venerdì 13 dicembre 2013

La Camera di Commercio di Catania umilia la Granicoltura Sicula

Il prezzo del grano duro aumenta regolarmente da alcune settimane in ogni mercato italiano come risulta dalle rilevazioni prodotte dalle varie Camere di Commercio. In Sicilia, precisamente nell'unica Camera operante, quella di Catania, invece....



Premessa
Non seguo più le rilevazioni grano duro della Camera di Commercio di Catania da tempo, per la evidente approssimazione e la inaffidabilità con la quale è fornito il servizio, anzi in passato ho già denunciato le sue apparenti contraddizioni. Ma ultimamente ha superato se stessa, arrivando a vette di incomprensibile lesionismo nei confronti dei granicoltori siciliani.

I fatti 
Da circa 15 giorni è in atto un aumento sensibile (sull'onda peraltro dell'aumento internazionale registrato in tutto il bacino del Mediterraneo), di almeno 1,5 €/q, delle quotazioni del Duro in tutte le piazze del Sud, Centro e Nord Italia. Le quotazioni registrate, dalle CCIAA locali, differiscono per pochi centesimi (vedi link nella colonna a lato sotto la dicitura quotazione), ma sono sostanzialmente concordi.
Nello stesso periodo invece la Camera di Commercio di Catania avrebbe rilevato non già questo aumento, ma addirittura un calo. Come potete vedere nell'immagine sotto, infatti a Catania si sarebbe verificato un calo di 0.5 €/q.


Come sapete seguo i mercati da tempo, e mai vi assicuro avevo assistito ad un andamento prolungato ed inverso come quello accaduto a Catania nelle ultime settimane.
Solitamente sebbene con intensità diverse, ciò che accade nella Penisola si riverbera anche nell'Isola.
Ed è anche logico, nel momento in cui il prezzo del grano sale alla Borsa di Foggia, i commercianti siculi trovano conveniente esportare il prodotto siculo verso quella piazza, determinando a catena un aumento  del prezzo anche in Sicilia. Il differenziale tra Catania e Sud Italia è infatti solitamente intorno ai 2,5 €/q che corrispondono proprio ai costi di trasporto. 
Bene, al momento siamo ad un differenziale rilevato tra la Camera di Foggia e quella di Catania di 5,5 €/q. Per un semplice meccanismo economico è presumibile che chi commercia in Sicilia stia portando grano siculo verso la Puglia. Tuttavia il prezzo non si allinea alla piazza pugliese, ma invece cala!!!

Va bèh...sarà un caso eccezionale direte voi...chissà che sta succedendo a Catania? Magari è stato ritrovato il megasilos dimenticato che sta inondando il mercato.
Sarà...ma stranamente la quotazione Ismea di Catania rileva invece sulla stessa piazza e nello stesso periodo un aumento, piuttosto che un calo (ed oggi dovrebbe uscire l'ulteriore quotazione dell'ultima settimana). 

La CCIAA dice bianco ed ISMEA nero, mai accaduto sinora.
In fondo potrei continuare a tralasciare il dato della Camera, se non fosse che come agricoltore pago i servizi della Camera di commercio, e non mi sta bene subire questo trattamento (anche se per alcuni dovrei passare sopra a queste quisquilie in nome dell'armonia sociale), ma soprattutto la quotazione della Camera di Catania è pubblicata sul quotidiano cartaceo più diffuso in Sicilia: "La Sicilia" appunto. Mentre la quotazione Ismea rimane nei segreti link dei pochi agricoltori informatizzati. In pratica la quotazione della "Sicilia" fa mercato essa stessa. Se la tieni bassa, tieni basso il prezzo del grano duro in tutta la Sicilia, io sospetto.
Una bugia ripetuta più volte, diviene una mezza verità come ripeteva un maestro della Propaganda.

A Dicembre peraltro si chiudono tanti contratti di compravendita tra produttori ed acquirenti, per cui questo ribasso anomalo mi risulta ancora più sospetto.

Personali considerazioni complottiste
Qualcuno sta giocando sporco gentili lettori siculi, io credo. Tanto più che nell'ultimo anno la Camera di Catania è stata commissariata dal Presidente Crocetta, con l'insediamento del Prof. Dario Lo Bosco, già vicepresidente di Confindustria Palermo.
Ed a Confindustria afferiscono come sappiamo direttamente o indirettamente i grandi Pastifici, grandi molini e quanto altro attiene alla trasformazione della materia prima. L'industria sementiera, che fortuna, ha già venduto. E' proprio il periodo migliore per un ribasso della granella e/o per evitare il rialzo in corso.

Confindustria in Sicilia non è più una semplice organizzazione di categoria, ma assomiglia sempre più, a giudizio di tanti osservatori neutrali, al grande burattinaio che occupa e gestisce il Potere pubblico a suo uso e consumo (vedi qui e qui), ma sempre in nome della legalità e bon ton, si intende.

Personali considerazioni Politiche
Incredibile, esattamente un anno fa salutammo l'elezione di Rosario Crocetta, pur non avendola supportata, con grande speranza. Oggi la Sicilia è nel caos avvilente ed inconcludente, e se possibile in condizioni peggiori di ieri. Così allo slogan "facci sognare", posso sostituire facilmente questo: "Svegliateci dall'incubo".

Purtroppo rischiamo di rimanere in stato comatoso per anni. Per un motivo o per un altro in Sicilia non si affrontano mai i problemi concreti "Born in Sicily" (non mi direte che è difficile rendere trasparente, puntuale e credibile un Osservatorio Prezzi), le risorse si preferisce sprecarle (vedi 2 miliardi di  € di PSR dissolti in amenità), ed anche chi protesta con veemenza, vedi i Forconi (che hanno tutto il mio appoggio morale) ha idee abbastanza contraddittorie e confuse. 

Conclusione
Non mi resta che sperare nell'onda lunga della protesta agricola francese (i transalpini non scherzano quando vengono esasperati). I grandi cambiamenti storici sembra proprio che debbano venire da lì...da noi, è tutto sempre molto farsesco.

29 commenti:

  1. Anche da noi i commercianti, cooperative comprese, ne stanno approfittando. Il prezzo reale a Foggia dopo gli aumenti, circa 2 € q in tre settimane non supera per il fino i 24 € / q. Comunque quello che succede da voi è allucinante, almeno a Foggia nonostante i due euro di differenza con la piazza di Bologna il listino si è mosso sulla carta nelle ultime due settimane. Serve una missione di forconi inferociti davanti alla CCIAA di catania

    RispondiElimina
    Risposte
    1. eh, purtroppo i Forconi non sono proprio come te li aspetti o te li raccontano almeno in Sicilia. Due anni da, dopo un casino che quello attuale è niente, alla fine si sono limitati a chiedere una legge più restrittiva sulla etichettatura. Praticamente la stessa posizione dei politici e dei sindacati tradizionali. Ed il bello che pur essendo tutti d'accordo non hanno concluso nulla alla fine.
      Morale, in questa seconda sollevazione Forcona, gli agricoltori in Sicilia li contavi sulla punta delle dita. Stanchi di essere presi per il sedere anche dai Rivoluzionari. La verità è che, dalle mie parti, siamo ormai "Vinti". Possono farci qualsiasi cosa, la subiremo...chi non si adatta emigra (scelta saggia alla fin fine).

      Elimina
  2. Affidatevi alle filiere SICILIANE ( con il permesso di filiere emiliane o pugliesi collegate a grandissimi pastifici che vogliono fare terra di conquista per produrre una pasta italiana ?? ). La nostra filiera è studiata da gente del Nord in simbiosi con la nostra società, ma fatte per le aziende agricole siciliane per produrre una pasta nostra, di terra di Sicilia.
    Le quotazioni ISMEA origine Catania, sono da sempre utilizzate nei nostri contratti di seme e filiere. Ma sul nostro contratto black out totale.
    E' vero, spendete un po' di più nel seme, 6/8/10 euro ettaro, ma invito Grano Duro a ricercare tra i suoi lettori o non, qualcuno che si è trovato male nell'ambito del nostro gruppo motivando l'eventuale dissapore.

    ROBERTO ANGILERI - AMMINISTRATORE DELEGATO PROSEME

    Intervengo sul blog a campagna quasi finita e non per fare pubblicità, chiarimento per evitare facili speculazioni sulla mia considarazione, che mi aspettavo fosse fatta da tempo da Grano Duro dopo aver mandato i suoi emissari alla nostra abituale riunione di filiera svoltasi il 17 ottobre 2013. Ma anche di questo black out, nonostante i vari aspetti positivi di quella riunione, uno per tutti ANALISI DEL TERRENO ( COSTO 100,00 !! EURO ) gratis per le aziende agricole.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Angileri, in passato ho dato ampio spazio alla vostra Filiera, mi pare.
      Se lei non mi invia i modelli di contratto e le condizioni aggiornate, io che cosa devo pubblicare? Se nota ogni mio post è costruito su fonti oggettive e riscontrabili pubblicamente, non sui discorsi di Tizio e Caio. Ciò che affermo devo essere in grado di dimostrarlo.
      Gli emissari non mi hanno fatto un resoconto all'altezza della situazione, non mi sono sembrati così entusiasti ed in ogni caso appunto non avrei costruito un post solo sulla base di voci (forse la avrei dovuta avvertire, ma sa come siamo fatti noi rudi uomini di campo, poco avvezzi alle buone maniere).
      Sono pronto a riportare quanto di innovativo ed interessante proponete ai produttori siculi. Mi mandi un documento tangibile, però.

      Bene, usate la quotazione ISMEA in Sicilia (un servizio al minimo comunque, l'ultima rilevazione molto importante non la stanno pubblicando, siamo già in ritardo di 2 giorni) , io però ho il sospetto che la quotazione della CCIAA di Catania deprima proprio tutto il mercato siculo, quindi anche le quotazioni rilevata ISMEA. E questo non mi sembra giusto, perchè siamo in evidente presenza di una perturbazione del mercato.
      Senza trasparenza e fiducia reciproca non ci sarà mai vera luce per le Filiere. Ho sempre riconosciuto, tuttavia, che la vostra Filiera è l'unica decente in Sicilia. Penso proprio che possa andare bene per un certo target di produttori, ma a me piace affrontare il mercato...anche se in Sicilia latita oggettivamente.

      Elimina
    2. X Angileri

      ho seminato una vostra varietà oggi...i sacchi sono sempre gli stessi, lunghi e scomodi, siete gli unici farli così.
      Qualità, qualità non parlate d'altro, e la qualità sul lavoro di noi agricoltori?

      ho notato che era segnato il peso 1000 semi, questa mi sembra una buona innovazione che gli altri non fanno.

      Alla riunione del 17 ottobre, solita musica alla fin fine, ma per me, siete la Filiera migliore in Sicilia...ma soltanto perchè attorno c'è lo schifo, non vi montate la testa.

      quello che non capisco è come mai comprate il grano da noi, ai prezzi più bassi d'Italia, mentre la vostra pasta Valle del Grano è tra le più care.

      Elimina
    3. Per quanto riguarda il primo quesito le dico che forse siamo gli unici ad usare un sacco in tre fogli di carta per mantenere asciutto il grano dal periodo di lavorazione alla vendita. Il sacco in rafia o plastica ci costerebbe anche la metà. Immagini uno scenario di grano lavorato a luglio, agosto, selezionato con concia e lasciato in stoccaggio nello spiazzale a 40 gradi dentro un sacco di plastica. Per quanto riguarda la pasta, le ricordo che come gruppo produciamo due brand, la Ceccato, oggi venduta a circa .0,75 kg. e per il rapporto qualità prezzo e' uno dei migliori prodotti presenti sul mercato. Se si riferisce ala Valle del Grano forse non ha notato che è trafilata in bronzo, contenuto proteico 13 % . Il prezzo non è alto confrontato alle paste dello stesso segmento ( De Cecco, Garofalo, Rummo ) anzi.....Infine se mi dice che siamo il meglio del peggio non accetto e non mi monto la testa. Se mi dice che siamo l'unica filiera ad avere una tracciatura completa, contratto chiaro, prezzi Ismea, assistenza post vendita gratuita, percorso formativo progetto tutti in classe, condizioni di pagamento rispettose della scelta del conferente, etc..... Mi vuole segnalare gli aspetti negativi e non parlare genericamente ? Le critiche costruttive sono accettate.
      Roberto Angileri - amministratore delegato Proseme

      Elimina
    4. no, non siete gli unici a fare il sacco di carta con tre fogli (ma non è questo il problema). Siete invece gli unici a farlo con una forma fuori standard, circa 1/3 più lungo del normale. Prenderlo da soli è molto scomodo, dalle mie parti il vostro sacco viene detto "spaccacarina ".

      Pasta Ceccato acquistata due mesi fa in promozione da Auchan a 0,86 €/Kg. La prossima volta che vado a fare la spesa faccio una foto e la spedisco al blog, così siamo sicuri del prezzo.

      Ma le critiche lei le elude sistematicamente, siete i migliori e basta, peccato che se qualche anno fa non vi salvavano i polentoni del CALV eravate tutti falliti. Comunque a me basta che paghiate regolarmente (cosa che sinora è avvenuta), il resto sono chiacchere.

      Elimina
  3. E' vero quello che dici: anche in puglia di agricoltori nelle manifestazioni nemmeno l'ombra. Solo autotrasportatori che bloccano le strade e minacciano i commercianti per obbligarli alla serrata. Si sono aggiunti solo gli studenti ma come si sa: ogni scusa è buona per non andare a scuola

    RispondiElimina
    Risposte
    1. lascia che riducano i pagamenti diretti ai pugliesi (se accadrà) e vedrai quanti novelli Forconi...

      Elimina
  4. ci lamentiamo dell'assensa di rilevazione dei prezzi sui principali prodotti agricoli, le cciaa sono tutte commissariate e molto distanti dai problemi dei produttori ma perchè non rilanciamo l'osservatorio prezzi che in forma autonoma i diversi componenti delle filiere possono organizzare? credo che il tentativo del borsino di Enna era ben costruito ma proprio i produttori non inviavano i riferimenti utili sugli scambi. sono convinto che non si può solo criticare e demandare ad atri nel 2013 bisogna rimboccarsi le maniche e destinare parte del proprio tempo oltre a lavorare la terra ad occuparsi del mercato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. mi sembra troppo indulgente con le CCIAA.
      Saranno commissariate, tuttavia ogni anno l'obolo lo ritirano dalle imprese agricole. Tenendo conto che il diritto annuale minimo (cioè obbligatorio anche per la più piccola delle aziende) è pari ad una cifra di poco superiore ai 100 € x 220.000 aziende agricole= almeno 25 milioni di € drenati dall'agricoltura siciliana in cambio di zero servizi. Il monitoraggio (anzi in origine addirittura regolazione) dei prezzi dei prodotti agricoli è uno dei motivi per i quali le Camere stesse sono state create dallo Stato (non per sistemare gli amici ed i parenti dei politici come qualcuno ha frainteso in Sicilia). Io ambirei alla ordinaria amministrazione. Nelle altre Regioni d'Italia esistono rilevazioni periodiche dei principali prodotti agricoli (non certo soltanto grano duro) vedere Foggia ad esempio. In Sicilia non esiste nulla, e quel poco che esiste è scandaloso come l'Osservatorio Prezzi della CCIAA di Catania.
      Mi piacerebbe che le sedicenti Filiere si impegnassero e facessero sentire la propria voce presso la CCIAA. Non si può demandare tutto ai blogger.

      Detto ciò del Borsino di Enna, gestito dalla CCIAA di Enna, abbiamo abbondantemente scritto negli anni precedenti, quando questo provava ad abbozzare qualche numero. Che dire...per fortuna dei produttori ha chiuso.
      http://durodisicilia.blogspot.it/2012/07/lo-strano-caso-del-borsino-cereali-di.html

      I produttori non inviavano le fatture? I soliti omertosi arretrati. Io però non ho mai visto un solo Borsino nel Mondo ( e credo di seguire tutti i Borsini grano duro pubblicati sul web) basati sull'invio spontaneo dei documenti da parte dei produttori. Non funzionano così i Borsini, guardate. Le rilevazioni vengono registrate da rilevatori terzi o presso i centri di stoccaggio o presso le banchine dei porti. Il prezzo fornito dall'Osservatorio è un prezzo certificato che deve andar bene sia ai venditori che agli acquirenti. Non può basarsi sulle fatture di vendita selezionate dei produttori. Esistono dei protocolli di monitoraggio ufficiali, che se li studino quelli di Enna, invece di dare la colpa agli ignari agricoltori.

      Nel 2013 io credo che lo Stato in Sicilia debba cominciare a funzionare, io non posso continuare a pagare, tasse, contributi, accise, ed oboli vari, per ricevere questo trattamento da Terzo Mondo. Se continuerà così credo proprio che sarà necessario destinare il proprio tempo ad altre attività, meno Bucoliche e contemplative.

      Elimina
  5. Secondo Ismea Piazza di Catania, prezzo in ulteriore aumento. Si conferma ancora di più il delirio della CCIAA di Catania. Se vivessimo in una Regione soltanto mediamente sottosviluppata, un bell'esposto alla Procura della Repubblica lo farei anche. Ma siamo in Sicilia...inutile allungare il sugo oltre.

    RispondiElimina
  6. La situazione della rilevazione dei prezzi dei cereali mostra poca trasparenza in diverse parti d’Italia. In Calabria per esempio non ci sono Camere che rilevano il prezzo dell’olio di oliva. Vi pare possibile? Certo la Sicilia nei cereali le supera tutte. Il problema però secondo me è che è proprio male organizzata l’attività di rilevazione in sede camerale. Io non so come avviene tecnicamente a Catania: c’è una commissione o viene svolta un’indagine dall’ufficio prezzi locale?In questo secondo caso è fondamentale la costituzione del campione e l’elaborazione del dato fornito dagli operatori. Un banalissimo esempio: se svolgo l’indagine su tre operatori tre di cui uno produttore (che magari non è sempre reperibile) e due trasformatori è ovvio che quel prezzo che uscirà non è “trasparente”. Insomma, purtroppo in diverse Camere di Commercio il problema non è politico ma tecnico. Questo ovviamente non giustifica il fatto che vengano forniti informazioni sui prezzi non corrispondenti al reale andamento del mercato.
    La responsabilità dello stato delle cose è imputabile però a TUTTA la filiera. Indistintamente. Chi scrive su questo blog è un’eccezione, ma esistono ancora produttori estremamente diffidenti, contrari a fornire in qualsiasi sede (che sia una commissione, un’indagine o all’interno di un osservatorio) informazioni o dati sui prezzi (la principale motivazione: non ho tempo. Non si ha tempo per provare a rendere più equo il mercato in cui si lavora?!). L’informazione, anche se relativa magari solo ad una camionata di prodotto, sembra essere qualcosa di cui essere gelosi e francamente nel 2013, in un mondo globalizzato dove con un clic di mouse si accede a valanghe di info sul mercato cerealicolo internazionale, è assurdo. Ha sacrosanta ragione Granduro quando dice “Mi piacerebbe che le sedicenti Filiere si impegnassero e facessero sentire la propria voce presso la CCIAA” Aggiungo io: presso le (al plurale) CCIAA. Cosa si aspetta ancora?!?

    GP

    RispondiElimina
  7. all'inizio intendevo dire la situazione della rilevazioni dei prezzi dei prodotti agricoli (cereali, olio, vino etc). Scusate l'imprecisione.

    GP

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sul funzionamento della CCIAA di Catania nulla si sa, e nulla è reperibile sul sito.

      Beh la Calabria è simile alla Sicilia per tanti versi, però in Puglia già si respira un aria diversa. I listini di Foggia sono molto completi e puntuali, non saranno perfetti, ma già sarei molto soddisfatto di un servizio simile (e vengono rilevati al centro di stoccaggio, come dichiarano loro stessi).
      Il prezzo di mercato si rileva sulle grandi partite, non sulle fatturette dell'agricoltore della Domenica.

      Sul discorso della eventuale omertà dei produttori va puntualizzato che anche io eviterei di spedire le mie fatture ad una entità misteriosa che non si capisce come lavori, come la CCIAA di Catania.
      Nel caso di Enna, dove il meccanismo era invece palese, la Deputazione (palesemente squilibrata) era formata per 5/7 da categorie acquirenti (con personaggi molto attivi nel territorio), mentre gli altri 2/7, rappresentati dei produttori lo erano soltanto sulla carta e nominati dall'alto e per meriti politici o sindacali.
      Dunque i produttori hanno fatto benissimo a fare fallire questo genere di iniziative strumentali con grande scorno della lobby industriale della zona.

      Ma se si vuole davvero risolvere in maniera definitiva, la questione, si può fare senza troppi sforzi, secondo me.
      Da quando è in vigore l'obbligo di comunicazione telematica delle fatture da parte dei commercianti, basterebbe raccordarsi con l'anagrafe tributaria per avere sott'occhio in tempo reale tutti gli scambi avvenuti.

      Perchè si preferisce continuare sulla strada nebulosa attuale almeno in Sicilia, in Calabria e suppongo in altre realtà del Sud-Italia?
      La mia unica spiegazione (visto che l'unico filo conduttore in tutto queste vicende è Confindustria) è che l'agricoltore deve essere sfruttato sino al midollo. Siamo o eravamo una nazione a vocazione industriale, in ogni caso sono loro gli industriali che tengono le Leve del Potere, oggi più di ieri. Dunque la materia prima agricola deve costare meno possibile, in un modo o nell'altro.

      Elimina
    2. le notizie sul tentativo effettuato dalla borsa merci di Enna sono errate, pretestuose e tendenti a dimostrare il fantomatico complotto.
      non credete che è giunta l'ora di continuare a mettere gli uni contro gli altri'
      finiamola con la guerra tra sementieri, produttori, commercianti, mugnai,. pastai, ecc.. Siamo tutti sulla stessa barca e le asimmetrie sulle informazioni danneggiano gli operatori e favoriscono solo i furbi.

      Elimina
    3. Complotto o meno...
      che il Borsino di Enna fosse poco professionale, non puntuale e che le sue quotazioni fossero molto spesso al di sotto di quelle Ismea è un dato di fatto.

      Chi ci fosse in Deputazione è pubblico, quindi chiunque si può fare una propria opinione.
      Io la mia, l'ho espressa.

      Che alcune categorie di cui lei riferisce tramino contro i produttori, e non abbiano il coraggio delle loro azioni è evidente.
      Basti ricordare la vicenda dell'art.68 e dello studio Horta sulle emissioni di CO2, tenuto riservato.
      Oppure lo squallido comportamento della CCIAA di Catania che certo non sfavorisce i compratori di grano.

      Non siamo sulla stessa barca, io credo, noi produttori siamo in un gommone perciato, voi a pontificare in sala riunioni di una Nave da Crociera.
      Tuttavia per dimostrare che mi sbaglio e che non agite soltanto per il vostro tornaconto, fate qualcosa di tangibile (i commenti anonimi nel blog di nicchia non bastano), come ad esempio, per iniziare:
      1) rendere pubblico lo Studio Horta sul grano certificato (da noi più volte richiesto in via ufficiale) e commissionato da Assosementi e Asseme
      2) stigmatizzare pubblicamente ed a nome delle Filiere il comportamento anomalo della CCIAA di Catania.
      Non mi pare di chiedere tanto...dateci un segno inequivocabile della vostra buonafede...oppure risparmiatemi il vostro marketing di serie C.

      Elimina
  8. Su questo post,il delirio è allo stadio ottimale,cioè all'apice,uno sostiene che le camere di commercio quotano i prezzi tramite le fatture spedite a loro dagli agricoltori,un altro che agricoltore , sementieri è commercianti sono tutti sulla stessa barca-questo sistema ha favorito solo i furbi,cioe coloro che viaggiano con navi da crociere-

    trovatevi un buon veterinario e fatevi visitare,state veramente male-avete qualche strana malattia-siamo tutti sulla stessa barca,forse,ma tolti gli agricoltori,gli altri viaggiano in mercedes e BMW,facciamo che prima di salire sulla stessa barca,possiamo girare almeno sulla terra ferma con le stesse auto?altro che gommone sgarrufato,io sono appeso ad uno scoglio isolato e non so neanche nuotare,mentre gli altri vanno in crociera con navi lussuose-un cazzo la stessa barca-

    RispondiElimina
  9. mi hanno proposto 24,5 più iva.... ke fa vendo?sicilia.

    RispondiElimina
  10. io dico una semplice cosa: non penso sia difficile trovare l'indirizzo mail della Camera e chiedere info su come esce fuori quel prezzo, no?Penso che se anche venti cerealicoltori, non dico duecento, scrivessero una mail di due righe, di semplice richiesta informazione, senza insulti né ironie, beh, nella Camera qualche domanda inizierebbero a farsela secondo me.

    GP

    RispondiElimina
    Risposte
    1. già fatto qualche anno fa da una associazione di produttori. La CCIAA rispose che le sue rilevazioni erano conformi agli standard delle Camere.

      Elimina
  11. CCIAA Catania si ricollega con la realtà per un attimo +1 €/q. Ora siamo a 21,5 €/q. Non sarà troppo?

    RispondiElimina
  12. Gli eventi climatici che stanno colpendo duramente Canada e State Uniti condizioneranno Pastifici e mulini a fare incetta di scorte??? Il rialzo del duro delle ultime settimane e conseguenza di questi eventi o di altro? Agli amici del blog una succinta risposta. ...

    RispondiElimina
  13. Ma se volessi conoscere la quotazione del grano duro in Sicilia dove dovrei guardare visto che ismea è ferma a prima di natale ???

    RispondiElimina
  14. Come più volte ribadito mancano i controlli. L' organo di riferimento potrebbe essere la deputazione nazionale della borsa merci nazionale.

    RispondiElimina
  15. anche la camera di commercio di foggia è ferma al 2013, ma ho visto che qualche ben informato ha pubblicato la quotazione!!!!! dove l'ha vista? è un dato ufficiale? lorenzo foggia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. come ferma al 2013? l'ultimo listino è del 15/1/14, pubblicato anche su internet.

      Elimina
  16. Foggia2013............... Mi sembra posto solo per spostare l'attenzione sui controlli.
    Serve un rappresentante dello Stato nelle commissioni per garantire il rispetto delle regole.

    RispondiElimina
  17. il problema della CCIAA di Catania è delle Camere di Commercio ed eventualmente del Ministero dello sviluppo economico. Che si disinteressano dei problemi di mancanza di trasparenza nel mercato dei cereali in italia.

    RispondiElimina