mercoledì 13 febbraio 2013

Aggiornamento Mercato del Grano Duro - metà febbraio 2013

Ancora debolezza nell'ultima settimana di mercato dei cereali a Chicago. Al momento siamo in una fase di tregua con il wheat a 7,33 $/bu ed il corn a 6,96 $/bu. Ma in alcuni momenti si è temuto uno scivolone ben maggiore.


Quali le possibili cause dell'andamento della scorsa settimana?
Sicuramente un rapporto FAO sulla prossima produzione mondiale di grano stimata in aumento di circa 20 milioni di tonnellate.
E proprio l'Unione europea dovrebbe guidare la ripresa della produzione mondiale di grano nel 2013-14, con un aumento delle superfici seminate del 4-5 % ed un inverno sinora favorevole.

In più dopo qualche giorno la cara vecchia Goldman Sachs, che sino a qualche mese fa illudeva qualcuno raccontando che il wheat potesse arrivare ai 10$, oggi taglia le sue previsioni per le quotazioni di mais, soia e grano fino a 2,25 dollari per bushel, giustificandosi con una prospettiva di un raccolto "enorme" dal Sud America, che potrebbe ricostituire le scorte, minate dalla siccità dello scorso anno.
La banca ha, però, riconosciuto che una minaccia grava sulle quotazioni, a causa della perdurante siccità negli Stati Uniti, il cui destino "rimane la chiave "per i prezzi del mais e soia nella seconda metà dell'anno.

Dall'altro lato la stessa USDA mette in guardia sulle previsioni delle produzioni di grano del prossimo anno, avvertendo che i soliti cinesi avrebbero esagerato per eccesso nelle loro stime di produzioni del wheat del prossimo anno.
Ma per gli americani, oramai se qualcosa va storto è colpa dei cinesi, quindi attenzione alla propaganda!

Gli analisti tecnici invece sono convinti che in base alla serie di Fibonacci, la fase ribassista sia conclusa.

L'aspetto da monitorare è la perdurante siccità in alcune parti del Corn Belt. Contro ogni previsione dopo un anno potrebbe ripetersi un evento simile al 2012!!!

Duro

Negli USA durum wheat stabile a 7.95 $/bu;
Future canadese in calo a 309 $/t da 312;
Golfo del Messico HRW (è un tenero di forza in realtà, la traduzione trigo duro su una borsa in lingua spagnola mi ha indotto in errore per alcune settimane) in  calo netto a 335 $/t;
Piazze francesi, quotazioni non uniformi ma in calo di circa 5€/t tra 265 e 285 €/t;
FOB francese nel Mediterraneo in calo a 276 €/t.

Euro in rafforzamento nelle ultime settimane...male per le prospettive di breve...

Un articolo sul duro, "resiliente" come dicono loro, negli States, per chi vuole approfondire.

In Italia
Altamura invariato;
Bari giù di 2€/t;
Foggia giù di 2€/t la settimana scorsa ed invariata oggi;
Bologna invariata la settimana scorsa;
Sicilia in calo di 0.5 a Palermo e 0,3 €/q a Catania secondo Ismea.
AGREX in pausa di riflessione.

Vi inserisco anche l'ultima newsletter di IA, che trovo eccessivamente rassicurante nelle conclusioni finali, ma spero che abbiano ragione loro...


Iniziano a esserci le prime avvisaglie per un lieve calo del frumento duro: mercoledì scorso a Foggia il prezzo del "fino" ha ceduto 2 euro/t chiudendo a 290,50 euro/t.
Restano invece invariate le quotazioni di Milano e di Bologna (fino Centro 292,50 euro/t). Si tratta di un fenomeno raramente riscontrato: in genere il mercato di Foggia è più restio (o almeno più lento) nel recepire le tendenze internazionali, ma evidentemente l’ampia disponibilità di prodotto estero a prezzi competitivi ha indotto gli operatori a rivedere i prezzi al ribasso.

Difficile invece interpretare la mancanza di reazioni di alcun tipo al Centro-Nord. Escludendo i contratti già stipulati e in corso di esecuzione, le transazioni sono ridotte al minimo e i prezzi reali si aggirano attorno ai 300 euro/t arrivo molino Nord. Tenendo conto inoltre che le semole hanno perso 5 euro/t, l’invariato di Bologna è veramente difficile da spiegarsi.

Agrex. Il mercato dei futures del grano duro è ancora in fase "interna" e il numero di contratti è veramente esiguo.
La scadenza settembre 2013 quota 293 euro/t. Ricordiamo che il contratto alla base del derivato prevede merce di qualità bassa, quotata partenza Foggia.

Per quanto riguarda il mercato fisico francese, il grano duro venerdì valeva 279,51 euro/t fob Port-la-Nouvelle (270 euro/t partenza centri di stoccaggio francesi).

Il mercato tutto sommato tiene e le tendenze al ribasso non sono ancora tali da destare preoccupazione.




Mie Previsioni (inaffidabili)

Ancora mercato tra lo stabile ed il cedente...



P.S.: segnalazione per I.A.: avete eliminato dal grafico della newsletter la quotazione del duro francese FOB, peccato!


21 commenti:

  1. Skandiski
    Bologna invariato

    Granoduro a me è sembrato che le tue previsioni sono perfettamente il linea con I.A.(nelle conclusioni finali).

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    1. No, io sono più negativo. Mi preoccuperei se avessi ancora da vendere.

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  2. Mie previsioni (inaffidabili): la soglia del dolore tra tenero e duro varia dai 40 ai 60 euro/t. Il duro inizerà a cedere seriamente quando il tenero (nazionale ed estero) va sotto i 245. Oggi a Bologna persistono richieste/offerta invariate sia per il Nord (288-290 partenza) che per il Centro (283 partenza, ma solo per merce proteica).

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  3. Riporto una confidenza di un grosso commerciante del centro Italia che lamenta rispetto agli anni passati un calo notevole di consumi, di vendite, a fronte invece di una massa superiore di grano acquistato dagli agricoltori. Forse non significa nulla, però?!

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  4. Ciao Toni
    può essere che sia attendibile; il calo dei consumi c'è, anche se secondo me nel settore pasta-alimenti è abbastanza contenuto, niente rispetto al settore auto per dirne una. Magari granduro ci sa indicare una una bella tabella istat per capire come stanno davvero le cose.
    Io però non so come siano i commercianti dalle vostre parti, i nostri hanno spesso il vizio di lamentarsi un po' troppo.

    Di sicuro c'è questo:
    1) l'annata passata è stata un'ottima annata in Italia (a parte foggia e dintorni)
    2) nonostante questo, stanno comunque acquistando grano dall'estero
    3) nonostante 1 e 2, il prezzo in Italia rimane stabile (facendo anzi una migliore performance in italia che all'estero)

    Quindi, il quadro della situazione per me è un po' enigmatico...
    Se i commercianti italiani e i molini fossero tutti stupidi, o stessero dormendo, direi che prima o poi ci sarebbe da aspettarsi un crollo.... ma non credo le cose stiano davvero così.

    orzo

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    1. Skandiski
      Domanda... ma oggi l'estero, arrivo molino costa più del nazionale? No!

      Allora perchè dovrebbe scendere?
      Eccesso di offerta? Questo si che potrebbe farlo scendere, ma evidendemente la domanda è ancora in equilibrio.

      Il nazionele è di qualità? yes! Probabilmente importano l'estero per tagliare con il nostro...indispensabile.
      Aah se fosse obbligatorio l'origine della materia prima in etichetta...almeno sapremmo chi ci ammazza...io personalmente vorrei morire mangiando pasta di grano duro prodotto in Italia!

      (solo mie ca..ate)

      Come dice Herbert il tenero potrebbe influenzare il duro.


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    2. Sembrerebbe che il mercato della pasta almeno in Italia tenga.
      Sembrerebbe esserci un calo di consumi della pasta a marchio di fascia medio-alta, in favore dei prodotti da hard discount di fascia media o medio-bassa.
      C'è un crollo delle importazioni di grano duro estero che perdura da due anni.
      I pastifici utilizzano più grano nazionale, la pasta al dente che non scuoce mai sta passando di moda. Costa troppo ed è fatta molto spesso con buone proporzioni di grano estero.

      http://durodisicilia.blogspot.it/2012/11/crollo-netto-delle-importazioni-di.html

      La crisi ci sta costringendo ad essere più autarchici e la nostra bilancia commerciale nell'ultimo anno è tornata positiva...

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    3. Per curiosità mi piacerebbe sapere il "segreto" delle marche di pasta di fascia medio bassa che si trovano nei discount, mi spiego meglio come riescono a vendere una confezione, ad esempio di spaghetti, a 30-40 centesimi mentre le marche più rinomate la vendono intorno ad un euro ? qualcuno si prende la briga di analizzare come sono fatte e con quali ingredienti ?
      Insomma il recente scandalo Findus dimostra che nothing's impossible.... .

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    4. il segreto è semplice si tratta di grano nostrano con tenore proteico modesto. Il grano siciliano è perfetto per questo tipo di paste.

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    5. neofita con la pasta funziona un po diversamente-dando per scontato che per la fascia medio alta la qualità molitoria è piu elevata,la differenza vera e propria lo fa il marchio-ora siccome il marchio attinge a parte della platea dei consumatori(a quella che se la puo permettere cioè di fascia A ) il resto del prodotto che cosa ci fanno?lo buttano?no.allora ecco che ti ritrovi un prodotto di qualità confezionato con altro nome-magari quello dell hard discount-certo vi sono anche prodotti scadendi,ma la maggior parte è lo stesso delle grandi marche-

      in breve,se su 10 clienti 5 hanno disponibilità economica a loro vendo un prodotto confezzionato sotto un marchio prestigioso e lo presento in una confezione riconoscibile-se gli altri 5 hanno poca disponibilità economica gli rifilo lo stesso prodotto dei primi (che sarebbe in eccesso per il consumo dei primi 5) e in alcuni casi impiego anche miscele di grano con poco valore aggiunto.,La stragrande maggioranza dei prodotti di non marca,sono lo stesso della grande marca e solo che non trovando collocamento tra i consumatori di fascia A cambiandogli la confeziona la proponiamo ai consumatori di fascia B-Ti invito a provare la pasta di non marca prestigiosa-solo in alcuni casi è scadente,per il resto se non si bada alla confezione e a come viene presentata sugli scaffali è identica-buon appetito-

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    6. Si, Mimmo però esageri. Qualche differenza c'è. Ogni pastificio ha più linee di pasta industriale. La materia prima cambia un pò (cioè le proteine) ed anche il gusto. Poi la confezione e la pubblicità fa il resto (il grosso in realtà).
      Comunque la pasta a basso costo è fatta con il grano del Sud Italia. Ma ciò non vuol mica dire che sia peggiore. Tiene meno la cottura sostanzialmente.
      Se notate "i vecchi" amano la pasta scotta, perchè nella tradizione questa era la vera pasta che si mangiava una volta. La pubblicità della nota marca (che ai tempi non era italiana) ha distorto la nostra visione moderna della pasta italiana.

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    7. In tempi di crisi e risparmio come questi, molti consumatori sono invogliati dalle paste a basso costo, che hanno anche tempi di cottura di circa 1/3 inferiori (risparmio gas) oltre che un prezzo molto inferiore.

      Ciò che ieri sembrava poco invitante e di scarsa qualità, oggi diventa un valore aggiunto.

      Esiste una società di analisi dei mercati della pasta che sforna ricerche a pagamento. Appena 675 $ l'ultimo report.

      http://www.euromonitor.com/pasta

      Ebbene, le uniche paste che tirano al momento sono quelle commerciali, da qui il sempre minore interesse, dei nostri pastai, per le granelle proteiche di oltre Oceano, che se notate oramai quasi quotano come le nostre (vedi Altamura). Cose mai viste.

      Ovviamente io non ho l'ultimo report, ma ho un interessantissimo estratto di una loro presentazione ad un convegno.

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    8. oddio,forse io mi sono spiegato male ma la sostanza e la seguente-di pasta scadente,ma scadente veramente cè ne pochissima,l aspetto peggiore non è il tempo di cottura quando la non consistenza alla cottura-tipo quei rigatoni che si frantumano in frattaglie durante la cottura-per il resto sono quasi tutti buoni,anche perchè negli ultimi anni la qualità del grano italiano è migliorato-non voglio fare nomi,la pasta di certi centri commerciali che portano il nome italiano è la stessa della biiiiiiiiiiiippppp-comunque io preferisco quella al glifosate,è piu speziata ..e dentro cè tutto il sapore delle tradizioni canadese-

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    9. si, chiaro che la pasta che si sfarina è pessima. L'altra volta mi è capitata una confezione di una pasta considerata top proteica, con una formato alla moda, che mi si è spappolata in pentola a metà cottura.

      Si, il glifo non è male in fondo, ha quel terroir tipico delle pianure del Nord America. Secondo me potrebbero lanciare una pasta DOP.

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    10. "la pasta a basso costo è fatta con il grano del Sud Italia": dunque assolutamente priva di aflatossine!!!!!
      Dovrò tornare a comprare pasta parmense......
      Un consumatore aflatossine-dipendente

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  5. durum wheat e future canadese ieri hanno perso un 2% circa, 7,84 $/bu il primo, 303$/t il future scadenza marzo 2013.

    In Sicilia, Palermo stabile, Catania -0.2 €/q.

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  6. Skandiski Altamura invariato

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  7. Skandiski
    Bari invariato.

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  8. Foggia invariato.
    Skandiski, ti sei distratto?

    Orzo

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    1. Skandiski si orzo...ma solo xké davo x scontato l'invariato, come penso anke Voi tutti.

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  9. Milano invariato, cala il francese e continua a calare il tenero. Oggi pomeriggio secondo a Bologna di nuovo invariato.

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