sabato 14 luglio 2012

Tanto petrolio, poco consumo...

Tempo fa ho letto due articoli interessanti sul petrolio, personalmente ne seguo sempre le vicende che tanto incidono sulle commodity agricole, e così mi sono ispirato per questo breve post.

Negli ultimi anni il dibattito sul petrolio ha molto insistito sulla possibilità che fosse stato raggiunto e superato il picco di estrazione del petrolio con conseguente impossibilità a coprire i consumi mondiali sempre crescenti; recentemente invece ha ripreso piede l'ipotesi del petrolio a volontà, grazie all'estrazione dagli scisti. 
L’olio di scisti è un greggio di alta qualità intrappolato nelle rocce dalle quali non può defluire naturalmente.
Si parlava di questa possibilità da tempo per la verità, negli ambienti fautori della crescita infinita, ma ora anche alcuni ambientalisti ammettono la possibilità concreta che le riserve di petrolio siano enormi:
C’e’ tanto petrolio nel sottosuolo quanto basta per friggerci tutti...
Scrivono e dal loro punto di vista, convinti di un imminente disastro ambientale, sono  molto preoccupati:
...e non esistono adeguati strumenti che impediscano ai governi e alle industrie di estrarlo. Con il crollo del mese scorso del processo multilaterale di Rio de Janeiro, si vanificano vent’anni di sforzi di persuasione morale per impedire il disastro ambientale.
Boh, non sono capace di valutare le implicazioni ambientali di tale abbondanza, tuttavia un aspetto va evidenziato: difficilmente questo petrolio sarà a basso costo (anche a causa dei costi di estrazione), e la sua disponibilità economica sarà quindi relativa visto anche la crisi economica perdurante. 
In Italia ad esempio dal 2000 al 2011, in corrispondenza dell'aumento del valore del barile di greggio (oltre che delle politiche fiscali),  le importazioni di petrolio sono calate del 40% a 1,23 milioni di barili, nel 2012 sembra saranno appena 1,07 contro 1,75 del 2000!.
L'era dell'energia a basso costo sembra finita, e le implicazioni politiche e sociali le stiamo cominciando a vivere...arriveremo alle produzioni a km 0, più per necessità che per virtù?

5 commenti:

  1. Ciao
    Devo riprendere questo concetto ... era da tempo che volevo scrivere un post ... ma gli eventi ci travolgono.
    Ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Qualcuno ha visto TGCOM ieri sera? Davano una notizia la riporto testualmente Ultim'ora: Vola il prezzo del grano e della soia, il mais aumenta del 42%.
      Cosa ne sapete

      Elimina
    2. Il grano di cui si parla è il grano tenero, anche se non viene mai specificato.
      Questo è un blog di produttori di grano duro, e sinora in Italia non è aumentato di un cent.
      Spero che Mario Monti non legga queste agenzie altrimenti ci appioppa qualche altra tassa.

      Elimina
    3. Lo so che questo è un blog di produttori di grano duro, ma poichè ieri sera non era specificato sono rimbalzata sulla sedia pensando si trattasse del grano duro, comunque grazie per la tempestiva precisazione. Io seguo costantemente questo blog e trovo interessanti le informazioni fornite un pò da tutti, che mi aiutano a capire qualcosa di più su un settore, quello agricolo, che non è proprio il mio, sono una profana che cerca di gestire al meglio l'azienda agicola che era di mio padre.

      Elimina
  2. ....magari supermario pensa a una bella accisa sul grano....mentre i dazi alle importazioni rimangono bassi...

    RispondiElimina