venerdì 15 giugno 2012

Il prossimo mercato del duro visto dagli USA

Vediamo un po' come si aspettano il prossimo mercato del duro, i nostri agguerriti competitor Americani.
Dopo aver letto l'interessante articolo che vi propongo, non dimenticate di dare una occhiata al grafico a lato, che rappresenta i prezzi del duro negli USA nel 2011 (rosso), confrontati con il 2012 (azzurro). 


Qui trovate l'articolo integrale che rappresenta una possibile interpretazione del prossimo mercato, secondo la North Dakota Commission.

Di seguito ho estratto i passaggi principali (a mio giudizio) in corsivo (mentre in grassetto alcuni miei commenti):
Il mercato del duro continua a quotare tra 6,75 e 7/bushel, che rappresenta  un buon prezzo per il frumento duro sia per il vecchio che il nuovo raccolto", ha affermato Jim Peterson, direttore marketing per il Nord Dakota Wheat Commission. "Il prezzo di mercato è stato piuttosto piatto il mese scorso. E 'stato probabilmente un po' più dinamico un paio di mesi fa, ma il mercato è ancora abbastanza buono"
Corrisponde a circa 20€/q (al cambio attuale), pensate ai margini che hanno i farmer rispetto a noi, se già considerano questo, un buon prezzo!

Il duro  del deserto degli Stati Uniti sembra raggiungere una produzione più elevata del previsto e le prospettive sembrano molto buone in quella regione.
Si tratta del duro coltivato in irriguo nel deserto dell'Arizona e parti della California, con raccolta estiva.
Un fattore che ha mantenuto il mercato stabile è l'inizio ideale per la coltura del duro in Nord Dakota. A partire dal 3 giugno, il 95 per cento della coltura era già emersa rispetto ad un normale 60 per cento. Il 90% è stato valutato in buone-ottime condizioni.
Il territorio principale per la produzione Usa del duro,  con coltura a ciclo primaverile-estivo (per chi ancora ne fosse all'oscuro). 
"L'unica incertezza è rappresentata dalla superficie seminata finale". "Molti produttori si affidano al  sondaggio USDA del 31 marzo, che ha mostrato gli acri a duro del North Dakota  raddoppiati, ma è troppo alta come stima, e non sapremo fino alla fine di giugno, quali saranno i numeri finali. Questa è una variabile di grande importanza che potrebbe ancora influenzare il mercato."
Guardando alla prossima campagna di commercializzazione, Peterson ha detto che ci sono alcuni fattori positivi per i prezzi che possiamo desumere dalla domanda potenziale. Negli Stati Uniti già 5 milioni di bushel di duro sono già opzionati. Questi rappresentano le vendite già effettuate nei mesi di marzo/ aprile/ maggio, con consegna dopo il 1 giugno.
E forse il fattore più importante, è la situazione del duro nel mondo, che sta un po'  stretta e potrebbe stringere ancora di più, secondo Peterson.

"Il Consiglio internazionale dei cereali (IGC) ha pubblicato la sua prima stima al 2012-13 della produzione mondiale duro, prevedendo un calo del 2 per cento rispetto allo scorso anno, a causa della riduzione in arrivo nell'Unione europea di circa il 10 per cento". "Questo è significativo perché il raccolto UE può rappresentare fino al 20 per cento del raccolto del duro nel mondo, quindi un potenziale 10 per cento di taglio è significativo. Siccità in Spagna e in alcune zone d'Italia sembrano essere maggiori colpevoli. "
Un altro aspetto positivo, è rappresentato dal fatto che il Kazakistan sembra avere un raccolto inferiore del 30 per cento quest'anno, ed anche il Marocco sembra in calo del 30 per cento.
Il rovescio della medaglia è rappresentato dagli Stati Uniti e dal Canada dove si stanno proiettando prospettive ottimistiche di raccolto. Altre stime usciranno con il progredire dell'estate, ma secondo Peterson, l'aumento della produzione nordamericana duro non dovrebbe compensare i tagli in altre parti del mondo.
"Le forniture globali di duro si prevede che scenderanno al minimo da 10 anni, ed il commercio di duro nel mondo dovrebbe aumentare".
Che vi devo dire...speriamo abbiano ragione.
Ma non vi gasate troppo, l'anno passato  gli analisti USA della stessa Commissione, topparono alla grande, prevedendo grandi aumenti di prezzo del duro durante l'inverno, che mai si verificarono (ed ancora mi brucia...).

P.S.: Inserisco di seguito, per fare un po' di colore, un video sul duro delle zone desertiche USA. Buona visione.




6 commenti:

  1. in precedenti discussioni avevo sottolineato che la produzione a livello mondiale, quest'anno sarebbe stata inferiore ai consumi, con incrementi produttivi solo in canada e usa e speravo nel cambio 1 a 1 con il dollaro, perchè loro non svendono, come fanno altri paesi, tipo kazak. e altri! con un prezzo di 25-26 dollari in usa, voglio proprio vedere quanto costa portato in italia!!!

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  2. Bisognerà ancora aspettare un pò per capire come andrà quest'anno a livello di prezzi, leggendo l'articolo troppe variabili ancora incerte. Interessante anche il filmato, da buon Neofita non me ne intendo molto ma quel terreno pieno di spighe mi è sembrato fantastico, camion enormi e nuovi che portano il grano alle operazioni di pesatura invece dei trattori con rimorchio come accade dalle mie parti.

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  3. non so se avete notato il bel colore ambrato della granella,con una cariosside fine e lunga,grano da proteine-

    si inizia-

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  4. Le danze si apriranno da metà luglio. Nel 2007-8 quando ci fu l'impennata dei prezzi non fu legata solo alla riduzione degli stok ma a una speculazione. ricordo bene che gli analisti dell'epoca affermarono che ci sarebbero voluti anni per ripristinare le scorte, tanto è vero che la comunità europea corse ad abolire il set aside.
    Dopo 10 mesi le produzioni divennero per miracolo super abbondanti e il prezzo crollò definitivamente.
    C'è una mano invisibile che giostra il tutto. Se un giorno si verificherà un'altro 2008 sarà quando nessuno se lo aspetta perchè gli agricoltori che hanno venduto a 50 € si possono contare sulla punta delle dita, ma la pasta aumentç per tutti del 30%

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  5. Sottoscrivo al 100% quanto ha scritto g.
    Secondo me fino a quando non si avrà qualche informazione in più su USA e Canada, fra un mese e o due, i prezzi si trascineranno senza grosse fluttuazioni. Ma chissà...

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  6. parole sante e noi sardi anche peggio di tutti .....

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