mercoledì 5 settembre 2012

Aggiornamento Durogranicolo Canadese


Questo post è la risposta al commento di Mimmo (che trovate qua) sulla situazione granicola Canadese.


Ciao Mimmo

Si, anche secondo me si tratta di una pausa di riflessione, mentre le prospettive dei prossimi mesi sono davvero incerte per gli innumerevoli fattori condivisibili, da te citati.
Tuttavia finchè il grano di Chicago sarà su questi livelli, io continuerò a tenere. In queste condizioni lo considero una spia significativa nel caso in cui i ribassi dovessero prendere il sopravvento.

In Canada la situazione dovrebbe essere la seguente e ti consiglio per avere una idea delle prospettive storiche del mercato di dare una occhiata alle previsioni che riportai il 25 giugno nel post "Tanto Duro Canadese non aiuterà di certo..."

Al momento StatCan ha clamorosamente toppato l'area seminata a duro del 2012, passando dai 5,1 stimati ad Aprile (attraverso una successiva revisione al ribasso) agli attuali 4,65 milioni di acri (vedi tabella sotto).
Ciò moltiplicato per la resa media confermata di 35 bu/acro (contro i 34.5 di qualche mese fa) determinerebbe una produzione nazionale di 4.273 milioni di t.
Contro una produzione dell'anno passato e due anni fa, di 4.17 e 3.02 milioni di t, rispettivamente.


Canadian Seeded Area, Yield and Production Estimates (‘000 acres)
StatsCan Seeded Area (in acri)Statscan Yield
(bu/acro)
Statscan Production
(m di t)
FarmLink Pre-report
Production Estimate
StatsCan Acres JuneStatsCan Acres
April
Wheat (no Durum)19,02842.922,74022,43019,10219,225
Durum4,65035.04,2734,5914,7105,100


Trattasi comunque ancora di stime, la raccolta è ancora in corso e le cifre sono ballerine. A breve dovrebbe uscire il primo rapporto Canadese sulla qualità del duro, peraltro.

Circa le politiche commerciali va menzionata una crescente penetrazione del grano Canadese in Nord Africa. In Algeria infatti a metà Agosto i Canadesi hanno piazzato ben 500.000 t di duro, a scapito dei consueti fornitori francesi.
Ciò naturalmente ha avuto riflessi sul mercato francese con un calo delle quotazioni FOB nel Mediterraneo (quasi 1 €/q).
Va considerato però che gli Algerini avevano dichiarato baldanzosamente qualche mese fa, che il raccolto eccezionale di questa annata li avrebbe esonerati dal ricorrere al mercato esterno.
Questo acquisto imprevisto e consistente invece sembra indicare una realtà ben diversa, che potrebbe anche rivelarsi molto positiva per il decorso delle quotazioni internazionali del duro.

I future Canadesi di grano duro, però, durante il mese di Agosto sono passati dai 339,6 agli attuali 300,6 $CAN/t (consegna Ottobre), ed anche negli USA il prezzo è calato proporzionalmente nel periodo.

Intanto a proposito della situazione del CWB, i farmer canadesi hanno avviato una class-action contro il governo Canadese per l'abolizione del monopolio, chiedendo un risarcimento di 15.4 $ miliardi di dollari!!!

La musica è sempre la stessa per me, il duro continua a tirare poco, e cresce soltanto quando non può farne a meno, di fronte agli aumenti degli altri cereali, quelli si, molto richiesti. 


P.S. Mimmo dai una occhiata al commento di Daniele, tuo conterraneo, qui. Qualche tuo buon consiglio potrebbe tornargli utile.

P.S: il prezzo della favetta dalle mie parti vola, si parla di prezzi intorno ai 35 €/q. Chiamatelo pure "effetto soia", ai massimi di sempre...



16 commenti:

  1. Foggia invariato : 29.8 - 30.3 il fino

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  2. Possibile che il grano duro negli usa e in canada costi meno del mais? c'è qualcosa che non torna!! se fosse vero, i 6-7 mlt del nord america, sarebbero già tutti prenotati dagli allevamenti, più o meno stesse unità foraggere del mais ma con un contenuto proteico molto più alto, con la possibilità di utilizzare meno soia nelle razioni!!

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  3. Quindi con la (stimata) buona produzione Canadese, si prospetta una probabile discesa del prezzo del duro?
    oppure le basse produzioni di mais, tenero e soia e quindi il rialzo dei loro prezzi terranno alte anche la quotazione del duro?
    Mettendo sui piatti di una bilancia queste due affermazioni, quale può essere quella preponderante??
    Oppure ci sono altri fattori che possono far leva sulle quotazioni?
    So che nessuno ha la sfera di cristallo, ma volevo sapere qual'é la vostra opinione?

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  4. Walter

    la differenza di prezzo al momento è minima, però.
    Comunque da quello che leggo, in relazione proprio ai comprensibili interrogativi che sollevi, gli allevamenti negli States sono così specializzati che per loro non è facile ne rapido cambiare la miscela dei mangimi, verso materie prime più convenienti (vedi anche l'orzo).

    Marco

    è preponderante in questa annata l'impatto di mais e tenero. Sinché rimangono alte le loro quotazioni, rimarrà alto anche il duro in Italia, io credo.
    Occhio a Chicago... ed oggi chiude debole. Sotto gli 8,5 $/bu mi comincerei a preoccupare.


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  5. Granduro bentornato.
    P.S. in effetti tranne il duro, gli altri prezzi stanno volando. Ho un pizzico di preoccupazione riguardo la durata di questo in quanto gli allevatori sono allo strenuo non riuscendo a scaricare i maggiori costi sul venduto. Se non smettono è perché dovrebbero svendere i loro capi. Detto questo e notando in giro il peggioramento della situazione economica in considerazione di una vera e propria desertificazione industriale non sarei nemmeno tanto ottimista in futuri rialzi consistenti. Tutto questo è una mia sensazione e basta non supportata da alcun riscontro.
    Daniele, se eri più vicino il Claudio te lo davo io. Ottima scelta a mio avviso.

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  6. Dimenticavo, considerando che questo blog ha trattato di biotecnologie e prodotti geneticamente modificati, vi segnalo una trasmissione di rai 5 “LA TERRA VISTA DAL CIELO - LA FAME”
    http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html#ch=31&day=2012-09-05&v=145075&vd=2012-09-05&vc=31 . Sono due puntate visibili dal sito rai, la seconda affronta anche questo tema con ragioni condivisibili a mio avviso.

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  7. Speriamo non sia la solita e banale trattazione del tema.
    Grazie

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    1. L’argomento non lo è. Pochi concetti trattatati chiaramente in una riflessione generale sull’agricoltura moderna che per assurdo vede morire di fame chi produce il cibo. Tecniche agricole sempre più spinte che invece di far arricchire gli agricoltori li rendono solo più indebitati. Anonimo vedi tu se tutto questo è banale! Saluti.

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  8. Skandiski
    Bologna: stazionario.

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  9. agricolt abruz ma come questa grande siccita il mais distrutto ed oggi bologna grano invariato estero in ribasso mais meno 2 euro grano americano in ribasso semberebbe che la festa sia finita spero di no

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  10. Mais distrutto?ebbene ricordare che la stragrande coltivazione del mais è situata in zone irrigue,percui non mi meraviglierei se alla fine tutto questo danno non ci sarà-
    La produzione canadese è importante,poichè la capacità con la quale essa riesce a penetrare nei mercati mediterranei ,consumatori storici di duro,italia compresa è molto elevata,se teniamo conto che in italia quest anno è stata un annata di abbondanza ,potrebbe verificarsi che la domanda non si affanni più di tanto nel cercare il prodotto-
    Ebbene tener presente che fino a quando il weat resterà a questi livelli il duro non può deprezzarsi in modo significativo-
    il 2° invariato di bologna ,e sinonimo di un possibile ritracciamento,la soglia dei 30E potrebbe aver accentuata l offerta,prima o poi gli agricoltori qualcosa dovranno pur venderlo,in giro cè crisi di liquidità, credito non se ne fà e andare in banca è una mazzata-ma questo è un discorso che non riguarda solo l italia,ma tutta l europa-da notare anche una piccola rivalutazione dell euro con conseguente deprezzamento del brent(non è un buon segno)tuttavia questi segnali vanno osservati a distanza di qualche settimana per poter tracciare un trend-

    Se si decide di salvare l euro senza sè e senza mà,si tornerà a speculare con i titoli di stato ,e allora non ci sarà siccità che terrrà-li si fanno soldi veri-

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  11. Intanto segnalo che probabilmente grazie all'euro che guadagna sul dollaro, in questo momento il wheat USA si riporta sopra i 900 c. a bushel, chi sa news sul grano duro USA o canadese a livello di quotazioni questa settimana?

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    1. il duro ha chiuso la settimana negli USA a 7,9 $/bu da 7,82 del giorno precedente. In rialzo dai minimi del periodo di 7,5.

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  12. Skandiski
    Altamura: Invariato.

    FONTE:
    L'INFORMATORE AGRARIO
    MERCATO ITALIANO - Grano Duro

    Il mercato del pronto ha continuato a posizionarsi attorno a 300 euro/t partenza un po’ ovunque nelle regioni produttive, con tendenza a essere ancora più sostenuto.
    I venditori continuano a resistere a vendere e i compratori si affacciano sul mercato solo per quantitativi limitati e per merce disponibile.

    Le industrie sono sempre incerte sugli acquisti lamentando scarsa domanda e temendo che questa sia ancora più bassa nei mesi a venire.

    D’altra parte la merce francese è quotata sempre più o meno invariata dalla settimana scorsa (310 euro/t reso port la Nouvelle), ma la merce canadese è molto cara e può valere attorno a 360 euro/t reso utilizzatore.
    L’atteggiamento dei venditori è sempre il solito da qualche mese a questa parte, condizionato dagli aumenti consistenti di frumento tenero e mais.
    Meglio pertanto attendere a vendere e restare in attesa di cosa potrà succedere.

    MERCATO ESTERO - Grano Duro

    Nessuna novità sul mercato internazionale: la quotazione del francese è rimasta tutta la settimana a 310 euro/t – reso Port La Nouvelle, come peraltro la settimana scorsa. Volendo dare una quotazione al canadese, questo può essere valutato attorno a 350-360 euro/t reso consumatore.

    Nessuna nuova sulle produzioni internazionali e sugli acquisti da parte dei paesi del Mediterraneo per cui appare logico che il mercato rimanga invariato.
    Strategie Grain nella sua ultima valutazione di agosto ha stimato in crescita la produzione Ue a 8 milioni di tonnellate rispetto a 7,8 della valutazione di luglio.

    Il leggero incremento della quantità è dovuto ad una migliore produzione riscontrata in Francia (anche se la qualità è stata valutata mediamente “mediocre”) mentre gli altri Paesi (Italia, Spagna, Grecia) sono rimasti a quantitativi invariati.

    Le cifre sono da confrontare con quelle di 8,1 milioni di tonnellate della campagna 2011-12; 9,1 milioni di tonnellate della campagna 2010-11 e 8,6 milioni di tonnellate della campagna 2009-10.


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    1. agricoltore marchigiano12 settembre 2012 alle ore 22:24

      Chi di voi sa se il Canada ha tirato fuori la relazione sulla qualità del duro?

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