sabato 29 dicembre 2012

Il fido alleato germanico ci vuole comprare?

Da qualche tempo si diffonde viralmente su facebook una notizia che riguarda l'invadenza sempre più consistente di capitali tedeschi in Sicilia. Solitamente si traccia di uno stralcio di un articolo, più ampio, uscito qualche mese fa, su "Italia Oggi" dal titolo "Lemme lemme la Germania si sta acquistando la Sicilia".


La parte più significativa afferma:
Le banche tedesche battono l'isola palmo a palmo, offrendo finanziamenti ipotecari annuali al 12% ai possidenti che non sanno come fronteggiare l'IMU e le altre tasse. Agli interessi, trattenuti alla fonte, sommano 4,5% per spese, commissioni e assicurazioni. I beneficiati offrono in garanzia ipotecaria immobili di valore doppio dell'importo nominale del prestito. Un edificio da 200mila euro garantisce un prestito nominale di 100mila euro dei quali il contraente riceve 88mila per restituire, entro un anno, 104.500euro, pena l'esproprio dell'immobile. Bankitalia sa e sta a guardare. 

La notizia mi ha incuriosito così ho fatto qualche rapida ricerca per capire se c'è del vero, o si tratta del solito polverone alzato ad arte, per creare ulteriore confusione.
A prima vista la diffusione limitata delle filiali di istituti di credito tedeschi, che si manifesta peraltro da almeno 10 anni, ben prima della crisi dell'Eurozona, sembrerebbe non dare eccessivo credito alla notizia.

Cercando sul web ho rintracciato, però, una notizia significativa (del 2011) sugli investimenti delle banche tedesche nel campo del fotovoltaico in Sicilia e non solo...


Banche tedesche finanziano fotovoltaico italiano
Erogati crediti per 110 milioni di euro

Un consorzio di banche tedesche costituito da Deutsche Bank, Helaba Landesbank Hessen-Thueringen e KfW IPEX-Bank ha erogato un credito di 110 milioni di euro per il finanziamento di cinque impianti fotovoltaici per complessivi 30,4 megawatt in Italia.
Due impianti, rispettivamente a Piazza Armerina (3.5 MW) e a Troina (5,2 MW), sono stati realizzati al centro della Sicilia, mentre altri tre impianti sono stati installati nella provincia di Udine...


Come sappiamo gli incentivi per i produttori di energia da fotovoltaico sono finanziati forzosamente dalle bollette di ciascun utente italiano (si stima al momento che pesi per il 10% del totale della bolletta). Ed il costo energia per il fotovoltaico è nettamente il più caro, rispetto alle altre fonti. 
Ma non ci bastava dunque già pagare interessi esorbitanti sul debito pubblico italiano alle banche tedesche? Ora dovremo comprare da loro anche la corrente elettrica al massimo prezzo sul mercato dell'energia?

Tuttavia nel 2012, l'aggravarsi della crisi economica italiana ha consigliato ai capitali tedeschi maggiore prudenza (QUI integrale), anzi sarebbe meglio dire una vera e propria fuga:
Secondo un report di Morgan Stanley che analizza i dati della Bundesbank, l’istituto centrale di Berlino, nei primi cinque mesi dell’anno le banche tedesche hanno ridotto gli investimenti in Italia del 25%, rispetto al -7% di tutto il 2011. 
 e non solo in Italia

da gennaio a fine maggio i finanziamenti in direzione Piigs (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna) sono scesi di 55 miliardi di euro rispetto al 2011, a quota 241 miliardi (-18%).
Insomma a giudicare da queste cifre, non vi sarebbe nel complesso in atto alcuna strategia estesa di acquisizione di beni italici, men che meno siculi. Sembrerebbe anzi che i tedeschi abbiano paura a investire in Italia ultimamente. Del resto, il loro obiettivo generale sembrerebbe quello di azzoppare il maggior concorrente nel mercato globale, che interessi avrebbero ad acquisire pezzi di una nave che hanno contribuito a danneggiare?


2 commenti:

  1. E se aspettassero, invece, prezzi migliori?

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  2. del doman non v'è certezza...
    La notizia da cui sono partito riferiva di acquisizioni in corso. Mentre i numeri sembrerebbe evidenziare una realtà opposta nell'ultimo anno.
    Può darsi che attendano il momento migliore, come può anche darsi che oramai ci considerano una Nazione in declino, nella quale non val la pena investire per i prossimi 30 anni.
    Personalmente non investirei in un Paese, nel quale è molto probabile una inevitabile Patrimoniale nella prossima legislatura, oltre che un carico fiscale senza pari.
    Forse non è chiaro, ma con il Fiscal Compact, se va bene mangeremo pane e cicoria per i prossimi lustri, e ciò avrà una ripercussione sul Patrimonio immobiliare come sui consumi.
    Credo che i Germanici hanno svariate possibilità più vantaggiose per investire nel mercato Globale.

    leggi qui:
    http://www.huffingtonpost.it/2012/12/21/il-fiscal-compact-approvato-definitivamente-al-senato-nella-notte_n_2344082.html

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