In Sicilia il mercato del grano duro sta in un fermento che non avvertivo da molto tempo. Sebbene le Camere di Commercio locali di Catania ed Enna non quotassero da fine-luglio,
da alcuni giorni si rincorrevano voci di contrattazioni con prezzi di scambio in netto aumento sino a 30 €/q diceva la "vox populi", sinché giorno 28 agosto usciva una sospetta rilevazione ISMEA della piazza di Catania priva del prezzo del grano duro (successivamente rettificata però), quindi giorno 30 agosto la piazza ISMEA di Palermo pubblicava una quotazione per il fino oscillante tra i 27 ed i 27,5 €/q. Successivamente anche la piazza di Catania confermava la quotazione ISMEA di Palermo.
Solitamente la differenza di prezzo tra Sicilia e resto d'Italia si è attestata negli ultimi anni tra i 4 ed i 5 €/q con mercati rialzisti, mentre questa riduzione del differenziale a 3 €/q calcolando il prezzo del fino siciliano a 27,5 ed un prezzo medio del fino italiano intorno a 30,5 €/q, fa pensare...
Potrebbe essere in atto una tardiva ricopertura del grano siciliano in Continente.
Insomma a mio avviso, per varie ragioni che sembrano coincidere, più legate a questioni internazionali che sicule naturalmente, la fase di aumenti nella penisola al momento potrebbe essere terminata: max 0,5 €/q alla prossima rilevazione e poi in mancanza di buone nuove dal mercato internazionale si potrebbe instaurare una fase di mercato laterale.
Per quanto mi riguarda la chiave del mercato quest'anno rimane Chicago. Buttateci un occhio ogni tanto...
Skandiski
RispondiEliminaMilano: Invariato
estero comunitario -3.00/T
estero non comunitario -5.00/T
Il francese -5,00/T
Secondo voi è un segnale negativo o cosa?
EliminaUn ben tornato a granduro,:
Eliminasperiamo che ci faccia una bella carrellata sulla situazione globale dei cereali ,in modo particolare qualche report sul canada(ringrazio ORZO per il suo apporto in assenza di granduro).
secondo mè è una pausa di riflessione-
sull economia globale si stanno addensando nubi scure-il debito pubblico USA potrebbe innescare un meccanismo di contrazzione globale,e di conseguenza meno consumi-proprio da ieri -ORO e BRENT stanno ritracciando,se questo segnale dovesse accentuarsi,tutte le commoditis ritracceranno weat compreso e allora potrebbe scattare il panico,tutti vorrebbero incassare senza perdere guadambi,il mercato si intaserebbe e le perdite sarebbero ancora più pesanti-ma questa è una cosa che addavenire percui facciamo attenzione-
Tuttavia in italia a prescindere da come andranno le cose si è raggiunto la soglia piscologica dei 30E,la domanda ,con lo stallo di bologna cercherà di tastare il polso all offerta-
a questo punto le variabili sono tante ,e come potrebbe evolvere la situazione è una vera incognità-
foggia invariato con tendenza negativa
RispondiEliminaSkandiski. Tendenza negativa?!?!? Piu' ke tendenza c é qualke nave in scarico nel porto.
RispondiEliminaDue navi una è partita e l altra è attraccata
RispondiEliminail mercato rimarrà fermo finchè non si avranno i primi riscontri oggettivi sul raccolto di mais. se verranno confermate le stime negative (7,5 milioni di tonnellate complessive)e dal Canada non arrivano notizie di raccolto sopra i 4,5 (e magari quanlità non ottima) i prezzi risaliranno...certo i 500 €/t sono una chimera ma comunque risaliranno.
RispondiEliminami hanno offerto ieri (palermo) 0,26+iva
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