lunedì 16 settembre 2013

Proteine Basse in Nord America

Rese ottime di Duro si prospettano in Canada e negli Stati del Nord, ma come ben sappiamo in linea di massima, a rese produttive elevate corrispondono spesso livelli proteici modesti. Anche lì in Nord America non si sfugge a questa correlazione inversa (solitamente le loro rese sono molto modeste, mentre le proteine eccellono).





Qualche giorno fa è partito un tam tam tra gli operatori Nord-Americani che da un lato indicava un ulteriore innalzamento delle stime produttive per la raccolta in corso (per il duro Canadese saremo a 5.5 milioni di t, secondo alcuni, quasi 1 milione di t in più rispetto alla scorsa campagna), dall'altro mostrava preoccupazione per i livelli proteici delle granelle raccolte, che sembrano sensibilmente più bassi dell'anno passato.
Molti campioni di duro presentano livelli proteici tra 11 ed 11,5%, altri meglio ma sempre su livelli inferiori alla media storica. Qui un articolo allarmato sulla situazione N.Americana "Lower levels of protein in durum expected".

In Italia nell'ultima settimana vi è stata una flessione del duro, a mio giudizio causata dalle ottime previsioni produttive N.Americane (già ampiamente analizzate e discusse nel precedente post). Tuttavia essa ha interessato generalmente soltanto le classi mercantili e non la categoria "fino"...sarà un caso?. 
Il mercato italiano ha già avvertito la possibile penuria globale di grano di elevato tenore proteico, troppo spesso proveniente dall'estero, per l'annata in corso? 

In ogni caso, segnalati la scorsa settimana 535.000 bushel (circa 14.000 t) di Duro Americano arrivati in Italy. E molti altri ne arriveranno visto che i loro prezzi rimangono molto concorrenziali ed il rialzino dell'Euro non ci aiuta di certo, in questa fase (ma anche nelle altre, in realtà, se vogliamo buttarla sulla politica!).

In Francia intanto il grano duro viene pagato attualmente al produttore circa 235 €/t (qui). Solitamente i prezzi francesi che riportiamo sono i prezzi banchina o quelli FOB,  (circa 3 €/t, in più, per trasporto, mediazione ed eventuale stivaggio). Quindi niente paura nessun tracollo del blé dur francese al momento.
I Francesi anzi si consolano (si fa per dire visto che la raccolta è andata malissimo a -32% rispetto all'anno scorso) con le quotazioni del duro, ma altri cereali, come l'avena, hanno subito clamorosi ribassi (-40% anno/anno). 

Si prospetta ancora debolezza per le quotazioni nostrane, soprattutto a causa degli altri cereali che stanno tirando giù tutto il mercato. Il mais di Chicago segnalato a 4,5 $/bu fa paura...se trascina il wheat sono dolori!

22 commenti:

  1. chiusura in calo di 8 €/t per il duro francese FOB, questo pomeriggio. Tuttavia il prezzo FOB è molto volatile, potrebbe anche trattarsi di una fibrillazione di giornata.

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  2. io penso che questa sia la situazione peggiore che ci poteva capitare,probabilmente ora i mulini pagheranno molto bene che quel po di grano superiore a 13 di proteine che c'è in giro e medieranno al ribasso il grano al di sotto di 12,per loro il prezzo medio di acquisto cambia poco, x noi che abbiamo prodotto a meno di 13 di proteine saranno dolori..

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  3. foggia meno 70 cent. haiaaa

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  4. mamma mia che batosta!!! altro che mantiene quello proteico, della qualità nessuno se ne infischia in provincia di fg!!! :(

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  5. eravate rimasti indietro, nei cali, lì a Foggia.
    Ti aspettavi che aumentasse? Se leggi i post precedenti, vedrai che i più assidui lettori del blog avevano già venduto da almeno 10 gg.

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  6. Secondo me no (non eravamo rimasti indietro), i miei amici commercianti si erano già portati avanti, pagando meno 1 euro da una settimana circa.
    Comunque il peggio sembra che debba ancora arrivare....
    orzo

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    1. io mi riferisco alle quotazioni ufficiali foggiane, non so come si evolve il mercato reale dalle vostre parti. Le quotazioni ufficiali non erano calate rispetto alle altre piazze nelle ultime settimane.

      Comincio a temere anche per il grano siciliano a questo punto.

      In generale non sarei eccessivamente negativo, però. Al momento non ci sono le condizioni per un vero e proprio crollo, secondo me.
      A meno che non parte la corsa alla vendita indiscriminata di Duro,
      oppure l'Italia si trova già alla canna del gas, ed i consumi di pasta sono ulteriormente in calo (ciò provocherebbe una domanda estremamente debole di Duro). Ma questo lo sapremo quando già è troppo tardi.

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  7. Gino agricoltore pugliiese18 settembre 2013 alle ore 17:36

    L unica cosa posirtiva sarà il prezzo del seme

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  8. circa il differente andamento tra le categorie merceologiche riscontrate in Italia, faccio notare che il fino quotato a Bologna ha un contenuto proteico almeno del 12.5%, quello di Foggia del 12%.
    In pratica ciò che a Foggia viene scambiato come Fino, a Bologna risulta mercantile (12% proteine).



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  9. mi risulta che il calo della quotazione di foggia sia frutto di consistenti arrivi di merce estera nelle ultime 2 settimane,infatti i mulini avevano sospeso il ritiro di grano già contrattato presso cooperative x svuotare queste navi importate e questo ha di fatto bloccato il mercato in puglia,vi risulta?

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    1. Lasciate stare il grano che viene dall'estero,quello arrivava anche quando il duro sforò i 50E ,allora come la mettiamo?ormai anche qui si parla tranquillamente di quotazioni al di sotto dei 25E-

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  10. si dal canada sono arrivate navi il 15 e ne arriverà un'altra a fine mese...che schifo!!

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    1. secondo me il problema, non è tanto che arrivi grano dal Canada, ma che in Canada si produca grano duro a prezzi irrisori (al momento 18 €/q circa il prezzo pagato sul mercato dalle loro parti) e gli agricoltori comunque ne ricavino un margine soddisfacente.
      Noi a 18 € credo che saremmo tutti con le saracinesche abbassate.
      Se noi avessimo più margine, cioè spese più basse (il più delle quali sono generate da tasse, accise, sistema infrastrutturale decrepito, mancanza di trasparenza), avremmo un margine molto più ampio (come quello dei concorrenti) che ci consentirebbe di portare al massimo le nostre potenzialità produttive e limitare tantissimo le importazioni.
      Io non so come è da voi nella penisola, ma dalle mie parti tanti terreni non vengono coltivati (anche ottimi) oppure sono stati vincolati al ritiro ventennale, oppure vengono coltivati con il freno a mano tirato.

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  11. parte dell'azienda lo con un ritiro ventennale,che mi aiuta ed e' stata una scelta sofferta dieci anni fa'per me che provengo da una generazione di granicultori pero' ad oggi la triplicherei

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  12. brutte notizie, quotazione del duro internazionale in seria difficoltà, la prossima settimana dovremmo andare ancora giù in Italia, attorno ad 1 €/q...continua la svendita di canadese che sta investendo il mercato Europeo...

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  13. ho appena visto la quotazione ad altamura,una bella botta!!che si fa??? sto preparando i campi x la prossima semina ma già mi sta passando la voglia di farlo!!

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  14. non è il caso di farsi prendere dallo scoramento (ne abbiamo viste di peggio in passato), poi il grano seminato questo autunno lo venderemo l'anno prossimo, quando lo scenario potrebbe cambiare radicalmente...non mollare e prepara i terreni al meglio...

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  15. mmmmmm,boh!!!!forse se avessi già venduto il grani di quest'anno,avrei detto anche io la stessa cosa,ma siccome non l'ho fatto,devo ammettere che mi girano le scatole,e molto anche,x questa discesa dei prezzi che probabilmente continuerà ancora,e non si illudano coloro che pensano di acquistare il seme ad un prezzo più basso,sono sicuro che anche quest'anno si avvicinerà ai 50 euro come l'anno scorso

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  16. in Francia la corsa al ribasso del Duro è senza freni....

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  17. gino agricoltore pugliese24 settembre 2013 alle ore 09:39

    Dalle mie parti dopo gli ultimi ribassi, tutti sono corsi a vendere, ma a Natale quando i silos saranno vuoti cosa venderemo noi italiani, meno male che ci sono gli amici canadesi che andranno in soccorso ai "poveri" mugnai italiani. sta succedendo qualcosa di molto strano: a livello mondiale la produzione di duro è buona ma gli stoc diminuiscono e comunque non è una produzione tale da far crollare il prezzo la cosa è molto strana!!!!

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    1. gli stock sono diminuiti a livello mondiale per fare posto alla nuova superproduzione che stanno raccogliendo in questi giorni negli areali nordici. Lo svuotamento dei silos ha provocato la discesa dei prezzi.
      Secondo alcune fonti la produzione canadese di quest'anno potrebbe essere veramente esagerata.

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  18. Anche io vorrei vendere qui in provincia di Foggia....il mio grano ha in media un valore di 13per proteine, dovrei strappare un prezzo più alto oppure questi commercianti se ne infischiano?

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