mercoledì 14 gennaio 2015

Grano al gliphosate:clamore e polemiche negli USA


Negli USA sempre più clamore sta avendo il dibattito, apertosi qualche settimana fa, sull'utilizzo di gliphosate nelle pratiche di pre-harvest. Ad accendere la miccia sono stati alcuni articoli (come questo e quest'altro) che riprendono uno studio in cui si rileva correlazione tra l'incremento di utilizzo di gliphosate in pre-harvest (cioè pre-raccolta) e quello del numero di persone a cui è stata diagnosticata la celiachia.




Seppur la correlazione non automaticamente è indice di causalità, è iniziata da parte dei farmer una difesa d'ufficio del trattamento.



Alcuni farmer con l'obbiettivo di giustificare la pratica del pre-harvest, altri di denigrare l'autrice dello studio, altri ancora a far presente che nel loro territorio la pratica è frequente sul grano primaverile  mentre raramente  viene  messa in atto sul grano invernale: quindi, è pratica molto diffusa anche sul grano duro (che in Canada e negli USA ha ciclo primaverile-estivo)

Diverse sono le sostanze la cui presenza negli alimenti  non è ammessa in Europa ma consentita negli States, ma a noi agricoltori italiani, che il glipho lo usiamo sulle infestanti (ed è anche vantaggioso per alcuni aspetti) ma certamente non lo spruzziamo direttamente sulle colture o sui frutti di cui ci cibiamo, ci aveva colpito questa pratica del pre-harvest sul grano e abbiamo iniziato a parlare  per primi, in questo blog, di grano al gliphosate, quando in Italia in pochi erano a conoscenza di una pratica in uso già dagli anni '80 in nord Europa, e dai primi anni '90 negli Stati Uniti.



Nel frattempo Monsanto ha pensato di recuperare il tempo perduto, facendo approvare in Italia l'uso in pre-harvest, ovviamente solo  per  i suoi formulati commerciali a base di gliphosate.

Qui sotto le sue indicazioni:


 APPLICAZIONI IN PRE-RACCOLTA

Roundup Platinum
Roundup® Platinum è efficace anche in pre-raccolta per il trattamento delle infestanti perenni come sorghetta e convolvolo.
E' importante che il trattamento si effettui dopo la maturazione cerosa quando le cariossidi hanno concluso la fase di riempimento. L'applicazione in pre-raccolta è particolarmente indicata per anticipare la semina su minima lavorazione o sodo delle colture di secondo raccolto (es. soia)

Non conosciamo esattamente le implicazioni del gliphosate sulla salute umana, ma sappiamo che può determinare macroscopiche alterazioni del seme che diventa sterile o chimerico (la granella trattata non può essere riutilizzata come semente)  e questo ci fa sorgere il dubbio che mangiare e far mangiare la granella trattata con glifo ad una settimana dalla raccolta non sia il massimo della salubrità. Questo è quel che accade al momento con il grano importato di origine nord-americana.
Seppure il grano subisca generalmente una trasformazione industriale e generalmente non venga consumato tal quale,  analisi condotte in Germania hanno rilevato residui di gliphosate su prodotti da forno.

Insomma a noi la pratica del preharvest in Italia, di cui non percepiamo nè la necessità nè i vantaggi per consumatori e agricoltori, specie al centro-sud, ci sembra il cavallo di troia per continuare ad avallare l'importazione di grano duro nord-americano trattato in pre-raccolta con il glifo.
Potrebbe  anche essere che vi siano altre ragioni che al momento sfuggono alla nostra limitata ampiezza di vedute... ma fino ad ora nessuno ce le ha argomentate, dandoci l'impressione che si preferisca mantenere l'argomento:  tabù da non sfatare.

2 commenti:

  1. gino agricoltore pugliese14 gennaio 2015 alle ore 20:45

    se in italia si vieta il gliphosate come gli ogm noi produttori di duro abbiamo risolto tutti i problemi di eccedenza e il duro non scenderebbe sotto i 40 euro. Organizziamoci per una crociata chi sa ci va bene!!!!

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  2. per chi non lo avesse notato, evidenzio che il post è stato scritto da Granturco, cerealicoltore piemontese, che ha seguito per noi l'evolversi della vicenda glifosate in pre-harvest nei canali di informazione USA.

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