Mentre siamo assorbiti dai nostri problemi quotidiani, a Bruxelles, l'attività delle Istituzioni Europee ferve, e spesso purtroppo, come ben sappiamo, con risultati non proprio soddisfacenti.
Come segnalato opportunamente qualche giorno fa, da Corrado Vigo sul suo blog, una nuova insidia sembrerebbe minacciare il settore agricolo, ed in particolar modo quello dei territori periferici, come la Sicilia.
In questo caso tuttavia il Parlamento Europeo sembrerebbe essersi reso conto in tempo del guaio che stava per determinare, in nome della tutela ambientale e la riduzione delle emissioni di CO2.
Con un sussulto di pragmatismo, infatti, si è espresso contro l'eliminazione del vantaggio fiscale di cui beneficia il diesel in molti paesi dell'Unione, rispetto alla benzina. L’Assemblea plenaria di Strasburgo ha approvato con 374 si’, 217 no e 73 astenuti, una risoluzione proposta dalla eurodeputata lussemburghese Lulling, che boccia la proposta ’ambientalista’ della Commissione Barroso per una tassazione dei carburanti fondata sul principio di emissione di CO2 e di "contenuto energetico" che di fatto avrebbe eliminato dal 2013 i vantaggi fiscali a favore del diesel.
"La commissione Barroso possiede il raro talento di presentare cattive proposte nei momenti peggiori" sostiene la Lulling indignata.
Se non fosse passata la risoluzione Lulling, dal 2013, sulla base del principio della neutralità fiscale tra i carburanti, si sarebbe assistito ad un aumento del prezzo del gasolio (del 9% in media in Europa) in seguito all'aumento delle accise al livello più elevato, già applicato per la benzina.
In più sarebbero anche saltati i meccanismo di recupero delle accise di cui godono gli autotrasportatori, in seguito alla abolizione della distinzione tra gasolio professionale e non. E ciò naturalmente si sarebbe tradotto in un grande aggravio di costi di trasporto ed accesso ai mercati, per tutti i territori periferici dell'Unione Europea.
Anche il settore agricolo avrebbe perso le agevolazioni fiscali di cui gode sul gasolio.
Con il nuovo testo, approvato dal Parlamento europeo, gli Stati membri, avranno la possibilità di posticipare al 2023 l’entrata in vigore del nuovo regime fiscale previsto dalla proposta della Commissione. Inoltre, consentirà di mantenere la distinzione del gasolio, tra uso commerciale e non, nella imposizione delle accise.
Tuttavia va ricordato che la posizione adottata dal Parlamento europeo non è vincolante e fornisce raccomandazioni al Consiglio dei Ministri Europeo, a cui toccherà decidere all'unanimità se attuare le modifiche.
Inoltre per il settore agricolo, la situazione appare un pò ambigua, si legge infatti:
I deputati hanno sostenuto la possibilità per gli Stati membri di applicare a settori quali l'agricoltura e la silvicoltura un livello di tassazione ridotto o pari a zero.
Le eccezioni dovrebbero essere collegate a vantaggi sotto il profilo dell'efficienza energetica.
Sembrerebbe quindi che le agevolazioni siano subordinate a vantaggi derivanti dall'efficienza energetica. Un po' oscuro non trovate? Secondo questa nota di Confagricoltura, sebbene la risoluzione Lulling presenti degli aspetti meno negativi rispetto alla proposta della Commissione, gli aggravi sul gasolio agricolo potrebbe manifestarsi ugualmente.
Secondo Giovanni La Via, Eurodeputato siciliano, oggettivamente esperto di questioni agricole, il gasolio agricolo manterrebbe l'agevolazione fiscale in atto. Pigiate a lato per ascoltare.
Chi avrà ragione?
Nell'attesa di verificarlo sulla nostra pelle, vi segnalo che tra i 217 oppositori della risoluzione Lulling, si contava ovviamente l'intero Eurogruppo Ambientalista dei verdi e quello dei Conservatori e dei Riformisti europei (ma nessun italiano tra loro), ed il gruppo dei partiti regionali, più voti sparsi, trasversali a tutti gli schieramenti.
Gli Italiani contrari alla risoluzione sono: la Lega Nord al gran completo, Magdi Cristiano Allam (io amo l'Italia) e la europarlamentare siciliana di IDV, Sonia Alfano.
Singolare che la Lega giustifichi il voto contrario alla risoluzione Lulling denunciando una ulteriore stangata per gli autotrasportatori, mentre le organizzazioni degli autotrasportatori sembrano esultare per l'esito positivo della votazione. Ad essere maliziosi direi che i territori padani, alla fin fine avrebbero tratto vantaggio da un aumento dei costi di trasporto per i paesi periferici; non vorrei quindi che il voto leghista fosse stato improntato a questo genere di calcolo.
In generale direi che, questa questione come altre, è connotata da grande confusione, probabilmente alimentata a dovere per fini propagandistici da tutti gli schieramenti, che impedisce, anche a chi armato di buona volontà e pazienza, di farsi una idea chiara di ciò che avviene a Bruxelles. Temo che anche molti nostri europarlamentari quando votano, non abbiano piena consapevolezza di ciò che fanno.
positiva in parte la risoluzione secondo Confai
RispondiEliminahttp://agricolturaonweb.imagelinenetwork.com/agrimeccanica/2012/05/03/carburanti-confai-positiva-in-parte-la-direttiva-ue/16365
mi potete dire qualcosa su di lui?
RispondiEliminahttp://www.europarl.europa.eu/meps/it/96760/TIZIANO_MOTTI_home.html