martedì 30 settembre 2014

Matteo batte cassa all'agricoltura

Come preannunciato qualche mese fa, Renzi presenta il conto degli 80 € devoluti al suo elettorato. Sarà rivoluzionata l'imposta IMU sui terreni agricoli montani e collinari per assicurare un extra gettito di 350 milioni di €. Sembrerebbero pagare per tutti le categorie agricole non professionali. Ma siamo in attesa dell'emanazione del decreto...possibili sorprese in agguato...ed in ogni caso chi si salva oggi, pagherà domani.




Imu sui terreni montani: l’ultima novità del Governo Renzi

L’esenzione sembra verrà garantita in futuro solo per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, lasciando di fatto soggetti al tributo tutti i terreni posseduti da soggetti diversi.

Se i terreni agricoli montani (e non) sono stati graziati dalla TASI, non è detto che lo siano in futuro per l’IMU.
Soprattutto se i proprietari non sono coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali.
Il Ministero dell'Economia deve infatti ridefinire l'elenco dei Comuni considerati collinari o montani, in cui i terreni sono esenti da Imu: il nuovo decreto avrebbe dovuto vedere la luce entro il 22 settembre 2014, ma la scadenza non è stata rispettata.

L'articolo 22 del c.d. “D.L. Irpef” (D.L. n.66/2014), infatti, prevede l’emanazione di un decreto da parte del MEF, di concerto con i ministri delle Politiche agricole alimentari e forestali e dell'Interno, che avrà l’onere di individuare la lista dei comuni montani o di collinari, nei quali si applicherà dal 2014 l'esenzione Imu per i terreni agricoli.

Il ritardo, però, non può tranquillizzare, dato che il provvedimento rientra nel pacchetto di coperture previste dal decreto con il «bonus Irpef» e deve portare nelle casse dello Stato 350 milioni di euro, riducendo l'estensione delle agevolazioni. Difficile che il Governo "rinunci" a entrate aggiuntive preziose in un contesto di finanza pubblica ancora difficile.
Dunque l’IMU sui terreni agricoli in cambio degli “80 euro”.

L’esenzione oggi vigente- 
L’esenzione IMU per i terreni montani e collinari è prevista dall’art. 7, co. 1, lett. h) del D.Lgs. n.504/1992.
La norma prevede l'esclusione da Ici prima e da Imu poi per i terreni montani e di collina identificati dalla circolare n. 9/1993; si tratta di un’agevolazione a regime, non temporanea, che riguarda tutto il territorio nazionale e non può essere derogata dagli enti locali.
Successivamente l’art. 4, comma 5-bis del D.L. 16/2012, ha stabilito che con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, possono essere individuati i Comuni nei quali si applica l’esenzione ai terreni agricoliComuni da individuare sulla base dell’altitudine riportata nell’elenco dei comuni italiani predisposto dall’ISTAT, nonché, eventualmente, anche sulla base della redditività dei terreni.
Come chiarito nella Circolare n.3/DF/2012, fino all’emanazione di detto decreto, l’esenzione in questione si rende applicabile per i terreni contenuti nell’elenco allegato alla Circolare n. 9 del 14 giugno 1993, che stabiliva analoga esenzione ai fini ICI.
Attenzione al fatto che i Comuni di cui alla Circolare n. 9 del 1993 sono diversi da quelli previsti per l’applicazione dell’esenzione per i fabbricati rurali ad uso strumentale, di cui all’art. 9, comma 8, del D. Lgs. 23/2011.

Le future novità – Il D.L. Irpef apporta novità inaspettate, come l’esclusione dall’esenzione per i soggetti diversi dai coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali.
Per assicurare maggior gettito la norma del citato decreto legge propone, infine, una distinzione, ai fini dell'esenzione, fra terreni posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, iscritti nella previdenza agricola, e gli altri soggetti che non svolgono l'attività agricola in forma professionale.
Nel definire i nuovi parametri, infatti, secondo l’articolo 22, comma 2 del D.L. 66/2014, il Governo dovrebbe diversificare il trattamento fra chi è iscritto alla previdenza agricola e chi non lo è.
Per il 2014 questa misura garantirà all’Erario un maggior gettito annuo all’incirca pari a 350 milioni di euro.
Autore: Redazione Fiscal Focus

3 commenti:

  1. Buonasera a tutti

    Il Responsabile del mio Patronato agricolo mi ha informato dell'arrivo della Circolare che sancisce la fine dell'obbligo, per noi coltivatori, dell'utilizzo di sementi certficate.
    Voi che notizie avete? Sapreste darmi delle conferme?

    Ringraziandovi anticipatamente, porgo
    Cordiali saluti

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  2. risulta anche a noi la fine dell'obbligo del seme certificato per il nuovo premio accoppiato, ma non abbiamo documenti ufficiali al momento.
    Speriamo presto che la situazione si chiarisca in maniera inequivocabile e documentata.

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  3. appena rientrato da una riunione sulla nuova pac,tra le varie cose non c'è l'obbligo del cartellino sulla nuova pac,x chi deve completare l'obbligo dell'art 68 non dovrebbe esserci ma non è chiaro,io nel dubbio,almeno su quelle particelle lo comprerò così almeno qualche spiacevole sorpresa dell'ultimo momento....

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