Ok, dopo il sondaggio sul prezzo del grano, rilancio con una nuova indagine demoscopica sulle varietà di duro che avete seminato in questa annata o avete intenzione di seminare.
Visto che le varietà sono tante, ne ho inserite soltanto 10, nell'elenco a destra, sulla base della loro diffusione in Italia, tratta dai dati Ense dell'ultimo anno.
E' presente anche la voce "altro". Chi vuole, nei commenti, può segnalare altre eventuali varietà che vuole seminare e magari in quale areale opera. E' possibile dare risposte multiple.
A voi...
dico la mia :
RispondiEliminaSIMETO:,ottime performance,però troppo esigente ,ultimamente si ammala troppo,discontinuita produttiva.ELIMINATO
IRIDE:molto produttivo,problemi di bianconatura e scarsa attitudine alle proteine,in compenso si adatta molto agli areali seminati,leggermente suscettibile alla ruggine.ELIMINATO
SVEVO:ottime performance produttiva,resistente allo slavamento ,ottima predisposizione alle proteine,buon indice di giallo,troppa predisposizione all allettamento,da coltivare su areali fertili e attenzione all azoto.LO COLTIVO MA CON CERTI ACCORGIMENTI.
QUADRATO:buona produttivita,suscettibile alle malattie fungine,buona predisposizione alle proteine ,problemi di bianconatura,ricorda tanto il CRESO con i suoi pregi e difetti,lo coltivo con riserva.
SARAGOLLA:quest anno new entry spero di sostiturci il DUILIO.
DUILIO:il miglior produttore su media ventennale,molto rustico,su terreni areati e fertili può anche raggiungere 14 di proteine,il migliore per adattamento,problema di bianconatura e di slavamento,indice di giallo inesistente,lo coltivo sui terreni difficili e rustici.IN FASE DI SOSTITUZIONE.
CATERVO:molto produttivo,buona predisposizione alle proteine,cariosside tondeggiante molto sviluppato,suscettibile alla ruggine,varietà medio tardivo non utilizzabile in tutti gli areali,comunque da provare,LO COLTIVO.
ARIOSTO:abbastanza rustico,buona predisposizione alle proteine,buon indice di giallo,abbastanza rustico,bellissima foglia effetto bandiera rimanendo verde fino alla fine,medio tardivo,predilice i terreni fertili,LO COLTIVO su pisello e favino,in quantità limitate.
AUREO:media rusticità,meno produttivo dello svevo,ottima predisposizione alle proteine e ottimo indice di giallo,molto resistente all allettamento,però leggermente suscettibile alle malattie fungine,con pratiche agronomiche giuste si limitano i danni,LO COLTIVO con contratto di figliera,non seminare piu di 240kg per ettaro.
Ho coltivato DUILIO per oltre 20 anni,se non fosse per alcuni difetti mai lo sostituirei,putroppo presenta lacune non indifferenti a livello qualitativo,basta la rugiata per bianconarlo,spero di sostituirlo col SARAGOLLA o ALEMANNO.
Non so se hai notato che puoi dare più risposte nel sondaggio.
RispondiEliminavoto con il cuore,duilio,tuttavia da quando frequento questi contrattisti devo optare per altre varietà e mi sembra giusto comunicare le mie valutazioni nel coltivarli,sperando di aprire una discussione molto ampia proprio sulle caratteristiche varietali-mi piacerebbe sapere qul è la varieta più usata negli areali soggetti a stretta.
RispondiEliminasono 10 anni che non osservo più fenomeni di stretta in Sicilia, almeno nel mio territorio.
RispondiEliminaPrima di questo periodo in fase di maturazione la "sciroccata" era una prassi.
Generalmente per limitare il fenomeno si usano varietà precoci. Penso che il Saragolla dovrebbe andar bene.
Nel mio territorio il Duilio (sebbene diffuso) non era considerato tanto rustico, anzi preferiva terreni sciolti piuttosto che argillosi (come più spesso si trovano in Sicilia).
Grandi affezionati dell'arcangelo nella nostra azienda agricola. da qualche anno anche il rusticano dà ottime rese. Deludenti le prove nelle campagne precedenti con Simeto-Iride e una varietà sperimentale (Vertola).
RispondiEliminadico pure la mia, per quanto riguarda le cultivar nella zona agrigentina il simeto, duilio ecc. ecc. sono ottimi, sia in resa sia in rusticità, ma come tutti i grani se in aprile inoltrano non viene giù un pò di acqua non danno il meglio di sè, leggendo i precedenti post ho notato che nessuno parla del K26 una cultivar molto produttiva ed abbastanza tollerante alle malattie che si adatta un pò su tutti i terreni, chiaro che tutte le cultivar migliore è il terreno più resa in ha. e caratteristiche quali indice di giallo proteine ecc.
RispondiEliminap.s. complimenti per il blog, saluto tutti i granocultori
Arcangelo e Rusticano, dovresti essere del Nisseno. Confermi?
RispondiEliminaK26? io ne ho sentito parlare maluccio da vari trebbiatori, però magari era coltivato in ambienti non idonei.
Grazie per l'apprezzamento e ricambio il saluto.
Come un orologio svizzero, abbiamo bissato il risultato del sondaggio precedente 55 votanti.
RispondiEliminaDi questi ben il 50% ha deciso di seminare Saragolla (compreso me).
Gran bel risultato per una varietà che secondo me rimarrà nel tempo. Per il tipo di coltivazione a basso input che faccio io è perfetta. Non si avvantaggia di concime in presemina(che io oramai ho escluso), è rustica, precoce, mediamente resistente a patogeni fungini, potenzialità produttiva elevatissima, grande adattabilità, può produrre anche proteine se debitamente concimata (tenete conto che è stata selezionata per la filiera Voiello).
Insomma al momento dove la tocchi suona!
Ed infatti l'anno prossimo dovrebbe diventare la varietà di duro più diffusa in Italia. In Sicilia seme praticamente esaurito, impossibile da reperire per chi non lo abbia prenotato per tempo.
2° e 3° Iride (32% sempre in auge, e devo dire che in Sicilia in alcuni ambienti gli ho visto fare spropositi) e Simeto (23%, in lento ma inesorabile declino, almeno sino alla prossima desertificazione).
Claudio e Quadrato ben piazzati, votati credo soprattutto dai pugliesi. Anche se in Sicilia la Coseme sta tentando una penetrazione commerciale.
Il Duilio non demorde (10%). Pensate è stata iscritta nel 1984.
Il Core (4%) una delusione, pensavo che la potenza commerciale della Proseme facesse breccia almeno in Sicilia. Io comunque la provo quest'anno.
Il resto è molto frammentato.
Una curiosità: ma il Levante chi è che lo coltiva? 0 voti, ed io personalmente non lo ho mai visto neanche di lontano.
ottima la condivisione delle esperienze .. Sarebbe molto utile x i cerealicoltori biologici fare lo stesso visto che le specifiche varietali sono determinanti,più che in convenzionale, per gli esiti produttivi ...
RispondiEliminaettore se vuoi ti do in appalto il biologico,
RispondiEliminaio sono un convenzionale anche se a basso impatto.
Perchè non mi scrivi un post con le tue esperienze di grano biologico?
Se vuoi collaborare, scrivimi alla mail.
Ciao
X il bio la varietà ideale è una taglia alta (tanto senza concimazioni l'allettamento è un rischio limitato) in modo che possa competere con le infestanti e produrre paglia .. Ci sono vecchie varietà che hanno questa caratteristica ma sono al palo x quanto riguarda la produttività ... Infatti tutto il miglioramento genetico degli ultimi decenni ha abbinato la produttività alla bassa taglia e alla risposta agli apporti di azoto. Io personalmente negli ultimi 3 anni ho seminato Bronte con risultati discreti al contrario del Valbelice che non mi ha superato mai i 25 ql/ha . Un'altro aspetto che si potrebbe affrontare ,selezionando varietà ad hoc, è il basso contenuto proteico della granella ottenuta in bio .Ultimo capitolo sono le rotazioni migliori, con la sulla al primo posto ma che x la sua biennalità abbassa il conto economico...Tornando alle varietà ,qualcuno potrebbe obiettare che quelle vecchie anche se producono meno hanno un' alto livello qualitativo ma da noi non essendoci la trasformazione non c'è il mercato che apprezza la qualità che alla fine è sempre un'araba fenice..
RispondiEliminabè, pensavo che potessi scrivere qualcosa di più esteso. Anche riguardante i risvolti economici, e/o le motivazioni che portano a tale scelta, i vincoli.
RispondiEliminaComunque ecco le mie considerazioni su quanto scrivi:
- anche la capacità di accestimento è una caratteristica importante per aumentare la competizione verso le infestanti,
- alcune varietà moderne anche se a taglia non altra potrebbero dare una buona risposta anche al biologico (le più moderne paradossalmente sono state selezionate per produrre anche con input azotati limitati). Mentre qualche anno fa (ed ancora alcuni vecchi breeder lo fanno), si selezionava sempre in relazione alla risposta a dosi elevate di azoto.
- Valbelice era famosa come la varietà con il glutine di peggiore qualità del panorama varietale italiano (era mollissimo).
- La sulla,
nella mia zona è oramai prassi coltivarla come coltura annuale, in biologico non si può fare?
Potrebbe essere interessante stilare una sorta di tabella con i pro ed i contro della coltivazione del grano duro convenzionale e biologico in Sicilia.
Se mi mandi un breve scritto in word alla mail con la tua esperienza, creo un post sul biologico ed apriamo i commenti ai vari lettori. Chissà che non esca qualcosa di interessante.
permettetemi una domanda-
RispondiEliminapremetto che il biologico non mi ha mai stimolato,ritengo che sia una moda e basta,comunque se ha il suo sbocco commerciale va bene pure questo.
Dalle mie parti lo pratica una sola azienda ,circa 40 ettari,però questo vive di rendita,e il prodotto che consegna,sia cereali che legumi,a definirla immondizia è offensiva per l immondizia.
Veniamo a noi:
si fà biologico potendo utilizzare anche fertilizzanti e diserbanti,in dosi ridotte o no?
Più di 25qt senza fertilizzanti e diserbanti non è male.
Dalle mie parti cè una varietà CAPPELLE altezza oltre i 2mt è indicato per i chi è ciliaco,ha un elevato contenuto proteico però si alletta troppo e la produzione non và oltre i 25qt.lo si coltiva senza azoto però un pò di fosforo aiuta ad irrobustire la paglia e a tenerla sù,è una varietà abbruzzese ,abbastanza famosa ,la sua spiga supera i 12-13cm però porta pochi cariossidi.
Esistono dei disciplanari per coltivare biologico?
Piazzarli sul mercato è facile?
Sarebbe interessante un confronto su questa tecnica.
La sulla è la migliore rotazione in assoluto,peccato che questi stronzi stiano facendo chiudere tutte le stalle era l unico campo dove viene impiegato .
Da agricoltore pugliese:
RispondiEliminaCiao mimmo, sarei intenzionato ad acquistare la varietà sen. Cappelli. Puoi accertarti se l'hanno seminata anche quest'anno da te?
Per quanto riguarda il biologico, l'esperienza di zona a causa dell'impossibilità di controllare le infestanti può ridurre le rese anche a zero e le ultime annate piovose nella tarda primavera hanno creato problemi insormontabili. Pensate che nel colza ho visto la falaride superare i 2,5 metri di altezza.
per anonimo,mi informerò ,tuttavia quest anno c era qualcuno che parlava addirittura di una filiera con il cappelle,il difetto di questa varietà è l allettamento,poichè la sua rusticità lo rende pregiato,in passato era molto usato,mio padre mi raccontava che in pre semina dava qt6 di 18/20 fosforo (all epoca costava niente)sulla sulla produceva anche 30qt,però era quando il grano si mieteva ,con la trebbiatrice è un altra storia.
RispondiEliminaTi farò sapere.
da agricoltore pugliese:
RispondiEliminaconfermo la vicenda della filiera.
Anche mio padre lo coltivava con rese simili alle tue. Sarei molto curioso di provarlo ma reperirlo è un pò difficile.
non voglio citare il nome,ma circa dieci anni fà un noto molino della zona promosse la filiera con il cappelle,sai come fini?chi la sottoscrisse sta ancora aspettando i soldi,e la filiera era supportata anche dall associazione panificatori questa è una varietà tardiva ed è proprio questo la difficolta nella produzione + l allettamento,sul seme stai in campana che non appena so qualcosa ti faccio sapere.il mio email è lì-
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