sabato 24 novembre 2012

Delocalizzare in agricoltura, lesson one!


Guarda un pò, cade a fagiuolo rispetto alle discussioni di qualche giorno fa. Si delocalizza anche in agricoltura e non si tratta di iniziative individuali, ma di progetti promossi da organizzazioni sindacali italiane.

Signori questa è la globalizzazione. E quello che stanno per intraprendere alcuni nostri colleghi (di seguito troverete un articolo dal quale ho tratto spunto) non è un progetto bizzarro, egoistico ed anti-italiano, ma l'unica azione economica logica di fronte alle condizioni poste. 



Vediamo perché, a mio avviso: 
1) Chi possiede capitali, può spostarli dal suolo natio senza alcuna penalità (senza pagare dazio si sarebbe detto una volta);
2) Esistono paesi emergenti, ma anche sviluppati, che accolgono a braccia aperte le imprese che investono nei loro territori garantendo bonus fiscali e trattamenti di favore nel lungo periodo;
3) In generale i margini di guadagno per tutte le aziende, con la competizione serrata imposta dalla globalizzazione sono minimi;
4) Le condizioni che pone oggi lo Stato italiano per una impresa agricola nascente sono proibitive (soltanto aziende già radicate resistono e spesso a mala pena) stante la pressione fiscale sempre più oppressiva, le difficoltà burocratiche, le tutele effimere da parte della PAC,  e l'inadeguatezza dei servizi che almeno qui nel profondo Sud praticamente non esistono; 
5) I controlli sanitari, fiscali e fitosanitari sulle importazioni estere in Italia sono molto lacunosi, tanto da consentire anche l'ingresso di prodotti che certamente non sono soggetti alle rigorose normative igienico-sanitarie ed ambientali a cui è sottoposta la produzione nazionale;
6) Le prospettive fiscali in Italia sono pessime, sia nel caso che vinca Bersani sia che venga riproposto Monti, il prossimo Governo applicherà, infatti, molto probabilmente una imposta patrimoniale, e visto che il grosso dei capitali finanziari, dei soliti noti, ha già preso il volo non rimangono che i beni facilmente aggredibili, gli immobili per definizione: case e terreni (ed oramai anche i fabbricati strumentali alla attività agricola sono quasi considerati alla stregua del villino al mare); 
7) Le prospettive economiche del mercato interno italiano sono pessime: i consumi nazionali sono in netto calo in tutti i settori, al contrario di quello che avviene in alcuni paesi emergenti;
In conclusione l'Italia è un paese inospitale nel quale produrre, che non fa nulla per trattenere le proprie risorse, rende agevole e vantaggiosa la fuga di capitali, competenze e risorse umane, ed anzi facilità l'accesso alle merci estere. 
L'Italia ha tradito il patto sociale con le proprie forze produttive (soprattutto quelle più giovani), per quale motivo esse dovrebbero sacrificarsi per lei?
Del resto dopo i "cervelli in fuga", ed i vari industrialotti "internazionalizzati" (delocalizzati), perché gli agricoltori dovrebbero resistere eroicamente sulla chiglia della nave, aspettando l'inevitabile?
Per me, nei prossimi anni, potrebbe diventare una strada sempre più battuta. E chissà che un giorno non saluti la compagnia anche io!

Di seguito l'articolo, ma vi sono iniziative similari in Nord-Africa per chi gradisce climi più Mediterranei:
Le imprese agricole guardano al Kazakistan

di C. S.
Si è svolto a Roma il seminario promosso da Confagricoltura per approfondire un progetto teso a favorire l’agribusiness italiano in Kazakistan, che prevede investimenti diretti e trasferimenti di tecnologia e know how.
“Il progetto della società Areté e della Camera di Commercio Italo-Kazaka – ha detto il componente della Giunta di Confagricoltura delegato all’internazionalizzazione Giandomenico Consalvo - offre stimolanti opportunità di affari in Kazakistan per le imprese agricole italiane che vi aderiranno”.
L’obiettivo – informa l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - è quello di sviluppare le filiere cerealicole ed ortofrutticole con un’apposita joint venture per l’acquisto e la conduzione di terreni in loco, dove produrre grano duro, grano tenero e semi oleosi nelle regioni a nord, e ortaggi e frutta nelle regioni del sud e sud-est.
Tali filiere – secondo il progetto allo studio delle imprese di Confagricoltura - dovranno comprendere il farming, la raccolta e lo stoccaggio, l’handling, la logistica ed il trading; con iniziative che potranno coinvolgere tutti i protagonisti delle filiere, comprese la prima e la seconda trasformazione industriale.
“Vogliamo favorire un nuovo modo di fare impresa agricola – ha concluso il presidente di Confagricoltura Mario Guidi – sia in termini di nuovi mercati per l’export delle nostre eccellenze agroalimentari, sia di nuove iniziative imprenditoriali e di internazionalizzazione, sviluppando anche un discorso di reti e di sinergie tra gli operatori”.
di C. S.
Fonte

14 commenti:

  1. --------https://www.youtube.com/watch?v=6r2QNduhNoU-------

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    1. Miopia sinistra. Certo Berlusconi ha aggravato, ma non è stata la causa.

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    2. ragazzi! Per lo sviluppo economico della Sicilia, dobbiamo evolverci in un paese ad industria avanzata. Nella carta lo siamo, nella realtà siamo neanche in via di sviluppo, x via della mentalità. Visitate le mie idee: www.progressotrinacrio.blogspot.com , posterò i primi piani d'intervento.

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  2. devo fare una segnalazione-ogni tanto visito il blog del dott VIGO-bee il blog è stato rinnovato copiando lo stile di granoduro(plagio-persegiuibile legalmente) ma molto piu colarato-bravo-e anche interessante.

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  3. si...perseguibile...mi è piaciuto e penso che non c'è nulla di male...anzi...con 'granoduro' ci conosciamo e penso gli faccia piacere!
    poi... il mio blog è altra cosa rispetto a questo che...è altamente e giustamente tematico!
    grandoduro potrà anche confermarti che questo è ... 'figlio' del mio blog...nel senso che è nato dopo ed è stato realizzato in modo similare
    e non per questo perseguo legalmente granoduro...anzi...
    mah!
    anche questa devo sentire! plagio...
    granoduro, intervieni, altrimenti cambio il 'modello' e ...la finiamo qui
    plagio...mah!

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    1. Caro Corrado al momento sto seminando ed interagisco soltanto all’imbrunire, più o meno come un vampiro.

      Credo ci sia un malinteso, Mimmo è un tuo affezionato lettore, credo volesse soltanto fare una battuta scherzosa visto le recenti vicende del copia incolla.
      Anche lui sa bene che tu sei l'antesignano dei blogger agricoli siciliani, visto che oramai ci segue entrambi da tempo.

      Bello, questo nuovo sfondo verde campo di grano!
      Anche se si intravede una spiga, e sulle spighe avrei il copyright esclusivo. Comunque per stavolta chiuderò un occhio.

      E la risposta al sondaggio è ovviamente "no", sia chiaro. Anzi appena posso, due righe gliele devo dedicare.

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  4. anzi mimmo70...guarda... lo cambio e basta
    mah!
    plagio...
    parole grosse!
    p.s.: la prossima volta, per favore, anzichè scrivere qui queste cose...scrivile a me direttamente!

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  5. per mimmo 70: sarai soddisfatto adesso!

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  6. Caro granoduro...con mimmo70 ci siamo chiariti per mail. C'è stato un malinteso da parte mia. Gli ho chiesto scusa.
    Ciao

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  7. a questo punto invoco la costituzione nonchè intervento di una commissione parlamentare per appurare come stanno i fatti,visto che non fanno nulla almeno su questo potrebbero esprimersi-

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  8. ormai è chiaro-è in atto una guerra senza esclusioni di colpi,tra -VIGO e GRANODURO-per accaparrarsi l attenzione dei lettori-al rinnovato blog di VIGO,GRANODURO risponde offrendo un servizio meteo in tempo reale-

    Dott-Vigo a lei la prossima mossa-
    http://www.startnews.it/notizie/start_write_news_10.asp?key=6385

    spero che qualcuno gliene vada a dire 4 a questo scellerato-anche se questo burocrate ci mette solo la faccia,le sue azioni sono dettate da altri soggetti-

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  9. Caro Mimmo,
    non c'è alcuna guerra fra me e Granoduro.
    Tanti anni fa, era il 1997 o il 1998, anch'io nel vecchi sito www.vigo.it, che penso non hai avuto la fortuna di consultare, avevo il meteo on line, ma io tendo ad alleggerire il blog; ogni cosa in più...fa sì che le persone si scocciano e passano innanzi.
    Dai un'occhiata a questo link, troverai quel che resta del vecchio sito www.vigo.it ... il resto è gelosamente custodito nel mio pc ed in vari backup!
    http://wayback.archive.org/web/*/www.vigo.it

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    1. caro dott.VIGO è un modo come un altro per farsi una risata-dalle mie parti abbiamo avuto un lungo periodo di siccità,qualcuno ha seminato sperando nella pioggia ,la quale è tardata ad arrivare e i loro campi sono fortemente compromessi,i più hanno atteso,solo che è arrivata tardi ,fine novembre,e per noi la semina del grano è appena cominciata da qualche giorno,ora il tempo fa le bizze,questa mattina dalla mia finestra ho visto le colline circostanti imbiancate,circa 400mt slm-e per quelli che come me hanno appena cominciato la cosa scoccia un pò-niente paura ,semineremo comunque,però il lavoro sarà piu logorante e piu di qualche santo sarà scomodato-
      ci tenga informato sulla visita di ciolos,e se ne avesse l occasione gli dica che a noi italiani questa storia di ricevere dall europa meno di quello che diamo è una storia poco gradita-è poi questi accordi con il nord africa che penalizzano l agricotura del centro sud italia è una vera porcheria-

      tanti saluti-

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