lunedì 2 dicembre 2013

Crollo delle compravendite di terreni agricoli

Un tempo, la "Terra", era un bene rifugio molto apprezzato, soprattutto in presenza di turbolenze economico-finanziarie. Dal 2008, sebbene l'incertezza finanziaria sia oramai all'ordine del giorno, in Italia gli scambi di terreno agricolo hanno subito un calo netto ed inequivocabile. Mentre all'estero invece si è assistito al fenomeno opposto.



Secondo l'Istat soltanto nel 2012, in base alla registrazione degli atti notarili relativi ai terreni agricoli, vi è stato un crollo del 20% circa, rispetto all'anno precedente; determinando così il risultato peggiore dall'inizio della serie storica. Nel complesso dal 2007 si è passati dai circa 200.000 rogiti annuali agli attuali 120.000.


                                 

Il grafico sopra è tratta da IA n.40/2013 (ora che piove incessantemente ho parecchio arretrato da leggere).

Ed i prezzi dei terreni vanno giù...secondo l'analisi Inea; per la prima volta da 20 anni si assiste ad una caduta nominale delle quotazioni dei terreni ed al quinto calo consecutivo in termini reali (al netto dell'inflazione).
Per maggiori approfondimenti andate sul sito dell'Inea, dove troverete la banca dati dei valori fondiari di tutto il territorio italiano (qui).
Per la mia esperienza nella Sicilia interna collinare, in termini nominali e negli ultimi 5 anni, il valore dei terreni è sceso di circa il 10%.
La figura sotto è tratta dall'articolo "Il prezzo della terra è in flessione" pubblicato da IA n. 43 del 2013. 


                                                     

Le cause probabili: mancanza di fiducia, di prospettive e di capitali (con le note difficoltà di accesso al credito per gli italiani). Dall'estero invece nuovi capitali ed investitori arrivano.
In tutto questo il Governo ha pensato bene di non riproporre l'aliquota agevolata sulle imposte di registro (la cosiddette legge sulla piccola proprietà contadina in vigore dal 1954) in favore di Coltivatori Diretti ed IAP.

Sebbene Coldiretti ed altri sindacati avessero confermato il ripristino delle agevolazioni tributarie previste per la piccola proprietà contadina, nella legge di stabilità del 2014, alla chiusura del maxiemendamento prodotto dal Senato, sostitutivo della legge di stabilità, non ve ne era più traccia.
Forse nel passaggio alla Camera potrebbe rientrare, ma nessun comunicato ufficiale è stato emesso.
Dunque in assenza della agevolazione, in luogo dell'1% di imposta di registro da versare, per CD ed IAP si pagherà una aliquota unica del 9%. Probabilmente l'anno prossimo assisteremo a nuovi record negativi sia sul valore che sul numero delle compravendite fondiarie.

Del resto che la crisi del settore agricolo sia profonda ed inequivocabile al di là degli annunci propagandistici alla "Linea Verde" lo testimonia anche il mercato delle macchine agricole.
Sulle vendite di trattori, nei primi 9 mesi del 2013 il calo è del -5.6%, con valori assoluti oramai prossimi al dato più basso dal Dopoguerra. 

A parte gli speculatori delle energie rinnovabili (generosamente assistiti dalle risorse pubbliche) pochissimi italiani investono nell'agricoltura del nostro Paese. Saggiamente, io credo, l'agricoltore medio ha puntato su una gestione di sussistenza della azienda agricola con investimenti e rischi minimi, nella speranza che passi la piena.
Intanto anche il PIl agricolo va giù...e con l'andamento dei dati strutturali che abbiamo sopra osservato, temo che lo farà mediamente anche nei prossimi anni.



6 commenti:

  1. Tengo a comunicare che oltre al aliquota del 9per cento il minimo del imposta di registro va a mille euro adesso e sicuro che aumenteranno il numero di rogidi agr Abruzzo

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  2. per iniziare volevo fare i complimenti al il sito , mi tiene più informato che i sindacati di categoria !!! venendo al tema , non ho capito perchè i stranieri che acquistano terreni in italia sono in aumento, guarda caso proprio mentre scendono i prezzi , siamo stupidi noi o loro ??

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    1. grazie, ma non ci vuole molto ad essere meglio dei sindacati, te lo assicuro. Loro vivono sulla Luna e giustamente hanno difficoltà a far pervenire informazioni sul Pianeta Terra.

      Gli stranieri (di alcuni paesi naturalmente) semplicemente hanno accesso al credito ed a tassi molto inferiori ai nostri (il famoso spread non è altro che il differenziale sul costo del denaro). Così con i soldi prelevati all'estero possono permettersi investimenti in Italia, che per un italiano sono ormai improbi.
      E' un fenomeno finanziario ovvio nelle condizioni economiche attuali, e privo di rischio senza più tasso di cambio variabile tra le monete nazionali.

      In più godono di vantaggi fiscali legati al loro paese d'origine, se mantengono la residenza fiscale all'estero.

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  3. Cè un'altra verità-parlando con alcuni tecnici,è uscito fuori che i terreni si vendono eccome,e solo che si fanno dei compromessi di vendita o altri artefizi,li si tiene nel cassetto in attesa che cambiasse il regime di tassazione,poichè i primi acquirenti non sono agricoltori e avrebbero dovuto pagare il 18%-

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    1. ma tutti i pastrocchi più assurdi su da te in Abruzzo...ah,ah..

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  4. Mimmo più che un compreso una procura agr Abruzzo

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