mercoledì 18 luglio 2012

La Sicilia sull'orlo del fallimento, ed ora sono cavoli...vostri!

Chi mi segue con assiduità sa che ho dedicato svariati post allo stato sempre più precario dell'economia siciliana e delle finanze regionali.
E' naturale che i più di voi li avranno presi per i soliti ed interessati allarmi siculi, ed in condizioni normali sarebbe stato difficile darvi torto, purtroppo stavolta sembra che la vicenda sarà di più complicata risoluzione. Come si dice: i nodi stanno venendo al pettine!


Ma rivediamo il rapido evolversi degli eventi che sembrano precipitare improvvisamente, qui in Sicilia, in questi giorni di calda estate.
Due giorni fa sul Corriere della Sera veniva pubblicata una intervista "esplosiva" al numero due di Confindustria (nazionale), Ivan Lo Bello, industriale siracusano. Un personaggio di quelli che contano qui, con entrambi i piedi ben piantati sia nella Sicilia di Potere, che in quella apparentemente "critica".

Ecco il tenore di alcuni passaggi dell'intervista:
Con un buco da cinque miliardi di euro certificato dalla Corte dei Conti, il terrore dell'estate in Sicilia è il rischio di un crollo definitivo della Regione
Che fare, presidente Lo Bello? 

«Avviare una operazione-verità. Primo: scuotere dal torpore i siciliani, a cominciare dai dipendenti regionali e dai pensionati della stessa Regione che saranno i primi a trovarsi senza stipendi in caso di crollo. Nessuno lo dice. Bisogna cominciare a spiegarlo. Secondo: il governo Monti deve subito mettere mano ai conti della Regione, controllando un bilancio reso non trasparente da poste dubbie e residui inesigibili».
 Siamo davvero sull'orlo del precipizio? 

«Probabilmente sì. Siamo all'epilogo di una lunga stagione politica ed economica che non riguarda solo il governo Lombardo ma che si è basata esclusivamente su una capillare distribuzione assistenziale e clientelare delle risorse pubbliche».

Quali canali? Quali prebende? 

«Il modello siciliano ha come elementi principali l'utilizzo disinvolto delle assunzioni pubbliche spesso sotto forma di precari, di forestali, di corsi di formazione che non hanno mai formato nessuno. Tutto trasformato in un grande bacino elettorale che ha creato degrado civile e ha compresso la crescita economica».

La colpa di Lombardo? 

«Di non rendersi conto di quanto era visibile già da tempo. Il problema non è solo Lombardo. C'è un pezzo della società siciliana che non ha colto i segnali. Il paradosso riguarda direttamente i ventimila dipendenti regionali. Nessuno di loro si rende conto del rischio che corrono. Come i pensionati della Regione pagati qui direttamente. Effetto di una autonomia che ha finito per danneggiare tutti e tutto. Se fossimo stati controllati dallo Stato noi siciliani non avremmo oggi trentamila precari e trentamila forestali».
Da dove dovrebbe partire l'«operazione-verità»? 

«Dai tanti crediti inesigibili, i famosi residui attivi, sui quali si regge il bilancio. Penso ai famigerati cantieri di lavoro che hanno dato una mancia a 20 mila persone per un mese o due. La Regione anticipava i soldi iscrivendo a bilancio un credito verso i fondi Fas, fondi che non ci sono più e che non avrà mai».

In pratica si è trattata di una inusuale ed improvvisa richiesta di Commissariamento della Regione Sicilia, fatta al premier Monti da un cittadino senza incarichi politici, bypassando la famosa autonomia regionale siciliana di cui i politici regionali sono così gelosi.

Ad appena un giorno da queste dichiarazioni, che potrebbero suonare come politicamente interessate da parte di qualcuno che mira a prendere il posto dell'attuale classe dirigente, un esponente del governo siciliano, l'assessore Vecchio alle infrastrutture ai trasporti, però, sentite cosa dichiara:

La Sicilia sull'orlo del crac? Io penso di sì"
 Ma Vecchio teme davvero che manchino presto i soldi per i dipendenti? "Penso di sì - ha risposto - e non solo per i dipendenti regionali. Ci sono poi 20 mila precari, gli impiegati dei Comuni, i forestali.

La condizione della Sicilia è veramente al collasso, si sono sprecate risorse per foraggiare clientele, non si sono fatti investimenti. Noi camminiamo sulla rete stradale realizzata dai Borboni, ogni tanto si sistema una buca, si allargano una curva e un dosso ma è la rete stradale dei Borboni". 

"Rimproverano a Lombardo - ha proseguito - di utilizzare dirigenti esterni, ma mi viene un sospetto: non è che forse la Regione, il pochino che funziona, funziona grazie ai dirigenti esterni perché quelli interni, promossi tutti quanti per clientelismo e senza meriti, non sarebbero in grado di mandare avanti la macchina". 
Sui forestali Vecchio ha detto: "C'é un rumor: che appicchino loro gli incendi. Com'é possibile che in Sicilia ci siano più incendi che nelle altre regioni? E' solo un sospetto, ma credo che il numero degli incendi sia direttamente proporzionale al numero dei forestali, precari o da stabilizzare. Loro vengono impiegati, e dico impiegati perché lavorare è un termine troppo importante per utilizzarlo in questi casi.

Un clima da resa dei conti, un tutti contro tutti, da parte di una classe politica e dirigente solitamente molto accorta nelle parole, ed attenta agli equilibri.
Ma cosa ha determinato tanta drammatica loquacità? Diamo una occhiata alla situazione di cassa della Regione Sicilia secondo il Sole 24 ORE:

La Regione siciliana marcia con disinvoltura verso il dissesto con un presidente, Raffaele Lombardo, che continua a nominare dirigenti e a proporre rimpasti di giunta quando mancano solo due settimane al 31 luglio (giorno delle sue dimissioni), e con i partiti di maggioranza e d'opposizione già proiettati verso la campagna elettorale mentre la nave imbarca acqua da tutte le parti. Il conto unico di tesoreria è a secco: in cassa qualche giorno fa c'erano 3 milioni soltanto. Il denaro per gli stipendi scarseggia. Le imprese fornitrici sono con l'acqua alla gola perché non vengono pagate.

Le spese sono continuate a crescere nonostante la caduta delle entrate fiscali. La giunta ha un fabbisogno di cassa di 3,7 miliardi e, non potendo contrarre nuovi mutui, non sa dove trovare i soldi. L'assemblea regionale ha approvato con due disegni di legge lo stesso bilancio di previsione che era stato bocciato qualche settimana prima dal commissario dello stato. Il rendiconto al 31 dicembre 2011 presenta un avanzo di gestione fittizio di 8,2 miliardi determinato da una massa di crediti accertati ma non riscossi, e per la maggior parte non esigibili, per 15,7 miliardi (i cosiddetti residui attivi).
Insomma son finiti materialmente i soldi, a questo punto risulterebbe difficile continuare a fare filosofia e menare il can per l'aia.
Bèh direte, ma chi se ne importa di questi sfaticati dipendenti regionali siciliani che hanno fatto la bella vita a spese nostre? Come biasimarvi anche io non sono certo particolarmente rattristato alla possibilità che qualcuno di loro sia costretto a cercare attività più impegnative. Tuttavia c'è un problema, la Regione Sicilia è indebitata, in parte con investitori privati tramite il cosiddetto fondo Pirandello, ma la grossa parte di questo debito (96% circa), calcolato al 2011 dalla Corte dei Conti pari a circa 5 miliardi di Euro (e saranno 7 nel 2012, ma nella realtà sappiamo tutti che si tratta di cifre ancora maggiori) è contratto con la Cassa Depositi e Prestiti e con il Ministero dell'Economia.
La Regione Sicilia è quindi indebitata con lo Stato italiano (qui uno schema dei debiti siculi), così se la Regione fallisce, lo Stato avrà un grosso problema perché gli verranno a mancare un po di miliardi che inserisce a sua volta tra i crediti esigibili del suo bilancio e nella situazione in cui si trova, già precaria, ciò potrebbe provocare un terremoto a catena.
Oltre a ciò va considerato che l'Italia predica politiche finanziarie solidali all'interno della UE con lo scopo di rabbonire il fedele (si fa per dire) alleato Germanico, e non può certo mostrarsi insensibile alle difficoltà di chi è meno fortunato (si dice così in questi casi).
Morale: ragionevolmente la Regione Sicilia non sarà lasciata al suo destino e verrà salvata in qualche modo. I soldi comunque penso abbiate chiaro da dove verranno.
Il Premier Monti così, anche di fronte ad una sollecitazione non ufficiale che non lo avrebbe costretto certo a prendere posizione, ha chiesto le dimissioni di Lombardo, paventando interventi successivi anche se non è chiaro con quali modalità. 
Di seguito il suo pronto comunicato:
Il premier "facendosi interprete delle gravi preoccupazioni riguardo alla possibilita' che la Sicilia possa andare in default a causa del proprio bilancio, ha scritto una lettera" a Lombardo, "per avere conferma dell'intenzione, dichiarata pubblicamente, di dimettersi il 31 luglio. Infatti, le soluzioni che potrebbero essere prospettate per un'azione da parte dell'esecutivo non possono non tener conto della situazione di governo a livello regionale ma anzi devono essere commisurate ad essa, in modo da poter utilizzare gli strumenti piu efficaci e adeguati". 

Qui un servizio video sulla situazione.

Continua evoluzione degli eventi, vi terrò aggiornati. Giusto per sapere cosa comporta il famoso default  o in alternativa molto più probabile un Commissariamento di una Autorità esterna, più o meno, come la Grecia. Del resto qualche secolo fa eravamo già individuati come Magna Grecia.
Tanto che Ovidio, un poeta latino, per uno strano scherzo della Storia, così ci apostrofava: "Itala nam tellus Graecia maior erat." Ovvero "Ciò che chiamano Italia era Magna Grecia"!


P.S.: incredibile già si minaccia la Guerra Civile, il sindaco di Palermo Orlando, ha già il basco da guerrigliero in testa, dopo aver goduto di tutti i benefici della casta regionale (lui è un baby pensionato della Regione Sicilia, guarda caso).
http://palermo.blogsicilia.it/orlando-il-governo-intervenga-o-a-palermo-sara-guerra-civile/94055/





11 commenti:

  1. Lombardo quello che tocca lo traduce in oro,quando catania falli lui era vicesindaco.

    RispondiElimina
  2. Non ricordavo le brillanti e pregresse perfomance Lombardiane.
    Direi che è l'uomo giusto al posto giusto.
    Ma sta per maturare una situazione insostenibile figlia di decenni di malgoverno. In questi casi, l'ultimo che rimane con il cerino in mano diventa il capro espiatorio. Tutta la classe politica siciliana che ha avuto una rappresentanza parlamentare, e che in qualche modo ci ha governato, visto che si sono alternati tutti i partiti negli ultimi vent'anni, è connivente e responsabile.
    Per ratificare il fallimento del sistema e voltare pagina dovremmo andare in bancarotta, purtroppo così non sarà e continueremo la lenta agonia.

    RispondiElimina
  3. Prima o poi si doveva arrivare a questo punto. Credo proprio che Lombardo sia quello che è rimasto con il cerino in mano e che il suo governo, sia nel bene che nel male, non si è contraddistinto in alcun modo se non per le strane alleanza che ha messo in piedi. Questa situazione è figlia del malgoverno e soprattutto della bassezza morale della classe dirigente regionale, che vanta eccellenze criminali sia a destra che a sinistra. Forse sarebbe giusto che la regione venisse commissariata, altro che elezioni a ottobre. A luglio mettere un commissario dello stato, una specie di prefetto che faccia un pò di pulizia e rimetta le cose apposto. E per che no magari anche con l'esercito per le strade come propone qualcuno. Come altre volte in passato sembra che la storia d'Italia passi dalla Sicilia. Che storia triste quella della sicilia terra "bellissima e disgraziata", spero che un giorno riesca a risorgere dalle sue ceneri con l'aiuto di una nuova classe dirigente.

    RispondiElimina
  4. questa è una notizia che rallegra,finalmente si torna con i piedi per terra e a chiamare le cose con il loro nome,la sicilia non è nient altro che lo specchio dell italia,siamo gia falliti,ma fino a quando non se ne parla nessuno ci crede,ora finalmente qualcuno comincerà ad aprire gli occhi-naturalmente i siciliani sono innocenti e (colpevoli) come il resto d italia ,per la situazione in cui ci troviamo-Lombardo è solo uno scellerato,una persona con un minimo di responsabilità istituzionale e di dignità personale avrebbe detto ai siciliani la verità e avrebbe rimesso il suo mandato,ma siccome qui è tutto un magna magna,si resiste fino alla fine,e chi se ne frega del bene del paese o della regione,tanto lui e i suoi predecessori i loro cazzi se li sono fatti,povero il popolo che si ritroverà con le ossa rotte e il portafogli vuoti-naturalmente mi preme dire,che tangentopoli non fù tutta opera di CRAXI,Berlusconi non potè fare tuto quello che ha fatto da solo,Lombardo non è l autore materiale e unico responsabile del fallimento siculo-l italia da oltre 50 anni è in mano a dei banditi-vergognatevi,ammesso che conosciate il significato di questa parola-

    RispondiElimina
  5. Caro mimmo70,hai perfettamente ragione,CRAXI non ha colpa,di BERLUSCONI non e'tutta colpa,LOMBARDO non e'l'autore materiale,vuoi vedere che e'colpa mia e' tua che la mattina presto andiamo ha lavorare e'speriamo che il grano aumenta di un cent.,per sopravvivere?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. leggi bene,non è che non hanno colpe,il fatto è talmente grave che non potevano fare tutto da soli senza che gli altri non sapeserro,la verità è che un gruppo di malfattori ,prima si sono impossessati dei posti di comando del paese,dopo se lo sono spartito,e quando esce fuori lo scandalo si punta il dito contro 1, e gli altri sembrano cadere dalle nuvole,sono tutti colpevoli,compreso il popolo che da oltre 30 anni continua a votare per questa gente-e siccome tutto ha una fine è arrivata anche per l italia la parola fine-

      Elimina
  6. AGRICOLTORE DEPRESSO19 luglio 2012 alle ore 08:33

    GENTE AVETE VISTO DI FOGGIA ,IERI QUALCOSA SI E' MOSSO, AUMENTI DI DI 0,60, SECONDO VOI E' UN FUOCO DI PAGLIA? O DOBBIAMO ANCORA ASPETTARCI QUALCOSA ?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Depresso un pò di attenzione, appena un post prima c'è un lungo elenco di commenti che riguardano le tue domande.
      di seguito il link

      http://durodisicilia.blogspot.it/2012/07/cereali-ancora-sugli-scudi-ora-tocchera.html?showComment=1342694826801#c806746374921867514

      Elimina
    2. e si infatti, attenzione! questo è il post sulla vergogna sicula e non sulle speranze pugliesi! eheh

      Elimina
  7. Ma ddddaiiii! Non ti lamentare!!!
    Se a voi granicoltori la Regione vi aiuta con l'acquisto di farina!!!!
    http://corvigo.blogspot.it/2011/09/e-tremonti-cerca-soldi_27.html
    E a noi agrumicoltori? Zero: si prendono caffè al posto delle spremute!

    Scherzi a parte ... ti ricordi "la farina regionale"???
    Sprechi su sprechi!

    RispondiElimina
  8. Si, Corrado lo so che tu hai sempre denunciato i loro sprechi, per questo ti ho sempre seguito e continuo a seguirti.

    Ma noi durogranicoltori produciamo semola...avranno beneficiato qualche L(l)ombardo?

    RispondiElimina