Ricevo una mail, molto dettagliata, dal lettore Antonio M. e ve la propongo integrale di seguito.
Riguarda la delicata tematica dei controlli alle frontiere dei prodotti agricoli importati. In pratica se la segnalazione è corretta, così come mi appare, sarebbe stata modificata la legge che prevedeva l'ispezione obbligatoria sulle importazioni in Italia di cereali da granella e legumi secchi. Con il nuovo decreto, in vigore dal 27-06-2012, i controlli sulle granelle sarebbero subordinati ad un piano nazionale "fantasma" di cui non si trova traccia al momento (e le tariffe fitosanitari abolite).
La mail che ho ricevuto:
Sono un'agricoltore pugliese incazzato come voi.
Apprezzo la vostra azione e voglio segnalarvi ciò che sta succedendo con le importazioni dall'estero, alla faccia della difesa del prodotto nazionale!!
E' stato pubblicato un decreto (DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2012, n. 84 ndr) riguardante la modifica
DEL DECRETO LEGISLATIVO 19 AGOSTO 2005, N. 214, DI ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 2002/89/CE DEL CONSIGLIO, DEL 28 NOVEMBRE 2002, CONCERNENTE LE MISURE DI PROTEZIONE CONTRO L’INTRODUZIONE NELLA COMUNITÁ DI ORGANISMI NOCIVI AI VEGETALI O AI PRODOTTI VEGETALI E CONTRO LA LORO DIFFUSIONE NELLA COMUNITÁ."
Mi dicono che tale modifica cancellerà il 90% dei controlli fitosanitari nei porti sui cereali e sui legumi provenienti dall'estero (cina per i legumi e paesi dell'est o america per i cereali) rendendo semplici le importazioni (e nessuna tariffa fitosanitaria sarà più pagata) in concorrenza con le nostre produzioni.
Dai miei contatti in regione Puglia mi risulta che questa modifica è stata voluta dalle regioni del nord che vogliono aumentare i traffici nei loro porti (Genova, Venezia, Trieste) a discapito della nostra agricoltura.
La cosa passata in sordina, senza che le nostre regioni intervenissero, consiste nella modifica del comma 6 dell'art. 36 del D.Vo n. 214/2005 che era così formulato:
6. I vegetali e i prodotti vegetali elencati nell'allegato XXI e,
se necessario, anche i mezzi che li hanno trasportati, provenienti da
Paesi terzi, per essere introdotti nel territorio della Repubblica
italiana debbono essere ispezionati ufficialmente, su campione
rappresentativo al fine di accertare che, in caso di infestazione da
parte di organismi nocivi alle derrate immagazzinate, non sia
presente un grado di infestazione elevato.
La nuova formulazione è questa
(art 25 d.vo 84/2012):
6. I vegetali, prodotti vegetali o altre voci diversi da quelli indicati
nell’allegato V parte B e con particolare riferimento a quelli elencati nell’allegato
XXI, nonché i loro imballaggi o i veicoli utilizzati per il loro trasporto,
provenienti da Paesi terzi, sono ufficialmente ispezionati in
applicazione dei piani nazionali predisposti dal Servizio
fitosanitario centrale ai sensi dell’articolo 49, comma 2, lettera c-bis).
I controlli non saranno più obbligatori ma saranno previsti in un piano nazionale fantasma.
A partire da ieri non sono più eseguiti controlli fitosanitari sui cereali e sui legumi provenienti dall'estero.
Fate qualcosa, che questi ha fatt' u gianget!!!! (questi barano)
Nuova legge
http://www.gazzettaufficiale.
art 25 comma 6
http://www.gazzettaufficiale.
Faccio una domanda, vi risulta mai che un carico o parte di esso, sia stato mai rimandato indietro perchè infetto?
RispondiEliminaSe questi controlli vengono visti come un balzello, una difficoltà in più per i prodotti stranieri a favore dei nostri, hanno fatto bene a toglierli. Un paese normale, alle frontiere deve fare tutti i controlli necessari soprattutto quelli sanitari. (la costituzione garantisce i cittadini in questo senso) senza l'intervento di leggi speciali.
i controlli è giusto che ci siano..l'italia è severa per le esportazioni..per l'importazioni ha tolto addirittura l'obbligo.andiamo bene..ci sono ancora paesi che usano diserbanti vietati da più di dieci anni nella CEE.ma grazie a questa legge possono entrare liberamente nel nostro paese...a discapito della nostra economia agricola, crollando i prezzi di mercato..e ulteriore disastro fito sanitario...
EliminaI paesi "normali" fanno il pelo ed il contropelo alle importazioni agricole straniere.
RispondiEliminaad esempio:
http://www.uvadatavola.com/il-freno-allexport-provocato-dalle-barriere-fitosanitarie/
L'abolizione delle barriere fitosanitarie porta a danni indicibili,
alcuni esempi di settori già liberalizzati:
http://corvigo.blogspot.it/2012/05/le-barriere-fitosanitarie-1.html
http://corvigo.blogspot.it/2012/05/le-barriere-fitosanitarie-2.html
http://corvigo.blogspot.it/2012/05/le-barriere-fitosanitarie-3.html
http://corvigo.blogspot.it/2012/05/le-barriere-fitosanitarie-4.html
http://corvigo.blogspot.it/2012/05/le-barriere-fitosanitarie-5.html
http://corvigo.blogspot.it/2012/06/le-barriere-fitosanitarie-6.html
http://corvigo.blogspot.it/2012/06/le-barriere-fitosanitarie-7.html
L'Italia è l'unico paese che sembra avere più a cuore gli interessi degli altri, piuttosto che quelli dei propri produttori.
Ma ti sei dato all'importazione di prodotti agricoli negli ultimi tempi?
Appunto basterebbe applicare la legge fondamentale dello stato, la Costituzione, senza l'intervento di mille leggi e leggine scritte perchè non vengono applicate quelle che già ci sono!
EliminaSono d'accordo con te. Semplifichiamo il nostro sistema normativo.
EliminaMa con tutti i cavilli e balzelli che abbiamo in Italia non potremmo iniziare da ciò che favorisce noi produttori italiani, piuttosto che semplificare l'attività degli importatori di merci straniere?
Francamente tanta liberalità e sensibilità verso questi operatori, mi sembra addirittura sospetta.
L'anello debole purtroppo! I meno forti soccombono prima.
Eliminastrapotere delle multinazionali...
EliminaHo l'impressione che si tratti più di una strategia dello Stato, che non si rende conto del ruolo importante cui dovrebbe assolvere.
EliminaI controlli costano denaro, lo Stato ha le pezze nel sedere, quindi li taglia con la matita, non rendendosi conto del danno enorme nel medio e lungo periodo che procurerà ai produttori agricoli ed all'ambiente.
"L'Italia è l'unico paese che sembra avere più a cuore gli interessi degli altri, piuttosto che quelli dei propri produttori."
RispondiEliminaFrase, purtroppo, verissima!
la costituzione è una legge astratta e generale,e quindi non la si invocare per sanzionare situazioni concrete,salvo ricorso incidentale nell'ambito di un giudizio principale.
RispondiEliminasono le leggi ordinarie di attuazione della costituzione che vanno abrogate o modificate,invocare la costituzione è pura retorica che non serve a nulla.
Giustissimo, mi riferivo a questo infatti, la modifica di cui si parla non dovrebbe inficiare sull'afficacia dei controlli che ci debbono essere per principio costituzionale. Poi se certe norme debbano esistere solo per mettere paletti alle importazioni credo che non si vada da nessuna parte. Resta il fatto che comunque ormai tutto viene importato, non abbiamo più l'esclusiva su nulla mi pare.
EliminaNon capisco come si possa sperare che migliori l'efficienza dei controlli, annullando le ispezioni obbligatorie e sostituendole con un piano nazionale fitosanitario che non esiste.
EliminaNon capisco come i principi Costituzionali possano bastare a garantirci i necessari controlli in questo campo.
I principi Costituzionali sono disattesi in ogni singolo articolo, la disoccupazione a sentire cosa recita la Costituzione non dovrebbe esistere, ad esempio.
Il commercio internazionale è complesso ed articolato, servono leggi precise ed aggiornate che tutelino, consumatori, produttori ed il nostro patrimonio vegetale.
In nome dei principi globalisti non ci si può sbracare sino al punto da aprire le frontiere per fare entrare qualsiasi merce.
Personalmente incrementerei le barriere con controlli rigorosi sanitari e fitosanitari, su qualsiasi prodotto agricolo volesse varcare il nostro confine. Oltre ad inserire dazi doganali su qualsiasi merce proveniente da paesi a concorrenza sleale.
La globalizzazione, in sinergia con il nostro Stato inefficace ed inefficiente, è il vero mostro del nostro tempo, per tutte le aziende autonome piccole e medie italiane, anche extra-agricole.
Ma non è processo ineluttabile come ci vogliono far credere, ci si deve opporre se si vuole continuare a svolgere attività agricola autonoma in questo Paese.
Ma se preferite per i vostri figli un futuro come dipendente di qualche grande società di capitali, retribuito in concorrenza diretta con il lavoratore dei paesi emergenti, perché questo è il naturale decorso della globalizzazione, allora farete bene ad appoggiarla.