lunedì 19 novembre 2012

In Sicilia la politica fa scrusciu!

A neanche 20 giorni dalle sorprendenti elezioni regionali siciliane che hanno celebrato da un lato la vittoria della coalizione di centrosinistra guidata da Crocetta e dall'altro l'eclatante affermazione del Movimento 5 Stelle, una fresca brezza nissena sembra soffiare nelle fetide stanze della politica isolana.

In primis, mi riferisco alla rinuncia del rimborso elettorale da parte del manipolo di eletti (15) grillini capeggiati dal nisseno Cancellieri, sebbene personalmente ritenessi scontato questo atto, visto il tenore della loro campagna elettorale.
Tuttavia l'aspetto più eclatante della vicenda rimborsi, a mio avviso, riguarda l'effetto della astensione di massa dei siciliani. A fronte dello sbandierato risparmio grillino di circa 1,42 milioni di Euro, i siciliani scettici come me (circa il 60 % tenendo conto di astensione, schede bianche o nulle), hanno infatti fatto risparmiare, rispetto alle ultime elezioni, circa 12 milioni di euro alle casse dello Stato Italiano (si, perché le spese per le elezioni dei consigli regionali sono a carico del bilancio della Camera dei Deputati).
Il rimborso elettorale viene maturato sulla base dei voti effettivi ricevuti dalle liste che superano la soglia di sbarramento. Tenendo dunque conto del crollo dei votanti, della mancata richiesta di rimborso del M5S e di numerose liste che non hanno raggiunto la soglia di sbarramento, la Camera dei Deputati dovrebbe staccare in totale un assegno  di circa 7 milioni di € contro i 20 milioni di € della passata edizione. E poi dite che i siciliani sono spreconi!!
Astenersi, dunque seppur per molti ha un risvolto politico limitato, ha certamente un risultato finanziario sui bilanci non trascurabile (aggiornamento: ma la questione è dibattuta, a fronte di alcuni link che riportano il risparmio sul rimborso causato dall'astensione, la normativa prevederebbe un computo complessivo dei rimborsi sulla base dei votanti aventi diritto, ed una successiva ripartizione sulla base dei voti ricevuti- in ogni caso il M5S ha calcolato la restituzione del rimborso sui voti effettivi, ovvero 285.200 x 5 €, mentre in realtà la cifra rimborsata potrebbe essere più del doppio!!!, 
Aggiornamento 2: il computo dei rimborsi elettorali è stato completamente sovvertito dalla recente legge n.96 del 6/07/2012, il rimborso in linea di massima dovrebbe essere inferiore a quanto riportato, anche i grillini fanno ammenda).

Ma non è tanto ciò che desta sorpresa, quanto il piglio del neo-governatore gelese Rosario Crocetta:
«Il primo giorno di insediamento ho già tagliato 13 società inutili e centinaia di consulenti. Alla prossima finanziaria chiuderà anche l’Arsea. Ma i poveri non possono essere sacrificati sull’altare dei tagli. I precari vanno collocati in modo produttivo. Mi preoccupa più il segretario generale dell’Ars che guadagna 400 mila euro l’anno: con quei soldi si possono far lavorare decine di persone». Idee chiare e nette quelle esposte dal neo presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, durante il programma condotto da Massimo Giletti su Rai1. Non può fare, però, di tutta un’erba un fascio. «Quelli che guadagnano 600 euro al mese e che devono comprare il latte ai figli non li metto sul lastrico senza una alternativa». Alla domanda se i partiti sono d’accordo con la sua volontà di cambiamento rispetto al passato il governatore ha risposto: «Non me ne frega niente se i partiti sono d’accordo» . E l’ufficio stampa della Regione? «Se ne devono andare tutti a casa. C’e’ la rivolta, lo so. I giornalisti quando criticano la casta sono bravissimi, quando sono loro la casta diventano un corpo da difendere. Da sindaco ho licenziato la moglie di un capomafia, figurarsi se mi faccio intimidire dall’Assostampa». Il piano salva- Sicilia secondo Crocetta non prevede neppure «un euro chiedere un euro al Governo nazionale». – Insomma, «Risaneremo la Regione Siciliana, ma non metterò le famiglie sul lastrico per tagliare gli sprechi». Sulle imprese il presidente della Regione Sicilia mette in chiaro le regole: «Se una azienda si vuole installare in Sicilia dovra’ installarvi anche la sede legale, per pagare le tasse all’Isola e non portarci solo i fumi e l’inquinamento».
Insomma incredibile, saranno soppressi 13 enti inutili già posti in liquidazione da anni. Mentre la famigerata Arsea, un'agenzia regionale che avrebbe dovuto sostituire l'AGEA in Sicilia, ma che in effetti non ha mai reso alcun servizio al contribuente, pur onorando stipendi a personale del tutto inutilizzato, sembrerebbe aver vita breve (ma va ricordato che anche Lombardo annunciò più volte la sua abolizione).

Gli stipendi dei dirigenti dell'ARS assolutamente scandalosi, ed ancor di più, in tempi di crisi come questi, sembrerebbero finalmente aver richiamato l'attenzione della nuova Amministrazione. Un loro ridimensionamento non è mai stato sinora mai accennato dai predecessori di scuola democristiana, anzi è stata spesso una rincorsa verso emolumenti sempre più ricchi.

Il pletorico ufficio stampa della Regione, voluto da Cuffaro, ha rappresentato una delle voci più evidenti di spreco di denaro pubblico. Inimicarsi la casta dei giornalisti annunciando il prossimo licenziamento dei 21 capiredattori impiegati regionali (Fnsi ed Assostampa già fanno scudo), peraltro da una certa misura del carattere poco incline ai compromessi del nostro nuovo Governatore.

Ohhhh, ma ci voleva una "vecchia orgogliosa checca comunista" per provare ad instillare un po' di buon senso qui in Sicilia, senza mendicare i soliti aiuti dai compagni di merenda romani? Lo spero fortemente...ma non conviene illudersi troppo. Gli incipit politici, qui giù, sono spesso tanto baldanzosi, quanto effimeri.
La Giunta Regionale è ancora in alto mare. Sicuri di diventare Assessori dovrebbero essere: la figlia del giudice Borsellino, Lucia, alla Sanità - il Magistrato antimafia Marino, ad Energia e Rifiuti - Linda Vancheri, funzionaria di Confindustria, alle attività produttive. Poi, si dovrà trovare la maggioranza parlamentare, in aula...vedremo, la strada non so se sarà lunga, ma certamente tortuosa.
In ogni caso, qualcosa resterà...il mitico Franco Battiato dovrebbe divenire Assessore allo Spettacolo non retribuito. Male che vada: "Up patriots to arms"


11 commenti:

  1. caro GRANODURO,la democrazia ha un costo,compreso i rimborsi elettorali ,sbagliati nelle modalità,giuste nelle motivazioni-il M5S ha dimostrato che bastano pochi soldi per fare politica e questa è la strada da perseguire,ma chiedo:senza il M5S cosa sarebbe successo?sarebbe aumentato l astensione ma i soliti noti avrebbero continuato a spartirsi il banchetto,invece qualcuno cioe il 15% ha deciso di andare a votare e provare a cambiare,.a volte ci vuole coraggio e senso di responsabilità-nessuno vuole fare la guerra eppure l umanità piu di una volta ha deciso di perseguirla come strumento di cambiamento,-

    crocetta?non lo conosco,non so nulla di lui,ma se fara bene,non è perchè è comunista(anche perche in italia i comunisti non sono mai esistiti )e tanto meno che sia esso omosessuale .cosa del tutto insignificante per amministrare il bene pubblico-speriamo sia una persona di buon senso -tutto qui.

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    1. L'M5S ha dimostrato che si possono ottenere voti con pochi denari. Ma il fine della politica è forse questo?
      Io credo sia quello di amministrare bene la società.
      Io credo che il M5S abbia idee assai confuse in merito, quindi non mi sono sentito di andare a votare per cambiare in peggio, almeno secondo il mio modesto modo di intendere le cose della vita.

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    2. Non sapevo che il rimborso elettorale venisse maturato sulla base dei voti effettivamente ricevuti dalle liste che superano la soglia di sbarramento. Ma è così anche nel continente? Perchè se lo fosse!!!!
      Non mi sembra poi così confuso il programma del 5S. Forse troppo semplice, quello si, diciamo un po’ utopistico.
      Per la Sicilia, visto l’enorme debito sul groppone che ha, credo che i tagli annuncianti volenti o nolenti bisognerà pur farli.

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    3. Si, sembrerebbe così anche nel Continente
      art.2, comma 2 della legge 96 del 2012

      2. I partiti e i movimenti politici che hanno conseguito almeno il 2 per cento dei voti validi espressi nelle elezioni per il rinnovo della Camera dei deputati ovvero che hanno conseguito almeno un candidato eletto sotto il proprio simbolo alle elezioni per il rinnovo del Senato della Repubblica, della Camera dei deputati, dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia, dei consigli regionali o dei consigli delle province autonome di Trento e di Bolzano, concorrono al contributo di cui al comma 1, primo periodo, del presente articolo nel limite massimo complessivo pari all'importo di cui all'articolo 1, comma 1, secondo periodo. Tale importo e' suddiviso in misura eguale in quattro fondi, uno per ciascuna elezione. Il fondo relativo al rinnovo dei consigli regionali e' ripartito su base regionale in proporzione alla rispettiva popolazione. Per ogni fondo, a ciascun partito o movimento politico avente diritto ai sensi del primo periodo spetta un rimborso massimo proporzionale al numero di voti validi conseguiti nell'ultima elezione. Le quote dei contributi non attribuite ai sensi del presente articolo sono versate all'entrata del bilancio dello Stato.

      Toni io parlo del programma regionale siciliano (quello nazionale lo leggerò a suo tempo) che era molto circostanziato e di quanto dichiarato dal candidato presidente di M5S.
      http://www.rischiocalcolato.it/2012/10/esclusiva-intervista-a-giancarlo-cancelleri-portavoce-del-m5s-e-candidato-presidente-della-regione-sicilia.html

      Da un lato appoggiano la visione ultraliberista e globalista di Fermare il declino, dall'altro parlano di favorire produzioni locali. Se non è confusione questa.

      Cancellieri è favorevole all'Euro. Io sono contrario.

      Cancellieri è contrario al Ponte di Messina, io non escludo che vada rigettato a priori. Dipende dalla prospettiva economica in cui intendiamo vivere. In un contesto globalizzato, come funziona attualmente, avrebbero dovuto realizzarlo non ieri, ma l'altro ieri.

      Vogliono introdurre una moneta complementare che per i produttori sarebbe una iattura.

      M5S Sicilia è autonomista, io sono per l'abolizione dello Statuto, e per regole e norme uguali in tutta Italia.

      Parlano di sburocratizzazione dell'agricoltura e poi vogliono mettere su un sistema agricolo esclusivamente biologico (con le armi, con i soldi dei contribuenti, per decreto? come di grazia andrebbe inculcato nel tessuto economico? Questo non lo spiegano).
      Io comunque lo ritengo profondamente errato.

      Fare i tagli alla politica certo mi sta bene, ma non è un valore in se il pauperismo egualitarista.
      Sono disposto a votare per una formazione politica che abbia una prospettiva di futuro. I tagli fini a se stessi mi lasciano del tutto indifferente.
      Anzi non ci troverei nulla di male nell'utilizzare una parte di finanziamenti pubblici se servono realmente per veicolare idee politiche utili alla società (piuttosto che comprare SUV o giocare al video-poker, naturalmente).
      Il loro programma e le loro idee nella sostanza continuano ad apparirmi confuse e ambigue. Non riesco a scorgere alcuna idea coerente di sviluppo (ma certamente sarà colpa mia), ma allo stato dei fatti perché dovrei votarli?

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    4. Questa norma che citi credo sia ignorata da tanti. Me compreso. Farò pubblicità.
      Ho letto superficialmente il programma. Personalmente penso che il Movimento presentando un tale documento si Partitizza. Ossia, il programma che ogni fazione politica presenta, mi sembra come il vestito delle feste, quello delle grandi occasioni, che ognuno si mette per piacere a tutti. “Il prodotto da vendere” per prendere i voti e quindi i rimborsi. Meglio che il Movimento indichi le sue linee guida e i pensatori che intende seguire come ha fatto sino adesso.
      Per l’agricoltura nostrana, l’idea di sganciarla dalla globalizzazione e incoraggiare la produzione locale e il chilometro zero, pratiche ecocompatibili e bla bla …., come ti dicevo nel commento precedente, può essere utopia però bisogna provare a crederci, a provarci, altrimenti se continuiamo a seguire i ritmi della globalizzazione e delle multinazionali, finiti i contributi agricoli è la fine.
      Una cosa sulla moneta. Queste discussioni su pro o contro mi sembrano un arma di distrazione di massa. Per me il problema è la mancanza di lavoro. La fine delle fabbriche e con loro la fine degli stipendi. Senza stipendio, che sia in euro, lire o marco non fa molta differenza.
      Quoto in pieno regole uguali in tutta Italia e la fine delle Regioni e Provincie autonome.

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    5. ci si sgancia dalla globalizzazione soltanto con le dogane ai confini ed i giannizzeri con i mitra spianati, pronti a bloccare l'accesso di merci indesiderate, secondo me.
      Poi a quel punto, mi sta anche bene fare biologico, se mi eliminano i concorrenti convenzionali esteri.
      Ma obbligare ad un tipo di produzione, con le frontiere aperte ad altri prodotti a basso costo è follia, alla quale io non intendo partecipare.
      Anzi sono pronto all'insurrezione armata se passerà mai una cosa del genere.
      In generale credo che più la crisi sarà profonda più si comprerà roba che costa meno, cioé quella estera in linea di massima.
      Certo qualche riccone disposto ad acquistare il cibo bio-local che costa il triplo ci sarà sempre, ma su questo si potrà reggere l'economia agricola di una intera nazione?

      La moneta è uno strumento di politica economica, e come gli altri strumenti a disposizione di chi Governa, può influire anche sulle politiche del lavoro. Se la moneta è controllata dall'Italia si suppone che metta in pratica azioni monetarie favorevoli ad essa. Se la controlla la BundesBank non credo.

      Io produttore non vivo di stipendio, una moneta svalutata rispetto all'attuale, renderebbe le mie produzioni molto più competitive e remunerative rispetto ad ora.

      Se riprendi i vecchi articoli di giornale relativi all'introduzione dell'euro, leggerai che essi (logicamente per come sembrava impostata la questione)raccomandavano l'entrata nell'euro, perchè in questo modo avremmo goduto di bassi tassi di interesse.
      E l'entità dei tassi di interesse condiziona molto la politica di uno Stato indebitato come il nostro.
      Dopo 10 anni si è scoperto che in realtà pur avendo una moneta in comune con gli altri, ogni stato paga interessi diversi.Questo è inaccettabile in una unione monetaria, non esiste in nessuna altra realtà del Mondo.
      Ogni anno perdiamo con lo spread attuale un 2-3% di ricchezza nazionale rispetto ai nostri partner di prima fascia, senza avere nulla in cambio.
      Tenendo conto che si tratta di un interesse composto, altri 10 anni di questo andazzo, e ci troveremo a fare gli schiavi dei tedeschi.

      Io preferisco tornare ad una monetina tipo Lira, che costringerà a pagare sempre elevati tassi di interesse, ma almeno ci garantirà la penetrazione sui mercati. Con ciò non voglio dire che i problemi saranno risolti, potrebbe anche peggiorare la situazione se saremo particolarmente stupidi, ma almeno avremo una speranza per il futuro.
      Nel sistema attuale il nostro destino è segnato.

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    6. Dici? Non sarei così sicuro. Qui nella mia zona per assurdo ci sono due settori industriali che stanno assumendo. Carta e udite udite aziende metalmeccaniche. Praticamente lavorano solo con l’estero o quasi esclusivamente con l’estero fanno prodotti buoni, cari e belli. Non sono aziende piccolissime intorno ai 150 dipendenti, sono diverse. La Cina è un loro cliente. L’italia è un paese manifatturiero votato all’esportazione o almeno lo era. Alzare barriere protezionistiche con dazi o quant’altro autorizzerebbe gli altri paesi a fare altrettanto. Fine dei giochi quindi.
      Nella mia zona c’è un bel punto vendita di prodotti nostrani a km.0 ormai da qualche anno. Non è roba biologica ma fatta come una volta e sta avendo un bel successo, molto apprezzata dai turisti. Sta crescendo. Ci sono anche altre iniziative che vanno in questo senso.
      Riguardo la roba che costa meno ti racconto questa che mi ha lasciato senza parola. Proprio ieri passeggiavo al supermercato Lidl che dovrebbe essere un negozio a basso costo. Comunque quasi deserto alle 18,30. Tra gli alimentari c’era molta roba con bandiera italiana e addirittura marcata biologica bo! Ma quello che mi ha colpito è stato lo zucchero tutto made in Germany e la cosa mi ha lasciato senza fiato conoscendo anche la sorte della nostra bieticoltura annientata in un giorno insieme allo zuccherificio.
      Riguardo i tassi bassi, poteva essere una opportunità da sfruttare e invece con i soldi a basso costo ci siamo andati a puttane e giocati alle macchinette. Mea culpa quindi.

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    7. Toni,
      quando la bilancia dei pagamenti va in negativo, come accada in Italia abbastanza stabilmente da 10 anni, faccio fatica a continuare a definire l'Italia paese esportatore.

      Per questo alzare barriere non rappresenta un rischio per noi, visto che oramai (e questi sono dati incontrovertibili) è più la roba che entra piuttosto che quella che esce.
      Chiaro che qualcuno subirà svantaggi da ciò, ma perchè dobbiamo essere noi agricoltori (e ci metterei in generale tutti i piccoli lavoratori autonomi) a pagare per tutti?

      http://durodisicilia.blogspot.it/2012/04/difendiamoci-produciamo-e-consumiamo.html

      E poi i paletti alle importazioni sono diffusissimi, ancora oggi in tutto il Mondo, a parte l'Europa.
      Quindi non vedo il problema.

      Poi se vogliamo discutere di amenità ti racconto che anche dalla mie parti si sono diffusi alcuni supermercati di prodotti locali. Se ci vai ci trovi dentro qualche decina di persone, ottimo. Se vai nel nuovo centro commerciale di Zamparini (gestito da Auchan) ci trovi qualche decina di migliaia di persone.

      D'accordo che è stato colpa nostra non sfruttare i tassi bassi, ma che vogliamo fare darcele sui maroni ed espiare le nostre colpe per sempre?
      Siamo come siamo, abbiamo bisogno di una moneta che rappresenti il nostro modo di affrontare i problemi, non siamo tedeschi, bisogna arrendersi all'evidenza.

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    8. Io non ho tutte queste certezze che hai tu. Pensavo di avere tutto chiaro e invece manco per niente. Ho dato uno sguardo ai dati della Banca d’Italia, ma molto di corsa e mi sembra che il saldo della bilancia dei pagamenti che riguarda le sole merci sia ancora in attivo, nonostante che acquistiamo petrolio e quant’altro. Poi se fosse come dici tu che importiamo tutto, i dazi farebbero aumentare ancora i prezzi al consumatore finale e di sicuro i prezzi di concimi e tutto quelle che serve al mondo agricolo come materia di consumo.
      Non credo di aver scritto amenità in quanto ci sono parecchi famiglie di agricoltori e tre quattro negozi che con la vendita diretta non stanno andando male per niente anzi. Fanno sicuro un lavoro diverso e con altre soddisfazione rispetto i commessi dell’Auchan.
      Non saremo tedeschi per carità, ma manco Cinesi o Vietnamiti.

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    9. salve Toni-le barriere doganali e la politica monetaria sono essenziali per una nazione per amministrare la propria produttività-
      la produttività è un arma a doppio taglio,nell era moderna essa è di per sè fautrice di disoccupazione,poichè la sua efficenza passa attraverso l esaltazione della tecnologia,la quale essendo sempre piu sofisticata tende a rimpiazzare gli operai i quali dovrebbero essere sostenuti dal welfar,ma essa è lo strumento che riesce a livellare il gep professionale tra un cinese e un operaio ultraqualificato italiano-
      ora ,con l abbattimento delle dogane e la libera circolazione dei capitali,i paesi emergenti grazie all utilizzo della tecnologia riescono a produrre beni qualitativamente elevati con un basso costo di manodopera,poichè in quei paesi il costo della vita e bassissimo(anche perche li la vita vale poco)-
      ora tu in italia,se togli le ruberie,hai un elevato costo sociale perche ci sono (c erano)servizi e tutele essenziali garantiti per tutti,a carico della collettività,ecco perchè noi non possiamo cinesizzarci,e lo stato è costretto ad utilizzare la leva fiscale per ridistribuire la ricchezza interna-ora per tanti motivi messi insieme noi negli ultimi 20 anni ci siamo impoveriti-
      avessimo le dogane avremmo potuto tassare i capitali in uscita,quindi delocalizzazioni inesistenti o quasi,e la merce in entrata sarebbe stata tassata (dazi)per avvicinarla al vaolre di quella nazionale,senza causare la chiusura di quei comparti interni attaccati dalla concorrenza straniera-
      avessimo ancora la sovranità della moneta,lo stato avrebbe potuto stampare banconote per finanziare i comparti principali produttivi come infrastrutture e manufatti,avrebbe creato inflazione,quella buona ridistribuendo e creando nuova ricchezza dalla base,creando nuovo lavoro e nuovo reddito-
      ora senza dogane e moneta nazionale ,siamo stati buttati nella mischia della globalizzazione,una guerra vera e propria,e per noi è come combattere 1-contro 10,poichè la stragrande maggioranza della popolazione mondiale era piu povera di noi,e in un mondo senza regole e confini loro premevano e spingono ancora di piu per evolversi economicamente-ti fanno una concorrenza spietata,loro lavorano senza welfar ,senza diritti e per di piu sono anche sottopagati,e la loro merce grazie alla tecnologia in alcuni comparti è uguale se non addirittura superiore(vedi le auto coreane)-
      è piu che normale che in un paese come il nostro con 60 milioni di bitanti nonostante questa crisi ci sia qualcuno che si difende bene,ma è come se la passa la maggioranza che fa test-e la maggioranza non se la passa tanto bene-
      ora tolto dogane e sovranità monetaria,io altri strumenti di difesa non nè vedo-
      naturalmente noi italiani ci abbiamo messo del nostro per ridurci in questo stato,come aver accettato senza batter occhio l annessione a questa europa -scellerata ed ingrata-

      http://www.tzetze.it/2012/11/siamo-noi-che-li-salviamo-altro-che-balle.html

      e ora di finirla con questa cialtroneria europeista,ognuno padrone a casa sua-

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    10. Toni
      Non mi risulta, mediamente negli ultimi 10 anni il saldo è in calo netto.
      Il grafico che ho linkato è corretto, ai tempi lo controllai.
      Poi accade che in alcuni mesi il bilancio sia in attivo come l’ultimo ad esempio, ma il penultimo fu negativo.
      Comunque linkami qualche fonte attendibile che gli do un ‘occhiata magari mi sbaglio.

      Mai detto importiamo tutto! Importiamo più di quanto esportiamo semplicemente. Non possiamo dunque più definirci un paese votato all’esportazione (prima era molto diverso).

      Certo i dazi fanno aumentare i prezzi dei prodotti, me ne rendo conto. Tuttavia evitano che la ricchezza raggiunga altri lidi. Tu pensi che da questi lidi potrà mai giungere denaro per pagare il tuo stipendio?
      Risparmi un po’ (o tanto) quando compri merce estera, ma sono soldi che non tornano indietro.

      Certo aumentano tutti i costi legati alle materie prime che giungano dal’estero. Diciamo che aumentano del 20% in più sia concimi e gasolio, ma anche il prodotto (ciò avverebbe per esempio con una bella moneta svalutata del 20%), tu pensi che non convenga al produttore?

      Ma io mica voglio negare agli agricoltori di fare vendita diretta. O penso che non sia gratificante. Dico soltanto che è una attività di nicchia, possibile con alcuni prodotti e con un certo tipo di clientela.
      Tu conosci famigliole felici, io conosco un sacco di piccoli agricoltori che ci provano, ed è più l’acqua ed il freddo che beccano alle varie manifestazioni, che il guadagno.
      Non ci credo in termini di prospettive reali nel mondo globalizzato.
      Io vedo che la maggior parte dei giovani italiani sono costretti a lavorare con contratti atipici (quasi come schiavi) per la grande distribuzione, centri commerciali e quant’altro. Io guardo alle migliaia di loro che stanno là e penso che il prossimo potrei essere io.
      In fondo i precari dei centri commerciali sono i figli dei piccoli esercenti, travolti dalla globalizzazione.
      Penso che prima o poi toccherà anche agli agricoltori. Negli Usa, società di capitali acquistano terreni e gli agricoltori diventano i loro dipendenti. A me questo scenario non piace, e penso che la causa sia la globalizzazione.
      La globalizzazione conviene apparentemente soltanto a chi ha un reddito fisso ed un posto sicuro perché abbassa i prezzi dei beni al consumo (lo stupido establishment burocratico italico la adora, mentre grande industria e capitali abbandonano la nave che affonda). Per gli altri che non sono protetti son dolori. In prospettiva saranno dolori anche per i primi comunque, perché gli stipendi non piovono dal cielo.


      Bravo Mimmo, tassare Capitali in uscita, bloccare il movimento libero di Capitali, stoppare le delocalizzazioni, questo è fondamentale per evitare di ritrovarci a breve come un guscio vuoto.

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