La nuova imposta municipale sui terreni agricoli va valutata con attenzione, sebbene molta confusione (anche da parte mia) regni ancora in campo fiscale dopo la manovra del governo.
L'IMU infatti non è una mera sostituzione dell'ICI, ma una mezza rivoluzione in campo fiscale ed agricolo.
L'IMU infatti non è una mera sostituzione dell'ICI, ma una mezza rivoluzione in campo fiscale ed agricolo.
Proviamo a capirci qualcosa con l'esempio proposto dalla Coldiretti e modificato da me in base ai parametri di un agricoltore medio:
Vecchio regime
Terreno con reddito dominicale pari a 1000 euro. Irpef (rendita moltiplicata per 1,80 = 1.800 di imponibile moltiplicato a sua volta x 23% di aliquota di un agricoltore medio italiano) = 414 €
Ici (rendita moltiplicata per 1,25 e per 75 = 93.750 di imponibile moltiplicato a sua volta x 0,5% di aliquota ordinaria base)= 469 €
Totale vecchio regime (Ici+Irpef)= 883 €.
Nuovo regime IMU
Si calcola moltiplicando la rendita di 1.000 euro per 1,25 e per 110 (110 per Iap e coltivatori diretti, 130 per gli altri). Si determina così un imponibile di 137.500 euro che va moltiplicato per 0,76 di aliquota base. Ne viene fuori un’imposta di 1.045 euro.Nel confronto col vecchio regime, e con i parametri ipotizzati, si verranno così a pagare 162 € in più.
A questo punto vanno notati tre aspetti:
1) la nuova imposta ingloba, oltre alla vecchia ICI, anche l'IRPEF sul reddito Dominicale che non dovrà essere più dichiarata nel modello Unico.
2) Le esenzioni sulle zone svantaggiate o montane previste dalla vecchia ICI dovrebbero essere confermate, in quanto il decreto Salva Italia n. 201 del 6/12/2011 art.13 richiama, per le norme di attuazione della nuova IMU, quanto stabilito nel precedente Decreto Lgs n.23 del 14 marzo 2011, dove all'art. 9 si faceva riferimento alla esenzione per i terreni agricoli ricadenti in aree montane o di collina delimitate ai sensi dell'articolo 15 della legge 27 dicembre 1977, n. 984.
Non si capisce bene, visto che la nuova IMU comprende anche la vecchia IRPEF sul reddito dominicale (che non godeva delle stesse esenzioni) come si armonizzino le norme.
3) La nuova imposta è clamorosamente non progressiva. Con il vecchio regime all'aumentare del reddito corrispondevano aliquote IRPEF via via più elevate (dal 23 al 43%) che andavano ad incidere sulla rendita catastale. Così per un reddito dominicale di 1000 €, da una imposta di 414 € calcolata con aliquota minima al 23%, si passava a 774 € con l'aliquota massima del 43% (+360 €). Con la nuova IMU invece non vi sarà correlazione con il proprio reddito (un miliardario pagherà esattamente, sul medesimo bene, quanto un povero diavolo), tanto che a conti fatti, chi ha redditi elevati rispetto al vecchio regime ci guadagnerà.
Attese novità nel decreto legge "Milleproroghe" che sarà discusso in Consiglio dei Ministri, venerdì prossimo.
http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2012-01-02/limu-debutta-anche-rurali-130749.shtml?uuid=Aa9tH6ZE
RispondiEliminaun ottimo articolo del Sole 24 ORE su l'IMU ed i suoi effetti sull'agricoltura.
Sentendo le notizie del tg della notte arriva la notizia che il governo monti ha annunciato novità sull'ICI relativa agli immobili della Chiesa, e gli agricoltori veri? quelli con i calli alle mani, gli scarponi sporchi di terra o meglio di letame? non meritano attenzione?
RispondiEliminaquando ho letto che auspichi attezione agli agricoltori da parte del governo....
RispondiEliminanon volemrne gran bio ,,ho toccato ferro...thièè
Nessuna esenzione IMU per il settore agricolo, dice il sottosegretario all'economia.
RispondiEliminahttp://agronotizie.imagelinenetwork.com/attualita/2012/03/01/imu-nessuna-esenzione-14982.cfm?utm_campaign=newsletter&utm_medium=mail&utm_source=kANSettimanale&utm
L imu sarà una mazzata,ma non pensavo chè stavamo cosi male,la maggior parte degli agricoltori o possessori di beni agricoli oggi al danno hanno aggiunto anche la beffa,l obbligo di accatastare i fabricati rurali obbligatoriamente entro poco tempo è un ulteriore mazzata,
RispondiEliminaC è un vecchio proverbio napoletano chè diceva così:in questo paese stanno bene solo 3 persone,il RE il PAPA e il nullatenente,mai più attuale di oggi,con la sola variante chè quando del RE non se ne poteva più,gli si tagliava la testa e tutti liberi,oggi da chi cominciare,che di farabutti il paese ne è pieno?
articolo molto tecnico su IMU e fabbricati rurali
RispondiEliminadal sole 24 ore
http://www.confagricolturacatania.com/upload/documenti/1331553393_articolo_sole_24_12032012.pdf
qualcosa si muove a livello politico:
RispondiEliminahttp://www.asca.it/news-Semplificazioni__governo_si_rimette_ad_Aula__ok_odg_Imu_aziende_agricole-1133866-POL.html
«Le cifre dello studio del Ministero delle finanze sull’impatto dell'Imu nel settore agricolo sono fuorvianti e lo abbiamo dimostrato con calcoli dettagliati». È quanto affermano Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri che intervengono per contestare la stima dell’extragettito di 224 milioni (di cui 135 milioni per gli immobili strumentali), che la Pubblica Amministrazione calcola per l'Imu agricola.
RispondiEliminaIl Ministero delle finanze - affermano le organizzazioni agricole - basa le proprie stime di gettito su dati parziali relativi al numero di case e fabbricati adibiti a funzioni produttive connesse all’attività agricola. Non risultano incluse nelle entrate quelle derivanti da 965.000 abitazioni rurali e da più di 1 milione di fabbricati, sia a uso strumentale, sia abitativo, che sono iscritti al catasto terreni (senza attribuzione di autonoma rendita e per i quali il decreto ‘Salva Italia’ ha previsto l’obbligo di accatastamento entro il 30 novembre).
Per quanto riguarda i terreni il calcolo fornito dal Ministero – precisano le organizzazioni agricole - è stato fatto sulla stessa base imponibile della Ici terreni che conteneva franchigie che non sono state ancora riportate nella nuova norma.
I numeri corretti - continuano Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri - sono stati portati al tavolo sull'Imu agricola presieduto dal sottosegretario all’economia e ci auguriamo che il Governo e le commissioni Bilancio e Finanze dei due rami del Parlamento ne tengano conto.
Ecco gli emendamenti dell’Imu in agricoltura.
RispondiEliminaDavvero poca cosa...mi sembra
E’ stato stabilito che gli agricoltori avranno, nel mese di giugno, un acconto Imu ridotto del 30%, mentre il saldo del 70% andrà versato a dicembre.
i capannoni agricoli situati nelle zone montane oltre i 1000 metri saranno esenti dall’Imu.
sui terreni, esenti dall’Imu si continuerà a pagare comunque l'Irpef sui redditi fondiari e le relative addizionali.
Questo dovrebbe risolvere il punto 2 che avevo sollevato nel post.
Catania è un gran volpone, tra ammonimenti e blandizie ci stanno intrombettando per bene
http://www.agi.it/food/notizie/201203301913-eco-rt10258-fisco_catania_su_imu_agricola_ancora_possibili_miglioramenti
ancora su IMU
RispondiElimina(AGI) - Roma, 4 apr. - E' positiva la riduzione del moltiplicatore per il calcolo dell'Imu sui terreni posseduti e condotti da coltivatori diretti o Imprenditori agricoli professionali (Iap) per i quali e' anche ripristinata la franchigia. E' quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare il voto di fiducia del Senato al Decreto fiscale che "ha anche opportunamente fissato al 30 per cento l'acconto per consentire l'abbassamento delle aliquote per i fabbricati strumentali, come stalle, fienili e capannoni, prima del versamento della seconda rata, laddove il gettito stimato dopo l'accatastamento superi il limite di 135 milioni stimati dal Ministero dell'Economia". E' stato confermato - sottolinea Marini - il percorso stabilito al tavolo fiscale, avviato dopo l'approvazione della manovra di dicembre, ovvero che il gettito in agricoltura non debba superare per l'anno in corso un contributo aggiuntivo di 135 milioni di euro per i fabbricati rurali ad uso strumentale e di 89 milioni di euro per i terreni, per complessivi 224 milioni, molto meno rispetto alla stima di oltre un miliardo". Sulla base dell'analisi dell'ufficio fiscale della Coldiretti per quanto attiene ai terreni agricoli, posseduti e condotti da coltivatori diretti o Iap (Imprenditori agricoli professionali) iscritti nelle relative gestioni previdenziali, oltre alla conferma del coefficiente moltiplicatore a livello ridotto a 110, viene ripristinata sia la franchigia, al di sotto della quale non e' dovuta l'imposta, che alcune riduzioni. Per i terreni agricoli non utilizzati da soggetti coltivatori diretti e Iap e' previsto, invece, un aggravio dell'Imu per l'aumento del coefficiente moltiplicatore, utilizzato per il calcolo della base imponibile, che sale da 130 a 135 e non e' prevista alcuna franchigia. Altre novita' - continua la Coldiretti - riguardano i fabbricati rurali: per quelli ad uso strumentale (stalle, depositi, agriturismi, fienili, serre etc.), ubicati in Comuni classificati montani o parzialmente montani (altitudine superiore a mille metri secondo gli elenchi dell'Istat), e' prevista l'esenzione dall'imposta. Relativamente alle modalita' di pagamento del tributo, e' stabilito che per i fabbricati rurali ad uso strumentale l'acconto di giugno (da effettuare quest'anno entro il giorno 18) sara' corrisposto nella misura del 30 per cento mentre il restante 70 per cento sara' liquidato con il saldo del 16 dicembre 2012. Per quanto concerne i fabbricati rurali (abitativi e strumentali) ancora iscritti al catasto terreni, che dovranno essere trasferiti a quello urbano entro il 30 novembre 2012, il pagamento dell'imposta dovra' essere assolto in un'unica soluzione a dicembre 2012, successivamente all'aggiornamento catastale. Ma proprio sui fabbricati - sottolinea la Coldiretti - andra' a influire la norma che prevede che con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, si possa procedere, sulla base del gettito della prima rata del tributo, ad una modifica delle aliquote, delle relative variazioni e della detrazione previste dalla legge. In particolare, infatti, per il settore agricolo l'abbassamento delle aliquote prima del versamento della seconda rata dovra' riguardare i fabbricati strumentali laddove, come prevede la Coldiretti, il gettito stimato dopo l'accatastamento andrebbe a superare il limite di 135 milioni stimati dal Ministero dell'Economia.