venerdì 11 gennaio 2013

Le mie Proposte Durogranicole


Stimolato da Toni Ferrara (attivista del M5S, nonché già candidato al consiglio comunale di Palermo, ed agricoltore) a produrre una traccia di proposte agricole da sottoporre alle "Commissioni parallele" del Movimento 5 Stelle siciliano, mi accingo a presentarvi alcune mie idee per il settore cerealicolo siciliano.
Non mi avventuro in disquisizioni su altri settori agricoli (la Sicilia è molto eterogenea), perché sono convinto che ciascuno di essi abbia delle peculiarità che vanno conosciute a fondo. Io sono un durogranicoltore professionale e vi riferirò su ciò che so, che ho meditato e che ritengo utile per il mio settore. Ma naturalmente alcune proposte sono estensibili ad altri settori.
Eviterò anche di avanzare proposte troppo facili  e scontate, che nella situazione economica attuale sono difficilmente realizzabili o già ampiamente veicolate da vari partiti politici e movimenti. Non vi parlerò insomma della cancellazione dell'IMU, ad esempio, o di generici carichi fiscali da tagliare (già soggetti molto più qualificati di me, se ne occupano, ed assistiamo ai risultati), o di ancora più improbabili sussidi provenienti chissà da dove.
Mi soffermerò su una serie di proposte che credo possano essere affrontate dall'Assemblea Regionale Siciliana o comunque dalle Istituzioni Regionali, senza che queste comportino un aggravio di spese insostenibile per le esauste casse regionali.
Dal mio punto di vista si tratta di aspetti importanti per mettere in condizione le aziende agricole durogranicole di provare ad affrontare il famoso mercato globale senza regole che, ahinoi, ci è stato imposto come una miracolosa toccasana e con il quale, sinché non avverranno rilevanti ed auspicabili cambiamenti storici, toccherà fare i conti. 

Dopo il doveroso preambolo, dunque vediamo un pò, 'ste proposte:

1) Istituzione di Osservatori Prezzi, (almeno due: Sicilia Occidentale ed Orientale), gestiti dalle Camere di Commercio che monitorino con puntualità, regolarità e precisione, oltre che pubblicamente via web, l'andamento delle quotazioni delle principali produzioni agricole siciliane, sul modello di ciò che avviene nelle altre piazze italiane, anche del Sud-Italia.
Il listino dovrebbe rilevare anche l'andamento dei prezzi delle produzioni biologiche, che in Sicilia sebbene in teoria rilevanti in termini quantitativi non risultano mai quotate, con ripercussioni negative per i produttori del settore.
Oltre alle produzioni dovrebbero anche essere monitorati i prezzi dei principali mezzi tecnici: gasolio agricolo, concimi più diffusi, semente selezionata.
L'attuale mancanza di trasparenza sul mercato siciliano è una delle cause della perdurate crisi del settore. Senza informazioni trasparente ed autorevole il produttore vende male e compra peggio! Ed il bilancio non può mai quadrare.

2) Istituzione di un Osservatorio sugli scambi con l'estero e con le altre regioni italiane.
Sarebbe utile sia ai fini di una pianificazione della politica agricola regionale che per una maggiore trasparenza delle dinamiche del mercato da parte degli operatori, pubblicare periodicamente gli scambi commerciali tra Sicilia e resto del Mondo.
Quanto prodotto estero arriva in Sicilia? Quanto ne esportiamo? I dati esistenti sono spesso aggregati e resi pubblici dopo anni.
In molti Paesi esiste un bollettino settimanale delle principali strutture portuali dove è rappresentato il volume dettagliato della merce in entrata ed in uscita negli scali merci. 
La storiella delle navi in arrivo al Porto che fanno crollare il prezzo del mercato locale, mi è venuta a noia. Trasparenza anche qua, dobbiamo sapere cosa avviene sul mercato anche noi produttori, non soltanto i commercianti che utilizzano le informazioni per manipolare il mercato, o i demagoghi, per individuare cattivi di turno spesso inconsistenti in termini reali.

3) Provvedimenti di legge che impediscano l'importazione di derrate agricole, coltivate con pratiche che in Italia (ed in Sicilia) sono espressamente vietate. Nel campo durogranicolo mi riferisco, ad esempio, al disseccamento artificiale dei cereali con diserbanti, praticato da alcuni Stati esportatori. Non si capisce perché i prodotti agricoli stranieri derivanti da pratiche illegali possano essere consumati tranquillamente qui da noi, mentre un italiano che volesse fare ricorso a queste tecniche  sarebbe giustamente perseguito e sanzionato (un tipico caso di protezionismo dello Stato verso le merci estere).

4) Abolizione dell'obbligo di uso del seme cartellinato per il grano duro, in relazione al percepimento del contributo che prevede le rotazioni colturali (art.68). Adozione del sistema francese in modo tale che l'agricoltore possa scegliere liberamente, in base alle proprie esigenze e senza svantaggi, tra la semente certificata e quella autoprodotta.

5) Assegnazione gasolio agricolo: oggi con la disperata necessità di fare cassa, lo Stato sta riducendo i volumi di gasolio agricolo assegnati alle aziende, ma  soprattutto ha innalzato l'imposta fiscale che grava sui carburanti agricoli. Al momento l'accisa grava per un 22% di quella totale sul gasolio stradale (meglio che niente direbbe qualcuno) ma va tuttavia rilevato che nei paesi esportatori di cereali le accise per uso agricolo stanno a zero. Così il farmer ha la possibilità di attingere all'energia ad un costo almeno del 22% inferiore al costo di un agricoltore siculo. Ciò crea evidenti sperequazioni!
Come mitigarle (risolvere so bene che è una parola troppo grossa)?(abolire l'accisa del tutto sarebbe bello lo so, ma mi rendo conto che è improponibile).
Sul totale di gasolio agricolo assegnato ad una azienda sulla base oggettiva dei terreni e delle colture (come già avviene ricorrendo al fascicolo aziendale), imporrei due aliquote di accisa. Una aliquota zero sulla prima metà della assegnazione, ed una aliquota al 44% sulla restante seconda metà.
In questo modo, le aziende agricole saranno incentivate a ricorrere ad operazioni colturali a basso consumo di gasolio (visto che la prima metà di gasolio costerà quasi un 50 % in meno della seconda), ottenendo così un vantaggio sia dal punto di ambientale (meno emissioni) che economico, sia  per l'azienda, che per lo Stato (in quanto l'eventuale uso improprio del gasolio agricolo eccedente sarebbe penalizzato da una accisa molto più elevata).

6) Modifiche sostanziali ai Piani di Sviluppo Rurali (PSR): 
Semplificare e rendere agevole l'accesso a queste risorse (soprattutto alla misura 121) anche alle aziende più semplificate ed a chi gestisce i terreni con affitti temporanei.
Finanziare al 100% e senza graduatorie tutti gli adeguamenti che la UE e lo Stato ci chiedono. Serbatoi omologati, irroratrici a norma, revisione delle trattrici, abilitazioni varie, etc..

7) Video sorveglianza, con controllo remoto, negli snodi stradali principali. Furti di mezzi agricoli, animali, cavi di rame, materiali ferrosi vari sono all'ordine del giorno oramai nelle campagne. In più durante il periodo estivo il telecontrollo potrebbe risultare un deterrente alla sgradevole pratica, mai sopita, dell'incendio del raccolto. Purtroppo in alcune zone della Sicilia avviene spesso.
L'idea non è mia, ma di Crocetta, almeno sino alla campagna elettorale.

8) Rimborsi Iva (gestiti dalla Regione Sicilia, ricordiamo, purtroppo) in tempi ragionevoli o nel caso di ritardi, con corresponsione di interesse legale. I produttori non sono le banche ad interesse zero della Regione Sicilia!

E qua mi fermo al momento...Ora tocca ai ragazzi del M5S. Ma naturalmente quanto scritto sopra, dovrebbe e potrebbe interessare anche altre formazioni politiche.
Nel frattempo do atto al M5S siciliano di avere restituito il 70 % degli stipendi percepiti dai 15 deputati della Assemblea Regionale Siciliana. Assolutamente encomiabili, bravi!
Ma ora viene il difficile, esauriti i colpi in canna già annunciati in campagna elettorale, i "grillini" dovranno cominciare a fare politica sul serio!

23 commenti:

  1. quando ti ci metti sei piu politico degli stessi politici-BATTUTA A PARTE-
    l agricoltore siculo vive dei problemi complessi uguali agli altri agricoltori italiani-poi nello specifico possono e ci sono delle diversità,ma la sostanza resta -

    1-la regione deve mobilitarsi verso il ministero affinche i pagamenti PAC avvengano entro e non oltre il 31 dicembre di ogni hanno corrente,poichè la maggior parte delle scadenze creditizie avvengono in quel periodo e i sostentamenti pac sono una garanzia per la loro solvibilità-

    2-la regione deve intervenire verso le associazioni di categoria affinchè vengano stabiliti dei tariffari politici per la compilazione della pac e dei psr,anziche a percentuale come avviene oggi-cio farebbe risparmiare bei soldini all agricoltore-
    come fare?basta minacciarli di costituire una cooperativa di servizi agricoli stipendiata dalla regione,ricavando i soldi dai tagli alle consulenze esterne,dall accorpamento dei piccoli comuni al di sotto dei 1000 abitanti e tante altre iniziative detite a creare risparmio di bilancio-

    3-bene il meccanismo sul gasolio,ma le maggiori accise devono servire ad abbassare il costo per la logistica detita ad attraversare lo stretto,senza incidere sul prodotto primario-

    4-la regione deve intervenire in modo concreto sul finanziamento delle assicurazioni contro eventi calamitosi che danneggiano i raccolti e le colture -incentivi fino al 60%in conto capitale sullle polizze-
    polizze agevolate anche per furti e incendi,ma solo dopo aver istituito gli elementi al punto 7-

    5-asseggnare in modo gratuito aree pubbliche destinate alla commercializzazione nonchè vendita diretta tra produttori e consumatori-faciliatre sotto il profilo fiscale la trasformazione e la commercializzazzione dei prodotti aziendali,

    6-promozione dei prodotti biologici tramite pubblicità gratuite sui masmedia

    7-i sostegni regionali,devono andare solo ed esclusivamente ad agricoltori attivi in età non pensionabile-
    per agricoltore attivo l italia una normativa già cè l ha,basta aggiungere che non deve essere pensionato-

    se l agricoltore guadambia qualcosa,puo anche pagare,altrimenti ...tutti a spasso-

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    1. Ciao Mimmo, agricoltore attivo non pensionato. Ricoda che se andrai in pensione forse a 70 anni, percepirai Euro 480 mensili. Assegno odierno e quindi per vivere avrai bisogno ancora di lavorare la terra e percepire i relativi aiuti. Con affetto saluti. Chapeau per le altre proposte.

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    2. ciao TONI-la questione pensionistica è una cosa seria in questo paese,queste pensioni da fame sono il frutto dell esercizio irresponsabile e cialtrona di una classe politica e dirigenziale scadente come quella che abbiamo noi-prima o poi arriva il giorno in cui non si puo lavorare piu,oggi con la meccanizzazione fare l agricoltore ad una certa età è molto pericoloso-almeno dalle mie parti sono gli ultrasettantenni i più soggetti ad incidenti mortali-sembra strano ma fare l agricoltore è un mestiere pericoloso-

      tuttavia non è pensabile che un aiuto ad un settore produttivo diventi un ammortizzatore sociale-essi devono servire a sostenere il reddito attivo e a produrrere investimenti-l investimento è una visione futuristica della propria vita,dubito che un settantenne abbia questa prospettiva-poi in un periodo di magra come questo ebbene che gli aiuti vadano a quelli che non hanno neanche quei 480E mensili,poi parliamo di aiuti diversi da quelli comunitari,quindi secondo mè andrebbero indirizzati in modo piu speculare-

      Mi permetto di dissentire da quelli che propongono commissioni ed altro(non me ne voglia granoduro)poichè in italia,la parola COMMISSIONI O ENTE,significa poltrone e clientelismo,quindi altri parassiti sulle spalle di chi lavora-meglio ottimizzare gli strumenti esistenti senza alimentare altri sprechi,ma solo adoperando buonsenso.riscuotere la pac in tempi certi,non lasciare il 5% di essa ai sindacati e avere spazio gratuito per promuovere e vendere i propri prodotti sarebbe gia una grande conquista da paese serio-

      contraccambio i saluti-
      PS-come si trovano i seminativi lassu?

      voglio aggiungere un altro punto-liberta di sparare a vista a chi si intrufola nelle proprietà altrui per rubare e manomettere gli attrezzi da lavoro-purtroppo questo fenomeno,da qualche anno si stà manifestando anche dalle mie parti,cosa mai successa prima.

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    3. Mimmo, non credo che tutti gli agricoltori abbiano gli stessi problemi. Altrimenti ci saremmo già messi d'accordo.

      Ad esempio sui titoli PAC: io non becco praticamente nulla, quindi la proposta 1 e 2, le trovo o inutili o un rafforzamento dei privilegi di cui godono molti proprietari (che non sono necessariamente agricoltori).

      sulla 4 e la 7, direi che la regione ha un sacco di debiti già, quindi eviterei di chiederle ulteriori risorse, perchè sarebbe una perdita di tempo ed una presa in giro per quanti ci leggono.

      sulla 5, io come tutti i granicoltori vendo grano che come sai è una materia prima. Non ho nulla da commercializzare direttamente con il consumatore. Le mie proposte infatti erano limitate al mio settore. Quindi sono disinteressato al punto, che comunque è già oggetto di numerose iniziative in altri settori agricoli.

      sulla 6, non capisco perchè dovrei auspicare pubblicità gratuita (pagata quindi anche da me) per un prodotto (il grano biologico) che fa concorrenza al mio convenzionale (che reputo ottimo, se non superiore).

      No, mi tengo le mie. A cominciare dagli Osservatori Prezzi. Ricordo che ogni azienda agricola anche la più piccola, anche senza titoli PAC , è tenuta al pagamento annuale dei diritti di segreteria alle Camere di Commercio. Perchè queste ultime non mi devono rendere un servizio, come nelle altre Regioni?

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    4. amico mio,non puoi farti le proposte ad personam-
      tu non prendi la pac,ma la maggioranza si,e lo usa anche come fonte d investimento contraendo mutui bancari,e visto che lo strumento è un sussidio al reddito aziendale ebbene che esso venga riscosso in tempi certi-e visto che è un sussidio per l azienda agricola esso deve rimanere il piu intatto possibile nelle mani di chi lo percepisse,no devolvere il 5% obbligatoriamente nelle mani di lestofanti come i sindacati di categoria-idem per i psr(fosse per me non esisterebbero entrambi)

      la tua scelta di esercitare la monocultura è rispettabile,ma la diversificazione di reddito ,purchè esso rimanga nell ambito agricolo è sacrosanta e se vogliamo doveroso,un azienda per essere solida deve poter diversificare il proprio reddito,e siccome parliamo di un settore primario con scarse risorse l utilizzo di spazi pubblici per promuovere e commercializzare i prodotti derivanti da piu attività agricole diventa prioritario-

      bella scusa ,l indebitamento della regione-le aziende agricole prima di intascare il profitto del proprio esercizio,investe bei soldini,contraendo anche mutui,siccome questo settore si trova a scontrarsi con la natura,che come è noto fa quello che gli pare,incentivare l uso di assicurazione per raccolti e culture permanenti diventa una garanzia per la solvibilità dei crediti e per non mandare le aziende a piedi per aria-
      possono trovare i soldi in tanti modi se vogliono,altrimenti raccontiamoci una bella favola di natale che è meglio-

      il problema delle camere di commercio è un altra storia,ma si tratta solo di pretendere giustamente un servizio dovuto-

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    5. Ma la maggioranza può anche farsi un blog e discutere di come ottenere i titoli PAC con puntualità dallo Stato.
      Io non svolgo un pubblico servizio. Il mio blog rappresenta la mia idea di agricoltura.
      La mia idea di agricoltura non prevede titoli PAC, prevede aziende economicamente autonome che percepiscono un reddito dal proprio lavoro e dalla propia capacità imprenditoriale.
      Quindi, tra le mie proposte mai ci sarà alcuna richiesta di sostegni economici da parte delle Istituzioni.
      Io chiedo soltanto che mi sia fornito un servizio in relazione alla tasse che pago. Che mi siano ridati i denari che ho anticipato alla Regione (IVA), che mi vengano finanziati gli acquisti dei materiali che io ritengo superflui (tipo serbatoio omologato, del mio perfettamente funzionante che me ne faccio?) e che lo Stato mi obbliga ad acquistare, e che mi si metta nelle condizioni di competere ad armi pari.

      Se qualcuno intende basare il proprio reddito sui sussidi dello Stato, secondo me, è meglio che cambia mestiere. Un bell'impiego gli è certamente più confacente. Nello specifico lo invito ad abbandonare questo blog.

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  2. Mi congratulo per il vostro sito molto istruttivo ed informativo.
    Domanda:Visto che la gente che lavora la terra ancora tutt'oggi è tantissima,perchè non far crescere l' idea di organizzare un partito degli agricoltori, senza aspettare l' appoggio dell' affarista di turno? (Secondomè sarebbe uno dei maggiori partiti d' Italia)

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    1. In Sicilia ci hanno provato i Forconi. Si in teoria sarebbe una buona idea, in pratica il mondo agricolo è molto diviso.

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  3. complimenti per il sito. vorrei farvi una domanda, ma è vero che tutti quelli come me che non hanno percepito il contributo agricolo seminativo dipendiamo da una semplice firma di un funzionario dell'agea che con scadenza contratto si rifiuta di firmare i mandati ? se fosse vero non sarebbe il caso di prendere serie decisioni e provvedimenti verso questo tizio che ci lascia morire di fame con il rischio di fallimento azienda???

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    1. non credo. Penso dipenda dal fatto, che siamo in campagna elettorale. Un tempo si creava l'emergenze e poi siu interveniva. Realisticamente 15-20 gg prima delle elezioni usciranno i soldi. Catania è candidato...quindi

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  4. Complimenti per l'iniziativa.
    Questa è la strada giusta.
    Tutti i frequentatori del blog per renderla più concreta devono trasmettere la proposta, opportunamente controfirmata per condivisione, ai componenti degli Organi istituzionali della Sicilia.
    Ottima l'iniziativa del punto 2) con il suggerimento di inserire nella costituenda commissione un rappresentante esterno con funzioni di controllo sull'attività operativa.
    A granoduro chiederei uno sforzo nella ricerca e pubblicazione delle amail (almeno delle componenti politiche).
    Forza!!!!!!
    Proviamo!!!!!!!!

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    1. io non faccio parte di M5S, abbiamo un contatto con un loro rappresentante...vedremo

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  5. Ringrazio tutti per gli interventi. Ma oggi e domani sono superimpegnato ed al momento non posso interloquire.
    Da lunedì dovrebbe piovere (speriamo), e quindi potrò ridedicarmi al blog.

    Saluti

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  6. http://www.ecoblog.it/post/47417/come-coltivare-la-canapa-con-i-finanziamenti-del-ministero-per-lagricoltura

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    1. "Nel complesso l’investimento nel progetto dei partner deve essere tra i 5 milioni di euro e i 50 milioni di euro e ogni azienda beneficiaria deve investire minimo 500 mila euro."

      Quasi quasi rompo il salvadanaio...

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  7. Mimmo settanta (70), la tua tesi proposta andrebbe bene al pensionato agricolo con almeno 1200 Euro al mese!!! Pertanto, dobbiamo mobilitarci tutti affinchè le pensioni agricole raggiungano tale soglia. In parallelo propongo l'abattimento delle super e mega pensioni superiori ai 4000 euro al mese. ... Chi condivide questa proposta, la può indirizzare da subito al M5S primo partito all'ARS.

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    1. Credo che una proposta simile sia stata avanzata proprio da Beppe Grillo a livello nazionale.

      http://www.youtube.com/watch?v=0OaKycqSOPs&feature=youtu.be&a

      Però non credo che la Regione Sicilia possa legiferare sulle pensioni, se non quelle dei dipendenti regionali. Mentre gli agricoltori afferiscono all'INPS.

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  8. Esimio Granduro, il M5S è un movimento che si caratterizza a livello nazionale per cambiare in modo radicale le leggi truffa che hanno e continuano ad impoverire tutti gli Italiani che lavorano. ...

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    1. Speriamo...intanto queste sono alcune mie idee per la granicoltura siciliana. O devo attendere la pensione per beneficiare dei mutamenti radicali?

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  9. Caro Granduro, gli Statisti pensano alle prossime generazioni, i politici con la p minuscola (in modo egoistico pensano a loro stessi) ad essere eletti alle prossime elezioni

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  10. Abbiamo idee diverse inerenti l'agricoltura, perciò è bene concentrarci su quelle che ci uniscono.
    Tra le tante proposte ci stiamo concentrando sull'obbligo del cartellino.
    A giorni altre novità

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    1. Ok, però se un giorno M5S ci spiegasse la sua idea di agricoltura non sarebbe male. Andare uniti su un punto per poi scoprire di avere idee assolutamente divergenti, è utile?
      La politica deve sforzarsi di essere onesta e fare chiarezza nella sua proposta politica.
      A me piacerebbe conoscere il vostro quadro complessivo di sviluppo agricolo.

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    2. quello che dicevo io. una proposta di sviluppo generale per l'agricoltura . ciao speriamo che piova

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