martedì 8 novembre 2011

Prospettive delle commodity agricole in Europa

La Commissione Europea ha recentemente pubblicato un importante rapporto sulle prospettive delle materie prime agricole agricole in Europa nel prossimo anno. Vi dico subito che per quanto riguarda il grano duro, sono contenuti dati veramente sorprendenti. Tuttavia andiamo con ordine partendo dalla prospettiva cerealicola generale.


Il rapporto si chiama "Short Term Outlook for arable crop, meat and dairy markets" e trovate un breve sunto qui, mentre per la pubblicazione completa pigiate qui.

Ebbene in termini generali la produzione cerealicola Europea nel 2011/2012 dovrebbe rimanere stabile a circa 275 milioni di t, sebbene la superficie dovrebbe declinare dell'1% controbilanciata da un pari aumento delle rese.
Tuttavia se andrete alla tabella 1.1 (sulle superficie seminate) del rapporto completo vi renderete conto che mentre la superficie investita a grano tenero si prevede rimanga invariata rispetto all'anno precedente, ed il mais sia previsto addirittura in aumento del 6,8%, la superficie destinata a grano duro nell'Unione Europea invece si stima possa ridursi del 12,8% rispetto all'anno precedente (-350.000ha), e del 14,3 % rispetto alla media quinquennale precedente!? 
Per la produzione prevista  ancora peggio, dovrebbe passare dagli attuali 8,9 milioni di t di granella ai 7,7 milioni di t del prossimo anno con una riduzione percentuale del 13,5%!?
Che dire? Personalmente lo ritengo improbabile questo decremento delle superfici del duro, anzi da quello cui assisto nella mia limitata realtà agricola osservo un aumento delle superfici seminate per l'anno prossimo; tuttavia non si può non tenere in considerazione la stima della Commissione Europea, che sebbene non spieghi le ragioni di tale dato, si suppone sia stata ponderata  sulla base di riscontri reali e di studi approfonditi delle svariate realtà agricole europee.
Ricordo peraltro che giorni fa, pubblicai una stima di alcuni analisti francesi, su posizioni antitetiche alla UE, che prevedeva invece un aumento delle superfici sia per i cereali, che per il duro (+260.000 ha).

Per il resto, il rapporto è molto interessante e contiene tanti dati di vari settori agricoli.
Segnalo soltanto che le esportazioni di cereali dell'UE sono previste in calo del 31%, mentre le importazioni dovrebbero aumentare di un 5,5% rispetto all'anno precedente.
Mentre, le scorte europee di cereali dal giugno 2010 al giugno 2011 risultano passare da 54,5 milioni di t a 37,1  milioni di t (tabella 1.6), con un contributo negativo del duro, i cui stock si sono ridotti dai 1,2 del 2010 agli 0,5 milioni di t del giugno 2011.
Scorte sottili dunque, che tuttavia dovrebbero essere controbilanciata secondo l'IGC da un aumento delle produzioni Russe, Ucraine ed Australiane.

Domani dovrebbe uscire un importante rapporto USDA con le stime delle superfici seminate negli USA ed una revisione più accurata delle rese della raccolta già effettuata. Molti operatori internazionali attendono questi dati con trepidazione. 
Proverò a pubblicare qualcosa sull'argomento, se usciranno dati rilevanti, intanto oggi sui mercati internazionali tutte le commodities in decisa salita guidate dal petrolio. Si sta delineando uno scenario molto rischioso per noi agricoltori... staremo a vedere!












10 commenti:

  1. xgranoduro:
    no questi dati non mi convincono:
    a meta settembre vado in UMBRIA, parlando con addetti all agricoltura mi dicono che il prezzo del duro ha fatto arare tutto il possibile.
    MARCHE li sono di casa, nella zona di JESI amici agrcoltori con aziende importanti mi confermano che li tutto arato.
    ABBRUZZO vi confermo che hanno arato anche i salotti di casa.
    I primi di ottobbre mi reco in CAMPANIA ,passando per il MOLISE e parte della PUGLIA tutto arato,CAMPANIA entroterra,tutto arato,pergiunta mi accompagna un un gestore di grano duro ,il quale traffica quel territorio in modo assiguo e mi fa notare che in passato non era cosi.
    EMILIA ROMAGNA.
    parenti e amici che fanno i contoterzisti in agricoltura ,mi confermano la stessa cosa.
    Ora veniamo ad una riflessione piu tecnica:
    negli ultimi 2 anni -2010-2009- il grano duro ha avuto una grande crisi di quotazioni,molti agricoltori avevano ridimensionati gli investimenti nel settore cercando di sfruttare al meglio l incentivo alla condizionalita esem.rotazione colturale.
    Questo ci ha fatto arrivare al 2011 con superfici di territorio piu adatti alla coltivazione del duro,a questo aggiungiamo le
    quotazione niente male di AGOSTO (periodo favorevole all aratura),aggiungiamo che sotto il profilo emotivo molti duricoltori pensano che queste quotazioni siano un riequilibrio del mercato,aggiungiamo che la nascita dei contratti di filiera con prezzo tra 28-30Eanno alimentato ulteriore speranze,(almeno per quanto riguarda l ITALIA)diciamo pure che a livello EUROPEO sotto il profilo del duricoltore sia riemerso un po di ottimismo,e allora io concludo dicendo che quel documento FRANCESE,sia molto attendibile.
    E ALLORA PERCHE ?
    Gli unici stati che fanno politica delle scorte sono CANADA e STATI UNITI mentre l EUROPA brancola nel buio,allora comincio a pensare che quel rapporto sia MALANDRINO,vuoi vedere che questi la politica delle scorte lo vogliono far fare a noi?
    COME?
    i presupposti per parlare di una produzione abbondante ci sono,CANADA e STATI UNITI si tutelano con la politica della scorte ,noi abbandonati a noi stessi ,con un eventuale crollo dei prezzi torneremo a far stazionare il prodotto presso i centri di stoccaggio in attesa di tempi migliori, eccoti fatte le scorte.
    NON so se il mio ragionamento sia equilibrato,tuttavia se l anno prossimo non si verificheranno eventuali cataclismi nelle zone a grano duro i prezzi scenderanno,poiche l aumento delle superficie seminate ci saranno a livello mondiale.
    Tuttavia quando questa gente dice qualcosa a tuo favore,a mio parere devi stare molto attento stanno per FREGARTI.

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  2. Neanche a me convincono questi dati. Anche in Sicilia si seminerà il seminabile e sono convinto che ci sarà un aumento di produzione un pò in tutto il Mondo.
    Tuttavia la notizia andava pubblicata (si tratta pur sempre della UE), ma teniamola a mente quando usciranno i primi dati reali sulle prossime semine.

    Però non ci vedo un complotto dietro onestamente, il grano duro per l'UE non è che sia così importante (sei sempre il solito durocentrico).
    Il grano tenero vale 127 milioni di t, il duro 8 milioni, meno del triticale che ne vale quasi 10 (dati della tabella 1.3).
    Mi sembra più che altro un errore clamoroso di valutazione, ma vedremo prossimamente...

    vi volevo segnalare l'elegante brochure della PSB
    www.prosementi.com/images/.../brochure_100_anni.pdf

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  3. a me piace pensare piu che siano in malafede che incapaci,lo ritengo meno grave,tuttavia staremo a vedere,poi le notizie vanno sempre divulgate.
    per quanto riguarda il mio durocentrico ,ti racconto una storia:
    un tizio si schiaccia un dito nella portiera dell auto,nulla di grave ,trovandosi in prossimita di un pronto soccorso va a farsi medicare,il pronto soccorso era libero e l attenzione dei presenti si rivolsero su di lui,all improvviso arriva un ferito grave,aveva perso un braccio,allora via tutti a soccorrere il ferito,a quel punto il signore col dito schiacciato si lamenta del fatto di essere stato lasciato solo,il dottore gli fa presente che l altro e piu grave,sai qual e la replica del dito schiacciato?
    dottore capisco,ma a me fa male il dito, il braccio sta bene.
    non sono cosi cattivo ma se permetti cerco di salvare il mio dito,
    hai provato a seminare ceci su sulla? se no,prova ,raccolto assicurato e di ottima qualita.

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  4. se credere che ci sia malafede nel rapporto della Commissione ti procurasse un vantaggio o proteggesse i tuoi interessi sarei d'accordo con te. Ma così non mi pare.
    Io provo sempre a ragionare al di la del tifo, delle corporazioni, delle categorie su dati reali. Altrimenti mi sarei iscritto a qualche sindacato di categoria e starei con i forconi in mano a gridare inutili slogan, sperando che magicamente i problemi si risolvano da soli.

    Ceci su sulla, no. Supponevo che sarebbero potuti andar bene. Ma ho ancora la mentalità per cui il grano è la coltura principale ed il resto si avvicenda con lui.
    I ceci sono carini, ma si stanno diffondendo troppo, tra un pò la festa finisce. Meglio non allargarsi troppo.

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  5. so benissimo di trovarmi di fronte a degli incapaci,tuttavia questa gente con i loro rapporti influenzano i mercati(o sono i mercati ad influenzare loro?)alimentano speranze,annebbiano la realta,a vantaggio di pochi,non si tratta di proteggere i propi interessi,ma penso che non bisogna essere chiarovegenti per immaginare un aumento delle semine del duro,allora perche uscire con questi rapporti,per altro prima della semina a livello mondiale,sono forse gli eredi di merlino?dubito,io penso che i prodotti agricoli seppur di molteplici entita alla fine sono sono cibo,nessuno lo dice ma gli stati i governi stanno sempre attenti al loro approvigionamento,ce chi fa politica di scorte poiche questo e nel loro modello economico,ce chi invece a causa di molti fattori non fa politiche di scorte,ma cerca comunque di controllare le rpoduzioni,il caso europeo e sconcertante,si lascia che i signori della pasta si pavoneggiano in tutto il mondo e con tacito accordo acconsentono l import di grano duro di scarse qualita in cambio di export di pasta.
    no con i forconi non si va da nessuna parte,ma con una classe dirigente seria e competente certe cose non le subiremmo con tanta leggerezza,la pasta italiana e lideer nel mondo ma per farla importiamo il 40% del grano ,per giunta piu costoso del nostro(saranno cosi scemi da rimetterci questi?)a chi conviene cio?a noi agricoltori no,ai consumatori no,e allora?
    questa e gente che ricopre incarichi non consone alle loro capacita, saranno prezzolati da qualcuno?
    le speculazioni funzionano quando si fa leva sui sentimenti delle persone -(paura-ottimismo-pessimismo-stai d animo ecc.)vedi cosa sta
    accadendo in questi giorni sui tassi d interessi italiani,dove ci si spaventa per un 7% ma nessuno dice che nei primi anni 90 pagavamo il 17% e allora chi giova questo?
    no ,per me questa gente quando parla lo fa per interesse di qualcuno,e quel qualcuno non sono io,ho qualche anno sulle spalle per ricordare abbastanza le promesse di questi falsi profeti,dimmi pure che sono prevenuto,ma io negli ultimi 20 anni non ricordo una sola esternazione di queste soggetti che anno cambiato in meglio, non la mia situazione, ma quella di intere categorie,allora vedi i miei dati dicono che di queste persone non bisogna fidarsi e io non mi fido,poi a volte, a pensar male ci si azzecca -
    no ,le cose non cambiano per magia,cambiano se sono le persone a cambiarle,naturalmente la gente si ribella quando ha perso tutto,e noi occidentali ne abbiamo da perdere prima di reagire,non e una questione di tifo ma e prendere atto che la realta viene costantemente violentata da un manipolo di farabutti senza scrupoli,al solo scopo dell arricchimento personale.

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  6. Ma non eri tu che volevi farti commissariare dalla U.E. appena qualche giorno fa?

    Tanto ti apprezzo quando scrivi di agrotecnica, quanto ti trovo caotico quando ti lanci in queste filippiche populiste.

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  7. il male minore amico mio ,il male minore,anche se sempre male fa.

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  8. @mimmo

    lasciando perdere la decrescita e il fatto che sarà ,se sarà ,felice o meno ,per il resto
    mi sa che Bertaglio ha toccato il tasto giusto..

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/09/decrescita-si-ma-con-umilta-e-pazienza/169446/

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  9. per granturco,si Bertaglio ha toccato il tasto giusto.
    il proff. DE MASI sociologo circa 10 anni fa ha scritto un libro intotolato il vizio dell ozio,dove spiega bene che si deve lavorare per vivere no vivere per lavorare,ma cosa ci vuoi fare il dato e tratto,
    viviamo nell era del consumismo,tutto si regge su questo fattore,un sistema ormai in crisi,dove tutti abbiamo da perdere qualcosa,bisogna vedere fino a quando siamo disposti a perdere,la societa odierna e molto piu complessa di quella dell 800 andare ad intaccare certe fondamenta puo essere molto pericoloso,in occidente la grande crisi del 29 produsse la 2° guerra mondiale,noi occidentali siamo figli del rinascimento e della rivoluzione francese,nel nostro dna l indole ribelle e ben marcata ,manca solo la miccia e la storia si puo ripetere-
    noi europei in questi ultimi giorni siamo nell occhio del ciclone perche?
    il vero problema sono gli stati uniti,ma questo non si deve dire,come nel 29,se crollano loro non ce santo che regge,panico ed anarchia totale
    tornare indietro non piace a nessuno,vivere all insegna dell umilta e della pazienza e una questione culturale e la societa odierna queta cultura non l ha mai studiata,ti confesso che sono molto preoccupato,se i nostri dirigenti non rinsaniscono all insegna della serieta e del senso di responsabilita civile,potrebbe accadere l irreparabile,ma questa gente e in grado di cambiare ?
    vedo che oltre a parlare di agricoltura siamo in grado di disquisire anche di filosofia sociale ,sono contento di avervi incontrati,.
    GRANODURO qui devi costituire anche l angolo della CULTURA insieme all agricoltura.

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  10. Concordo con voi sulla necessità di cambiare modo di vivere. Soltanto che sono decisamente pessimista sulla possibilità che questo si realizzi. A me, i problemi attuali appaiono complessivamente come una crisi strutturale della democrazia. A forza di inseguir voti i politici perdono di vista l'interesse di medio-lungo del proprio Paese. E questo è successo praticamente ovunque nel Mondo. E sono anche d'accordo sul fatto che il danno maggiore lo hanno causato gli USA.

    Si Mimmo, in effetti pensavo che sarebbe stato utile per lo scambio di idee a tema libero, creare un forum. Al momento non so come si faccia, ma appena finisco le semine provo a realizzarlo, se non è troppo complicato.

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