mercoledì 30 novembre 2011

Uscito l'ultimo report dell'International Grains Council

Il 24 novembre è uscito l'ultimo report della prestigiosa istituzione sovranazionale (report che porta il numero 417).
Esaminiamo brevemente ciò che riporta.






Premettiamo che il report discute in generale il mercato mondiale dei cereali (soprattutto grano, mais e riso), quindi non parla del nostro grano duro (che è un prodotto di nicchia), tuttavia possiamo comunque trovare delle informazioni interessanti anche per noi.

Primo: i prezzi dei cereali sono in questo frangente generalmente in diminuzione (con l'importante eccezione del riso). Voi direte: ce ne eravamo accorti.
Ebbene, le motivazioni secondo gli autori del report sono numerose: scorte in aumento, forte competizione, ritorno dei paesi ex-sovietici alle esportazioni (Russia, Ucraina, Kazakistan), influenza della crisi finanziaria, ritorno della tendenza a realizzare vendite speculative.... immagino che a tale proposito valga la regola: chi più ne ha più ne metta.
Produzione, scorte e consumo mondiale di grano negli ultimi 10 anni
L'annata appena conclusasi non ha dato comunque grosse soddisfazioni in termini di produzione (stiamo parlando di produzione complessiva mondiale, ovviamente): per il frumento, la stima è di 653 milioni di tonnellate (contro le 679 dell'annata precedente), mentre per il mais la stima è di 826 milioni di tonnellate (contro le 820 dell'annata precedente): aumento comunque modesto, sicuramente non proporzionale al forte aumento delle superfici che c'è stato. Per il riso, infine, si è passati dalla produzione di 440 milioni di tonnellate nel 2009/10 ad una produzione stimata di 451 milioni di tonnellate nell'ultima annata.

Produzione, scorte e consumi mondiali di mais negli ultimi 10 anni
Veniamo alle previsioni per la prossima annata.
Per quanto le previsioni attuali possano sembrare premature, secondo gli autori del report si preannuncia un'annata da record: per il frumento, la stima del prossimo raccolto è di 683 milioni di tonnellate (che, se sarà davvero tale, risulterà il secondo più grande raccolto nella storia, secondo solo al raccolto di 685 milioni di tonnellate dell'annata 2008/2009), in aumento a causa delle accresciute stime nella Comunità Europea, in Kazakhstan e in Australia.

Per il mais, invece, la stima è di 853 milioni di tonnellate, e -se sarà davvero così- sarà il più grande raccolto di mais mai realizzato.
Nonostante questo raccolto da record assoluto, le scorte di mais saranno ancora in diminuzione (previste a 123 milioni di tonnellate), e raggiungeranno il minimo valore negli ultimi 5 anni, creando forse una certa pressione sul il prezzo del mais, che oramai è già all'incirca uguale a quello del frumento. Motivo per cui si segnala che è in aumento già oggi l'utilizzo di grani di minore qualità la produzione di mangimi al posto del mais, a prezzi concorrenziali.

Da ultimo, il riso: si prevede che anche qui avremo una produzione record, stimata intorno a 459 milioni di tonnellate, nonostante le recenti disastrose alluvioni in Asia, grazie soprattutto alla produzione in forte aumento in Cina.

Questi raccolti da record saranno comunque bilanciati da un consumo altrettanto da record, che però nel caso del grano e del riso non sarà sufficiente a far scendere gli stocks disponibili: si ipotizza che 200 milioni di tonnellate di grano e 100 milioni di tonnellate di riso saranno messe da parte alla fine dell'anno.

Questo per quanto riguarda il mercato dei cereali più diffusi: che cosa succederà invece al grano duro? Sicuramente il report non dice nulla per questo cereale in particolare, anche se è facile immaginare che risentirà un po' dell'andamento generale (in effetti, il grano duro non rappresenta più del 5% della produzione mondiale di frumento). Staremo a vedere!

6 commenti:

  1. un grazie ad orzo, che è andato a spulciare per noi gli aridi report IGC, e li ha riportati nell'italico idioma.

    Scorte previste in calo un pò per tutti i cereali, attenzione!

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  2. anche io seguo intensamente questo sito.
    Se consideriamo che il prezzo nostrano è il secondo prezzo più alto della storia,vista che la tanto decantata mancanza di cereali alla fine, sull'intero globo non c'è stata e le nuove semine sono da record, inizio ad avere seri dubbi sulla tenuta del prezzo.
    Io ho venduto tempo fa, quando le notizie di produzioni soddisfacenti già circolavano (mentre l'usda........)

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  3. chi vivrà vedrà, io sono convinto che i dati riportati dall'usda o da qualsiadi altra agenzia spesso sono costruiti a tavolino e non..... sul campo. Per le stime future non ne parliamo perchè nessuno ha fatto i conti con Cristo.In conclusione a noi piccoli mortali non è dato sapere chi ha in mano i fili e cosa farà

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  4. azzardo un ragionamento:
    tutti i dati economici mondiali dicono che l economia mondiale l anno prossimo rallenterà,questo significa meno consumi,quindi meno impiego di energia,eppure il petrolio non solo non scende ma mai aveva mantenuta una quotazione sopra i 100$ per così lungo periodo,quindi può darsi che reperire questo prodotto diventa sempre più costoso,e allora ecco che si torni ad investire sui biocarburanti,quindi una parte delle produzioni agricole potrebbero essere dirottate verso quel comparto,e allora una maggiore produzione mondiale di cereali sarebbe compensata dai biocarburanti,chissà.

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