lunedì 10 settembre 2012

Alcuni dati economici ed agricoli italiani

A sentire alcuni politici nostrani, il Governo Monti sarebbe quanto di meglio la classe dirigente Italiana abbia prodotto negli ultimi anni! Orbene a giudicare dai risultati economici pubblicati dall'ISTAT, se ciò fosse vero sarebbe davvero preoccupante.

Già, non so se avete seguito, ma il Pil Italiano ha infatti subito un ulteriore arretramento da quando il professore è al comando. Al momento siamo a -2,6 % rispetto all'anno passato, ed a -0,8 % rispetto al trimestre precedente. Mentre il Pil agricolo pur registrando un aumento annuo pari a + 0,9 %,  presenta un preoccupante calo di -1,9 % nell'ultimo trimestre che prefigura prospettive poco ottimistiche. L'agricoltura è tradizionalmente il settore meno reattivo alle variazioni economiche generali, vista la stagionalità delle produzioni.

Sulle questiona più propriamente agricola vi invito a dare un occhiata ai dati Istat dei prezzi dei prodotti agricoli acquistati e venduti (in basso nella pagina trovate due  tabelle riassuntive). In pratica, i prezzi dei mezzi tecnici di produzione sono aumentati in media del 2,9 % nell'ultimo anno (sementi + 6,7%, Energia + 10,6 %, concimi + 8,8 %), a fronte di un aumento dei prodotti agricoli venduti pari  a +0,5% (cereali -14,9 % nel periodo Giugno 2011-Giugno 2012!!!).
I margini di profitto si riducono, evidentemente, senza neanche tenere conto dell'aumento di tasse ed imposte. Nulla di nuovo comunque, si tratta dell'effetto composto di globalizzazione e crisi economica nazionale. E siamo soltanto all'inizio della traversata del deserto, realisticamente...

Dall'ultimo bollettino ISTAT sui prezzi agricoli:

Nel secondo trimestre 2012 l'indice dei prezzi dei prodotti acquistati dagli agricoltori aumenta dell'1,1% rispetto al trimestre precedente e del 2,9% rispetto allo stesso periodo del 2011.

L'indice mensile dei prezzi dei prodotti acquistati dagli agricoltori registra a giugno, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, un aumento del 2,5%, in rallentamento rispetto alle variazioni registrate ad aprile e maggio (rispettivamente +2,8% e +3,3%).
Tra i prodotti acquistati, i prezzi dei beni e servizi intermedi aumentano dell'1,5% rispetto al trimestre precedente e del 3,3% sullo stesso periodo del 2011; quelli dei beni di investimento segnano un incremento congiunturale dello 0,2% e uno tendenziale del 2,3%.
Nel secondo trimestre del 2012, l'indice dei prezzi dei prodotti venduti dagli agricoltori diminuisce dell'1,1% sul trimestre precedente, mentre aumenta dello 0,5% rispetto allo stesso trimestre del 2011.
La dinamica tendenziale degli indici mensili dei prezzi dei prodotti venduti dagli agricoltori mostra, a giugno, una netta accelerazione, con un aumento del 2,9% che segue le diminuzioni fatte registrare ad aprile (-2,0%) e maggio (-1,5%).
Rispetto al secondo trimestre del 2011, fra i prodotti venduti dagli agricoltori, i prezzi dei prodotti vegetali registrano una diminuzione del 2,9% e quelli degli animali e dei prodotti da animali un aumento del 5,6%.









2 commenti:

  1. Osservando quello che sta avvenendo,almeno chè non avvengano eventi straordinari,il nostro futuro sembra abbastanza delineato-
    ormai si puo affermare che l euro non fallirà,e il progetto messo in atto dalla classe predominante citata da MARXS,sembra volgere al compimento-è del tutto evidente che è in atto un impoverimento di tutta la popolazione occidentale,ad eccezzione della classe predominante che si arricchisce sempre di più-l eccesso di indebitamento degli stati farà perdere la sovranità popolare degli stessi e l eccesso indebitamento dei cittadini gravati da un eccessivo carico fiscale innescherà l espropriazione privata di tecnologia e conoscenza togliendoci la possibilità di ripartire-è in atto un nuovo fenomeno di schiavitù moderna,pianificata a tavolino -
    con questo signore al governo non solo è aumentata la pressione fiscale,ma sono stati tagliati ulteriormente servizi e tutele per i cittadini e il debito pubblico è continuato a crescere senza colpo perire,alla faccia dei professori e dei salvatori della patria-è del tutto evidente che il sistema è corrotto è mafiocratico,i servi dei padroni(I MEDIA) osannano questi soggetti citando numeri insignificanti,tipo lo spred,ma nessuno dice dove rischia di finire realmente il paese-l eccessivo indebitamento pubblico-privato accompagnato da una pressione fiscale mostruosa distruggerà l intero settore manufatturiero e con esso crollerà la colonna portante dell intera economia nazionale-qui non è solo una questione agricola,è l intero comparto manufatturiero italiano che è sull orlo del precipizio-

    TANTE GRAZIE MONTI-GRAZIE PROFESSORI-sono una banda di delinquenti,criminali allo stato puro,spero tanto che il popolo si svegli-

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  2. Per quanto riguarda Monti gli do altri sei mesi per vedere cosa combinerà, però c'è da tenere presente che ha trovato una situazione da default e non l'ha creata certamente lui. Per adesso mi ha deluso sotto questo aspetto: noto che il prezzo più alto l'hanno pagato le classi medio-basse, la "casta" poco e niente è stata toccata dalla crisi e dalle misure prese per uscirne, i sacrifici o li fanno tutti o non li fa nessuno.
    Per quanto riguarda i prezzi agricoli, mi sembra il solito discorso..., con la scusa della crisi si paga poco il coltivatore ma poi alla fine della fiera quando le merci arrivano nei supermercati costano più di prima, chi si mette in tasca la differenza? A noi produttori di grano duro, anzi, sta andando pure bene rispetto a qualche mese fa, sarà cinico quello che scrivo ma se non ci fosse stata la siccità in USA stavamo tutti ad interrogarci se conveniva vendere ora il grano duro a 20 euro al quintale od aspettare un miracolo il prossimo anno.

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