Abbandonando per un attimo le noiose ed aride questioni economico-finanziarie, il blog oggi si occuperà di un argomento veramente importante che credo possa sensibilizzare tutti (grandi e piccini): Il cioccolato.

In occasione del 17° Salone del Cioccolato il celebre maestro Cioccolataio Pierre Marcolini (da Le Monde del 13/10/2011) dichiara: "Le problème est que cette nouvelle race aux cabosses séduisantes ne possède aucun des arômes qui font un grand cru de chocolat".
Insomma non sembra avere gli aromi necessari per produrre un buon cioccolato. Come spesso accade la dicotomia tra quantità e qualità risulta inversamente proporzionale. Così mentre i cioccolati di grande marca (e di prezzo elevato) provvederanno a selezionare i semi provenienti da varietà tradizionali, c'è il rischio che la produzione di massa del cioccolato diventi sempre di minore qualità come avvertito da YAM (una rivista specializzata) già dal 2003, adottando sempre più cacao derivante dal CCN 51.
Più cioccolato per tutti, dunque, a prezzi probabilmente minori, ma siamo sicuri che è questa la strada giusta?
In fondo il cioccolato non è un bene di prima necessità, se non è buono che piacere c'è.
In fondo il cioccolato non è un bene di prima necessità, se non è buono che piacere c'è.
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