giovedì 27 ottobre 2011

I mugnai italiani fanno il filo (o la filiera) ai produttori d'Oltreoceano?

Certo è strano, ho controllato, sui mezzi di informazioni italiani e non c'è traccia (al momento) dell'intervista rilasciata, due giorni fa in occasione della Manifestazione della Giornata Mondiale della Pasta tenuta a Roma, da Umberto Sacco, presidente di ITALMOPA ad una agenzia economica USA, la Dow Jones Newswires
Se ricordate, ieri, i nostri informatori istituzionali erano troppo impegnati a celebrare, in occasione del "pasta party" (Mimmo copyright), i trionfi pastari di vari operatori globali, spacciandoli per successi italiani.


Ebbene cosa dice Sacco nell'intervista titolata "L'Italia ha bisogno di più frumento"? Eccovi il punto chiave:
 "Italian pasta makers will need to boost import of durum wheat to sustain the international growth of the country's most famous food"
 "I mugnai italiani aumenteranno l'import di duro per sostenere la produzione internazionale del più famoso cibo italiano".

Senza parole..., oramai lo dichiarano senza mezzi termini alla stampa specializzata dei paesi esportatori NordAmericani (la notizia di agenzia è stata prontamente ripresa da alcuni giornali agricoli USA, infatti).
Producete grano duro che noi lo importeremo, sembra lo slogan, alla faccia del tanto decantato made in Italy.
Peraltro è evidente che favorendo aspettative di maggiore domanda del prodotto vi sarà un aumento produttivo globale, che potrà saturare il mercato riportando le quotazioni a valori infimi.

Infine l'aspetto più subdolo è rappresentato dal linguaggio radicalmente diverso adottato dal Sacco in contesti nazionali. Ecco cosa dichiarava nel 2009 dopo l'insediamento come Presidente di Italmopa:
La generale perdita di competitività, a livello internazionale, del frumento destinato all’alimentazione umana rispetto alle altre colture e le peculiarità del mercato del frumento duro ci pongono l'obbligo di aprire una riflessione sulle strategie da perseguire per la salvaguardia del frumento duro, in particolare in quelle zone tradizionali di produzione e di consumo”
Quindi salvaguardia del duro nelle zone tradizionali, se ho ben capito. Vuoi vedere che oramai le zone tradizionali di produzione, per i mugnai italiani, sono il Dakota ed il Saskatchewan?!



26 commenti:

  1. 1)occupare le sedi delle associazioni di categoria,sequestrare i dirigenti di zona,qualcuno va fucilato ed esposto in pubblica piazza come esempio,successivamente proclamare lo sciopero totale delle attivita agricole,se qualcuno in seguito avesse fame si arrangi,passare ad atti di violenza gratuita,poiche e questo lo stato in cui viviamo noi,la mia azienda e frutto di generazioni di sacrifici non la mettero a rischio per colpa di 4 delinquenti arruffapopoli,adesso smaltito le esternazioni dico:i principali colpevoli sono le associazioni,dovremmo incalzarli e metterli di fronte alle loro responsabilita,2) andare dai politici locali e farsi sentire ,3fare corpo unico con altre categorie che tanto bene non se la passano,4)parlare parlare parlare,il nostro problema principale e la non trasprenza all informazione ,in un progetto di protesta generale,bisogna coinvolgere anche gli stoccatori,alla prossima raccolta se le cose stanno male,io rovescio un rimorchio di grano in piazza e gli do fuoco,facessimo cosi contemporaneamente in tutte le piazze d italia qualcuno dovra svegliarsi,altre soluzioni io non ne vedo,prima che la sindrome FRANCESE colpisca anche noi facciamo qualcosa.INTANTO DOMATTINA porto questo documento dal responsabile di zona della coldiretti e se cerca di prendermi per il culo vedrai il mio nome sui giornali:sono stufo prima che la mia azienda me la freghino loro me la voglio giocare io ,attendo vostre proposte alternative,STOP,questa e peggio di una guerra,STOP cercasi disperatamente generaliSTOP.IL mio commento potrebbe sembrare esagerato,forse,ma se non facciamo qualcosa rischiamo,qui non importa piu se conviene o no coltivare grano duro,a questo punto diventa una questione di principio,vogliono affliggere la bandiera del mio sapere su un prodotto fatto con materia prima che non appartiene a quel bagaglio culturale che ci invidiano nel mondo ,questo si chiama frode,sfruttamento e rapina nonm e accettabile,a questo punto anche si mi pagano il grano a peso d oro non accetterei mai una simile porcheria,vogliono fare la pasta con grano estero,lo facessero pure ,ma il consumatore deve poter scegliere,non essere frodato in un modo cosi spudorato,e pensare che facessimo tutti lo sciopero...........non ce la faccio piu vado a farmi una passeggiata.

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  2. sono andato sul sito italmopa,cerca di dimostrare che il grano estero e indispensabile,poiche la produzione italiana ha subito una contrazzione ,peccato che non spieghi il perche.maledetti parassiti.

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  3. Caro Mimmo
    Per fortuna sono convinto che a te la sindrome francese non ti colpisce di sicuro.

    Calma e gesso, probabilmente ti deluderò ma con la rabbia e la esagitazione non si conclude nulla, stai sicuro. Anzi i cosiddetti "poteri forti" non aspettano altro che masse vocianti e strombazzanti per risolvere il problema a modo loro.

    Ok, la vicenda è triste e probabilmente scandalosa. Ma rientra perfettamente nelle logiche del mercato globale, verso le quali noi produttori siamo come barchette di carta in balia della tempesta. Il made in Italy e la salvaguardia delle produzioni nazionali sono purtroppo niente più che strumenti di propaganda per teleguidare gli orientamenti dei consumatori e dei produttori. Io non ci ho mai creduto, per questo ho sempre evitato di accettare acriticamente contratti di filiera sponsorizzati dall'agroindustria. Nel medio periodo (salvo particolari annate), se ti fai i conti ti accorgi che a guadagnarci sono soltanto loro. Preferisco produrre quello che viene comodo a me e con la mia convenienza economica piuttosto che reggergli il moccolo. Salvo casi eccezionali, ma sempre in un rapporto dialettico.

    No, non sono parassiti, anche loro hanno i loro problemi (il mercato della pasta è molto difficile), soltanto che rispetto a noi, hanno maggiore potere e lo usano senza troppi scrupoli a loro vantaggio, ed ai danni del più debole (cioé noi), ed eventualmente dei consumatori presi in giro.

    In sintesi, so bene che subiamo giornalmente profonde ingiustizie, ma al momento purtroppo c'è poco da fare.

    Dal canto mio continuerò nei miei limiti di tempo a disposizione a pubblicare notizie e dati spero utili per i durogranicoltori.
    Mi sembra la cosa meno effimera.

    Tu comunque parlargli con il tuo referente Coldiretti e se puoi facci sapere il loro punto di vista.

    Tu però mi sembra che non hai fatto il profondo respiro che ti avevo suggerito?

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  4. sono appena rientrato dalla passeggiata,sono andato a bestemmiare insieme al mio socio,tranquillo,io sono ragionevole quanto te,e che quando mi prende mi prende,(comunque quello del grano in piazza e gia da qualche anno che lo sto meditando,lo ritengo un investimento)siamo tutti in difficolta,non a caso ho detto qualcosa sulla grande distribuzione,(quando puoi se vuoi ti consiglio di aprirci un post)il farabutto della coldiretti l ho chiamato per telefono ,mi ha consigliato di guardare nel sito dll italmopa,ma si e reso disponibile a riportare in alto il tuo documento(vi aggiornero)per quanto riguarda i contratti di figliera,cosa vuoi che ti dica ,sono convinto che abbiamo ragione tutti e 3(orzovestito)ma per il momento credo siano gli unici strumenti di tutela che abbiamo ,sperandoin qualcosa di meglio(i peggiori cataclismi sulle produzioni cerealicole estere)sembrera strano ma ormai viviamo sulle disgrazie altrui,vorrei affinare la coltivazione del cece per favore ,siccome e il tuo campo dammi qualche dritta,PS se qualcuno e ancora sintonizzato,i maicoltori del monferrato anno seminato anche mais alieno accuratamente fornito dalla MON,risultato?un altra patacca:questo per dire di fronte all arricchimento individuale non esistono regolamenti o divieti che tengono,comunque questa e un altra storia.

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  5. granoduro,ti metto a conoscenza che in ABBRUZZO ma penso anche in altre parti d ITALIA abbiamo un problema serio,dopo oltre 50 anni la chiesa nella mia specie la diogesi CHIETI -VASTO e tornata a battere cassa con i diritti ENFITEUSI,rischiamo veramente grosso,io in misura minimale,ma ci sono comuni tipo RIPA TEATINA dove sono arrivate richieste sopra ai 50000 euri ,visto che con questo strumento sei bravo potresti lanciare un passaparola per sapere se qualcuno ha gia affrontato la questione e con quale esito?

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    1. non ho risposte perché: anche il comune Monte S. Angelo (FG) pretende da me l'Affrancazione Usi Civici di un oliveto da me ereditato nell'anno 1982 (nella Divisione tra noi fratelli) proveniente da nostra madre usufruttuaria e nostro padre proprietario dall'anno 1920 con stipulazione atto Notarile della Conservatoria Ministero della Giustizia di Foggia.
      Il Comune Monte S.A. mi dice: "che detti Atti Notarili (n°6) non sono validi perché i Notai dei Tempi erano bugiardi, e non hanno scritto negli Atti, che il terreno è terreno Enfiteusi" però, non mi consegna nessun Documento-Enfiteusi dei miei antenati prima dell'anno 1920, perché le eventuali conferme-indagini, costerebbero tempo-denaro e persone che stanno completando la Raccolta USICICI (dei Proprietari che non hanno nessun Atto-Notarile comprovante. Padova.

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  6. Sul cece scriverò un post intero con tutte le mie esperienze spero stasera e domani lo dovresti trovare.

    Poi la pacchia finisce e si ricomincia a fare sul serio sul campo, da mane a sera, senza stop (salvo imprevisti meteorologici o meccanici).

    Tu però successivamente ti impegni a mandarmi uno scritto con tutte le tue esperienze su come produrre granella di duro ad elevato contenuto proteico in Italia (o almeno nel tuo ambiente)

    Che sarebbe il mais alieno? fai capire anche a noi terrestri.

    Enfiteusi? ma a me risultavano estinti questi tipi di contratti agrari. Anche perchè il livellario aveva diritto di affrancazione pagando un tot in proporzione al canone annuo.
    Interessante, ma c'è da approfondire meglio prima.Voglio avere un minimo di contezza quando pubblico qualcosa personalmente.
    Oppure voi di Chieti-Vasto mi spedite un documento, bello e fatto, firmato da voi, che sono pronto a mettere sul blog seduta stante.
    Intanto il cece.

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  7. per quanto riguarda il diritto di enfiteusi, noi abbiamo risolto pagando una sorta di "abbuono" al comune, cioè circa 300/ha che però era d'accordo con i proprietari nel voler cedere i terreni, con le gonnelle ecclesiastiche penso non sarà così facile, ma un accordo(naturalmente di natura economica) lo si trova sempre.............anche a noi quest'anno hanno proposto un contratto di filiera, ma di primo acchitto mi sembra che i pastai i conti li sappiano fare solo a senso unico, ci hanno proposto la vendita a 28.5 euri/q con un aggravio di spesa sulla produzione che si aggira intorno ai 160€/ha, ma se vendessimo ad un prezzo che si aggiri intorno ai 22€/q l'anno prossimo noi ci mettiamo in tasca gli stessi soldi, senza star lì ad aspettare la loro elemosina, perchè poi pagherebbero a rate in quasi 10 mesi!!!!!!!!!!! ma siamo pazzi!!!!!!!!!! ma quale contratto di filiera, loro si garantiscono le tonnellate che gli servono, al prezzo che dicono, e poi i soldi te li danno quando dicono loro!!!!!!! e dimenticavo, naturalmente il grano deve avere anche le caratteristiche che dicono loro, insomma il terreno è mio o io sono solo il bracciante che glielo cura?.....si possono rivolgere altrove..........a mimmo 70 vorrei dire di essere più coerente, prima vuole fare la rivoluzione e poi che fa, pubblicizza i contratti di filiera?, non voglio con questo entrare nel merito delle sue decisioni, ma io mi rifarei un po' di conti.......certo l'incertezza del prezzo futuro c'è sempre, ma meglio svendere che abbassarsi i calzoni davanti alla barilla o chicchessia, che ti sventola, un bel cargo battente bardiera liberiana sotto al naso.............così per lo meno io ho l'incertezza del prezzo e loro quella delle merci da importare........un saluto a tutti..................lorenzo foggia

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  8. non per portare sfiga,ma visto il tono della discussione,volevo a voi tutti ricordare che costituiscono reati penali sia l'istigazione a delinquere che l'apologia di reato...ve lo dico solo per non farvi beccare da fessi volendovi bene,in quanto i blog come questo vengono passati al setaccio dalla DIA e dalla polizia postale,perche nella società il problema siamo noi,e no le organizzazioni criminali...

    Ps granoduro qualche volta potresti mettere sul tuo blog qualche post preso da WWW.freshplaza.it alla sezione agrumi,è un sito frequentato tantissimo dalle aziende di commercializzazione di arance....magari per farci su qualche commento,e per non essere propio monotematici....grazie per l'attenzione.

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  9. Lorenzo

    grazie per l'apporto sugli enfiteusi

    Sui contratti di filiera la penso come te in linea di massima. Però ogni contratto è diverso dall'altro ed ogni territorio ha le sue vocazioni.
    Non possiamo escludere che nelle condizioni di Mimmo la sua, sia la scelta più conveniente dal punto di vista strettamente economico.
    Per le altre valutazioni, non ti fare influenzare dai proclami di Mimmo. Lui ama spararle grosse per animare l'ambiente, ma è un bravo agricoltore che prova a fare al meglio il suo lavoro. Del resto sono tempi così difficili che capire la via giusta non è facile per nessuno.

    Massone d'oriente
    oh, ma quanti liberi muratori frequentano questo blog? l'altra volta gran massone, stavolta massone d'oriente (ma forse siete la stessa persona). Ed il bello che a me non stanno per niente simpatici.

    Comunque ti ringrazio per il saggio consiglio.
    Si, è probabile che il proclama di Mimmo sia già stato intercettato dal maresciallo della DIA (bastano poche parole chiave per essere individuati).
    A questo proposito voglio tranquillizzare il Maresciallo, qua si scherza e si lavora sodo, niente di più al momento. Al massimo vi potete portare Mimmo che ha problemi con i denti e magari in gattabuia glieli sistemate aggratis, così sistema il bilancio aziendale.

    Del resto, nel caso volessi fare la Rivoluzione ho ben chiaro che organizzarla tramite un blog sarebbe estremamente stupido. A meno di non credere alle fregnacce sulla Primavera Araba.

    No, sugli agrumi, non posso scrivere. Ne ho una conoscenza troppo vaga. Una volta ho scritto un articolo con grande dispendio di energia, sul succo di arancia e non se lo è filato quasi nessuno.
    Insomma, Massone, se vuoi ti appalto l'argomento agrumi. Mandami qualcosa di vagamente sensato e te lo pubblico.
    Grazie a te

    Un triplice abbraccio

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  10. ragazzi,dovremmo fare una discussione molto ampia,mettiamola cosi,nel terzo millennio l arte della guerra e evoluta,senza armi a assunto un altro volto,e io ritengo che siamo in guerra,il modello economico finanziario degli ultimi 25 30 anni di stampo THACHERIANA REGANIANA, si e rivelato un autentico fallimento,con i disastri che abbiamo sotto gli occhi,la globalizzazione e stata un autentica truffa,la creazione di una banca centrale europea che ci ha espropriata della proprieta della moneta l allargamento europeo verso i paesi dell est propinato con intenti di fratellanza si scopre una operazione a favore degli speculatori a danno delle stesse popolazioni che l anno subito,e di noi che l abbiamo appoggiato,con quel grande spirito di coesione sociale che abbiammo saputo far nascere e crescere sulle macerie della seconda guerra mondiale,oggi queste disfunzioni rischiano addiruttura di minare e distruggere le democrazie occidentali,(voglio ricordare che HITTLER e MUSSOLINI non andarono al potere con la pistola ma con il consenso popolare,attenti perche la storia a volte si ripete)tutti questi fattori mi fanno dire che e in atto una guerra di soppravvivenza ,la nostra,e con questo contesto che ci dobbiamo misurare,io potrei pure mandare a quel pese tutti,e poi?ce la mia azienda,ce la mia esistenza, prima di mollare e mio dovere ma anche mio diritto tentare di assicurare un minimo di dignita esistenziale a me e alla mia azienda,e la mia vita,negli ultimi anni noi duricoltori abbiamo dovuto battere in ritirata,ogggi i contratti di filiera sono un arma per mantenere la postazione:scommetto che ti e stato proposto il contratto baronia,( i primi di ottobre ho partecipato al convego tenutosi a AVELLINO) ,io vado con barilla,il disciplanare e obbligatorio scriverlo sul contratto,perche se tu non raggiungi gli standard , in assenza di istruzioni per l uso, potresti avanzare richiesta di danni,io non l ho mai seguito,solo granicoltore e l ABC la conosco,l azoto lo usiamo anche per il buono mercantile ,basta sapere che le proteine son la trasformazione dell azoto assunto,i trattamenti,sappiamo quando certi funghi o parassiti si presentano e in quali condizioni atmosferiche si sviluppano,durante quei periodi teniamo gli occhi aperti,cosa vuoi che ti dica un po di inventiva non guata,il seme dopo il primo anno lasciatene un po cosi per alcuni ettari l anno successivo utilizzi il tuo.poi se la tua sfera di cristallo prevede per il prossimo anno buono mercantile a E 50 fammelo sapere che non li faccio neanche io,in quanto all istigazione a delinquere,magari mi venissero ad arrestare,cosi finalmente su qualche telegiornale si parlerebbe dei problemi dell agricoltura in generale e non solo dei grani coltori,scommettiamo che non mi arresteranno?in quanto al granone alieno granoduro mi sono espresso gia abbastanza chiaro in quel post ,rifai mente locale ,che capirai di cosa parlo.Comunque sono d accordo anche io nell aprire il post ad altri tipi di culture,ma penso che granoduro da solo non possa.

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  11. ops,scusate,il pagamento a 10 mesi e l unica cosa positiva,poiche la liquidazione avverrebbe tramite la media delle quotazioni rilevati in quei mesi,tipo il sistema canadese per intenderci,ciao a tutti, vado a preparare lo spazzolino,in galera mi servira,gran massone hai ragione ,ma io rivendico il diritto al pensiero e all espressione,poi ebbene ricordarsi,come disse un mugnaio tedesco:CI SONO DEI GIUDICI A BERLINO:,

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  12. forse un pò troppo ampia la discussione.

    Ma tenendo conto che sono i tuoi ultimi commenti prima del tuo prossimo e si spera soddisfacente soggiorno nelle strutture detentive del Belpaese, nella mia qualità di moderatore del blog, ti perdono.

    Mais alieno? ovvero Ogm? ma quindi si coltiva mais ogm, in maniera occulta, su al Nord?
    Ne ero all'oscuro. Chiederò ragguagli a Granturco, se mi confermi la notizia.

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  13. capito...'quannu u sceccu non c'avi siti ,è inutili cà ci vaghi u mussu'...nenti aranci,vabbèèè...

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  14. Quannu u sceccu un vole bivere, ammatola friscare!

    Io così la conoscevo,
    e poi sulle arance avete Vigo che è del settore ed ha un blog superseguito.

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  15. grazie per il perdono,ma io ho detto che dovremmo fare un discorso un po piu ampio,non che mi apprestavo a farlo,quello era solo una mia riflessione,mais OGM ? scherzi e illegale ,si va veramente in galera,poi qui siamo in italia,gli OGM si coltivano in AMERICA e come possono mai quei semi arrivare sin qui da noi,tutta quell acqua da attraversare,ciao.su questo argomento ti consiglio veramente di non scherzare-

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  16. dalle parti di catania si dice così...il blog di Vigo in quest'ultimo anno è diventato come il Tg1 di Minzolini,troppo defilato-istituzionale-giornalistico....mi piacciono piu i blog fatti con stile 'd'inchiesta',che svelano verita nascoste,che battono sentieri sconosciuti,che dicono cose concrete...pi mia vigo è comu a minzolini...

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  17. Mimmo
    Sono un fesso hai ragione, e poi in Monferrato non ci sono neanche porti.

    Massone
    Gira, vota e firria, rompere le scatole tocca sempre a me. E' il mio destino evidentemente.

    No, non direi che Vigo è Minzolini (sei ingiusto), secondo me insegue soltanto troppi argomenti (quello che tu vorresti da me, peraltro), ed alla fine non riesce ad approfondire, gliel'ho anche detto direttamente che lo preferivo con il vecchio blog. Ma io non posso che averne un buon pensiero di lui, mi ha aiutato molto all'inizio della vita di questo blog.
    Quindi W Vigo da parte mia.

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  18. comunque,prima che qualcuno mi scambi per un leccapiedi dei mugnai,io lo strumento delle filiere l ho citato sperando di contribuire ad una discussione basata su eventuali condizioni diverse riscontrate sul territorio,su una riflessione del tipo :sono utili o no,li possiamo usare con prospettive futuristiche positive o potrebbero diventare un boomerang,sarei lieto di sentire le diverse scuole di pensiero,lasciando stare il caso singolo,io ho sempre detto e confermo che li sottoscrivo tenendo ben in mente il duro a 13 15 euro,faro bene o male,sara il tempo a dirlo,pero, su certi argomenti, di interesse comune cerchiamo di mantenere la discussione in una visione piu ampia della soggettivita,ripeto,troviamo un eventuale danno che potrebbero provocare questi strumenti e apriamo pure una discussione ,poi in italia la rivoluzione,ma.............azz,suonano alla porta ,vuoi vedere che sono loro? no quelli,gli alieni:

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  19. Sono certamente una opzione in più per l'agricoltore, e vanno valutati in relazione alle alternative, anno per anno, a mio avviso.
    Non sei un leccapiedi, si è capito, tranquillo!
    Ed ora ti becchi il cece, visto che me lo hai sollecitato.

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  20. lungi da me il dare del "leccapiedi" a qualcuno che non conosco, io volevo solo sottolineare come questi contratti di filiera siano fatti a senso unico e tolgono all'agricoltore persino la decisione dell'ultimo atto in cui i suoi sforzi vengono a concretizzarsi, e cioè il momento della vendita.............per mimmo70, sono d'accordo che spalmare il calcolo del prezzo in 10 mesi è una cosa positiva, ma che ne diresti se i nostri cari mugnai mettessero sul gruzzolo un po' di interessi sulle somme che loro hanno in serbo appunto da 10 mesi? persino se vado in banca su un deposito di 10 mesi mi danno un tantinello di interessi...........e poi si è vero, c'ero anch'io ad avellino ed il contratto e proprio quello..........io invece sottoporrei al vostro occhio attento il contratto che alcune aziende di sementi propongono: seme di prima scelta pagato a 80€/q+iva con premio di produzione di 2.5€/q ed il prezzo è quello deciso dalla camera di commercio della zona competente, oppure seme 50€/q+iva senza premio di produzione, ma sempre con il prezzo della camera di commercio, questo si che secondo me è un contratto ad armi pari ed equo..............voi che ne dite?........lorenzo foggia

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  21. caro lorenzo foggia,nessuno ti regala niente,se c eri ad avellino ricordi che la discussione lo apri un politico,se non erro l ass.agr.della prov.,mettici il fatto che si disturbarono nell organizzarci il viaggio ,le conclusioni si traggono da sole,in effetti quel politico confermo che baronia avrebbe preso i fond FIP se non erro contributi europei per la creazione della filiera corta,tuttavia noi seppur impotenti ,in questo caso siamo indispensabili per loro,:niente contratti-niente fondi:e in questo contesto che ci dobbiamo confrontare,poi penso che ,data la volatilita dei prezzi la media su tre tranch,definite in 10 mesi possa rendere piu di un normale deposito bancario,tuttavia oggi pomeriggio mi anno confermato che se voglio aderire posso optare anche per il pagamento unico,se ricordi un mio conterraneo fece un intervento propio su questo,durante il PASTA PARTY affiancai il responsabile per fargli una proposta in materia e mi disse che ci avrebbero lavorato,evidentemente la notte porta consiglio,
    per quanto riguarda alle tue proposte;
    la prima e la piu conveniente(E80)pero tieni presente,che le piazze maggiori in italia sono 3, BOLOGNA,OGGIA,MILANO, piu o meno danno le stesse quotazioni anche perche differenziano per posizione geografica,il vero affare lo facciamo ,in questo caso,se il buono mercantile quota tanto un contratto di filiera,come ad esempio quest anno,io comunque ,per i contratti di filiera come metro di misura prendo il mio costo medio per PRODURRE un qt di grano,che si aggira tra i 17 e i 19 euro,terrorizzato dal fatto che le quotazioni in passato sono scese fino a 12.5 opto per questi strumenti,se i tuoi costi sono piu bassi dei miei i tuoi margini di azione sono piu ampie e quindi nel fare un contratto rischi meno di me,fatti bene i tuoi conti e opta per la soluzione migliore,io farei volentieri a meno ad investire soldi sul seme ma la mia storia e diversa dalla tua,tuttavia quest anno sono piu tranquillo,perche alla raccolta ho conservato parte del seme dell anno scorso, e quindi per un terzo sono a posto.il problema e che noi siamo in una situazione precaria e reagire non e facile,vorrei sapere ,cortesemente,quali sono le varieta che usi,e come li coltivi e con quali risultati, naturalmente se vuoi,ciao.

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  22. contratti di filiera.
    Personalmente, non ho un buon ricordo dei primi contratti di filiera, fatti individualmente per coltivazioni di mais ,soia,cereali da seme.Erano gli inizi anni 90:se al momento di consegna della merce il prezzo era vantaggioso per l'acquirente filava tutto liscio,se era vantaggioso per il venditore,iniziavano le contestazioni,sulle caratteristiche merceologiche ,i ritiri ,i pagamenti etc con proposte bonarie di soluzioni delle controversie che prevedevano penali che riportavano il prezzo al valore del prezzo di mercato.Per venire retribuiti il pattuito era sempre necessaria la seccatura di fare rifare le analisi merceologiche alla camera di commercio.o far mandare la lettera dall' avvocato..
    Mi sono stancato subito di ste menate e non ho più fatto contratti alla semina per un po di anni..Ho poi ripreso a fare contratti ,aderendo come socio a una cooperativa consorziata .La cooperativa gestisce il rapporto con i soci,il consorzio con gli acquirenti,cosi le cose funzionano decisamente meglio..
    Presumo per i rapporti di forza e mezzi ..un tantino più equilibrati..

    .

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  23. bravo granturco,ai acceso la lampadina giusta,in effetti io che opero con barilla ,personalmente non firmo niente,e il centro stoccaggio che cura il contratto per conto dei conferitori aderenti,sinceramente sarei molto titubante nel firmare un contratto con un pastificio di certe grandezze,firme o non firme disporrebbero di me come vogliono,il rapporto di forza e tutto a mio sfavore,ottima considerazione,da tener PRESENTE.

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  24. Mimmo 70
    Il contesto era diverso dall'attuale e probabilmente anche dal vostro .Niente si ripete nel nostro mestiere,c'è sempre una variante o più di una che non riusciamo a prevedere..l'unica a mio modesto parere,è non dar mai niente per scontato e se possibile mettere le mani avanti, cercando di essere pronti e attrezzati per ogni evenienza.operando al meglio e diversificando il piu posssibile i rischi.
    L'eccesso di offerta dopo periodi di carenza di merce e alti prezzi,fino ad ora si è sempre verificato
    Nonostante molti diano per certa e tendenziale,una tenuta dei prezzi dovuta all'aumento della richiesta di cibo,credo che nessuno possa escludere che nel breve termine possa anche accadere il contrario.,(considerando anche la scarsa attendibiltà e le ombre che vi sono sulle previsioni e sulla gestione delle borse merci mondiali),in quel caso .la propensione da parte degli acquirenti a non voler perderci ,purtroppo è da mettere in conto..Uno dei mezzi per tutelarsi oltre a dotarsi dei mezzi per rendere sconveniente questo atteggiamento,poco etico, ma molto frequente ,(a volte persino “Italianamente” tollerato con il classico “lo fanno tutti”)
    è cercare di produrre prodotti di cui l'acquirente ha veramente bisogno ,se gli serve il prodotto è probabile che vengano meno i presupposti ,per cercare rogne .soprattutto se ha ben presente che alla prima rogna pretestuosa con quel gruppo di agricoltori o cooperative ha finito di lavorare .Essere seri ed esigere altrettanto,credo sia l'unica strada reciprocamente percorribile.Solo se cosi inteso il contratto di filiera a mio avviso può avere un futuro..
    Non è facile arrivare a situazioni di quel tipo,chi vi si trova si è messo in gioco e ci ha lavorato su per anni..con pochi oneri , onori e notorietà.Conosco diverse persone umili ma competenti,che hanno fatto e stanno facendo un lavoro straordinario,di cui beneficiamo in molti..Alla ribalta invece ...ci sono certi …..omissis.. Vedo male la filiera istituita per i soli contributi..

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  25. La notizia della richiesta di grano duro da parte dei mugnai italiani rimbalza anche nei siti Ucraini.

    http://www.blackseagrain.net/about-ukragroconsult/news-bsg/italy-needs-more-wheat

    E poi qualcuno si chiede come mai siamo invasi dal grano estero.

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