mercoledì 23 novembre 2011

La ricetta segreta Americana per fare grano duro di qualità !!!

Ahinoi, arretrati durogranicoltori della italica penisola, il lettore "comelafalce" (seppur io all'inizio fossi scettico ed intimamente convinto che mi raccontasse una sorta di mito rurale americano facilmente smontabile) ha aperto una finestra su una realtà a me (e penso anche a molti di voi) totalmente sconosciuta.
Aveva completamente ragione lui e lo ringrazio per avermi messo a conoscenza di quale perla di agrotecnica si fregiano alcuni dei nostri competitori più agguerriti sul mercato mondiale del grano duro, verso i quali peraltro i nostri pastai nutrono una vera e propria venerazione.
Ma andiamo con ordine: il grano duro è una specie originaria del Medio Oriente, e nel nostro ambiente Mediterraneo, per come essa naturalmente si sviluppa, è considerata coltura a semina autunno-vernina con maturazione e raccolta in estate (sino anche a Mantova fanno così). In altre parti del Mondo (Canada, USA, etc.) invece viene coltivata a ciclo primaverile estivo, con raccolta di granella (molto ricca in proteine rispetto alle nostre, invero) tra fine estate ed inizio autunno.
Va però considerata la posizione geografica dei territori del Canada e degli USA dove è maggiormente diffusa la coltivazione. Si tratta di Stati settentrionali molto freddi immediatamente al di sotto del Circolo Polare Artico!! (immaginate un po' voi che differenza rispetto al naturale ambiente nel quale il frumento duro si è evoluto).
Ebbene cosa avviene in questi territori, soprattutto quando la semina è stata ritardata o quando l'autunno si dimostra più anticipato, freddo e piovoso del solito? Avviene che la granella ha difficoltà a maturare ed a passare allo stato vitreo (o lo fa in maniera disomogenea). In più, con le prime piogge di fine estate si sviluppano, all'interno del campo di grano, delle infestanti tenere tenere che rendono le operazioni di mietitrebbiatura molto difficoltose.
Cosa sperimenta allora il prode farmer Americano con l'aiuto sempre vigile e presente della solita Monsanto (manco a farlo apposta sempre lei in tutte le vicende più controverse)? Un bel trattamento con glyphosate (Roundup) 7-14 giorni prima della raccolta (trattamento pre-harvest lo chiamano), il grano matura rapidamente (ma sarebbe meglio dire secca, come seccano le infestanti)  e si risolve il problema.
Ed è una pratica comunissima: ecco qua ad esempio dal sito "Farm Progress" cinque regole per l'applicazione pre-raccolta di glyphosate, e sponsorizzata dalle istituzione pubbliche. Dal sito del Ministero dell'Agricoltura dell'Ontario (Canada): vantaggi, quando applicare, cautele.   
E guardate qui, su quante colture utilizzano questa tecnica ricorrendo al glyphosate o ad un prodotto essiccante ancora più rapido chiamato "Regione" (ma solo sulle dicotiledoni). 
Altro aspetto non secondario, secondo alcuni studi americani, il trattamento pre-harvest migliora la qualità del glutine delle granelle trattate:
 Protein quality of durum wheat was affected by glyphosate and paraquat applied at 50% moisture as indicated by higher gluten index and SDS-microsedimentation values compared to those of untreated durum.

Ed a quanto pare, dal tenore di molti articoli che ho letto, il farmer medio americano è anche convinto di innalzare il livello proteico delle granelle con il trattamento pre-raccolta.

Ora come ben sappiamo il glyphosate è un erbicida non selettivo, non prescrivibile almeno in Italia per colture da consumo alimentare. E' previsto il suo utilizzo soltanto per trattare erbe infestanti.

Lo stesso governo Canadese, che tuttavia ne consiglia l'uso, avverte gli agricoltori di non utilizzare, la granella prodotta dai raccolti trattati con glyphosate, come seme, in quanto, non solo vi sarebbe un abbattimento della capacità germinativa, ma le piante nate dai semi trattati potrebbero essere affette da rachitismo e deformi (questo per dire che la presenza del glyphosate o dei suoi derivati nel seme permane per un certo tempo!).


Pre-harvest glyphosate applications can cause germination and possibly vigor problems in the spring. The seed may germinate but the seedling may be stunted and deformed. Seed may have good germination in the fall but poor germination in the spring. It is good practice to make sure you do a germination test again in the spring. Another thing to consider with pre-harvest is that maltsters generally reject seed that has been treated with pre-harvest glyphosate.

In più, ho trovato uno studio specifico sulle applicazioni di glyphosate pre-harvest (pagg. 679-682) dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e della FAO che ha riscontrato residui  sulle granelle e sul macinato da esse derivato. Inoltre uno studio specifico proprio canadese sul frumento tenero ha evidenziato che trattamenti con glyphosate, a dosi elevate ed in relazione alla maturità della granella, possono accumulare nelle cariossidi residui ben superiori ai limiti di legge.
Qui un articolo in italiano sugli effetti nefasti del glyphosate sulla salute, e vi tralascio la grande mole di articoli più o meno allarmisti che troverete sul web facilmente.
Tra l'altro, a torto a ragione, almeno a giudicare da quanto si trova sul web, il glyphosate è comunemente rifiutato dal consumatore medio italiano, perfino per contenere le erbe infestanti nei bordi delle strade.
Come pensate che reagirebbe sapendo di consumare comunemente pasta (quella considerata più pregiata, peraltro) prodotta con granelle provenienti dall'altro capo del Mondo, contenenti potenzialmente residui di glyphosate?



29 commenti:

  1. Basta che non glielo dici e continuerà a reagire benissimo. Ma io oltre a farmi la pasta con le mie manine che alternative ho?

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  2. Devo ammettere che anch'io non ne avevo mai sentito parlare ed inizialmente ero un po' scettico dell'informazione di "comelafalce"... ma i dati presentati parlano chiarissimo, è questo uno dei metodi (se non quello principale) con cui i nostri colleghi/concorrenti canadesi riescono ad ottenere i loro grano duri ad alto contenuto di proteine.

    D'altronde la cosa non mi stupisce più di tanto, i canadesi coltivano grano in zone dal clima veramente estremo, dove in inverno si raggiungono anche 20 gradi sotto zero (come temperatura media dico) e magari anche un paio di metri di copertura nevosa, praticamente hanno 3 (massimo 4 mesi) di tempo dalla semina al raccolto tutto compreso.... non c'è da stupirsi che si siano inventati anche questa.

    Scusate la mia ignoranza: ma al momento dell'importazione (ad esempio in Italia) non c'è un controllo sui possibili residui di erbicidi (come il glyphosate...) oppure il glyphosate è considerato "innocuo" a tutti gli effetti?

    Ho visto che l'esperto canadese "consiglia" di lasciar passare almeno una settimana tra il trattamento e il raccolto.... evidentemente qualche dubbio sugli effetti del glyphosate sul consumatore devono avercelo anche loro!

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  3. Zblob
    non solo la pasta con le tue manine, ma anche la materia prima (il grano), ma credo che tu lo faccia già appunto.

    Orzo
    non so se c'è una analisi specifica prevista allo scarico delle merci, però esistono dei limiti di legge per il residuo di glifosato sul grano in Italia.
    Dovrebbero essere pari a 10 mg/kg.
    http://www3.syngenta.com/country/it/SiteCollectionDocuments/Allegati%20sicurezza/Uti_09_LMR.pdf

    In Canada dovrebbero essere il doppio.

    Sul periodo di carenza
    Deve passare una settimana, perchè l'effetto del glyphosate è lento (se cerchi bene lo spiegano). Non per precauzione.

    Però caro Orzo, purtroppo mi sono giunte segnalazioni riservate del ricorso, da parte di qualche furbastro del Centro-Nord, a questa pratica anche da noi, nelle annate molto piovose.
    E da noi sarebbe del tutto illegale.
    Spero siano casi isolati, magari Granturco che sta proprio nel profondo Nord, ne sa qualcosa ed è in grado di confermare o smentire.

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  4. ebbene ricordare che un agricoltore prima di veder perso il raccolto o il bestiame tenta di tutto per non perdere reddito,di casi di contaminazione alimentare ne sono piene le cronache,carne ,latte alla diossina cereali radioattivi e chi più ne a ne metta,nel caso della diossina è bastato aumentare i minimi tollerrabbili per legge e di colpo siamo diventati immuni,il problema è la disinformazione il consumatore non deve sapere,che fine ha fatto il grano contaminato importato dal canada da micotossine?Probabilmente ce lo siamo mangiati,e buona notte.Se il consumatore venisse informato con molte probabilità si innescherebbe un meccanismo selettivo ,come è successo con gli ogm,monsanto aveva gia pronto il grano ogm,ma sè lè dovuto infilare in quel p...,poiche noi europei non l avremmo consumato,questo grazie all ampia discussione che cè stato sull argomento in europa.Per il resto penso che sia uguale ma qualcuno non vuole che certe cose si sappiano,altrimenti il giocattolo si rompe.Torno a ripetere che i primi colpevoli della disinformazione sono le associazioni di categoria,totalmente asserviti ai poteri forti,sarebbe quasi ora di andarli a prendere per il caravattino.L agricoltore che usa in modo inopportuno i prodotti chimici compie un reato,ma l aver portato i prezzi a un livello di quasi copertura delle spese produttive equivale ad una istigazione a delinquere,non assolverò mai quell agricoltore,ma capisco perchè lo fà,questa convinzione che il cibo debba costare poco,è pura eresia,il consumatore deve essere informato ma cè bisogno che gli si spieghi che nel bilancio famigliare il cibo non deve far parte del superfluo,è una questione culturale,non si risparmia sul telefonino ma vogliamo l olio d oliva a E199 al lt,e si pretende che sia pure extravergine ,be allora forse è anche giusto che gli rifilano queste porcherie,peccato che ci rimettiamo anche noi.

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  5. Ma in questo caso, è proprio la granella più pregiata con la quale si fa la pasta a lunga cottura a prezzi elevati che risulterebbe meno genuina.
    In Sicilia la pasta fatta con grano siciliano, meno proteico, ma sicuramente più salubre, costa 1/3 delle top, prodotte con grani iperproteici.

    Io invece direi che si vuole coltivare una pianta originatasi nei climi caldi in territori, a lei del tutto ostili, limitrofi al Circolo polare Artico. Ed inoltre si rende la sua granella ricca in azoto come fosse una leguminosa, mentre biologicamente in condizioni standard il grano duro non supera il 13% di proteine.
    E' una forzatura della natura, bella e buona, che si ottiene ricorrendo ai ... "dopanti" di vario genere.
    E sono stati i nostri cari maestri pastai italiani a portarci a questo punto.

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  6. il mio punto di vista è questo:
    un kg di pasta costasse 10E 4 persone ci farebbero pranzo e cena,costo per persona E 2.50,un litro di benzina E1.60 mediamente,15-16 km,10 minuti al telefonino mediamente 1-1.5E e potremmo proseguire,ora siccome un kg di pasta non costa 10 E è logico che costa troppo poco,il basso prezzo lo colloca in una situazione di sfavore all interno del bilancio del consumatore,il quale pretende che gli venga dato ad un prezzo politico perche a suo dire è un bene di 1° necessità-
    Se lo pagasse 10 E nell acquistarlo pretenderebbe di essere informato delle sue origini e vorrebbe garanzie sulla sua qualità,a quel punto ai nostri pastai poco converrebbe aquistare in quegli areali,poichè non potrebbe giustificare al consumatore certe porcherie.
    è una questione piscologica,basta andare nei grandi centri di distribuzione e ci si accorge che dietro ai prodotti alimentari cè tutto una manipolazione tattica a livello pisicologico,per indirizzare le scelte del consumatore,ma se i prodotti costassero allora il consumatore sarebbe meno manovrabile.
    sui prodotti alimentari avvengono speculazioni feroci,e questo è possibile solo perchè il loro prezzo finale non è all altezza di creare attenzione da parte dei consumatori.Aquistereste una MERCEDES costruita in FIAT ?no.perche la vera mercedes si fa in GERMANIA,e il consumatore in questo caso non lo prendi in giro poichè la mercedes non costa tanto una FIAT-le sovvenzioni all agricoltura sono una delle cause di questa grave situazione poichè il consumatore non si rende conto che con la tassazione generale,si creano i fondi da ridistribuire con i fondi pac, forse quel kg di pasta gli costa veramente 10E ma lui lo ignora e non pretende di sapere da dove viene e con che materia 1° e fatta.naturalmente il discorso è molto complesso,come possiamo vedere si parte dal grano per finire in mercedes ma il mercato è questo,più è confuso più facile è speculare.

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  7. e tu contribuisci ad aumentare la confusione, direi.

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  8. dici?allora vuol dire che potrei diventare un ottimo speculatore.la pasta italiana è famosa nel mondo poiche si pensa che venga fatto con grano italiano coltivato nell antico granaio romano cioè il sud,prova a spiegare che non è cosi e vedrai che fine fà questo mito.

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  9. @granduro
    a me non risulta che al nord si usi disseccare prodotti ad uso alimentare umano.
    Anni fa su una rivista agricola era apparso un articolo che prevedeva come opzioni possibili:
    1) il disseccamento( non ricordo con quale principio attivo )di orzo ad uso zootecnico al fine di anticipare la semina di un secondo raccolto.
    2)IL disseccamento , al fine di evitare disseminazione di infestanti difficili e consentire la raccolta, di colture ad uso zootecnico.orzo,pisello proteico soia.girasole etc

    se ricordo bene c'era anche una tabella con indicati i principi attivi, i tempi di carenza e residui massimi da rispettare.

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  10. grande e insuperabbile come sempre granoduro in 24 ore ha messo su
    una ricerca davvero completa.Si vede come si muove bene nel web,io per fare molto meno ci avrei messo un mese.
    molto bene ha detto "mimmo70"se il consumatore venisse informato
    si innescherebbe un consumo selettivo.Io proporrei di continuare a sviluppare questo argomento continuando le ricerche, cercando di far uscire la questione anche al di fuori di questo blog. ognuno con i suoi mezzi e le sue copacita',amici giornalisti, altri blog,striscia la notizia ecc.
    saluti comelafalce

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  11. la tecnica del disseccamento pre-raccolta è stata utilizzata anche in sicilia su campi di leguminose da granella e piante proteiche, al fine di poter procedere alla raccolta utilizzando mietitrebbiatrici munite di trinciapaglia che in presenza di umido e verde si ingolfa; il peggio è che il trattamento (non so se con glifosate o forse più probabile con seccatutto) è stato compiuto con atomizzatori a cannone e non con comuni barre da diserbo.

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  12. Mimmo
    sostanzialmente il tuo ragionamento è:
    se fossi miliardario mi potrei permettere di osservare leggi e prescrizioni.
    Ora a me, invece sembra che la ricchezza non rende gli uomini più probi, anzi spesso gli consente di combinare porcate ancora più grandi.

    Come la falce
    grazie a te per l'informazione, ma se poi esce fuori che noi siamo peggio degli altri?

    Anonimo
    che dire? a quanto pare, ero io uno dei pochi che non conosceva questa tecnica.
    Vuol dire che dovrò scrivere una lettera di scuse al ministero dell'agricoltura canadese e statunitense spiegandogli che in realtà noi siamo peggio di loro. Perchè loro almeno hanno normato l'operazione, mentre da noi è del tutto illegale.
    Mi piacerebbe sentire qualche altra testimonianza a questo punto, per capire se il fenomeno è isolato oppure si tratta di ordinaria tecnica agronomica.

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  13. magari,ma non è cosi,come ho gia detto il consumatore paga il prodotto agricolo 2 volte,una alla cassa l altra con la tassazione generale, con la quale si forma il bilancio comunitario il cui 45% torna al" mondo agricolo" con lo strumento della pac .Questo fà si che il prodotto alimentare alla cassa costa poco,dando la percezzione che debba costare poco,e in effetti rispetto agli altri beni di consumo essendo esso essenziale e primario il suo costo è irrisorio per le tasche del consumatore,questo non innesca nel consumatore la domanda fatidica"quando vale questo prodotto?"e per cui non si mette ad indagare e fare domande strane,questo favorisce la confusione poichè anche se non è sempre cosi, il prezzo di un prodotto è il primo indice per classificarlo sotto il profilo qualitativo,e l unico che può fermare lo speculatore è il consumatore,voltandogli le spalle e lasciandolo con le sue nefandezze-
    No scuse a nessuno,in italia questa pratica viene effettuata solo in casi estremi,e in particolare sui legumi per i motivi che sappiamo,quindi non facciamo teste,tuttavia è vietato e non si dovrebbe fare,però quel contadino rischia di non essere risarcito per la sua perdita e la disperazione lo porta a fare certe cose,mentre da loro quella è normale prassi,proprio perchè si ostinano a coltivare banane al polo nord,allora bisogna informare l opinione pubblica ed il consumatore,meno male che cè questo contadinotto(in senso simpatico) internettizzato della sicilia,che ci permette di confrontarci e di dire la nostra,su argomenti seri e di interesse generale,grazie.

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  14. Ok Mimmo, ho capito
    non sono d'accordo con te, ma ciò che dici può essere vero (almeno in alcuni casi).

    La faccenda siciliana però mi da parecchio fastidio, perchè in Sicilia (con il suo clima), per ridurre il proprio campo alla raccolta, pieno di infestanti, tale da non poter entrare con la mietitrebbia, ci si deve impegnare parecchio.
    In alcune annate (eccezionalmente piovose) è successo peraltro anche nella mia zona, ed allora si aspetta (10-15gg.) che secchino naturalmente le infestanti. Tanto il cece non scotola (non si apre il baccello), mentre favino e sulla in parte si, ma pazienza se si perde una parte di prodotto.
    Ma poi a parte gli scrupoli morali e varie altre implicazioni, il gliphosate e l'operazione di irrorazione non hanno un costo economico? oppure lo regalano a pacchi al bar del paese il roundup.
    Non so se è la disperazione che porta a questo, io tenderei a credere che si tratta più di superficialità e stupidità.

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  15. Evidentemente qualcuno ha pensato che il trattamento pre-raccolta con i suoi costi (diserbante+irrorazione+perdita del prodotto calpestato) fosse più conveniente della sola perdita del prodotto dovuta ai tempi di attesa, ma poteva ovviarsi cambiando le strategie operative, ossia mietitrebbiare senza trinciare i residui che potevano essere addirittura omaggiati a qualche allevatore che avrebbe provveduto alla raccolta a proprie spese;
    del resto il problema dell'umidità eccessiva nel caso in esame riguarda solo le infestanti.
    Invero si dovrebbe riflettere sul fatto che la storia ha una valenza enorme, ma noi siamo portati spesso a sottovalutarla; intendo dire che i nostri predecessori che coltivavano gli stessi terreni che oggi coltiviamo noi, accumulando esperienza (spesso errore dopo errore)sapevano bene cosa era possibile fare e cosa no; spesso, accingendomi a praticare qualche variazione sulla tecnica di coltivazione di una specie erbacea mi sono chiesto: "ma i miei predecessori avevano mai pensato a quanto io oggi mi accingo a fare", dandomi la risposta :"sicuramente no perche non ne avevano il tempo o le conoscenze o gli strumenti". Ma poi la storia spesso dà ragione ai predecessori, sono io a rendermi conto di aver sottovalutato qualche o diversi aspetti; allora mi rendo conto che gli antichi avevano sì il tempo ed avevano anche un grande bagaglio di conoscenze; ma queste conoscenze le trasmettevano di generazione in generazione senza tante discussioni filosofiche, ma con monito deciso e quasi minaccioso: "questo si fà, questo no" (vuolsi così colà dove si puote, di più non dimandar).
    Adesso invece, avendo raggiunto livelli tecnologici elevati, pensiamo più facilmente di un tempo che è possibile stravolgere tutto, tanto a tutto abbiamo sempre un rimedio, e ci permettiamo di sorridere al monito minaccioso dei nostri predecessori. E' vero abbiamo i trattori al posto dei buoi o dei muli, abbiamo i fertilizzanti chimici al posto del concime stallatico e della buona rotazione colturale, ma fermiamoci un attimo e pensiamo:"cosa avrebbero fatto i nostri predecessori se avessero avuto tutto ciò?; la risposta secondo me è che avrebbero messo a frutto tutto questo tesoro al meglio, e devo constatare che noi siamo andati fuori binario.........

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  16. Ho solo letto, della possibilta di  dissecare l'orzo per anticipare la raccolta ,ma non ho mai visto nessuno farlo.
    Si preferisce aspettare o al limite ,quando il meteo  è a rischio, trebbiare in anticipo ed essicarlo negli impianti di essicazione
    Sporadicamente invece si usa disseccare campi di orzo che   allettatisi precocemente ,  si sono ricoperti di infestanti, o  di soia,  infestati ,di abutillon,ambrosia artemisifoglia,bidens etc.a riscchio disseminazione ma la maggioranza aspetta che si secchi tutto da sè
     In quel modo però si infesta
    il proprio campo e quelli dei vicini..con  conseguenze che si vedono dall'anno succesivo e per giunta se sopraggiungono le piogge il raccolto è perso.
    Come  tecnica di controllo infestanti assomiglia  a quella di chi all'estero coltiva ogm rr ,dove però  quel metodo di lotta anzichè intervento di emergenza è diventato" il  metodo" ,con tutti i problemi che ne sono derivati.Io penso  che la lotta a infestanti difficili e resistenti nel medio termine dia i risultati migliori, se condotta  con l'ausilio di mezzi agronomici.rotazioni,false semine,colture di copertura etc.questo perchè i prodotti fitosanitari diserbanti consentiti attualmente, se come ci dicono,hanno il pregio di essere piu mirati e meno inquinanti e nocivi alla salute e all'ambiente  di quelli usati un tempo.hanno altresi il limite ( oltre a quello di essere molto costosi)di essere meno efficaci e il loro effetto  meno duraturo, a malapena il tempo appena sufficiente per consentire alla coltura di coprire il terreno.
    Se non sei accorto ed non  usi tutti i mezzi a disposizione rispolverando magari anche quelli usati dai nonni,vai incontro al fallimento della coltura,elevate perdite economiche e infestazioni da cui è poi complicatissimo e costosissimo liberarsi,al punto da costringerti ad abbandonare alcune colture,se non addirittura la coltivazione del terreno.
    Riguardo alla pratica di disseccare per agevolare la maturazione,io non ho dati scentifici a disposizione,ma dubito che questa pratica  favorisca l'aumento della qualità,l'aumento di proteine è dovuto principalmente all'epoca primaverile di semina e non al disseccamento.che oltretutto riduce la germinabilità..
     Una stessa varietà di  mais  seminata in ritardo , raccolta al 30- 32%di umidità  (o di orzo trebbiato in anticipo )e portato attraverso gli impianti di essicazione ad umidità commerciale del 14% non ha   le stesse caratteristiche visive,  organoelettiche e peso specifico della stessa varietà seminata in anticipo e raccolta al 18-20%,
    La differenza si vede e notevole già ad  occhio nudo ,cambia il colore ,la percentuale di frazione vitrea.sensorialmente poi cambia anche il gusto della farina.Lo stesso dicasi per l'orzo e i cerali a paglia in genere :vi sono minori germinabilità , peso specifico e il colore è piu slavato
    Succede credo  un po come con la differenza  di consistenza e sapore che c'è tra le verdure e la frutta degli orti al nord e di quelli al centro sud.o al nord tra stagioni piu calde e stagioni piu miti.
    A mio avviso le colture  che maturano  con il sole non sono qualitativamente equivalenti a quelle disseccate o raccolte a maturazione fisiologica (30-32%.)

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  17. x Granturco che scrive:
    "Riguardo alla pratica di disseccare per agevolare la maturazione,io non ho dati scientifici a disposizione,ma dubito che questa pratica favorisca l'aumento della qualità,l'aumento di proteine è dovuto principalmente all'epoca primaverile di semina e non al disseccamento.che oltretutto riduce la germinabilità.."

    In effetti, il discorso meriterebbe di essere approfondito, anche se probabilmente noi non abbiamo gli strumenti per farlo.

    Secondo lo studio americano "Effect of preharvest herbicides on durum wheat quality", citato da granoduro (rimetto qui il link per comodità: http://www.aaccnet.org/meetings/2001/Abstracts/a01ma437.htm) , sembra esserci chiaramente un aumento dell'indice di glutine per il grano duro trattato con gliphosate in pre-raccolta.

    Non capisco però quanto tale studio sia attendibile, e comunque spulciando qua e là ho trovato il seguente articolo:
    http://www.extension.umn.edu/cropenews/2006/pdfs/06MNCN04.pdf
    dove si sostiene invece che "l'aumento delle proteine per il grano trattato in pre-raccolta con gliphosate è una specie di leggenda metropolitana" (anche se devo dire che loro parlano non del grano duro ma dell'hard red winter).

    In conclusione, il trattamento "disseccante" pre-harvest mi sembra essere una specie di "standard" per i grani primaverili canadesi e americani. Tanto a loro non interessa affatto la germinabilità, che come dici tu diminuisce drasticamente, ma loro lo sanno benissimo: difatti, l'unico caso in cui dicono di non usarlo affatto, è il caso dell'orzo da malto.

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  18. Anonimo

    I nostri predecessori avevano consapevolezza di ciò che facevano (pur essendo teoricamente ignoranti). Ogni azione agricola, anche il dettaglio, aveva una causa ed un effetto, così che tutta l'attività aveva un senso. E' difficilmente un vecchio contadino sprecava del tempo in qualcosa che non si inquadrasse in questa logica.
    Oggi noi conosciamo soltanto l'azione On/Off, tutto il resto, con tutta la nostra conoscenza, non riusciamo più a capirlo.

    Sulla qualità

    l'effetto della tecnica preharvest sulla qualità, non è tanto diretto come sostengono alcuni, quanto indiretto secondo me.
    Ovvero grazie al ricorso al disseccamento i farmer sono in grado di fare maturare la granella in un periodo fresco ed umido, senza rischi. Così praticamente la pianta tende a continuare a vegetare ed a traslocare azoto verso la granella (raggiungendo anche il livello assurdo del 17%, praticamente una leguminosa). Se non avessero la certezza di poter intervenire con il disseccante, ad un certo punto, rischierebbero in alcune annate di non potere neanche raccogliere, visto che la granella potrebbe non diventare vitrea, quindi non trebbiabile.
    Il pre harvest, gli consente insomma di spostare il ciclo produttivo con la raccolta in autunno e contemporaneamente di arrivare a livelli proteici per noi impensabili, visto che la maturazione da noi avviene in un periodo via via più caldo che blocca, soprattutto al Sud, il trasferimento dell'azoto verso le cariossidi.
    Insomma il pre-harvest, per me è la garanzia che gli consente di produrre grano duro iperproteico.

    Sul glyphosate
    qualcuno potrebbe pensare che il glyphosate non sia in fondo molto dissimile da un altro erbicida, e che alla fine fin non cambia molto.
    Io però faccio notare che nessun erbicida che attualmente utilizzo sul grano determina riduzioni della germinabilità, e generazione di plantule deformi. Questi sono gli effetti tipici di un agente mutageno chimico, mica di un erbicida.

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  19. a proposito del glyphosate-http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+WQ+E-2011-006375+0+DOC+XML+V0//IT

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  20. orzo vestito granduro
    concordo :
    se seminassero il grano in autunno ,il 30% di umidità lo raggiungono a fine luglio inizio agosto,con alte temperature,a disseccarlo in quel periodo
    seccherebbe in 2 -3 giorni e di azoto ne traslocherebbe ben poco e non riuscirebbero ad avere quel livello di proteine..

    ripeto non concosco studi specifici sul grano duro .
    ma per quello che vedo e percepisco come gusto ,consistenza e senso di benessere percepito,nel consumare altri prodotti ,ho la convinzione( che qualche esperto magari di parte mi dirà sbagliata ) che
    il solo aumento delle proteine a mio parere non è indice sufficiente per dire che la qualità è migliore,
    sinceramente io come consumatore preferirei qualche punto in meno di proteine ,ma grano non devitalizzato in quel modo,al 30% di umidita ,che ha perso germinabilità e non contiene tutto quello che conterrebbe se fosse maturato naturalmente al sole.

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  21. La qualità al contrario della quantità è sempre opinabile purtroppo.
    Il problema è che il concetto di qualità commerciale per il grano duro, è stato creato ad arte dai nostri pastai con la pubblicità.
    "Pasta sempre al dente che non scuoce", ti ricorda qualcosa?
    La pasta tradizionale non aveva mica queste caratteristiche (prima delle concimazioni chimiche azotate il livello proteico del grano era molto più basso). Eppure il consumatore è stato manipolato, io credo. Anzi sull'argomento ho un post in serbo da parecchio tempo, che è connesso anche ad altri aspetti.
    Prima o poi lo pubblico.

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  22. Si in effetti, negli ultimi anni, il consumatore è stato abituato dalla pubblicità all'equivalenza esatta "qualità uguale proteine". Giusto o sbagliato che sia.

    Comunque, e questo vale per la maggior parte delle loro pianure, i canadesi non hanno la possibilità di scegliere tra semina primaverile e semina invernale, perché il grano non sopravviverebbe durante l'inverno con temperature così basse. E hanno in un certo senso fatto di necessità virtù, inventandosi questi grani super-proteici che (per certi versi) sono quanto di più innaturale si possa pensare. A questo punto viene da chiedersi: a quale costo?

    PS. E' uscito oggi il nuovo report IGC, nei prossimi giorni preparo un post e ve lo mando..

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  23. non vi è alcun dubbio che quando un prodotto agricolo arriva a maturazione con ciclo natural è migliore,le forzature deteriorano gli aspettin culinari,tuttavia si dice che si mangia prima con gli occhi e poi con la bocca,negli ultimi anni il ruolo della donna in casa è cambiato,le donne attuali non sanno neanche cuocere un uovo sodo,e allora il pastaio ti viene incontro,mentre cuoci la pasta puoi farti le unghie e essa non scuoce ,ma per avere questo effetto ci vogliono le proteine,il bello è che da noi ci sono areali tipo il centro italia dove si ottiene 16-17 di proteine senza inventarsi niente,solo con l utilizzo di azoto in un determinato periodo,(poi magari ci facciamo un post)non cè bisogno di avvelenarci,il diverso ruolo sociale della donna moderna ha modificato anche la tavola da pranzo,ricordatevi che questi signori pagano fiori di soldi a sociologi piscologi per studiare come indirizzare le nostre abitudini consumistiche,tuttavia io credo che se il consumatore sapesse le cose ppotrebbero cambiare,poichè quel prodotto non è acqua fresca come è scritto in quel link precedente,siamo amministrati da corrotti e corruttori e la verita viene sistematicamente mistificata e nascosta.

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  24. Non so se la cosa vi può interessare, ma siamo stati ripresi da:

    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9397

    un super sito blog molto seguito.

    Domani pubblico un post,sul grano Kazako in onore di Mimmo, e poi mi metto in pausa o comunque a regime ridotto, per la semina.
    Ma voi continuate a tenere vivo il blog.

    Grazie ed un saluto a tutti

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  25. Siete una fonte inesauribile di notizie veramente interessanti, io che mi sono avvicinata da poco al mondo dell'agricoltura, anche se mio padre era quello che oggi chiamano imprenditore agricolo, ogni volta che leggo le notizie sul blog rimango affascinata dalle vostre conoscenze. GRAZIE

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  26. Grazie per l'apprezzamento, anche a nome dei miei compagni di strada. Ad averne di lettori/lettrici così entusiasti. Purtroppo al momento ho pochissimo tempo da dedicare al blog. Vediamo, se più tardi connetto (io, non il computer) provo a postare qualcosa.
    Ciao

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  27. Complimenti per il vostro blog , davvero stata contribuendo a diffonedere notizie importanti che i più ignorano.
    sono figlio di agricoltori ,vivo in provincia di foggia , da poco mi sono avvicinato all'agricoltura e all'azienda agricola di famiglia a prevalenza di grano duro..
    se tutti i consumatori sapessero queste notizie ,non sconteremmo questa crisi cosi' grave che ha colpito il nostro settore.
    vi auguro in bocca al lupo per il blog e spero di poter arrecare anch'io il mio contributo semmai diffondendo i vosrti articoli..
    saluti

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  28. Quando i blog ispirano i giornalisti:

    http://www.0564news.it/notizia.asp?idn=21376

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  29. Grazie a tutti. Ne ero a conoscenza, ma i molti dettagli hanno contribuito ad arricchire la mia cultura.

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