mercoledì 2 ottobre 2013

Al capezzale del moribondo

Inevitabile scompiglio, nel Mondo Durogranicolo, sta creando questo consistente ribasso delle quotazioni del Duro. Soprattutto in Puglia si nota un particolare vigore nelle agitazioni delle Organizzazioni Agricole. Con il solito approccio emergenziale, si prova a trovare qualche rimedio dell'ultima ora, per la granicoltura italiana sbattuta fuori mercato in una  sola settimana.


L'agitazione è cominciata qualche giorno fa con la richiesta improvvisa di sospensione del listino prezzi di Foggia, proprio in contemporanea con l'incipiente calo drastico delle quotazioni. Da lì in poi, un fiorire di dichiarazioni del tutto inconsistenti, di sindacalisti e politicanti vari, che vi abbiamo segnalato nei post precedenti.

Ora tramite facebook, Confagricoltura ha inoltrato questo avviso, preannunciando un pressing sui  nostri acutissimi Parlamentari (proveremo ad avere un resoconto dell'audizione):

CONFAGRICOLTURA FOGGIA: AUDIZIONE PER IL GRANO DURO
A seguito del grido di allarme lanciato da Confagricoltura Foggia, riguardante le ultime contrattazioni della borsa merci della Camera di Commercio di Foggia relative al grano duro, attraverso la proposta di sospensione delle contrattazioni e il blocco dei listini prezzi, la XIII Commissione permanente Agricoltura della Camera dei Deputati ha programmato per giovedì 3 ottobre prossimo, l’audizione dei rappresentanti delle Organizzazioni professionali agricole.
Il Presidente Provinciale Onofrio Giuliano parteciperà all’Audizione rappresentando tutti i cerealicoltori di Confagricoltura Foggia. 

Intanto la Fima (Federazione italiana movimenti agricoli), battagliera organizzazione di agricoltori ci ha inviato questo comunicato:
Annuncio conferenza stampa: crisi dei mercati agricoli e misure di contrasto.
Lunedì 7 ottobre in programma la conferenza stampa della Fima presso la sala Consiliare della Provincia di Matera.
E’ prevista per lunedì 7 Ottobre alle ore 11, presso la Sala Consiliare della Provincia di Matera in Via Ridola 60, la conferenza stampa della Federazione Italiana Movimenti Agricoli FIMA e del Tavolo Verde di Puglia e Basilicata.
La crisi del mercato agricolo in generale e di quello cerealicolo in particolare saranno i temi dell’incontro. I dati che saranno illustrati in occasione della conferenza, dimostrano, i fenomeni in atto nei mercati delle materie prime agricole e i rischi per gli anelli deboli del sistema (agricoltori e consumatori).
Nel corso della conferenza, alla quale saranno presenti i dirigenti della Federazione  e quelli del Tavolo Verde di Puglia e Basilicata, il coordinatore FIMA Saverio De Bonis illustrerà  tutti i particolari e presenterà alcune iniziative legislative a tutela del mondo agricolo.

Insomma il dibattito è in corso, anche se non ho assolutamente compreso quali sarebbero le richieste e/o le proposte da parte delle Organizzazioni Agricole. Ho letto soltanto di etichette e tracciabilità...no, vi prego un po' di serietà almeno sul letto di morte.


17 commenti:

  1. gino agricoltore pugliese2 ottobre 2013 alle ore 10:17

    secondo me è esagerata tutta questa agitazione e anche prematura tutto sommato siamo a meno 3€ rispetto a giugno oggi più della metà ha venduto e chi non ha venduto ha accettato il rischio, perchè se 27 € poteva essere un prezzo decente non si è alienato tutto?
    Il problema nascerà concretamente se al prossimo raccolto 2014 i prezzi calerànno ulteriolmente come possiamo iniziare a impiantare la nuova coltura con i costi fissi che si aggirano attorno ai 400_500 € per ha?
    Vedrete se a natale il prezzo ricomincerà a salire tutti i patronati e i politici faranno la gara per prendersi i meriti.
    Tutta questa situazione potrebbe tornare utile a molti incravattati che si faranno belli senza far niente

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    1. rispetto ai primi di giugno sono 4 €/q tondi, piazza di Foggia. Se non si agitano ora quando?

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    2. Gino,tu citi spesso natale,non è che hai deciso di anticipare i festeggiamenti e a forza di brindisi non ti rendi conto che 3E al qt,su 1000qt di produzione sono 3000E,cioè 30qt di gasolio,con il quale io faccio l'aratura su 70 ettari di terreno,oppure,sono l'equivalente di 3 mesi di stipendio di un operaio-se per te sono niente-!!!anche perchè,27E non è che erano la fine del mondo-sai-
      ciao,e buon natale-

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  2. il mercato dei cereali è dattato da un unica regola,così come negli altri mercati,e cioè l'incrocio della domanda e dell'offerta,meno produzione disponibile prezzi più alti.una minore produzione si può ottenere in due modi:seminando meno grano o....restringendo l'accesso del prodotto estero sul mercato italiano.....secondo voi qual'è il sistema più facile ??.......

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  3. con "i travagli interiori" che in questi momenti la tormentano, la ministra di girolamo non può occuparsi di grano duro o di sementi certificate. non vi pare? quindi, prego, non disturbare....

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  4. in sicilia nel palermitano oggi siamo sui 0.21-0.22(la morte) molti agricoltori non stanno seminando io in particolare sto attuando la seguente rotazione da più anni 50% foraggio 25% avena 25% orzo chi vuole grano se la compra al porto.

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  5. x antonino perché non ci dice a quanto gli pagano l'orzo, l'avena ed il foraggio???
    non penso proprio a 0.22 come il grano!!! penso che il sig. Antonino è il maggior durinicultore di palermo e provincia!!

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  6. però qualcosa bolle in pentola, rimbalzino del durum USA a 6.81 /bu, mentre il wheat di Chicago potrebbe sfondare i 7 $/bu su notizie di seria siccità in Argentina.
    http://www.agrimoney.com/news/un-warns-on-argentina-as-it-cuts-world-wheat-hopes--6341.html

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  7. caro anonimo l'orzo e avena me la pagano a 0.25 l'allevatori locali il fieno oggi messo dentro il mio fienile lo vendo a 4 euro balletta "vuoi sapere a che costi produco tutto ciò"

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  8. haaa haaa aahha aahhha ahahhaha ahhahaha hahahah

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  9. hai trovato allevatori che ti pagano più di 10 euro per q.le per la bella faccia tua

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  10. calma...non esageriamo con il sarcasmo...probabilmente si tratta di una situazione locale, dove suppongo vi sia una elevata richiesta di alimenti zootecnici e magari le quantità prodotte non sono elevatissime.

    Purtroppo, i listini, non riportano certo, prezzi migliori del grano duro per orzo e simili, anzi per quello che sento produzioni di una certa consistenza vengono trattate a prezzi di molto inferiori. Seppure è vero che i costi di produzione siano minori. Però va anche considerato che infettare i terreni con l'orzo potrebbe creare qualche problema, nel caso volessi produrre grano, negli anni successivi.

    Può esser una ricetta per affrontare la crisi, ma soltanto se hai la certezza di poter vendere il prodotto ad un acquirente solido, senza passare dal commerciante.
    Oppure ancora meglio se l'utilizzazione è aziendale, ovvero in sinergia con un allevamento proprio. A quel punto si chiude il cerchio, anche se subentrano altre problematiche.
    Non esistono strade scontate...personalmente il grano duro lo ritengo almeno per il Sud-Italia, mediamente, il male minore.

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    1. da quanto in qua l'orzo infetta?

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    2. da sempre, se vuoi autoriprodurti la semente del grano in azienda.

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  11. si tratta di una piccola produzione! quanto fieno si puo affienare a ballette!?!

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