Interessante carrellata di dati sul grano duro e tenero, riportati dall'ISMEA.
Italia
Cala nel 2011 l'offerta nazionale di frumento sia duro che tenero (2,85 milioni di tonnellate), che perde sul 2010 3,1 punti percentuali.In calo di 14,6 punti percentuali, anche le importazioni di duro (2,22 mln di tonnellate), dato legato probabilmente alla contrazione della domanda interna della pasta di semola. In crescita il dato per il tenero (+4,1%) in ragione dell'aumento dell'export dei derivatidel e del calo dell'offerta interna (-3,9%) che si attesta così a 3,86 mln di tonnellate; sono cresciute, infatti, nel 2011 le esportazioni di pasta di semola (1,6 mln di tonnellate) e di prodotti di panetteria e dolci (0,4 mln di tonnellate).I prezzi della granella all'origine hanno registrato una rivalutazione per entrambi i prodotti accompagnata però da unincremento dei costi di produzione.Per l'annata agraria 2011-12, Ismea ha stimato su base Istat, una crescita delle semine nazionali di frumento di 18,6punti percentuali per il tenero e di 11,3 per il duro.Sulla base dell'indagine qualitativa condotta da Ismea nello scorso mese di marzo, le superfici a frumento tenero sono in crescita del 17%, mentre per il duro si stima un incremento di 13 punti percentuali delle superfici pari a una crescita di150 mila ettari. Incremento che, applicando al dato la resa media dell'ultimo quinquennio, si traduce in una consistente crescita delle produzioni.In linea con il trend mondiale, i prezzi del frumento duro nel primo trimestre 2012 hanno fatto registrare una contrazione congiunturale delle quotazioni all'origine scendendo a 271,96 euro per tonnellata (-2% sul trimestre precedente) mentre, sono state rivalutate quelle del tenero che hanno raggiunto quota 227,88 euro per tonnellata crescendo, sul trimestre precedente, di 4 punti percentuali.
In crescita costante, infine, i costi agricoli; un dato da attribuire principalmente all’incremento del costo dei concimi e dei prodotti energetici.
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