domenica 9 dicembre 2012

Superficie, produzioni e rese cerealicole in Italia


Eccoli i dati produttivi definitivi del 2012 a confronto con il 2011. Tirati fuori dal sito dell'ISTAT e rielaborati da me con l'aggiunta delle rese e qualche semplificazione.




Le due tabelle seguenti (cliccare per ingrandire) rappresentano la superficie e la produzione nazionale 2011 e 2012 di grano tenero, duro, segale, orzo ed avena, ripartita per 3 macro-regioni.



Le prossime due riportano i dati di superficie, produzione e resa per regione di tenero, duro e mais 2011 e 2012. Segnalo che le Marche nel 2012 hanno quasi raddoppiato la produzione di duro, raggiungendo la Puglia!!!








Sulla qualità, dal sito del consorzio Ballatore i dati del monitoraggio qualità del duro in Sicilia. Media regionale 11,26% di proteine, questa è la "zita" come si dice dalle mie parti. Dati nazionali sul web, non ne ho trovati, ma sarò lieto di integrare...



Ed infine proprio per noi siculi, i dati provinciali. Al top del 2012 Ragusa e Trapani. Ancora male, seppure sia una delle provincie più vocate, Enna. Ma consentitemi, di avere qualche dubbio sui dati siciliani. Non ci posso credere che nelle provincie di Palermo, Messina, ed Enna, dal 2011 al 2012 non vi sia alcuna variazione né nella superficie, né sulla produzione. Molti dati sono evidentemente del tutto inaffidabili. Personalmente credo che il 2012 risulti così sottostimato.




Mi sono capitati sott'occhio anche i dati dell'ultimo censimento Agricoltura in Sicilia. Ecco un breve sunto:

(AGI) - Palermo, 5 dic. - Le aziende agricole attive in Sicilia sono 219.677 e coprono il 13,6% del totale nazionale. La superficie aziendale totale (Sat) e la superficie agricola utilizzata (Sau) rappresentano rispettivamente il 9,1% e il 10,8% del dato nazionale. Emerge da un approfondimento diffuso oggi dall'Ista sui dati definitivi del sesto Censimento generale dell'agricoltura per la Sicilia, effettuato tra il 7 dicembre 2010 e il 28 febbraio 2011. In linea con la tendenza nazionale, il numero delle aziende agricole nell'isola si riduce sensibilmente (-37,1% rispetto al 2010), e al contempo si registra un aumento della Sau (8,4%) e della Sat (6,5%). In Sicilia, la dimensione media aziendale e' cresciuta nell'ultimo decennio, passando da 3,7 ettari di Sau a 6,3 ettari nel 2010.

  La contrazione magggiore delle aziende (-54,8%) si rileva nella provincia di Messina, seguita da Ragusa (-47%), Catania (-41%), Siracusa (-40,9%), mentre il calo minore e' a Trapani (-16,7%) e a Palermo (-25,4%), e poi a Enna (-32,9%), ad Agrigentto (-35,5%) e a Caltanissetta (-35,8%).
  La struttura giuridica prevalente e' l'azienda individuale, che rappresenta il 94% dei casi, mentre la struttura fondiaria e' piu' flessibile, con uno slittamento verso forme di superfici in affitto. La struttura proprietaria, tuttavia, e' prevalente con il 76%, e la forza lavoro e' costituita per la maggior parte da manodopera familiare (74%), mentre l'11% della manodopera non familiare e' straniera. Sei capi azienda su 10 hanno un livello di istruzione pari o inferiore alla terza media.
  Quattro aziende su cinque si orientano verso colture legnose agrarie mentre quasi la meta' della Sau e' destinata a seminativi. Le aziende zootecniche crescono nel decennio (+6,3%) contrariamente alla tendenza nazionale (-41%).
  L'allevamento bovino e' l'elemento trainante del settore, presente nel 60% delle aziende zootecniche. Il 3,6% delle aziende presenta superficie destinata a colture e/o allevamenti biologici, contro il 2,7% del totale nazionale.
  La tipologia di impianto da fonti rinnovabili piu' diffusa e' quella solare (con una quota pari all'84% in Sicilia e all'80% in Italia). Le aziende irrigue si dimezzano rispetto al 2000 e il 45% della superficie irrigata e' coltivata ad agrumi.


5 commenti:

  1. Caro granduro,
    anche io nutro delle perplessità sui dati 2012. Saranno ancora provvisori?
    Ad esempio, vedo che le rese in Puglia sono passate da 28,8 q/ha a 26,3 q/h, circa il 10% in meno, mentre come è noto il tavoliere, che generalmente produce più della metà di tutto il grano pugliese, colpito da siccità nella primavera 2012 ha subito un tracollo ben più significativo.

    Aggiungo una nota di colore: leggo bene, in Puglia una resa media di 28,8 q/ha nel 2011?
    Se avessi dovuto fare una media dei miei amici/conoscenti, a occhio e croce direi che la resa media va dal 60 ai q 70 q/ha... evidentemente quelli che conosco i sono tutti i migliori. :-)

    Un saluto a tutti

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    1. Caro orzo

      che ti devo dire, non sono minimamente in grado di valutare la situazione del Tavoliere, ovviamente.
      Posso solo dirti che in Sicilia le rese risultano sempre storicamente sottostimate (ed in passato ciò ha avuto una rilevanza negativa ai fini del percepimento del contributo comunitario sul grano duro, e la ha tuttora visto che quei contributi sono stati storicizzati).
      In concreto l'anno scorso non ho visto, ad occhio, in Sicilia neanche un campo sotto i 30 q/ha, eppure la media regionale sarebbe stata 27,8 q/ha. Bah...
      Probabile che diano i numeri... e te ne accorgi spesso dai dati provinciali. Quelli di alcune provincie siciliane sono palesemente errati come ho scritto nel post.

      Se vuoi dare un occhiata ai dati pugliesi per provincia vai su:
      http://agri.istat.it/jsp/GerarchieTerr.jsp?gt=|9|9C&id=15A|18A|25A&ct=243&an=2012

      Ciao

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  2. Interessante.

    A parte che mi sfugge un po' la distinzione tra "produzione totale" e "produzione raccolta" (sicuramente colpa mia.... ma in provincia di Foggia ci sono 250 mila quintali di grano duro che sono stati prodotti ma non sono stati raccolti? E che fine hanno fatto??????), l'impressione che ne ho è che siano delle stime fatte davvero a spanne (e a maggior ragione quelle del 2012).

    Secondo la tabella, la diminuzione delle rese dal 2011 al 2011 per la provincia di Foggia è data intorno al 6% solamente (che mi sembra molto inferiore alla realtà... se c'è qualche foggiano può dire la sua).

    Comunque, al di là di ogni ragionevole dubbio, noto una diminuzione delle superfici a grano duro nella provincia di Foggia, che sono passate da 240,000 ha circa (fino al 2008 incluso) a circa 160000 (dal 2010 ad oggi).
    Un possibile effetto del disaccoppiamento?

    Alla prossima, ora torno al lavoro....

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  3. Purtroppo non pubblicano la metodologia di indagine, così è impossibile capire con esattezza il significato dei dati pubblicati.
    Li prendiamo per quello che sono.

    Anche ieri Granturco dal profondo Nord, mi faceva notare alcune incongruenze sui dati provinciali della sua zona, quindi le approssimazioni non riguardano soltanto il Sud.
    L'Italia è unita nella superficialità.

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  4. i dati istat?chiacchiere da bar-pettegolezzo-mi pare di aver sentito-mi sembra-ecco chi sono le loro fonti-poi aggiungiamoci che artefanno i dati per compiacere qualcuno-esmp..?sono 20 anni che falsificano i dati reali dell inflazione e della disoccupazione senza che nessuno li contrasti-per compiacere industriali e politici-

    il paese è nelle mani di cialtroni e ciarlatani ,e chi occupa l istat non è da meno-se poi ci aggiungiamo che i loro dati servono per aggiornare salari pensioni e stipendi la truffa è servita-
    figuriamoci se questi sanno quando grano si è prodotto in italia-dove hanno preso i dati?dai commercianti-?

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