domenica 14 aprile 2013

Flop Agrex: il future sul grano duro non scambia


Agrex, il future sul grano duro, lanciato in pompa magna da Borsa Italiana lo scorso Gennaio, si sta rivelando un incompreso. E' da quasi un mese infatti che non avviene neanche uno scambio. Cosa non sta funzionando?


Ci occupammo di Agrex già in tre post precedenti, qui, qui e qui; ma mai avremmo  ipotizzato un disinteresse del genere da parte degli operatori. L'agro-industria infatti, in primis la Barilla sembrava non poter più operare senza un future di riferimento che le consentisse di cautelarsi dai rischi di mercato. A rileggere le agenzie di stampa di qualche mese fa sembrava che senza future il mercato del grano non potesse proprio più funzionare!! Eppure ora che Agrex è stato realizzato, non se lo fila nessuno!? Mah!

Le mie ipotesi per il flop:

1) Il contratto future AGREX è indirizzato, per il meccanismo e per i volumi, esclusivamente alla platea di acquirenti industriali di una certa consistenza e competenza. Produttori di grano duro, ed ancor di più speculatori finanziari di giornata che portano liquidità, sono tagliati fuori.

2)  Il prezzo medio del grano duro è al momento relativamente sostenuto e stabile, l'agroindustria non ritiene utile al momento opzionare per il futuro, grandi volumi di grano.

3) Il Meccanismo di compravendita farraginoso e costoso (anche se visti gli scarsi risultati, al momento si può operare a commissioni zero).

4) Il mercato lo dirige un unico operatore (market maker): Casillo (gli altri soggetti sono liquidity provider , cioé sono banche che mettono a disposizione la liquidità). In Francia per adescare i primi contratti future furono utilizzati 7 market maker differenti. Non so quanti operatori possano aver fiducia nel sistema messo in piedi da Borsa Italiana.

Di seguito un articolo che riporta la situazione a poche settimane dall'inizio della nuova campagna.
Se non si sblocca nei prossimi tre mesi, il destino di Agrex è segnato. Secondo me, in ogni caso potrà riscuotere un certo successo soltanto se il mercato  riprenderà l'andamento ipervolatile di qualche anno fa.
Complessivamente sarebbe un peccato il fallimento del future, ma il peccato più grave è stato di costruire uno strumento finanziario dedicato ad una commodity agricola, senza neanche tentare di coinvolgere i primi attori della filiera: i produttori.


MILANO, 12 aprile (Reuters) - A poco meno di tre mesi dal debutto non decolla Agrex, il futures di Borsa Italiana sul grano duro. Scambi praticamente inesistenti e poco interesse da parte degli operatori che, pure, avevano partecipato in massa alla presentazione a Piazza Affari lo scorso gennaio."Ad aprile ancora non si registrano scambi. L'ultimo sulla scadenza maggio risale al 19 marzo scorso con un lotto", rileva un operatore che lamenta "scarso interesse per questo tipo di contratti".Borsa Italiana ce la sta mettendo tutta per invogliare gli operatori e due settimane fa ha anche azzerato le commissioni per sei mesi. Ma al momento non si vede un'inversione di tendenza.Per fare decollare veramente questo strumento occorre che partecipino i grandi produttori di pasta, come Barilla, che in occasione della presentazione a gennaio disse che avrebbe svolto il ruolo di operatore diretto. "Attendiamo l'ingresso di Barilla sperando che porti linfa al mercato, ma al momento non c'è, penso per ragioni tecniche", rileva un altro operatore.Il derivato, che ha come market maker Casillo commodity e come liquidity provider Banca Imi, prevede orari di negoziazioni compresi fra le 14,30 e 17,40. I contratti riguardano blocchi di 50 tonnellate. Cinque le scadenze negoziate, quattro i mesi di consegna: marzo, maggio, settembre e dicembre. 
Lo scopo di Agrex è quello di consentire ai produttori di pasta di coprirsi dalle oscillazioni del prezzo della commodity sulle diverse scadenze. "Evidentemente i produttori preferiscono non utilizzare questo strumento e si proteggono diversamente", sottolinea uno dei due operatori che preferiscono l'anominato.
Secondo Vincenzo Divella - co Ad del gruppo alimentare pugliese, 310 milioni di euro il fatturato nel 2012 di cui il 35% di provenienza estera - alla base del mancato successo di Agrex c'è un deficit informativo. "L'iniziativa è partita in quarta con tanto di presentazione a Milano, ma poi non si è andati in giro per l'Italia a spiegare come funziona realmente questo strumento. Alla base c'è una mancanza di comunicazione".
L'imprenditore pugliese spiega a Reuters che "se non si va nelle borse merci a presentare l'iniziativa non partirà mai e poi c'è anche un problema di fondo che riguarda il costo di ingresso, ma su questo ho visto che Borsa italiana ci è venuta incontro". In sostanza, Divella resta "entusiasta per questa iniziativa perché un mercato delle granaglie bisogna farlo come accade negli altri paesi. Noi non abbiamo ancora aderito: a che serve se poi non ci sono scambi?".
"In realtà, si può dire che si sta facendo un'attività pioneristica e di questo bisogna dare atto a Borsa Italiana, ma la strada è ancora in salita", conclude l'operatore.




1 commento:

  1. Agricoltore Tarantino15 aprile 2013 alle ore 12:50

    Nel frattempo Sabato Altamura ha fatto registrare un lieve aumento delle quotazioni che lascia ben sperare, almeno come trend rialzista... min. 296 max. 299 euro/t!

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