I nostri interrogativi sulla produzione Italiana 2013 di grano duro, affrontati nel precedente post, sembrerebbero non essere rimasti lettera morta. L'Informatore Agrario ha ritenuto le nostre perplessità fondate ed ha pubblicato, un articolo che evidenzia incongruenze ed omissioni dei sistemi ufficiali di rilevazione del nostro Paese.
L'affidabilità del dato statistico, non è più soltanto materia da studiosi accademici, essa ha un impatto rilevante sulle quotazioni dei prodotti agricoli che produciamo. Non è più tollerabile che in Italia si continuino a sfornare numeri opachi, confusi e contraddittori nell'indifferenza generale.
Qualcuno riceve uno stipendio sicuro per questi servizi scadenti; qualcun'altro, inconsapevole ed incolpevole, ne paga le conseguenze.
L'articolo è il seguente (pigia per ingrandire):
gli ettari seminati dovrebbero essere un dato certo, anzi certissimo, attraverso le domande di integrazione si può risalire facilmente. Il problema nasce, invece, sulle rese unitarie, che possono essere fatte a campione e su base statistica. Tutto il grano che si produce va in parte subito ai mulini e in parte agli stoccatori che possono essere i mulini stessi. Mi dite allora come fanno a sapere il quantitativo depositato? fanno un giro di telefonate? E le risposte sono veritiere? Chi conosce il criterio mi pùò fare il piacere di renderlo noto al blog. Grazie.
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