domenica 30 giugno 2013

Personali considerazioni sulle varietà di grano duro coltivate

Dunque trebbiatura terminata. Annata media in termini di resa produttiva per quanto mi riguarda. In generale annata complicata, contraddistinta da lunghi periodi, piovosi e siccitosi in alternanza, durante il ciclo vegeto-produttivo.




La mia resa media media aziendale è stata di circa 29 q/ha. La granella è risultata bianconata  in percentuali rilevanti intorno al 20%, peso ettolitrico quasi sempre superiore agli 80. Sulle proteine non ho dati dati analitici. Qui pochissimi compratori fanno le analisi, sebbene già nel 1999, l'Assessorato Agricoltura distribuì (grazie ad un progetto avviato dall'attuale Assessore) in tutta la Regione la strumentazione idonea, ovvero l'Infratec grain analyzer. Un distillato di propaganda regionale qui.
La granella dal punto di vista sanitario è risultata perfettamente sana. 

Per quanto riguarda le varietà che ho testato direttamente ed ampiamente, cioè Core e Saragolla, queste sono le mie considerazioni.
Saragolla è per me la migliore varietà nelle zone precoci ed aride. Nelle zone più tardive va molto bene nelle esposizioni a Scirocco, mentre nelle esposizioni  più fredde e generalmente tardive non è consigliabile (ma già di questo aspetto ero a conoscenza, ed in linea di massima ho evitato di seminarlo nei terreni tardivi).
Si adatta molto bene secondo me alla "non concimazione alla semina", in quanto emerge e cresce nelle prime fasi sempre con grande vigoria senza alcun supporto chimico.
Il suo più grande difetto è la tendenza alla bianconatura. Qualitativamente viene così considerata scarsa, ed almeno quest'anno qualche acquirente se ne è lamentato, altri hanno invece comprato indistintamente grano rosso e bianconato praticamente allo stesso prezzo. Misteri del mercato! Quello che per alcuni è fondamentale, per altri è irrilevante.
Io la confermo per le zone più aride e precoci senza indugio.

A giudicare dall'andamento del sondaggio sulle varietà proposto dal blog (nella colonna a destra), sembrerebbe la varietà più deludente del 2013, se consideriamo il rapporto tra i voti riscossi TOP (6%) e quelli FLOP (21%). Un paio di anni fa, la consigliai in un post del blog.
Pessimo servizio, dunque,almeno a voler prendere come oro colato i risultati del sondaggio. Mi stupisce il crescente consenso che questo blog raccoglie in termini di visitatori.

Il Core è la mia varietà Top, ma anche Flop, dell'anno 2013. Contraddittorio in effetti.
Proverò a spiegarmi. In effetti ho riscontrato una notevole potenzialità produttiva per il Core, ed ho realizzato le migliori perfomance con esso (35 q/ha, l'annata è stata difficile appunto). 
D'altro canto ho rilevato (ed non è il primo anno che lo noto) che la varietà ha delle grosse difficoltà nella fase iniziale post semina. Probabilmente la mia tecnica che non prevede la concimazione alla semina acuisce il problema, tuttavia inizialmente (a causa di una debole energia germinativa o di una generale lentezza di sviluppo) tende a rimanere in ritardo e/o stentato rispetto ad altre varietà. Ciò dunque richiede una concimazione di copertura molto anticipata. Successivamente riparte, recupera e dimostra ottime rese nella generalità dei casi.
Quest'anno tuttavia in alcune zone estremamente aride (tendenti al salmastro), che hanno subito uno stress idrico accentuato dopo l'emergenza, ho notato che la varietà ha subito danni irreversibili, non è accestita ed alla raccolta le rese sono state deprimenti.
La mia impressione è che abbia una arido resistenza molto limitata e quindi probabilmente va evitata nei terreni e nei territori dove si potrebbero determinate stress idrici, frequenti ed accentuati.

Complessivamente soddisfatto, l'anno prossimo penso proprio di confermarla nei terreni più freschi e fertili.
Dal punto di vista qualitativo in generale appare buona.

Altre informazioni rilevate direttamente ed affidabili ve le posso fornire sul Simeto. Quest'anno è stata una buona annata per lui, generalmente. Il problema del Simeto da qualche anno sono le malattie fungine che lo colpiscono impietosamente e specificamente (Septoriosi e Fusariosi spesso). 
La primavera completamente asciutta (Aprile e Maggio) manifestatasi in Sicilia quest'anno non gli ha creato problemi. Così ho ascoltato molti entusiastici apprezzamenti da vari agricoltori sulle sue perfomance stagionali.
Personalmente lo ritengo inferiore dal punto di vista delle rese sia rispetto a Core che a Saragolla, o almeno lo risulta con la mia tecnica a basso costo (è una varietà esigente), richiede (quasi sempre) almeno un trattamento fungicida altrimenti si rischia di avere un rilevante detrimento produttivo, tuttavia dal punto di vista qualitativo è sempre ottima e molto apprezzata dai trasformatori (almeno in alcune parti della Sicilia). Bianconatura minima o nulla generalmente, proteine non elevatissime ma con un  indice di glutine eccelso, resa alla macinazione molto superiore alle altre varietà concorrenti (e probabilmente questo è il motivo che lo rende così popolare tra i molini locali).
Scomparso in alcune zone della Sicilia, in altre sembra essere insostituibile.

Iride, la conosciamo tutti, produzioni sempre molto elevate, grande adattabilità ma una tendenza alla bianconatura spiccata, anche lei, almeno nella zona A siciliana.

In conclusione considero Core e Saragolla perfettamente complementari per tanti aspetti e certamente li riproporrò ampiamente l'anno prossimo, nei terreni che ritengo più adatti. Spero di riuscire a provare il Marco Aurelio che sembra una varietà promettente negli ambienti siciliani e magari se riesco a trovarlo (il costo della semente sembrerebbe molto inferiore ai concorrenti, peraltro) anche l'Arcangelo (un pò di ringrano probabilmente). Tentar non nuoce...altrimenti che lo faccio a fare il sondaggio, se non ci credo neanche io, ai risultati che vengono fuori. La speranza è che nel blog più seguito fra i sementieri, ci sia anche qualche produttore che dia dei buoni consigli ai colleghi.

15 commenti:

  1. Caro Granduro io ho coltivato il Simeto in zona con altitudine pari a 700 m s.l.m. ed in regime biologico. La resa è stata pari 23 q.li/h, purtroppo soggetto a notevoli danni da conigli. Quasi nulla la presenza di bianconato. Risultato inferiore alle annate migliori di circa il 10 % dal punto di vista qualitativo ma per niente male sotto il profilo qualitativo. Dalle mie parti il prezzo del grano bio si aggira intorno ai 28 €./q.le.

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  2. riguardo al saragolla vorrei dire che è una varietà estremamente produttiva ma anche molto esigente x di acqua nella fase di spigatura,carenze idriche in quei giorni come è capitato nei miei campi quest'anno diminuisce notevolmente la resa,a dimostrazione di ciò ho ottenuto in due campi adiacenti seminati a pochi giorni di distanza uno dall'altro più grano su ristoppio con il claudio che col saragolla su maggese di pomodoro,infine quest'anno la varietà più poduttiva nella mia azienda è stato l'anco marzio con punte di 50q ettaro seminato precocemente il 10 novembre circa

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    1. mah...mi suona strano questo limite del Saragolla.
      A me risulta l'opposto.

      Non è che per caso vi è stato un aumento delle temperature fuori stagione in fase di fioritura?
      Oppure semplicemente lo stress idrico ha colpito maggiormente la varietà che in quel momento era più precoce.
      Successivamente ha piovuto e le varietà più tardive se ne sono avvantaggiate maggiormente, dando l'impressione di essere più resistenti, mentre sono soltanto state più fortunate.

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    2. certo,anche da me ci sono state punte di 32 gradi a fine aprile che hanno danneggiato maggiormente il saragolla rispetto ad altre varietà,almeno sentendo i commenti di alcuni miei amici produttori,secondo me è una varietà molto performante ma anche delicata, un commento sul ciccio,voi continuate a seminarlo? io si,uso metterlo nei ringrani più vecchi e nei terreni più poveri,è una varietà meno produttiva di queste nuove,ma si difende meglio in situazioni critiche almeno secondo me,volevo un vostro parere al riguardo

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    3. secondo me è stato danneggiato perchè, il caldo, lo ha beccato, casualmente, in una fase sensibile.
      Tieni conto che si semina molto nella Sicilia Sud-orientale, lì zone calde ed aride eppure va molto bene (ma associato a semine molto precoci).
      Quando arriva il caldo il seme è già fatto.

      Su, Ciccio mi astengo.

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  3. buono e' stato il duilio, buono l'anco Marzio,scarso il simeto,media aziendale 29qli ettaro.da me terreni esposti a sud scarsa produzione con punte all'inverso di 15qli ha. i terreni piu' freschi punte di 47qli ettaro,buono l'orzo, fave media 13qli ettaro.mi resta da trebbiare il saragolla in montagna,ed i ceci,il saragolla non credo che superera' i 25qli ettaro,per me' il grano che si adatta meglio nei miei terreni e' il Duilio.

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  4. Finito oggi di mietere........ Il Saragolla coltivato su gran parte dei miei terreni ha prodotto in media circa 32 ql/ha con una forbice che va da circa 25 ql/ha ad un massimo di circa 40ql/ha.
    Le proteine sono state più alte nei terreni più secchi (circa 11,5) con un minimo di 9,5 nei terreni più umidi. Saragolla quest'anno decisamente più produttivo, bianconatura assente peso specifico minimo 81,5 proteine in media più alte ci circa 1,5 punti . Le rese comunque nella mia zona ( subappennino Dauno meridionale) sono state fortemente influenzate, nel bene e nel male dalle copiose piogge di fine maggio. La migliore dotazione idrica dei terreni ha favorito ricacci ed emergenze di ogni tipo di infestanti, con ottime rese nei terreni meno soggetti a ristagni idrici e per contro scarse produzioni per le infestanti presenti in quelli piu' umidi. In ultimo quest'anno scarsa efficacia di un noto diserbo su monocotiledoni.

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  5. Comunque l'annata è stata molto particolare e secondo me non fa testo...
    a meno che il clima tenda a stabilizzarsi su andamenti così anomali, mannaggia a chi dice che non c'è il global warming; e allora però devo rimettere in discussione tutto quel che ho imparato negli ultimi 20 anni.

    Io personalmente ho riscontrato simeto e saragolla sullo stesso appezzamento, con rese molto simili. Mentre lo stesso saragolla, messo su terreni esposti diversamente, ha dato differenze ben maggiori in termini di rese.

    Sul diserbante, ma metterci anche un po' di 2-4D, no?
    orzo

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    1. non mi pare che il 2,4 D abbia effetti sulle monocotiledoni, caro Orzo.

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  6. Già, è vero, avevo letto male... dite davvero, inefficace su monocotiledoni?
    Perché era già abbastanza inefficace su dicotiledoni, pensavo che fosse quello il problema, magari più accentuato del solito....
    Io comunque è anni che cerco di evitare/limitare l'uso dei graminicidi, oramai lo uso solo sul ringrano (che poi cerco a sua volta di ridurre il più possibile).
    orzo

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    1. contro l'avena selvatica Atlantis non è perfetto, già lo si sapeva, ma sembra accentuarsi il problema (o almeno ho questa percezione).
      L'anno prossimo alternerò con qualcos'altro, anche se appunto non può essere miscelato con il 2,4 D, che per rapporto efficacia/prezzo è insuperabile (da qui il mio ricorso ad Atlantis in passato).

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    2. Che prezzo si fa in sicilia per l avena bianca

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    3. non coltivo avena...per le quotazioni dai una occhiata qua
      http://durodisicilia.blogspot.it/p/rilevazioni-storiche-ismea-in-sicilia.html

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