Ringrazio il lettore che ieri nei commenti mi (ci) ha segnalato l’interessante e denso articolo di agricoltura 24 sulle prospettive delle quotazioni del duro nel prossimo futuro.
Rilancio segnalandovi il rapporto USDA settimanale sulle produzioni USA. Per il grano duro prevista una riduzione produttiva (negli stati Usa del Nord), in seguito alle vicissitudini già segnalatevi, del 41% rispetto all'anno precedente.Tutto lascerebbe presagire un rialzo prossimo delle quotazioni duro.
In Canada il prezzo del duro, intanto, rimarrebbe elevato intorno ai 15 $/bushel.
Tuttavia per completezza di informazione devo però rilevare che da alcuni giorni le quotazioni grano duro relative ai mercati USA sono in declino. In una settimana, infatti, si è passati da un max di 15 $/bushel all'attuale prezzo massimo di 13,90 $/bushel, tenendo conto dell'apprezzamento del dollaro sull'euro nello stesso periodo, sulla quotazione in €/q ciò ha determinato una riduzione di circa 1 €. Stamane in effetti, anche, Parigi ha aperto con una perdita di 1 €/q rispetto alla quotazione precedente.
Insomma non tutto è lineare e non tutto è scontato. Io però continuo a rimanere fortemente rialzista.
In Sicilia, sempre un Mondo a parte, neanche commento.
Come sempre le tue analisi sono molto interessanti. Io credo che bisogna aspettare settembre per iniziare a vendere quando si avranno dati più certi sulla produzione canadese.
RispondiEliminaIo mi aspetto un buon rialzo!
@Alberto
Anche io attendo fine settembre inzio ottobre per vedere come va il raccolto del nord America...
RispondiEliminaSono dei vostri, anche io.
RispondiEliminaArrivato a questo punto non so davvero che fare...purtroppo in questo mercato non si possono fare troppe previsioni in quanto ci sono troppe variabili che incidono...comunque spero di aver fatto cosa gradita nel segnalarti l'articolo ieri sera,darò questo piccolo contributo anche io al tuo blog in modo di poter aiutare anche altre persone che sono direttamente interessate e che devono capire meglio le dinamiche di questo mercato (a proposito leggete quì: http://www.pillolediborsa.it/la-bolla-del-grano).
RispondiEliminaAh dimenticavo,ti sto facendo un po di pubblicità e sto invitanto parecchi conoscenti a leggere il tuo blog...è il modo migliore per ringraziarti e per ripagarti di tutto il lavoro che fai per noi!!!
Saluti
Fabrizio
Grazie di tutto Fabrizio.
RispondiEliminaPerò l'ultimo articolo è "fracco".
Si parla di grano tenero ed in maniera superficiale. Siamo di fronte a mutamenti strutturali dei mercati, altro che bolle per me (nel medio periodo, si intende).
Tra qualche giorno spero di poter pubblicare qualcosa di più corposo.
Aggiorniamo la situazione. Quotazioni in declino di circa -1,5 €/q in Nord America, causa discesa del bushel a 13$ e del cambio euro-dollaro sfavorevole. A Parigi leggera discesa di -0,5€/q ma potrebbe perdere ancora qualcosa.
RispondiEliminaIn Sicilia si viaggia sui 24 €/q ed i grossi compratori continuano stranamente ad acquistare furiosamente (da noi si trebbia ancora nelle zone più tardive).
Io credo che già nella prima decade di agosto qualcosa cominci a muoversi. Oppure sarà meglio che mi muova io, visto che ho detto ai 4 venti che il grano sarebbe aumentato.
Saluti
Cereali. L'Usda sorprende i mercati: semine record e scorte molto più alte del previsto negli Usa
RispondiEliminaCrollano i prezzi di mais e grano Venerdí 01/07/2011
Ribassi intorno al 10% - Frumento ai minimi da luglio 2010 - DATI IN ANTICIPO - Le stime sono state diffuse due minuti prima del dovuto e quando il Cbot era chiuso: errore che ha scombussolato il trading per algoritmi
Sissi Bellomo
Dimenticate la siccità, le alluvioni, i fiumi che straripano allagando i campi, il boom di etanolo e le scorte ridotte al lumicino. Il dipartimento per l'Agricoltura degli Stati Uniti (Usda) con il suo rapporto sulle semine ha spazzato via dai mercati tutte le preoccupazioni che mantenevano in tensione i prezzi del mais, facendoli precipitare del 10% in un giorno: un crollo che non si realizzava da 15 anni e che si aggiunge alla correzione, più graduale ma comunque importante, delle ultime settimane. Il mais, che meno di tre settimane fa al Chicago Board of Trade aveva sfiorato per la prima volta nella storia gli 800 cents per bushel, ieri ha chiuso la seduta a quota 629.
Anche le quotazioni del frumento sono andate in picchiata: -8,8% al Cbot, dov'è ora ai minimi da luglio 2010 (584,75 USc/bu) e -7,6% all'Euronext di Parigi, con una chiusura a 184,50 euro per tonnellata.
Il quadro dipinto dall'Usda è completamente diverso da quello che chiunque si aspettava. In più, per un inconveniente tecnico non ancora del tutto chiarito, è stato diffuso con due minuti di anticipo rispetto all'orario programmato e all'avvio della seduta al Cbot, scombussolando tutte le contrattazioni guidate da algoritmi. Il trading superveloce ormai domina i volumi di scambio anche sui mercati delle materie prime (al Cbot addirittura per il 90%, secondo stime della Commodty Futures Trading Commission) e due minuti sono un'eternità, soprattutto in presenza di dati che davvero capovolgono le aspettative dei trader.
Con tutte le avversità meteorologiche degli ultimi mesi, nessun analista si illudeva che gli agricoltori Usa riuscissero a seminare a mais la bellezza di 92,282 milioni di acri di terreno (oltre 37 milioni di ettari), una superficie superata solo una volta dal 1944 a oggi. Le stime si orientavano tutte intorno ai 90 milioni di acri e anche il ceo di Cargill, Greg Page, alla guida di uno dei colossi mondiali dell'agribusiness, un paio di giorni fa stimava che 2,5 milioni di acri a mais fossero andati perduti con le piene del Missouri e del Mississippi. Invece no: allettati dai prezzi record e aiutati dal miglioramento delle condizioni del tempo, gli agricoltori sono andati avanti a seminare mais fino a giugno inoltrato, invece di ripiegare sulla soia, che è più tardiva, come di solito si fa – o si faceva – dopo una primavera troppo piovosa.
Merito del progresso tecnologico, assicura il segretario Usa all'Agricoltura Tom Vilsack. «La tecnologia oggi consente molta più flessibilità sui periodi di semina . E grazie alla tecnologia vedrete che la resa delle colture, a parità di condizioni, sarà probabilmente superiore alla passata stagione».
Ma non è tutto. Anche la domanda di mais, che sembrava inarrestabile, ha finalmente frenato: al 1° giugno secondo l'Usda le scorte statunitensi erano a 3,67 miliardi di bushel, circa il 12% in più rispetto al consensus degli analisti. Inoltre, l'area seminata e il livello delle scorte sono risultati più ampi di quanto si prevedesse anche per il frumento e per il cotone (nonostante la grave siccità in Texas).
Se l'unico errore dell'Usda ha riguardato l'orario di diffusione dei dati, per le commodities agricole forse una tregua è davvero alle porte.
Chiunque tu sia, sei molto bravo.
RispondiEliminaAnalisi ottima, ineccepibile, è evidente che sei un vero esperto. Mi piacerebbe che seguissi i mercati per noi, su questo blog, se non fossi troppo impegnato, già questo commento vale un ottimo post.
Tuttavia, sulle quotazioni delle commodities come su tutta l'economia mondiale, in questi giorni così strani, pende un macigno enorme. Ed io temo, che sebbene tutte le previsioni accreditate lo escludano (o forse proprio per questo) esso si abbatterà su noi piccoli uomini del tempi moderni.
Nel mese di Agosto potremmo assistere alla più grande rivoluzione economica degli ultimi due millenni. Sono contento, come appassionato di economia, di assistervi, anche se ci sarà da soffrire nella realtà.
Ma animo, ogni tanto cambiare fa bene!
Caro grano duro il post era un copia incolla preso da questa fonte http://mp24.ilsole24ore.com/C24/
RispondiEliminaMi sembra che confonda un po' le idee in relazione alle nostre aspettative rialziste.Che ne pensi?
Penso che non seguo il mercato del tenero e del mais abbastanza, per dire la mia.
RispondiEliminaNe mi posso permettere di approfondire più di tanto (per questioni di tempo), speravo che tu fossi un superesperto in grado di darci le tue impressioni.
In generale, io credo che le commodities aumenteranno ancora. Il duro poi è un caso a parte.
Comunque continua ad inviare articoli interessanti se puoi, se magari metti una sigla ti si riconosce anche in futuro.
Ciao
L'argomento che del sopracitatato articolo che puo' interessarci è il dato sulle semine.
RispondiEliminaForse ci eravamo illusi che i farmers americani non sarebbero riusciti a completare le semine causa alluvioni,ma questo dato sembra essere smentito.Giorgio
Seminare fuori stagione, potrebbe però rivelarsi un azzardo. Vediamo come si evolve la situazione.
RispondiEliminaIntanto in Europa Continentale:
RispondiEliminahttp://www.agrimoney.com/news/european-wheat-harvest-approaches-judgment-day---3406.html
Prezzo del duro ancora in discesa in Nord-America,
RispondiEliminasiamo a circa 11,5 $/bushel. Anche Parigi due giorni fa è scesa a 31 €/q, e perderà ancora qualcosa temo.
L'unico aspetto positivo della situazione attuale, è la discesa della quotazione del barile di petrolio. Siamo a circa 85$ contro i quasi 100 $di alcuni giorni fa.
Opportunità di acquisto per il gasolio agricolo, insomma.
Penso che il cambio euro /us dollaro penalizzerà i produttori italiani e francesi
RispondiEliminanei prossimi mesi settembre ottobre
Il nord Africa cerchera di comprare piu tenero e meno frumento duro possibile visto il differenziale tra i due prodotti
azzecca2011
Aspetterei la fine del mese di Agosto, prima di sbilanciarmi sui cambi. L'economia mondiale sta su un filo precario, molto dipende da chi perde l'equilibrio per primo.
RispondiEliminaLa piazza di Palermo, comunque tiene!
RispondiEliminaSecondo Ismea del 4/07/2011 quotazioni tra i 24 ed i 26,5 €/q.
http://www.ismea.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/405/idSF/2/Merc/PALERMO/TD/MERCATO%2BORIGINE/G/04/M/08/A/2011