giovedì 4 settembre 2014

Finalmente un Governo senza ecologisti di professione

Si, lui il Premier è un fanfarone, però il suo Governo forse è al momento il meno peggio degli ultimi decenni, almeno per agricoltura ed ambiente...qui i proclami sembrano lasciare il posto a piccoli, seri, ma significativi provvedimenti...vediamo quali.



Un ventennio di politiche ecologiste praticate dai Governi dell'Ulivo (Pecoraro Scanio e soci) e del PdL (Alemanno, Granata, la Prestigiacomo) durante i quali è stato tutto un susseguirsi di divieti, vincoli, multe ed azioni tese a scoraggiare la libera iniziativa agricola, è culminato infine con il Decreto Legge del 10 Dicembre 2013, n.136 (governo Letta) che ha introdotto il reato di “Combustione illecita di rifiuti". 

La combinazione del decreto suddetto: 
"salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque appicca il fuoco a rifiuti abbandonati ovvero depositati in maniera incontrollata in aree non autorizzate è punito con la reclusione da due a cinque anni
con l’art. 13 del D.Lgs. 205/2010, opera della Prestigiacomo, (Modifiche all’articolo 185 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152) 
 “paglia, sfalci e potature, nonché altro materiale agricolo o forestale naturale non pericolosi...”, se non utilizzati in agricoltura, nella selvicoltura o per la produzione di energia mediante processi o metodi che non danneggiano l′ambiente, ne mettono in pericolo la salute umana devono essere considerati rifiuti e come tali devono essere trattati
rendeva ogni agricoltore, che procedesse alla bruciatura dei propri residui colturali (potatura, stoppie, etc.) un criminale punibile con una pena minima di 2 anni e mezzo!!!

Qui in Sicilia, questo mutato ed esacerbato atteggiamento repressivo non generava peraltro la cessazione della pratica della bruciatura, quanto invece una sua diffusione incontrallata (cioè si dava fuoco alla svelta e si scappava per il timore di essere perseguiti) e quindi ancora più pericolosa.


Recentemente invece (e contro ogni previsione), prima con un Decreto Legge di Giugno, poi con la legge di conversione 11 agosto 2014, n. 116 all'articolo 182 comma 6 bis:
 Le attività di raggruppamento e abbruciamento in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a tre metri steri per ettaro dei materiali vegetali di cui all'articolo 185, comma 1, lettera f), effettuate nel luogo di produzione, costituiscono normali pratiche agricole consentite per il reimpiego dei materiali come sostanze concimanti o ammendanti, e non attività di gestione dei rifiuti. Nei periodi di massimo rischio per gli incendi boschivi, dichiarati dalle regioni, la combustione di residui vegetali agricoli e forestali è sempre vietata. I comuni e le altre amministrazioni competenti in materia ambientale hanno la facoltà di sospendere, differire o vietare la combustione del materiale di cui al presente comma all'aperto in tutti i casi in cui sussistono condizioni meteorologiche, climatiche o ambientali sfavorevoli e in tutti i casi in cui da tale attività possano derivare rischi per la pubblica e privata incolumità e per la salute umana
In pratica si afferma che la bruciatura dei residui colturali è da considerarsi normale pratica agricola e non più un reato! Mi sembra un passo ragionevole e molto apprezzabile in netta controtendenza rispetto al recente passato.
E' evidente dunque che non era colpa della UE (come spesso si diceva) se i residui di potatura venivano considerati rifiuti speciali, quanto invece una scelta deliberata dell'Italia che tanti problemi e patemi ha causato ai produttori in passato.

Dunque la bruciatura ora sarà possibile, per le stoppie con cautela, naturalmente controllata e non indiscriminata, perché ogni danno causato a terzi, come è giusto che sia, rimane un reato.

Nel solco di questo Provvedimento inserirei anche la definitiva esenzioni delle aziende agricole dal Sistri (risalente ad inizio estate), come invece per tanti anni minacciato dai vari Ministri Ambientalisti in favore dei loro "Amici" affaristi del giro dello smaltimento rifiuti speciali.

Per la cronaca il Ministro dell'Ambiente dell'attuale Governo si chiama Galletti (in foto sopra accanto al titolo), sembra un democristiano di buon senso ed è estraneo alla lobby verde che ha condizionato le scelte strategiche italiane dell'ultimo ventennio.

Per il resto delle attività agricole governative segnalo che la tanto temuta (vedi qui) revisione dell'IMU sui terreni montani e collinari sembra essersi persa nel vuoto. Era previsto un decreto attuativo entro giugno, ma nessun passo sinora è stato fatto ed il saldo IMU è alle porte...dunque forse vi è stato un ravvedimento...cioè tutto rimane così come è, ed i soldi per gli 80 Euro li vanno a prendere da qualche altra parte.
Inoltre l'obolo annuale che versiamo alle Camere di Commercio potrebbe essere dimezzato nel 2015, anche se ci sono resistenze fortissime. Tuttavia se ne parla e se ne è posto il problema...è un buon segnale, almeno le CCIAA non potranno continuare a farsi i cavoli loro con i soldi dei contribuenti, nel silenzio totale ed asservito.

Fin qui per quanto riguarda gli interventi che ritengo concreti, se cercate proclami, fumo, spot e slide e/o quant'altro interessa il sottobosco politico-affaristico-sindacale che gravita intorno all'agricoltura collegatevi al sito dei passodopopasso.it, ecco le proposte per l'agricoltura
E cantate felici anche voi!







Altre fonti per la stesura del post

http://www.agricoltura24.com/01NET/Card_Library/TV_14_17_Bruciare_rami.pdf

http://www.regione.sicilia.it/agricolturaeforeste/assessorato/allegati/fitosanitario/circolare%20bruciatura%202013.pdf

http://www.agricoltura24.com/bruciare-rami-e-ramaglie-e-reato-ma-non-per-tutti/0,1254,54_ART_8268,00.html

http://finanza.repubblica.it/Esperti/Consumatori.aspx?ID=229776

12 commenti:

  1. agr abruz ma anche la pace con la sua condizionata vietava di applicare fuoco alla paglia

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  2. aggiungerei che con la vecchia legge il furore ecologista rendeva perseguibile penalmente anche la semplice accensione di un barbecue o di un camino con i ciocchi di potatura, come anche l'utilizzo della paglia per i nidi delle galline nei pollai di campagna.

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  3. la nuova norma dovrebbe semplificare anche ciò che riguarda il deposito di carburante agricolo per cui si rendono necessarie le relative norme anti incendio solo nel caso in cui il deposito superi i 5.000 litri di gasolio.

    Cerealicolo

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    1. si, una altra buona norma ragionevole che fa parte del decreto "Campo Libero"...
      http://www.agrimpresaonline.it/attualita/articoli-2014/311-esentati-dal-certificato-di-prevenzione-incendi-i-depositi-di-carburante-non-superiori-a-sei-metri-cubi

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  4. Scusate se non riguarda l'argomento del post.
    Ho una pec aruba aperta gratuitamente l'anno scorso perchè veniva pubblicizzato che il costo per il rinnovo sarebbe stato di 5 euro, ora invece ne chiedono 25 euro per la stessa dimensione (spazio della casella). Infatti se si rinnova quella base da 5 euro lo spazio disponibile è di solo 1 GB (in precedenza era di 10 GB). Mi pare una furbata. Comunque qualcuno è a conoscenza di offerte migliori ? Grazie!

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    1. io ho rinnovato quella da 5 Euro, lo spazio è anche troppo rispetto alla posta Pec che si riceve.

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    2. sì, è una mezza furbata...

      Automaticamente, quando vai a rinnovare ti vogliono affibbiare quella da 25 euro (che poi era quella che ti davano gratis in prova il primo anno).
      Comunque puoi senza troppe difficoltà deselezionare quella da 25 e passare a quella da 5.... poi confermi e se a posto.

      Nonostante tutto, mi sembra un buon servizio e a un prezzo molto conveniente (ho sentito di roba in giro fatta pagare almeno 10 volte tanto... qualcuno ovviamente -i soliti noti- ha cercato di marciarci sopra!)

      orzo

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    3. Grazie 1000 (renzino mi ha contaggiato) per le risposte.
      Io di posta ne ho ricevuta poco ma ne ho mandata aSSai!
      Credo che sarò costretto ad optare per quella da 25...

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  5. Buongiorno
    si discute su dati di produzione della Francia , del Canada i dati italiani 2014 /2015 sono un araba fenice. Perché questa mancanza di dati? Un dato e' chiaro ,per produrre i volumi di pasta per il mercato interno ed export occorrono ca 4.500.000 tons di grano duro , piu' il grano da seme + la panificazione , quindi se il dato di produzione fosse noto sarebbe piu' facile capire le vere esigenze del mercato.
    qualcuno puo' aiutare a completare i dati mancanti.

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    1. Per l'Italia siamo in attesa dei dati Istat...purtroppo da noi non si vuole o non si è capaci di pubblicare dati statistici decenti in tempo utile, e quando lo si fa, spesso si danno i numeri...per cui alla fine noi preferiamo commentare i dati degli altri produttori più che i nostri (in alcuni casi sono errati, però almeno sono pubblicati in tempo utile per effettuare qualche valutazione di mercato)...se vuoi dai una occhiata a questo post (del Krukko) sull'argomento dati statistici in Italia:
      http://durodisicilia.blogspot.it/2013/10/grano-duro-la-statistica-ufficiale-da-i.html

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  6. francia +0.50 e siamo a 330

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