Leggo spesso che nelle difficoltà gli italiani diano il meglio di sé, sarà...ma evidentemente ancora le difficoltà non sono abbastanza, perché almeno il comportamento delle nostre Amministrazioni pubbliche sembra sempre lo stesso.
Ovvero negligenza, disinteresse e strafottenza nei confronti del mondo produttivo agricolo, tanto che un Commissario Europeo (rumeno) si è sentito in dovere di richiamarle ed avvertirle.
Ovvero negligenza, disinteresse e strafottenza nei confronti del mondo produttivo agricolo, tanto che un Commissario Europeo (rumeno) si è sentito in dovere di richiamarle ed avvertirle.
Nello specifico si rischia concretamente di perdere quasi mezzo miliardo di Euro dello sviluppo rurale a causa dell'incapacità, di alcune regioni italiane, nel gestore i Piani di Sviluppo Rurale. Tra queste regioni, spicca come sempre la Regione Sicilia.
Vorrei ricordare che i finanziamenti dello sviluppo rurale provengono dai fondi che appena qualche anno fa, prima delle ultime riforme, venivano destinati direttamente alle aziende agricole, le quali in piena autonomia e senza eccessivo peso burocratico decidevano come meglio allocare le risorse finanziarie, sulla base delle proprie esigenze. Il sistema pur con i suoi limiti consentiva la piena disponibilità delle risorse da parte del Mondo Agricolo.
Poi improvvisamente i tecnocrati decisero che lo sviluppo agricolo doveva essere eterodiretto dalle istituzioni pubbliche (che forse può andare bene in un contesto Asburgico di gestione della cosa pubblica, ma da noi sappiamo come funzionano 'ste cose) e così vennero spostate risorse dal Primo pilastro della PAC al Secondo. Inoltre ogni anno inesorabilmente, lo sviluppo rurale è stato implementato, con il processo di modulazione, che ha determinato un decurtamento ulteriore delle quote storiche aziendali.
Alla fine di questa grande partita di giro, le aziende agricole hanno percepito sicuramente un aiuto al reddito minore rispetto al passato, mentre i contributi per gli investimenti (almeno nelle Regioni più dissestate), visto che molte nostre Amministrazioni non sono in grado di gestirli, potrebbero rientrare alla UE, ed essere dirottati verso i Paesi concorrenti. E tutto ciò in un contesto economico drammatico, dove ogni minima risorsa dovrebbe essere gestita con oculatezza.
Comunque Catania non rilascia dichiarazioni sul fatto, e si rilassa nella speranza di ottenere la proroga di un anno per l'entrata in vigore della nuova PAC. Bah, contento lui, ma la sensazione come sempre è che si viva alla giornata!(ANSA) - BRUXELLES, 25 OTT - Il commissario all'agricoltura Ue, Dacian Ciolos, ha scritto una lettera al ministro delle politiche agricole, Mario Catania, sul ''rischio che siano disimpegnati automaticamente alla fine dell'anno (e quindi persi) 426 milioni di euro assegnati all'Italia per realizzare otto programmi di sviluppo rurale''. I fondi - scrive Ciolos - ''devono essere spesi entro il 2012''. Riguardano ''Liguria, Sardegna, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Molise'', e piu' in particolare ''Sicilia, Campania e Puglia''.
Nella lettera il commissario fa poi il punto sul ritardo nei pagamenti relativi agli otto programmi di sviluppo rurale, e alle Regioni interessate. Ciolos spiega che per i cinque programmi di "Liguria, Sardegna, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Molise, l'importo dei pagamenti del Fondo europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (Feoga) da effettuare entro la fine di quest'anno supera l'importo speso per questi programmi nello stesso periodo del 2011. Il loro stato di avanzamento - sottolinea - non permette di escludere un disimpegno automatico". Inoltre, tiene a segnalare un rischio di disimpegno "per i programmi di sviluppo rurale di Sicilia, Campania e Puglia tenuto conto - precisa - della situazione specifica relativa alla loro attuazione, e del fatto che somme importanti devono essere ancora spese e dichiarate alla Commissione entro la fine del 2012". La Commissione infatti - come previsto dalla normativa Ue - "procederà nel 2013 al disimpegno automatico sulla parte degli impegni di bilancio effettuati nel 2010, che non è stata utilizzata per il pagamento delle spese entro il 31 dicembre 2012". Ciolos ricorda anche che le "difficoltà nell'attuazione di questi programmi sono esaminate dai comitati di sorveglianza e dai servizi della Commissione Ue insieme alle autorità regionali". Tuttavia - conclude rivolgendosi a Catania - "sono convinto che un intervento da parte sua potrà contribuire al successo delle iniziative". Nello stesso periodo una lettera analoga è stata inviata alla Spagna per il recupero di circa 185 milioni di euro. (ANSA).
P.S.: mi sembra che il sondaggio sullo stato delle vendite del grano duro si sia resettato autonomamente, un vero peccato. Ma se ho capito bene, il prodotto da vendere è ancora tanto.
questo ministro fà parte di un governo che da quando si è insediato ha aggravato la crisi con le sue fantomatiche ricette economiche e nel contempo portato il debito pubblico al 126% del pil-complimenti ministro,a lei e ai suoi colleghi tecnici,ci volevate voi per ridurci in queste condizioni,va a finire che chi c era prima non avrebbe osato tanto-e ci meravigliamo se un rumeno richiami questa gente ai suoi doveri?cialtroni-
RispondiEliminaIl ministro interviene
RispondiEliminaAgricoltura: Catania, grave la mancata spesa dei fondi Ue
27 Ottobre 2012 - 11:01
(ASCA) - Stresa, 27 ott - ''Purtroppo e' un fatto molto grave, riguarda ben 8 regioni per un totale di oltre 400 milioni di euro''. Lo ha osservato il ministro dell'Agricoltura Mario Catania a proposito della mancata spesa di fondi europei per l'Agricoltura che potrebbero dover essere restituiti. ''Le regioni in questione - ha spiegato il ministro - hanno ancora qualche settimana di tempo, fino a dicembre, ma certamente la preoccupazione e' fortissima. Non avemmo dovuto arrivare a questo punto - ha osservato il ministro a margine del convegno ''Mercato istituzioni e democrazia'' , promosso dalla Fondazione Iniziativa Subalpina - tanto piu' che siamo alla vigilia non solo del rischio in se' di perdere i soldi, che sarebbe gia' un fatto spaventosamente grave, ma di un negoziato in cui noi stiamo chiedendo alla Ue di darci piu' sostegno per l'agricoltura italiana. E' evidente che la credibilita'' della nostra posizione viene minata da uno scenario in cui dovessimo dimostrare di non essre capaci di spendere tutti i soldi che gia' ci danno adesso''.