stamane alla Borsa di Parigi! Quota 34,5 €/q, +2 €in una sola seduta.
Sui massimi dell'anno.


Eccovi il link: http://www.terre-net.fr/cours_marches_agricoles/cotations.html
Più tardi spero di aggiornare con qualche delucidazione. Il cambio euro/dollaro sembrerebbe essere una delle cause.
Che sia la volta buona?!

Aggiornamento 12 settembre ore 20:00

Venerdì scorso è uscito il seguente rapporto del Ministero dell'Agricoltura Francese. Di seguito lo stralcio relativo al grano duro:



"Avec 2 millions de tonnes, la production de  blé dur chuterait de 22 % par rapport à 2010, en raison d’une baisse conjointe des surfaces (- 18 %) et des rendements (- 6 %). La sole reculerait dans la plupart des régions productrices. Les rendements chuteraient en Midi-Pyrénées, mais augmenteraient dans la région Centre. "

Insomma produzioni reali (mica stime!)di grano duro francese in calo del 22% rispetto all'anno passato (causa siccità se non lo sapeste!). Dovrebbe essere la causa dell'aumento insieme al cambio euro/dollaro. Ma proveremo ad indagare meglio. Vi invito a visitare il sito del Ministero dell'Agricoltura Francese
Veramente ben fatto. Si tratta di una sezione denominata "Agreste" dedicata agli operatori agricoli con tantissime informazioni utili e sempre aggiornate, liberamente fruibili.


11 commenti:

  1. Chiedo scusa, una domanda.
    Il grano duro in Russia è a coltivazione estiva?
    La coltivazione del grano duro nel Nord Italia
    anch'esso a coltivazione estiva è possibile?

    Mauro

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  2. In gran parte in coltivazione estiva.
    Tranne alcune regioni Trans-Caucasiche, come il Dagestan, dove viene seminato in autunno.

    In Nord Italia è possibile a semina primaverile? penso proprio di si.
    In Sicilia sino a 30 anni fa, si seminavano i grani marzuoli con discreti risultati.

    Ma chiederò al coautore nordico "Granturco" del blog, di dire la sua.

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  3. Mi pareva ci fosse un altro nordico che semina granduro.lui dovrebbe saperne di più.Non sono esperto di grano duro, avevo inserite alcune varietà di duro ,in un campo prova di frumenti ,diversi anni fa,,con scarsi risultati produttivi:.Si erano diradate tantissimo per il freddo.
    Per quanto ne so io ,chi semina grano duro al nord ,di norma lo fa in autunno.La semina primaverile,è possibile,per le varietà alternative.ma è praticata come ripiego, in caso di impossibilità di semina autunnale,

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  4. Mauro
    Si in effetti ogni tanto ci fa visita un durogranicoltore mantovano, lui potrebbe certamente darti una risposta più esperta di noi.

    Per quello che so posso dirti:
    per il duro il problema della vernalizzazione non si pone, le varietà commerciali (almeno in Italia, ed al momento) sono tutte alternative.
    Generalmente nei territori dove è possibile coltivarlo in entrambe le modalità si ritiene che in semina autunnale sia più produttivo, mentre in semina primaverile raggiunga livelli qualitativi superiori.

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  5. Vi è anche da considerare che ,al nord in primavera, le condizioni del terreno buone per la semina,sono abbastanza aleatorie, si rischia di averle per periodi brevi e/o molto in là con la stagione ,con rischio di forti perdite produttive e sovrapposizioni a operazioni colturali di altre colture primaverili.
    Per cui, quando vi sono le condizioni con i cereali a paglia in genere si preferisce andar sul sicuro in autunno.in caso contrario in primavera, dove vi è la possibilità ,si seminano altre colture prettamente primaverili/estive:mais,soia,girasole,

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  6. da informatore agrario 15/09

    "MERCATO ITALIANO - Grano Duro
    Come è avvenuto in Francia e come preannunciato dai «sintomi» della scorsa settimana, il mercato ha segnato un aumento che si può valutare in 5-10 euro alla tonnellata per merce disponibile.
    Il valore del disponibile si aggira intorno a 325 euro/t arrivo con oscillazioni di 5-10 euro a secondo della qualità. Aumento che si può dire sia valido per tutte le zone del Nord-Centro-Sud d’Italia.
    Questi aumenti sono confermati dalle quotazioni dei listini delle borse di Milano e Bologna.
    Il mercato comunque si muove sempre guardingo perché la domanda non si manifesta ancora in pieno."

    In Sicilia, visti i prezzi 5-6 €/q costantemente inferiori ai valori nazionali, ci si chiede se si fa ancora parte della patria italica.

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  7. Grazie a tutti della gentile risposta.
    Certo che in Sicilia il grano duro costa
    veramente poco.
    Chissa perchè.

    Mauro

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  8. Invece, in Sicilia si coltiva il grano tenero?
    Voglio dire, magari è possibile, ma è conveniente
    visto che il duro viene così bene?

    Mauro

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  9. Il tenero si coltiva relativamente poco da noi, anche se saltuariamente qualcuno lo riscopre.
    E' più produttivo del duro anche in Sicilia, ma a mio avviso con il duro mediamente si guadagna di più (tenendo conto del prezzo solitamente superiore), oltre che si adatta meglio ai terreni più marginali.

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  10. Da Mantova confermo che il duro dalle nostre parti viene seminato in autunno e raccolto a fine giugno.
    Quest'anno sono stato costretto a ritardare la semina a febbraio e la produzione è stata deludente per quantità, anche se con valori altissimi di proteine

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  11. Grazie per l'intervento di prima mano.
    Sembra confermarsi, la correlazione tra qualità e semina tardiva o addirittura primaverile.
    In Canada raggiungono anche il 17% di proteine, quasi fosse granella di leguminosa!

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