martedì 3 febbraio 2015

Ricavi agricoli aziendali sempre più limitati, cosa fare?

In questo post riporto le considerazioni di Robbinud61, che ci richiamano alla difficile realtà economica aziendale contingente. Il prezzo del grano e più in generale dei prodotti agricoli scende, le spese aumentano inesorabilmente, come anche tasse, accise ed imposte. E' possibile reagire a questo andazzo? Ci si deve adattare? Strategie da adottare? Andare via? Cosa ne pensate?





I commenti di Robbin61 apparsi erroneamente nel post sul mercato del grano:

PREMESSO CHE ora bisogna cercare cominciare ad unire le forze di tutti gli agricoltori in quanto oltre stare attenti alle previsioni del tempo bisogna fare i conti con il nostro socio di maggioranza (Renzino), infatti dal 10 febbraio saremo costretti a versare anche l'imu sui terreni, sui fabbricati rurali e sull'aria che respiriamo.La nuova pac prevede una diminuzione dell'aiuto comunitario con ulteriori adempimenti da fare.L'UMA quest'anno taglierà l'assegnazione del carburante.La prima conseguenza di queste operazioni è L'AUMENTO DEL PREZZO DEL GRANO FINO A 70 CENTESIMI AL KG....vero o sogno (POVERI AGRICOLTORI) Sicuramente iniziando dal 11 febbraio 2015 noi facciamo il prezzo della materia prima.Invece per noi lo fanno il prezzo lo fanno i commercianti o il nostro commerciante ieri lui poteva pagare il prezzo del grano tra 30-30,5 centesimi al kg meno del prezzo Ismea !!!!!!!!!!!!!Scherzi a parte propongo di fare i controlli sulle importazioni perchè arriva sicuramente schifezza. ("come volevano i forconi" semplice fare il controllo alcuni agricoltori incavolati autorizzati dalla categoria prelevano direttamente un campione di grano d'importazione e un tecnico di fiducia meglio se agricoltore specializzato in prevenzione ed igiene controlla i luoghi di stoccaggio e il campione portarlo in un laboratorio di fiducia di un agricoltore privato Vi ricordo che nell'anno 1983 giovane agricoltore il prezzo del grano era di 500 lire a kg.vediamo di fare due conti:carburante 100 lire al kg e non litri come ora.concimazioni a 15.000 a 20.000 lire al ql.premio comunitario circa 800.000 o addirittura 1.200.000 lire per ha Renzino non esisteva Qualsiasi richiesta ad uffici pubblici era gratis ora si paga tutto (camera commercio visure certificati urbanistici etc.)Domanda quanto può durare questa speculazione nei confronti degli agricoltori?ROBBINUD61

E successivamente in un altro commento:
Come impresa se aumentano le spese e la tassazione agricola diretta e il prezzo del grano rimane inviato o addirittura in discesa come si vede in questi giorni cosa si prevede di fare per chi vive solo di agricoltura? 

11 commenti:

  1. morte tua...vita mia.....i proverbi degli asntivhi non si sbagliano mai ahime...

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  2. con grandi sacrifici aumentare la superficie aziendale ed ammortizzare al massimo i costi. Coltivare in proprio, rendersi autonomi più possibile da sindacati e CAA, tenersi aggiornati da tutti i punti di vista, seguire i mercati.
    Altrimenti alle armi, ma la vedo difficile.
    Tradex

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  3. Sono d'accordo, specialmente i giovani agricoltori, dobbiamo stare ben informati, e seguire e dico seguire giorno dopo giorno riviste, giornali specializzati e soprattutto i mercati, per capire come sta andando effettivamente l'andamento, e non aspettare che ci vengano dette da altri, scusate se c'è l'ho con loro, i, COMMERCIANTI, che non fanno altro che fare il loro mestiere.

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  4. Una cosa che non vi diranno,mai,è che ad un aumento della produttività,spesso si ha una riduzione in termini percentuali di redditività-quindi toglietevi dalla testa questa favoletta del lavorare di più-
    Oggi sono 2 le opzioni-
    1-andare via-
    2-restare e resistere-
    Veniamo al punto 2-
    La prima cosa da fare è fare bene i conti e puntare sui redditi (o presunti ) sicuri,o almeno si spera-
    Avere una buona pac e cercarla di impegnarla il meno possibile deve essere l'obbiettivo principale-
    Nel settore cerealicolo,visto come vanno le cosa,puntare solo sui comparti redditizi,esemp-grano duro,tutto il resto(almeno chè non si disponga anche di comparto zootecnico ,ove impiegare le colture rinnovatrici),è meglio non praticarle,alla lunga i costi di gestione supererebbero il netto-
    Evitare di contrarre mutui,quindi dimenticatevi i psr(almeno chè non li fate a costo zero)evitate di acquistare mezzi tecnici inutili,come il seme cartellinato,se non in piccole proporzioni tanto per riavere un seme aziendale da riutilizzare il meno inquinato possibile,evitate di seguire le mode dei concimi alternativi,molto più costosi e dagli esiti incerti-
    Lavorare meno,significa spendere meno,in questo mestiere l'unico guadagno certo è il soldo che non si spende-
    Sarebbe opportuno valutare anche la sospensione dei contributi previdenziali-li devi pagare per 42 anni e 6 mesi-fai prima a schiattare che ad andare in pensione,voi direte,che l'iva detraibile i contributi si pagano da soli,io dico-lavorare meno,spendere meno e fatturare meno-

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  5. non puntate ai pagamenti diretti PAC, se sono la vostra unica entrata agricola, meglio che vi vendete subito i terreni, nella prossima riforma (ma forse già nella revisione di medio termine) ci sarà un ulteriore riduzione di questi finanziamenti.
    Se avete 4 soldi da parte investiteli nella vostra azienda per renderla più organizzata e contrarre i costi di esercizio al minimo, o per trasformare il vostro prodotto e venderlo meglio. Oppure delocalizzate dove vi pare, qualsiasi Paese della Terra credo abbia più chance di prosperità futura piuttosto che l'Italia.
    Oramai ci prendono per il culo pure i greci
    http://www.liberoquotidiano.it/news/economia/11751529/Tsipras---L-Italia-e.html

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  6. La penso come mimmo70. Un persona, più giovane di me, si inserì in un vortice di espansione -più terre. più trattori più grossi- per-giunta anche un lavoro da impiegato.
    Quel giovane non c'è più, non aveva neanche il tempo di pensare alla salute.
    Bisogna imparare a fare i conti. Se rimangono soldi si investe, altrimenti, non si spende, e ci ci portiamo appresso l'industria del settore (macchine agricole), e l'indotto.

    0921

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  7. credo che una soluzione sia diversificare ma,importante,e' stare molto attenti alle spese. soprattutto per quel che riguarda le attrezzature .i soldi,per guadagnarli, ci vuole molto ma a spenderli e' un attimo.

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    1. Diversificare è importante, certamente. Purtroppo però oggi l' andamento generale è tendenzialmente negativo,non esiste ad oggi (parlo riferendomi ad un azienda agricola) una diversificazione colturale che ti permetta di chiudere in attivo, controbilanciando quanto di meno redditizio. La viticoltura va male(3000 qli di uve malapena coprono le spese), basti pensare al ennesimo colpo inferto dal aumento delle accise sugli alcolici e il rinnovato embargo russo. L'olivicoltura tranne in annate come questa, solitamente è uno sfacelo quando vedi remunerarti l'olio extravergine a 2,8/3,00€/ kg all' ingrosso. I cereali sono un terno a lotto, ed anche in questo caso le spese sono molte ed i ricavi assenti, oltre ad aver a che fare con i soliti speculatori sul lavoro altrui. Ah, non dimentichiamo la frutta : lo scorso anno liquidate le pesche prima categoria (A - AA) ad una media di 0,25 €/kg. non dico altro. Concordo solo con "agr abruzzo". Chi può opti per la vendita diretta e cerchi di accorciare come può la filiera. Le uniche soddisfazioni fino ad oggi cosi le ho ricevute, certo anche grazie al agriturismo. Non serve coltivare più terra, occorrerebbe valorizzare e cercar di far fruttare la fatica del proprio lavoro, ma in un contesto di coesione sopratutto.
      joe Termoli

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  8. Unica soluzione si chiama vendita diretta agr abruzzo

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  9. La cooperazione ... Quella sconosciuta!
    Invece di fare la gara a chi ce l'ha più grosso ( il trattore ).
    Mezzi che lavorano 15 giorni all'anno e poi prendono polvere nelle rimesse.
    Cooperazione per le vendite... Per gli acquisti... C'è già chi lo fa e gli agricoltori preferiscono i commercianti che gli fanno pelo e contropelo.
    Io il margine del commerciante o me lo metto in tasca o lo lascio in parte alla cooperativa.
    Voi continuate a fare come volete...
    Cooperatore anonimo dauno

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